29/03/10

Ho fatto una donazione per Haiti.

Queste cose di solito non si dicono, ma si fanno e basta. E - che ci crediate o meno - mi vergogno anche un po' a parlarvene: in fin dei conti mi sembra quasi di vantarmi per una cosa che - tutto sommato - non mi pesa molto e non richiede particolari sforzi o sacrifici.

Anche se ne parlo solo adesso, poi, questi soldi per Haiti li ho dati già un paio di mesi fa: sono stato in banca e ho fatto un versamento, non vi dico quanto (non tanto) e non vi dico a quale associazione (una delle tante). Non l'ho detto nemmeno ai miei amici, o ai miei genitori: un po' perché pensavo che non ci fosse proprio niente da dire, e un po' perché come già detto alla fine mi imbarazza anche un po' parlare di queste cose, e penso che non andrebbe fatto.

Però, ecco, alla fine ci ho riflettuto un po' sopra: io ho questo blog, scrivo e tutto il resto. Sono uno che s'è messo in testa di comunicare, di trasmettere dei messaggi. Di interagire col mondo attraverso la parola, per quanto la sola idea di qualcuno che dà retta a me per prendere una qualunque decisione mi faccia venire i brividi.

E allora, vedendo le cose da un diverso punto di vista, forse non è così sbagliato parlare di questa cosa. Vi giuro che è stata una donazione infima, quasi che sperassi di ricostruire un intero paese con gli spiccioli che mi sono ritrovato in qualche vecchia giacca. Eppure, alla fine, mi sono detto che se magari cento persone leggono il mio blog, novantanove penseranno che sono uno sfigato che si dà un sacco di arie e gli starò anche sulle palle. Vero, verissimo e forse anche un po' giusto. Il centesimo lettore, però, oltre al fatto che gli starò comunque sulle palle, magari si ricorda anche che una donazione voleva farla pure lui. Solo che poi ha avuto da fare col lavoro, coi figli, la spesa, alla posta che c'era la fila e chissà quanti altri impicci che alla fine la cosa gli è passata proprio di mente.

Insomma, magari adesso qualcuno leggerà il mio blog, e si dirà che forse finalmente è anche la volta buona di farla, questa benedetta donazione. Per cui, ecco, anche se giuro che un po' mi vergogno sul serio, ho pensato che valesse la pena buttarsi un po' in mezzo e scrivere le quattro righe che avete appena finito di leggere.

Qualche indirizzo che potete contattare per inviare dei fondi lo trovate a questo mio vecchio link. In ogni caso, sono sicuro che la vostra banca avrà già un suo conto corrente attivo per Haiti, per cui potreste anche chiedere direttamente a loro.

Simone

5 commenti:

Dreaming and running ha detto...

Quelli che, da come scrivi, un poco hanno la presunzione di conoscerti, sicuramente non pensano quello che temi, tranquillo. Io ho dato seguito anche un'altra idea (non mia)che consiglio. In occasione di feste, compleanni e ricorrenze varie, al posto di scervellarsi alla ricerca di un regalo (con risultati non sempre entusiasmanti), fare una donazione e regalare quella dando il nome dell'amica/o è un'idea che è sempre risultata gradita.

Simone ha detto...

Dreaming: sì, è vero. Anche se poi c'è chi se la prende perchè pensa tipo: "dovevi fa' il benefattore proprio col regalo mio?" Che poi in effetti non hanno tutti i torti, secondo me, cioè uno dovrebbe togliersi qualcosa che prenderebbe per sé. Poi sempre troppo meglio di buttare i soldi per qualche cavolata inutile, su questo non ci piove! ^^

Simone

Bruno ha detto...

Bel post, anche se personalmente io il mio contributo l'ho già dato...

CyberLuke ha detto...

Io adoro le "cavolate inutili". ;)
E cmq, cerco di trovare spazio sia per il superfluo che per aiutare il prossimo.
Solo, mi ha reso diffidente tanta gentaccia che arriva a lucrare persino su questa roba, dimostrandosi ben più amorale di uno sciacallo.
Quello, almeno, mangia per sfamarsi.

Simone ha detto...

Bruno: grazie.

Cyber: effettivamente poi bisogna sperare che i soldi vengano effettivamente spesi come si deve... per l'appunto speriamo che sia così.

Simone