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13/06/14

L'ultimo esame.

...ma poi ti ricordi che devi passare in segreteria.
L'ultimo esame è stato stressante come il primo.

O come il quinto. O il decimo... o il sessantatreesimo, che sommando tutte le materie di Ingegneria e Medicina, era quello che ho dato 3 giorni fa.

Mi hanno chiamato per primo a fare l'orale della parte di medicina. Poi il mio foglio è finito sotto a tutti gli altri, e mi hanno chiamato quasi tra gli ultimi a fare l'orale della parte chirurgica.

Un'attesa interminabile mentre chiamavano a mano a mano tutti gli altri, pensando che se andava male toccava rifarlo, se toccava rifarlo non era finita, se non era finita passavo tutto il mese di giugno ancora sui libri a studiare. Un incubo.

Poi, alla fine, è stato anche più facile del previsto. Ed è andata.

Ultimo verbale, ultima ricevuta col voto scritto sopra, e ultima firma del professore sul libretto. E quella sensazione fantastica di esserti scaricato giù dalla schiena e in un colpo solo tutto il peso della Terra, che ti portavi dietro da chissà quanto.

Per un paio di minuti sono stato in una sorta di Nirvana studentesco, in cui tutti i problemi del cosmo si erano improvvisamente dissolti, lasciandomi immerso in un'aura di beatitudine. Finiti gli esami: basta notti sui libri. Basta interrogazioni che non sai mai cosa ti chiedono. Basta tutto, e adesso: aria.

Poi dopo un po' pensi che manca ancora da discutere la tesi, e che ti aspettano quelle 5000 domande dell'esame di stato da imparare a memoria... e un pochino diciamo che l'entusiasmo ti passa. Ma - per l'appunto - davvero solo un pochino.

Poi pensi che è quasi finito anche questo percorso. E che se da un lato questa storia della seconda laurea mi ha mezzo devastato la vita per 6 anni pieni, dall'altro lato me l'ha anche decisamente riempita. L'università è un periodo bello, e viverla due volte è una fortuna che tocca davvero a pochi.

E poi ti guardi intorno. Vedi i compagni di corso con cui hai passato tutto quel tempo, tutto quello stress, gli esami, le litigate con la segreteria, i casini coi professori... e pensi che qualcosa - di tutto questo, e di tutte queste persone - davvero, ti mancherà.

Finita la verbalizzazione, organizziamo una mezza serata per festeggiare. Saluto tutti, e andando via faccio il giro "lungo". Quello che non va direttamente all'uscita, ma che passa per il corridoione grande, in mezzo a tutti i reparti.

Mi piace attraversare l'ospedale prima di uscire, ed è un percorso che ho fatto decine di volte. Cammino con calma incrociando pazienti, barellieri, dottori, famiglie al completo... un po' una cartolina di tutta l'umanità che passa le giornate tra queste pareti, vecchie più di cent'anni.

Lungo la strada sorpasso un gruppetto di specializzandi. Poi passo in mezzo a qualche medico in camice, e ancora accanto a qualcuno con la casacca verde da sala operatoria.

Incrocio tutti quei dottori che ho sempre visto molto da lontano, e che ai primi anni di università guardavo con soggezione: io lo studente anzianotto che ha iniziato tardissimo, loro i medici e i professori già arrivati, nel mezzo della professione.

Oggi quel muro di esami, materie e libri interminabili che ci separava non esiste più, e per la prima volta sento che sono un po' come loro, e che anche loro - sperando che nessuno si offenda - sono diventati un po' come me.

C'è chi si iscrive a medicina sperando nel successo. Chi per i soldi. Chi per aiutare il prossimo. Qualcuno si iscrive a medicina per accontentare i genitori. O perché non ha mai trovato qualcosa che lo appassioni davvero, oppure perché sogna il giorno in cui potrebbe salvare la vita a qualcuno.

C'è chi si iscrive a medicina perché è innamorato delle serie televisive. Chi per sentirsi migliore degli altri. Perché ha provato il test tanto per provare, o perché non ha mai avuto nessun altra aspirazione, nella vita, che non fosse quella di diventare un dottore.

Io mi sono iscritto a medicina per diventare la persona che volevo essere. Solo e soltanto questo. E a questo punto, quello che cercavo, credo davvero di averlo trovato.

Simone

09/06/14

Tra 2 giorni ho l'ultimo esame.

Gli esami non finiscono mai... ma intanto finiamo questi.
Titolo alquanto esplicativo, al punto che - quasi quasi - chiudo il post e torno a studiare.

Volendo dirvi qualcosa di più, oggi ho fatto medicina d'urgenza ed è andato bene.

Che sembra strano che la notizia principale non sia quella dell'esame che ho superato ma piuttosto quella dell'esame che manca, eppure è così: mancavano due esami, uno è andato e ormai pare che - quasi quasi - ci siamo davvero.

Oltre a questo ho la domanda per la tesi pronta e firmata dal professore, che così rimane solo da stampare e compilare e ricopiare 18 mila moduli ed è fatta. Il libretto con le firme dei vari seminari, corsi, e crediti vari da riempire nei 6 anni è completo pure quello, e così anche dal punto di vista prettamente burocratico siamo sulla buona strada.

Insomma, resta quest'ultimo esame, medicina e chirurgia 3. Preparato un po' alla meno peggio durante lo studio di medicina d'urgenza, e che da quanto ho sentito dagli studenti degli anni passati è per tutti un po' un terno al lotto dove ti chiedono qualsiasi cosa possibile e immaginabile dello scibile medico mondiale.

Ce la farò? Riusciranno i nostri eroi a finire gli esami, consegnare la domanda per la Tesi e - finalmente - andare in vacanza e arrivare tutto abbronzato alla fatidica discussione?

Chi può dirlo?

Male che vada c'è l'appello di fine giugno. Poi quello di luglio, e la sessione di laurea di settembre.

Ma, dicamolo chiaramente: se va bene fin da subito è molto, davvero molto, davvero molto moltissimo meglio.

E ora, davvero, mi tocca tornare sui libri, e vi saluto.

Simone

03/06/14

Il punto sugli esami... e l'esame (tipo) sui punti.

Filo per suture prima che si annodi misteriosamente da solo.
Periodo mediamente terribile.

Il fatto è che sto preparando medicina d'urgenza. E poi - 2 giorni dopo - andrò a fare pure medicina e chirurgia 3 perché, nell'ordine:

1) Se uno dei due esami va male, è l'unico modo per avere un appello di recupero prima delle scadenze per la laurea.

2) A Medicina e Chirurgia 3 chiedono talmente qualsiasi cosa possibile e (in)immaginabile, che l'unica preparazione sensata è andarci a provare sperando nel sommo culo.

E insomma giorni e giorni sui libri a studiare, e pure in pronto soccorso questa settimana penso che non andrò, che mi toglie troppo tempo.

Mapperò, invece - in reparto - ci sono andato Domenica scorsa:

Non era richiesta una mia grande partecipazione all'interno dell'area medica (tradotto: "mi stavo facendo due palle così"). E come al solito quand'è così mi metto a girovagare per il pronto soccorso per importunare la gente che sta lavorando.

Nei box chirurgici ho trovato una dottoressa che conosco, con un infermiere che conosco pure lui.

«Mi annoio che non c'ho niente da fare» spiego all'infermiere.

«E qui che te faccio fa?» mi dice lui. «Vuoi mette un po' de punti?»

E vabbe', l'incredibile miracolo: dopo praticamente anni di pronto soccorso, nei pressi ormai della seconda laurea, dopo aver provato sul manichino, sulla zampa di maiale, sulle garze, sulla gente che passa sotto casa, sui gatti randagi e poi conseguentemente su me stesso, finalmente capita che mi fanno mettere i punti di sutura a un paziente vero.

Notevole (?) come negli anni scorsi adesso vi avrei fatto un racconto super-splatter di come questo poraccio c'aveva un taglio sulla testa che si vedeva il cervello con tutto il sangue che mi schizzava in faccia, e a ogni buco si sentivano le grida e mi tremavano le mani e girava la testa col sudore che colava sugli occhi dalla fronte e le grida nel pronto soccorso coperte dalle ambulanze che partivano a sirene spiegate.

Il fatto invece è che - dopo tutto questo tempo - mi ha effettivamente ancora un po' emozionato la cosa, e nei primi momenti le mani un pochettino mi tremavano pure ma, insomma: sono arrivato alla laurea che mi fa praticamente molto meno effetto fare qualcosa io in prima persona, rispetto a quando - ai primi anni - la vedevo fare dagli altri.

Qualcuno direbbe che mi sono de-sensibilizzato (lo dico io). Qualcun altro direbbe che una volta che conosci le cose sai anche meglio come comportarti (sempre io). Per cui insomma sia io che io siamo più o meno d'accordo di trovarci forse sulla buona strada, entrambedue. Ma forse - bisogna ammetterlo - siamo un po' di parte.

Quello che posso dire è che mettere i punti - dico metterli bene - è difficilissimo:

Rischi di far mare al paziente. Rischi che venga una schifezza. Rischi di sporcarti e di pungerti e di prenderti qualche malattia. Devi saper scegliere il filo giusto, bucare e cucire senza impicciarti, senza fare nodi che due secondi dopo si sciolgono, senza ritrovarti con una specie di gomitolo pure quando quel filo sintetico sembra un tubo per innaffiare che si muove per i cazzi suoi.

Devi preparare il campetto sterile e non contaminarlo. Usare forbici, pinze e quant'altro toccando solo altre cose sterili senza fare poi la scena alla Fantozzi che prendi e ti passi la mano nei capelli riempiendo di sangue te stesso e di batteri tutta la strumentazione.

Essere bravi non basta nemmeno. Perché magari fai un lavoro fatto bene ma comunque usi troppo filo e l'infermiere ti cazzia che: "ammazza quanto filo stai a sprecà pe' du' punti, ma guarda che quello costa!"

Insomma pure mettere 3 suture in croce in fronte a uno che ha preso una bottiglia a testate lo puoi saper fare o saper fare bene, e tra le due cose c'è un abisso di differenza e io ancora sto davvero, davvero lontano ma - almeno - ho iniziato a provare.

Pazzesco come l'unico modo sia stato frequentare il pronto soccorso per tanto tempo e per conto mio. Nessuno che ti dia un voto o un giudizio finale. Nessuna firma, libretti o verbalizzazione elettronica. Nessuno che ti dica "bravo" o "riprova, ancora non va: devi impegnarti di più".

Sì, ok: c'è l'esame dove metti i punti sul manichino ed è sempre meglio di niente... ma davvero dovrebbe essere come metterli su una persona vera? Se mi avessero fatto fare una cosa del genere al terzo anno di università, probabilmente mi sarei sentito male.

Forse sbaglio, ma io pensavo che non aver mai messo per davvero un punto durante questi sei anni fosse una sorta di sconfitta. Ma ormai ero convinto che - prima della laurea - non sarebbe mai capitato. Ed era anche per questo che ultimamente l'università mi aveva un po' deluso, ed ero abbastanza giù di morale.

Non che adesso io sappia fare chissà cosa in più rispetto a quando facevo l'ingegnere. Però per lo meno un po' di mio ce l'ho messo, e qualche risultato l'ho pure ottenuto se all'inizio come vedevo mezza goccia di sangue dovevo vomitare (vabbe', quasi) e adesso - come vi raccontavo tempo fa - capita più spesso che siano i pazienti a vomitare addosso a me.

Per una volta finisce il turno di pronto soccorso che non ho duemila pensieri sulla specializzazione o sul dover far più pratica o sull'età o sul perdere tempio. Una volta tanto me ne vado a casa - semplicemente - sereno.

Simone

19/05/14

Il calendario d'esami.

Vecchio calendario di quando studiavo ingegneria.
Gli ultimi post hanno ricevuto un bel po' di commenti, ma la frequenza di aggiornamento del blog è proprio ai minimi storici.

Purtroppo tra studio e tutto il resto il tempo è quello che è, e anche quando ho tempo devo trovare l'ispirazione e lo spirito adatti a scrivere... e insomma non aggiorno da una settimana e pure oggi ho poco da dire: scusate.

Poche novità: tesi finita, corsi quasi finiti, e tra pochi giorni ho l'esame di Medicina Legale.

Sono più o meno moderamente preparato, e sto cercando di ripetere il più possibile. Il fatto è che è una materia molto particolare piena di termini e definizioni e modi di dire giuridici ai quali non sono abituato.

Insomma se il prof mi chiederà qualcosa da ripetere a modo mio dimostrando - più o meno - di averci capito il capibile, dovrei cavarmela. Se mi chiederà di enunciare precisamente articoli e decreti vari, ricordando cioè a memoria tutti i termini e le definizioni corrette, direi che la vedo durissima.

Potrei addirittura non riuscire a laurearmi a causa di Medicina Legale, per quanto mi risulta difficile memorizzare certe cose... ma penso che non saranno davvero così fiscali. O per lo meno lo spero.

A seconda di come andrà l'esame di venerdì dovrò (ovviamente) ripeterlo oppure potrò concentrarmi sulle ultime materie:

Per laurearmi a Luglio, devo finire gli esami un mese prima. A giugno (appunto). Per far questo bisogna per forza di cose rinchiudersi in casa e studiare di corsa, sperando inoltre che non sopravvengano intoppi di alcun tipo.

Il "trend" della maggior parte dei miei compagni di corso, al quale penso di adeguarmi anche io, è preparare medicina d'urgenza per il 9 giugno, e poi dare anche medicina e chirurgia 3 appena due giorni dopo, l'11.

Sembra un po' una cosa folle. Però visto che i due esami condividono quasi interamente lo stesso programma, darli subito uno di fila all'altro è l'unico sistema che consente di avere un appello ulteriore a fine mese in cui - diciamo - "riparare" se il primo dovesse andare male.

Ok. Mi pare di aver detto più o meno tutto il dicibile. Spero di aggiornare presto nuovamente almeno per aggiornarvi (eh!) sui risultati di medicina legale. Prometto anche qualche raccontino nuovo sul reparto, anche se per quelli ci vuole un po' più di calma e ora proprio non è tanto il momento più adatto.

Insomma scusate ancora... e a presto! :)

Simone

25/04/14

Seconda laurea in medicina: ho finito la tesi!

Non trovate esaltante l'ecografia polmonare? Lo immaginavo...
Aggiornamento breve e intra-festivo, solo per dirvi che l'altro giorno ho fatto l'ultima revisione del lavoro con il primario.

Il prof mi ha dato qualche piccola correzione che ho fatto al volo, e - insomma - ho finito.

Adesso metto tutto da parte per concentrarmi sugli ultimi esami. Poi, finiti quelli, bisognerà giusto preparare le diapositive per la presentazione... ed è fatta.

Perciò alla fine finita pure la tesi restano da fare Medicina Legale (a fine Maggio). Medicina d'urgenza a inizio Giugno, e Medicina e Chirurgia 3 a fine Giugno.

Se va tutto bene e se per questo riesco a laurearmi a Luglio posso prendermi l'estate - come già dicevo tempo addietro - per farmi una bella vacanza... e a Settembre/Ottobre riattaccare con la trafila per il tirocinio ed esame di stato da fare a Febbraio 2015.

Tutto sta allora togliermi ste ultime materie del cavolo. Ammetto che l'interesse per lo studio è ormai esaurito (ma da anni) e davvero l'unico stimolo a mettermi sui libri me lo dà il desiderio di prendermi 'sta laurea e non doverci pensare mai più.

Mancano tre esami, e tre esami in 2 mesi che si possono fare... o meglio si devono fare.

Non c'ho voglia, gli appelli sono tutti appiccicati, le materie non mi piacciono e tutto il resto, ma ce la farò.

E così poi sta cosa assurda della seconda laurea ce la siamo tolta... che - dopo 6 anni - iniziava ad andare per le lunghe.

Simone

15/03/14

La solita roba...

Se non avete idee per il mio regalo di laurea... e no: non è un telefono.
Le lezioni sono ricominciate da una settimana circa, e siamo già a "regime" di quello che sarà il nuovo e - si spera - ultimo semestre.

Le nuove materie sono:

Medicina Legale. Credo la materia più amata dal pubblico dei serial TV, e tra le più attese dagli studenti fin dal primo anno di medicina.

A me invece personalmente la medicina legale come tutte le medicine che non hanno a che fare con i pazienti (intendendo come pazienti esseri umani ancora in vita) mi fa schifo e non mi interessa. Il corso è noioso, i casi clinici vertono sempre su qualcuno che è ingiustamente crepato in maniera brutale e li trovo deprimenti, non c'ho voglia manco di preparare l'esame e non ho manco il coraggio di andare a comprare il libro, perché dicono che è grosso.

L'altra materia è medicina e chirurgia 3. Uguale a medicina e chirurgia 2, nel senso che loro a lezione parlano di cose che potreste trovare aprendo un manuale di medicina a caso, e l'esame si basa più o meno allo stesso modo sul sapere cose che escono fuori aprendo un manuale di medicina a caso.

Il fatto che io abbia sostenuto il medesimo esame 2 mesi fa non scoraggia comunque i professori a proporcelo di nuovo, per cui si dovrà (nuovamente) capire i singoli docenti di quali argomenti sono particolarmente innamorati, ristudiare quelle cose nel dettaglio dai libri del quarto e andare a fare l'esame dopo lunghe e propiziatorie preghiere.

Ultima materia della mia vita è medicina d'urgenza. Che dovrebbe almeno sulla carta rivelarsi il mio esame favorito, se non fosse che invece di parlare di cose che succedono in pronto soccorso è uguale a medicina e chirurgia 3 che è uguale alla 2 che è uguale insomma a studiare argomenti a caso su testi a caso nella speranza che all'esame - sempre in linea casuale - te li chiedano.

Vi aggiorno anche sui tirocini: i tirocini al sesto anno consistono per lo più di casi clinici in aula, dove un docente legge il caso clinico e gli studenti annuiscono per tot ore consecutive.

Per non essere eccessivamente ingiusto, può anche capitare che si vada in reparto a visitare un paziente in 5 persone... cosa amata immagino alla follia dai pazienti stessi ma che vi assicuro non è particolarmente esaltante nemmeno per noi.

Ricordo che al terzo anno andavi a fare il tirocinio a medicina interna, e visitavi (per modo di dire) i primi pazienti e c'era tutta quell'aria di emozione, di paura e di mistero che ti portavi dentro per mesi. Al sesto anno sembra di fare ancora meno cose, e per di più dopo un anno e mezzo di pronto soccorso è tutto veramente una grande noia.

Sembra quasi che durante i primi anni i professori abbiano esagerato con esami giganteschi (mi viene da pensare alle migliaia di pagine per le patologie integrate) e troppe materie tutte insieme e tutte in una volta, al punto da esaurire in un certo senso anche quello che poteva essere fatto anni dopo.

La solita roba, insomma, e francamente sembra davvero arrivata l'ora di laurearsi e occuparsi di cose più reali dei soliti e noiosi esami, fotocopie e trafile universitarie.


E ora mi rendo conto che così sembro un po' negativo e forse deluso dalla parte conclusiva di questo percorso di studi. In realtà tutto sommato è un pochino davvero così... ma non ci si può nemmeno troppo lamentare: un semestre meno pesante con poche cose che tolgano tempo alla tesi, agli eventuali esami arretrati (che io non ho) e a qualche tirocinio finale che potrei scegliere di organizzarmi da solo in un reparto magari interessante.

Chiudo inoltre con una nota positiva, molto positiva. Spero:


Ho quasi finito la tesi: al correlatore piace, bisogna sistemarla un po' e poi passare dal relatore e sperare che dia il "nulla osta", e pure questa è andata... a meno che non sopraggiunga qualche intoppo catastrofico, che così imparo a lamentarmi che è tutta lo solita roba e mi annoio.

Ma speriamo - sinceramente - di no.

Simone

31/01/14

Una settimana pesante.

E lui non ha manco il raffreddore!
Domenica mi è venuto un raffreddore mostruoso, altrimenti detto influenza, che credo mi sia stato donato dai miei piccoli e teneri pazienti del pronto soccorso pediatrico.

Lunedì sveglia presto, con l'influenza e tutto, per andare a verbalizzare l'esame di Management che avevo dato precedentemente.

Il professore di Management se ne esce e mi fa la domanda per la lode: io la domanda sinceramente nemmeno la volevo. Ero lì per verbalizzare e basta, e l'ultima volta che ho toccato questa materia era nel 2013.

In sintesi insomma non prendo la lode, e faccio pure una figura di merda col medico di famiglia con cui ho fatto il tirocinio e che gli aveva appena detto che "ero stato bravissimo".

Passo la notte con tachipirina e naso chiuso. Martedì di nuovo sveglia presto per andare a verbalizzare Pediatria, pure questo già fatto a Dicembre.

Qui per fortuna niente da segnalare, a parte che secondo me uno con l'influenza la mattina dovrebbe stare a letto.

Pomeriggio e giorno seguente inchiodato sulla scrivania per ripetere Ginecologia, accompagnato da fazzoletti, naso che cola e cerchio alla testa.

Giovedì, esame di ginecologia ancora col raffreddore, tachipirina e devastante malessere generalizzato che mi aiuta a tirarmi fuori dal letto col sorriso sulle labbra.

Mi interrogano due professori. Uno mi fa un'esame di anatomia, che tra l'altro sapendo che la chiedevano mi ero studiato anche bene ma insomma: l'anatomia agli esami coi chirurghi è sempre un motivo di panico, e qualcosa che non va bene esce fuori sempre.

Un altro mi chiede una cosa sulla quale non avevamo lezioni, e che io avrei giurato che non fosse in programma. Gli avevo anche dato una guardata giusto per scrupolo... e alla fine rispondo pure ma insomma: così così, e mi abbassa il voto.

Viene fuori che ho passato l'esame con un risultato tutto sommato decente. Un po' mi rode che per come avevo studiato potevo prendere qualcosa di più. La settimana dopo c'è un altro appello, e a rivedere certe cose ci metterei poco... ma non ho mai rifiutato un voto in vita mia, e non sono così coglione da farlo adesso.

Il pomeriggio vado anche in reparto, che il raffreddore sembra andare meglio. C'è metà del pronto soccorso con l'influenza e virus respiratori di tutti i tipi, ma comunque i pazienti più gravi li visito con la mascherina da appestato, che mi sembra corretto.

Faccio un po' di ecografie. Un po' di visite. Un po' di ECG. A un certo punto arriva un amico interno a psichiatria, e scopro che è bello incrociarti nel lavoro con persone che conosci, e scambiare magari due chiacchiere.

Parliamo di come vanno le cose, dei pazienti che abbiamo visto, degli ultimi esami... e mi sembra di stare anni luce lontano da sbobinature, libri, e programmi vari.

La settimana prossima, faccio Medicina e Chirurgia 2.

Mi mancano 4 esami alla laurea.

Simone

20/01/14

Quando l'ansia pre-esame ci blocca: la situazione di un lettore del blog.

Unico modo per sperare di superare un esame: andare farlo.
Riporto questo intervento arrivato tra i commenti a un vecchio post.

L'autore non si firma, ma credo che racconti un problema molto diffuso e comune a molti altri studenti:

"Ciao Simone, leggo spesso il tuo blog.

Anche io come te ho studiato ingegneria (per soli 3 anni). Non avevo passato il test di ammissione a medicina e mi ero arreso, ma poi mi sono deciso a riprovare e sono entrato.

Forse sarebbe stato meglio fallire anche la seconda volta: sono al quinto anno, ma devo fare gli esami del secondo.

Purtroppo studio per un esame, ma pochi giorni prima - provato dall'ansia e dalla scarsa autostima - rimando. Non sono mai stato bocciato, ho la media del 29.7 ma ormai sono bloccato...

Pongo 2 domande:

- Simone, hai mai provato qualcosa di simile?

- Secondo te, a 27 anni (II anno) devo rinunciare?"

Io ho già dato una mia risposta. Mi farebbe piacere che qualcun altro - passando da queste parti - provasse a dire la sua.

Simone

16/01/14

Troppa carne al fuoco?

Questo è l'unico esame che farei senza lamentarmi...
Tra una settimana dovrei avere l'esame di medicina e chirurgia 2. Forse. Non ho ancora deciso.

Nella paura di perdere troppo tempo con una materia (medicina e chirurgia 2, appunto) confusa e senza un programma definito da seguire, ho detto: "tanto vale che inizio a prepararmi pure Ginecologia, così male che vada ho tutte e due gli esami mezzi pronti".

Solo che Ginecologia sarebbe tra 2 settimane, e insomma mi sembra che forse sarebbe un'idea migliore concentrarsi a questo punto su quella con maggiore calma... che tanto male che vada ho già mezzo pronto pure medicina e chirurgia 2 che - per l'appunto - sarebbe l'esame che starei preparando.

Insomma: un casino. Non si capisce niente. Ma in qualche modo - spero - mi organizzerò.

Riguardo ai tirocini, in questi giorni il mio professore non c'è, per cui sono andato in pronto soccorso fino a Domenica, e poi ho avuto insomma un po' di giorni di "buco" fino alla settimana prossima.

In compenso ho iniziato (e quasi finito, visto che dura una settimana) a frequentare lo studio di un medico di base: molto interessante, lui è bravissimo, e ho visto e capito finalmente come funziona almeno in parte la sanità pubblica al di fuori dell'ospedale.

Ho anche deciso che - la medicina generale - non mi fa impazzire. L'idea che ho io (quella cosa di fare il medico di base nel privato) è un po' diversa: io vorrei vedere magari un po' meno patologie, ma saper studiare di più il paziente prima di mandarlo - nel caso - da uno specialista.

Il medico di medicina generale - inoltre - è un po' un ponte tra le persone e il servizio sanitario, struttura dalla quale io (volente o nolente) mi aspetto in ogni caso di rimanerne sempre un po' fuori. E poi, diciamocela tutta: il casino, la gente che litiga, i codici rossi, chiedere una TAC e vederla poco dopo, gli infermieri che mi prendono per il culo...  insomma: il pronto soccorso - per i miei personalissimi gusti - è un'altra cosa.

Il pronto soccorso è un'altra cosa. E questo tirocinio mi ha insegnato che, pur lavorando per conto mio e inventandomi quello che capita per lavorare e mettermi in tasca due lire, continuerò sempre a frequentare un DEA e le relative strutture. Anche se potrò farlo soltanto da medico volontario, e pagandomi pure l'assicurazione.

E insomma: di esami e studio vi ho parlato. Della Medicina generale, pure. Che altro rimane?

Ecco: dovrei - o meglio, potrei - tornare qualche volta al pronto soccorso pediatrico. Ma per questa settimana il tirocinio che sto facendo mi basta e mi avanza, per cui se ne riparlerà la settimana prossima.

Come se non fosse già sufficiente, ho anche ripreso i turni del pronto soccorso chirurgico e vorrei provare a tornarci un altro paio di volte per cercare di imparare a mettere due punti, e qualche altra cosa che probabilmente i chirurghi faranno... anche se non ho bene capito cosa sia. Ma se già non riesco a seguire il reparto mio, a studiare e a fare le cose che già - appunto - non sto facendo, mi sa che 3 reparti, medico di base e 2 esami insieme iniziano - davvero - a essere un po' troppi.

Forse dovrei iniziare a dare un taglio a destra e a sinistra, e a concentrarmi solo sulle cose essenziali. Che così rischio di fare 100 lavori per poi non portarne a termine come si deve nemmeno uno.

O magari invece è così che deve essere? Le cose stanno andando a pieno regime, e devo smettere di pensare a quanto mi sto impelagando in 2000 impegni con le mie stesse mani e aspettare semplicemente che arrivino i risultati.

Bho?!

Intanto stasera ho una cena con degli amici. Per cui non si studia, e tanti cavoli.

Simone

20/12/13

Grande entusiasmo natalizio!

Quest'anno è Natale anche per gli studenti!
Doppio post consecutivo in 2 giorni... ma, vista la situazione, ci stava! :)

Babbo Natale è già passato, e insieme all'esame di Sanità Pubblica dell'altro giorno (di cui non so ancora il voto, ma in ogni caso: "lo prendo") mi ha portato anche la promozione per Pediatria.

E insomma: meglio di così non poteva andare. E la cosa comporta un sacco di fattori positivi che vanno a sommarsi nel più meraviglioso dei Natali (vabbe') del tipo:

- Sto in "vacanza", posso comprare i regali ai nipotini e prendere un po' d'aria. Anche se - eccheccavolo - piove.

- Spinto dalla deriva pediatrica (?) del momento, sono andato al pronto soccorso pediatrico a chiedere se posso frequentare un po' lì.

Mi hanno detto di mandare una mail al prof incaricato, cosa che farò ormai nel fine settimana. Vi terrò al corrente.

- Mi mancano - scusate ma quasi non mi pare vero - dicevo mi mancano 5 esami alla fine... degli esami, appunto. Che non dico "alla laurea" perché c'è pure la tesi, e non è mica tutto ancora per niente detto. Però i cinque esami sono effetivamente cinque, e cinque è un numero che inizia a suonare benissimo.

- Questo semestre devo dare Medicina e Chirurgia 2, e Ginecologia. Ho praticamente tutta la sessione per prepararli e posso anche organizzarmi il tempo in una maniera da tale da non ritrovarmi a studiare la notte con l'acqua alla gola.

Cosa che di sicuro invece al contrario - e come sempre - si verificherà. Ma vabbe', la possibilità comunque ce l'avrei.

- Sto un po' più tranquillo, e posso andare in reparto a frequentare e a rimettere un po' le mani sulla tesi, che al momento langue in alto mare senza manco mezza riga di introduzione ancora scritta. Ma le tempistiche - credo - sono nella normalità e nella media di quelle di qualsiasi studente.

- Visto che per l'appunto si respira un minimo d'aria fresca, a Gennaio dovrei anche fare un breve tirocinio in un ambulatorio di medicina generale, con uno dei medici che hanno tenuto il corso di Sanità Pubblica.

Ora che mi interessi davvero la medicina generale non lo so, ma passare un po' di tempo oltre che al pronto soccorso dove vado di solito, in quello pediatrico (se riuscirò a organizzare) e anche in un ambulatorio "di base" mi sembra un bel sistema per ravvivare l'apprendimento di cose un po' più pratiche (che al momento è un po' in un mezzo stallo) e anche un pochino la passione che in questo periodo si stava piuttosto affievolendo.

Ammetto - ma si sarà notato anche dal blog - che tra materie che mi piacciono poco e tirocini non sempre interessanti, questo sesto anno stava passando veramente un po' fiacco... e invece di punto in bianco sono contento, entusiasta, e quasi non vedo l'ora che passino le feste per rimettermi il camice in qualche ambiente nuovo.

Grazie, Babbo Natale, mi hai fatto proprio un bel regalo! Adesso, però, voglio dormire per 3 giorni.

Simone

19/12/13

Facciamo in fretta!

Velocecorrieccoaggiornoilblog... ciao!
Che ho un sacco di cose da fare... ma volevo prima aggiornarvi sulle ultime novità.

Domani ho l'esame di pediatria. Sto cercando di ripetere un po' le cose che (pare) chiedono più spesso, ma è un sacco di roba e sto un po' sul disperato spinto. Vi farò sapere.

Intanto ieri ho fatto la prova di Management, che sarebbe un pezzo di un altro esame iniziato l'anno scorso (sanità pubblica... credo) e qui insomma penso che sia andata bene. Non che fosse questa prova insormontabile... ma insomma: quando è difficile è difficile, e quando è facile è facile. Che faccio, mi lamento sempre?!

No, appunto. L'importante è avere un esame di meno da fare fino al traguardo. E se domani va bene bene, se no c'è tutta la sessione invernale per rifare anche pediatria e far sì che gli esami in meno diventino almeno 2.

Nel contempo non sto andando in reparto (con gli esami imminenti è meglio studiare) e ho terminato gli ultimi tirocini del semestre.

In questi due mesi, diciamo che mi sono piaciute particolarmente la settimana di Chirurgia generale, la settimana di Emergenze... e poi qualche tirocinio sparso qua e là a seconda del professore che capitava.

Globalmente direi che - a meno che nel prossimo e ultimo semestre non avvenga il miracolo -  dal punto di vista del tirocini collegati alle singole materie non è che si sia mai fatto niente di che. Ma insomma: me l'avevano detto tutti i vari amici e conoscenti medici che le mattinate in reparto erano quello che erano, e così è satata e anzi: mi immaginavo peggio.

Per fortuna che in reparto le cose vanno meglio. E se la medicina d'urgenza non "copre" la medicina di base proprio al 100% (ma manco al 90, mi sa) vuol dire che una volta laureato mi cercherò per conto mio qualche altro reparto infermiere strutturato o ambulatorio che dir si voglia disponibile a colmare un po' dei buchi rimasti scoperti durante il corso di laurea.

Ma a che serve questo discorso a metà tra il pessimismo totale e il positivismo più travolgente?! A non dire nulla - immagino - ma a farmi un po' scaricare che domani c'ho l'esame e, come in tutti i giorni pre-esame, il mio umore è sotto zero mentre lo stress è ai massimi dei massimi... che a me sta materia m'ha veramente stufato e mi andrebbe bene qualsiasi voto, anche minimo. L'importante è non doverla ristudiare!

Simone

08/12/13

Tirocinio, esami, tesi.

Seduta di laurea: notare la gente coi bastoni.
Settimana più intensa del solito: sarò schematico.

Tirocinio: ho fatto il tirocinio in medicina d'urgenza. Che non è l'internato per la tesi in medicina d'urgenza o la frequenza del reparto di medicina d'urgenza.

È un'altra cosa. Cioè: il tirocinio in medicina d'urgenza fa parte dell'esame di medicina d'urgenza (ma quante volte l'ho scritto?) e non si svolge in reparto o in pronto soccorso ma in sala operatoria e in terapia intensiva... visto che i professori di medicina d'urgenza - almeno molti della 20ina che saranno - non lavorano nel reparto di medicina d'urgenza.

C'avete capito niente? No? Poco male.

Comunque al tirocinio in medicina d'urgenza ho visto, nell'ordine:

- Come si soccorre un politraumatizzato: in Croce Rossa mi fanno i corsi e ri-corsi da 10 anni, qua in 5 minuti "prendi qui, tira lì" ed è finito. Vabbe'.

- Come si fa una rianimazione cardiopolmonare in bambini e adulti: vedi sopra. Ri-vabbe'.

Nota: all'altro canale fanno tutti i corsi BLS-D eccetera con attestati American Hearth. Al mio canale no, ma in compenso facciamo 100 milioni di esami di anatomia patologica in più. Mi pare giusto.

- Come si mette una maschera laringea: cosa questa molto interessante (sono serio!) che non mi aveva mai mostrato nessuno.

- Come si intuba un paziente (sul manichino) rompendogli tutti i denti e mandandolo in anossia: meglio che uso la maschera laringea.

- Come si mette un'agocannula: che al sesto anno di medicina inizia a essere il caso che t'impari. Io ne avrò già messe 50 per conto mio... rompendo 45 vene. Ma l'importante è l'intenzione.

- Interventi a cielo aperto sul cervello: tipica procedura da pronto soccorso. Però, dai, gli interventi al cervello: fico. Al secondo anno quasi svenivo durante l'autopsia, ora ho scoperto che tante cose non mi fanno più una grossa impressione.

Esami: il 20 c'è l'esame di Pediatria.

Ho studiato più o meno già tutto, ma non è che abbia la sensazione di sapere un gran che.

Gli argomenti sono tra i più vari, vaghi e disparati (dal preparare la pappa, alle aritmie al paziente psichiatrico) e bo' a sto punto io spero solo di passarlo con un qualunque voto minimo e avvicinarmi alla laurea, che davvero: l'ultimo anno di medicina - quello in cui impari almeno un po' a fare il dottore - è il quinto. Mentre il sesto anno di medicina si sta rivelando più una ottemperanza burocratica che la degna conclusione di un percorso formativo importante, come invece dovrebbe essere.

O magari tra tirocini, tesi e qualche argomento d'esame che mi fa rivedere cose poco chiare sto imparando più di quello che penso? Mi pare un po' difficile, ma speriamo che sia davvero così.

Tesi: la tesi è un po' in una fase di stallo.

Cioè io ho preso un bel po' di casi clinici, ho imparato a vedere il cuore e il polmone con l'ecografo e a prenderci anche mediamente con la diagnosi (visto che almeno per il polmone è una cazzata, ammettiamolo).

Poi porto tutto al professore, e viene fuori che la tesi non è l'"ecografia polmonare d'urgenza" (la mia idea di prendere casi clinici e presentarli) ma "perché l'ecografia in urgenza è meglio delle altre metodiche".

Cioè io devo dimostrare al mondo che è meglio l'ecografia di altro. Che se vuoi te lo spiego a parole (ci metti meno tempo, e non usa le radiazioni), se vuoi ti metto il link di uno studio su pubmed con centinaia di pazienti (dice che ci metti meno tempo e che non usa le radiazioni) ma a fare una tesi che lo dimostra con fatti concreti... bo'!?

Mi sa che finirà che a fare le ecografie diventerò bravissimo, ma alla laurea mi daranno 2 punti e calcio in culo accademico... ma, a pensarci bene: visto come è andata la mia vecchia tesi a Ingegneria, sarebbe comunque un gran passo avanti.

Simone

12/09/13

Università passati i 30 anni: ho finito il quinto anno di medicina.

Cristallo di Litio: ci crediate o meno, è un medicinale.
Oggi (ma forse il post lo pubblico domani, non lo so ancora) ho fatto Psichiatria.

Con lo psichiatra mi ha detto benissimo, perché mi ha chiamato il prof quello un po' più "tranquillo" e mi ha chiesto cose che tutto sommato erano semplici, e insomma alla fine è andata bene.

Un po' meno bene l'orale con la psicologa clinica, secondo la quale ho appena dato una letta alle slide e non sapevo bene le cose e insomma mi ha abbassato un po' il voto. Che già solo per questo blog come psicologo clinico dovrei prendere 40 e due lodi, ma tant'è: quando la psicologa clinica avrà una crisi d'identità e vorrà iscriversi a medicina pure lei troverà queste pagine, leggerà queste parole e si renderà conto della grande ingiustizia che si è compiuta oggi ai danni del più grande ingegnere psicologo medico blogger vivente: e vi sfido ad asserire il contrario.

Crisi maniacale scatenata dallo stress da esame a parte, dei voti non mi frega una minchia (o meglio, sono contento del voto che ho preso) e insomma abbiamo raggiunto il grande traguardo da me più volte espresso, sofferto e agognato:

Stare in vacanza fino all'inizio dei corsi.

Oltre a questo importante raggiungimento, c'è il non proprio secondarissimo fatto che ho terminato gli esami del quinto anno di medicina.

Quelli del primo, secondo, terzo e quarto - ricorderete - li avevo già dati. Con questo qui è finito pure il quinto, e se non ho fatto male i conti mi resta solo da iniziare, seguire, fare, studiare e terminare il sesto anno, e poi è andata.

Vorrei dirvi di essere estremamente contento, ma sono così distrutto che non è che riesca davvero a provare tutte queste emozioni particolari. Diciamo che sto in quella situazione nella quale non mi rendo ancora molto bene conto che le cose siano andate meglio del meglior modo in cui potevano andare. E insomma io lo so che sono contento, ma sono troppo stanco per esprimere questa contentezza in una qualsiasi altra maniera.

Adesso insomma riposo totale. Se tornerà un po' di bel tempo mi farò qualche ultimo giorno di mare, e dovrei sistemare un po' del lavoro di ufficio ma vabbe' troverò il tempo.

Dal punto di vista della mia preparazione medica (che a questo punto inizierei a scindere da quello della mia preparazione universitaria) ho già visto i prossimi turni da fare in reparto. Ho preso un paio di libri di ecografia, e fermo restando che se studio anche il retro della scatola dei cereali mi si ingrippa il cervello e muoio, sono comunque pronto a darli un'occhiata e ad attaccare con ecografie e tesi appena mi chiederanno di farlo... sperando però che mi lascino prima un po' di tempo per rifiatare.

Simone

02/09/13

Ce la possiamo fare!

Tipica visita dermatologica. Credo.
Inspiegabilmente, o forse facilmente spiegabile grazie a una grande botta di culo, l'esame di dermatologia è andato bene.

Così bene che l'ho superato, ho già messo i libri nello scaffale degli esami passati (potrebbe essere il titolo di un film) e per tutto il resto della vita non voglio mai più fregarmene di dermtatologia e chirurgia plastica mai più, più, più, più e più.

Con il giusto impegno, questa sera uscirò a bermi una birra e al mio ritorno l'avrò già completamente dimenticato.

Ok. Festeggiamenti alcolici da amnesia a parte, per finire il quinto anno mi resta un esame solo: la cara e vecchia Psichiatria con annessa psicologia clinica, già preparata a Luglio e nella quale mi hanno già felicemente bocciato.

Questo significa che ce l'ho pure mezzo pronto. L'appello è vicino ma insomma, ce la posso fare.

Ce la posso fare a iniziare il sesto anno con tutti i cappero di esami in assoluta regola, e senza niente di arretrato.

Sarebbe bello, no? Seguo, studio, tirocinio, reparto, tesi, poi la sessione di Dicembre, poi la sessione di Luglio e poi... poi basta.

Poi è finita.

E però il rischio è proprio quello di montarsi la testa, e pensare "è andata" quando invece è ancora troppo presto. Cavolo, manca ancora un esame più tutto il sesto anno, la tesi e non so nemmeno io che altro. Per cui, insomma: l'esame è andato, e il sesto anno potrebbe partire col piede giusto.

Ma non montiamoci la testa, non pensiamo che il peggio sia passato, non ci aspettiamo che quest'ultima parte del percorso sia in discesa, perché non sarà certamente così.

Riprendiamo fiato quel tanto che basta, e poi di nuovo sui libri. A ri-studiare Psichiatria. Con calma e determinazione.

Ce la possiamo fare.

Simone

30/08/13

Quando l'università ci scoraggia: la lettera di Elena.

Zeus condannò Sisifo a studiare Biochimica.
Ciao Simone!

Mi chiamo Elena, ho letto alcuni degli articoli del tuo blog che ho trovato molto divertenti e soprattutto incoraggianti!

Ho deciso di scriverti perchè volevo un tuo consiglio, una parola di conforto in un momento di scoraggiamento:

Frequento medicina come te. Devo affrontare il 3 anno (teoricamente il 4, ma ne ho già perso uno) ho tanta ma tanta roba da studiare, a ottobre inizierò il tirocinio, eppure sono quì a cazzeggiare (perdona il francesismo).

Ci ho messo mesi e mesi per passare istologia, un anno solo per quella cavolo di anatomia (per citare i più pesanti) ora sono alle prese con biochimica ma più leggo nomi e formule e più non ho voglia di fare niente.

Non so, forse il mio metodo di studio è sbagliato (se ne ho uno). Eppure mi sembra che ogni esame sia un parto, per fissare un concetto ci metto secoli e più vado avanti più mi sento stanca... mentre i miei brillanti colleghi sfornano esami uno dopo l'altro con voti dal 26 in su.

Medicina mi piace. Non ho quella ardente passione che tanti dicono di avere ("lo sogno fin da bambino!") però il funzionamento del nostro corpo mi affascina molto, soprattutto quello del cervello. E poi mi piace aiutare la gente, ascoltare i loro problemi... insomma: so che la strada è quella giusta, però a volte mi chiedo se ce la farò mai.

Ho già perso un anno, chissà quanti altri ne perderò e mi butto spesso giù. Mi sono anche trasferita molto lontano da casa per frequentare questa facoltà, quindi c'è anche un po' di spaesamento. In uni non sono riuscita a legare molto, tutti che credono di essere chissà chi e anche questo mi pesa un po', oltre alla voglia di non perdere troppo tempo per non gravare troppo sui miei genitori.

Insomma problemi sicuramente comuni a molti studenti... e questo è quanto. Scusa lo sfogo ma ne avevo bisogno.

Se ti va e hai tempo di rispondere mi farebbe piacere, anche per scambiarci opinioni. Altrimenti grazie lo stesso e buona fortuna con i tuoi studi! ;)

Elena

24/08/13

Mille malattie tutte uguali.

L'inconfondibile spiaggia di Ostia. Almeno così me la ricordo.
I primi giorni di questa settimana ho avuto anche problemi a trovare una matita per studiare.

Che di matite ne avevo tante, ma tutte quasi finite e corte corte.

Però la cartoleria era chiusa, il tabaccaio era chiuso, il giornalaio pure e mi è toccato studiare i primi capitoli di dermatologia coi mozziconi di matita che a tenerli mi veniva quasi un crampo alla mano, eppure... no! Non mi potevo arrendere: dovevo andare avanti.

Perché il primo appello della sessione è il 2 Settembre, capite? Il 2 settembre li mortacci loro. E allora la vita del tipico studente 38enne è anche questa: tutti al mare e in vacanza e a divertirsi, e tu solo a Roma col libro aperto e intorno a te il vuoto e le fiamme, che questo Agosto ha fatto e fa ancora quasi 40 gradi.

C'è da dire che non è tanto lo studio in sé, a pesarmi, quanto la sensazione che le vacanze d'estate sono (o sarebbero, se non fossero finite) più belle di vacanze fatte in altri periodi. Mi manca il fatto di buttarmi in acqua e stare spaparanzato al sole, mettere le foto dei piedi su Facebook e aspettare i commenti estasiati degli amici. Passeggiare sul bagnasciuga e - soprattutto - non stare sotto esami e non studiare.

Ho realizzato che mi piacerebbe anche solo 1 ora al giorno al mare, magari prima di cena, per sentirmi contento e soddisfatto come se le vacanze non fossero mai finite. Ma per passare 1 ora a Ostia o Fregene tra andata e ritorno ce ne vogliono tre, tempo che parti prima di cena quando arrivi è buio e il sole manco lo prendi... e allora, niente.

Dovrei trasferirmi in un paese tropicale con il mare sotto casa e l'università a due passi. Ecco, quella sarebbe una bella idea. Tropici e mare tutto sommato potrebbero anche bastare, facendo a meno dell'università nel caso che non ce ne fosse una come talvolta accade in certi posti. Però senza università non avrei più necessità di studiare, e allora tanto varrebbe andare a Fregene senza trasferirmi... vedete? I grandi problemi irrisolti della mia vita.

Tropici a parte, dopo lo studio della dermatologia penso che si difficile per un essere umano schifarsi ancora di qualsivoglia altra cosa. Se cercate dermatologia con google uscirà fuori un avviso tipo parental advisory che va da kids, a teen, ad adult, a blog di Navarra, a VM18 XXX explicit e infine, solo se proprio togliete ogni filtro e certate il peggio del peggio, vi apre pure le pagine con le malattie dermatologiche.

E questa è la cosa positiva, perché insomma almeno con le immagini disgustevoli tutto sommato non ti annoi più di tanto, anche se ti annoi comunque. La cosa negativa della materia è che queste cacchio di malattie dermatologiche sono praticamente tutte identiche: viene la pelle rossa, poi ci si fanno le bolle, poi le croste e poi bo' - non lo so - altre robe del genere che non sto troppo a descrivere perché non sono proprio bellissime e poi il parental advisory mi filtra pure a me.

Solo che nel libro ogni lesione identica alla precedente è descritta con parole leggermente diverse che vogliono dire più o meno la stessa cosa di prima, ma che per l'esame scommetto varranno come se si trattasse di una differenza clamorosamente inconfondibile e se non te le ricordi perfettamente tutte a memoria tutti si scandalizzano, la gente sviene come all'esame scorso, i professori s'incazzano e - soprattutto - mi bocciano.

Io giurerei anche che tra un capitolo e l'altro anche le foto sono le stesse, per quanto sembrano sempre tutte uguali. Che poi nella pratica voglio proprio vedere chi le distingue tutte senza fare istologici, colture, test, e tutto il repertorio diagnostico del caso.

Ma insomma gli esami sono esami e proverò a ricordarmi più cose possibile, da qui al 2 settembre, mentre fuori c'è il sole che spacca le pietre e il rumore delle pagine del libro mi ricorda lo sciabordio delle onde che mi chiama come per dirmi: ma a quasi 40 anni passi Agosto a studià?! Certo che sei proprio coglione!

Scusa, Mare: hai - effettivamente - ragione tu.

Simone

19/08/13

Esami di Settembre a babordo!

Tipica situazione d'esame a Settembre.
Due settimane piene completamente fuori dallo studio, dall'università e dai libri con appena una singola passata in reparto tra una partenza e l'altra, visto che sono stato in vari posti con diverse tappe.

Soltanto che - più che sentirmi riposato - quello che provo ora è come se avessi appena iniziato, a riposarmi. E che cioè di giornate lontane dagli esami e dalla facoltà di medicina in generale, invece che 10-15, me ne servirebbero 20 o 30. In modo tale da disintossicarmi completamente anche solo dall'idea di avere nozioni da memorizzare e professori dai quali essere interrogato.

Ma bisogna ammettere che mi è andata più che bene anche così: tra amici, parenti e bei posti che ho visitato non posso davvero lamentarmi. Sono state delle belle vacanze.

Ora sto qui a rimettere mano al blog (praticamente chiuso per ferie anche questo, se non lo aveste notato) e a ricominciare a fare una sorta di progetto di studio per l'ormai più che imminentissima sessione autunnale.

Se ricorderete (ma tanto ve lo ricordo io) devo ridare Psichiatria. Devo anche dare - per la prima volta - Dermatologia, e qui è un po' un guaio perché il primo appello è il 2 settembre e io la dermatologia non so manco di che parla. E tra l'altro nemmeno ci capisco niente che tra papule, rash, eritemi, brufoli e puntini arrossati mi pare davvero che siano sempre tutti uguali.

Immagino poi che i miei colleghi di corso siano tutti più o meno in condizioni analoghe (per amore e fiducia nell'essere umano e nei giovani in generale, voglio credere che nessuno abbia studiato prima di Ferragosto e dei giorni subito successivi) per cui si parla del solito primo appello stile arrembaggio dei pirati sperando che l'esame faccia meno morti possibile... e che soprattutto durante la dura battaglia muoia qualcun altro, e non me.

Dopo di questo come dicevo tocca rifare Psichiatria, che in queste due settimane ho ovviamente completamente dimenticato e rimosso. Visto quanto ci avevo capito, sarà un problema o un vantaggio? Bo'?!

In tutto questo il primum movens o anche il motore principale oppure ancora semplicemente lo stimolo e l'incoraggiamento maggiore a fare il possibile per superare questi due benedetti esami, è che se riesco a togliermeli subito poi ho qualche giorno di buco per andarmene al mare prima dell'inizio delle lezioni.

Qualcuno direbbe: ma non sei contento se fai gli esami, e puoi iniziare il sesto anno di medicina in pari?

E io risponderei: sì. Pure quello.

Però, davvero, io voglio andare al mare adesso: gli esami - alle brutte - li posso ridare pure più avanti e durante l'inverno... mentre il mare, d'inverno, fa generalmente un po' schifo.

Simone

25/07/13

15 anni fa.

Quando ero giovane, avevano tutti orologi come questo
Ma forse erano solo 14: dovrei fare bene i conti.

Comunque sia, ero al penultimo anno di Ingegneria Civile, a Roma Tre.

Un anno noioso, pesante, pieno di pastoie e rotture e scassamenti burocratici infiniti: sei esami di progettazione, allungati nel corso di un intero anno solare perché - a detta loro - dovevamo concentrarci sullo studio e non sul dare gli esami a Dicembre, visto che preparare gli esami ci avrebbe fatto perdere tempo (cit.).

Solo che poi arrivati alla sessione estiva questi geni dei professori hanno avuto la bella pensata di mettere il primo appello - non so - il giorno dopo la fine delle lezioni? E poi a seguire gli altri tutti appiccicati e sovrapposti tra loro.

E insomma, pareva un'impresa impossibile a quel punto non restare per forza di cose indietrissimo e sommerso da carte, progetti e burocrazia. Una vera impresa irrealizzabile.

Ma a quel punto insomma io non ci ho visto più, e mi sono detto "li faccio tutti, e basta". E nella sola singola sessione estiva di quell'anno ho dato 4 esami di Ingegneria. Uno di fila all'altro, in un tour de force senza fine e facendo e rifacendo quelli che andavano male e prendendo anche voti bassissimi ma - alla fine - con uno scopo preciso e ben definito: andarmene da quel posto di merda.

Avanti nel tempo: 15 anni in più con meno trippa, meno brufoli ma molti più capelli bianchi ed eccoci al mio secondo penultimo anno di università. Stavolta siamo a Medicina, ma le situazioni si - quasi - rassomigliano: troppi esami da dare, poco tempo per preparare tutto, il rischio di restare sempre più indietro e di non farcela.

Ho sottolineato il quasi perché agli esami non vado più a farli solo per per provare a togliermeli, ma cerco di imparare davvero qualcosa e di prendere - nel limite delle mie possibilità - dei voti decenti.

E ho detto quasi anche perché l'ultimo esame, Psichiatria, non è andato. Cioè, è andato male. Mi hanno bocciato. Sono stato rimandato a settembre. Tristezza, morte e distruzione. Oppure la fortunata occasione di imparare di più. Scegliete voi.

Comunque sia, proprio come 15 anni fa, nella penultima sessione estiva della mia vita universitaria (almeno, di questa seconda) ho per lo meno provato a dare di nuovo 4 materie. E, sempre e ancora proprio come 15 anni fa, l'ho fatto perché voglio finire, laurearmi e uscire di qui il più presto possibile.

E ora potrei impallinarvi i genitali per ore sul solito discorso di quanto odio lo studio, ma non è assolutamente questo il discorso dove sto andando a parare. Vi dirò, piuttosto, che rispetto a quella di 15 anni fa la situazione di oggi è completamente diversa.

Perché 15 anni fa odiavo fare i progetti. Detestavo i lucidi, la carta, i calcoli, le equazioni, il cemento armato, le strade, l'idraulica e tutto quello che avrebbe avuto a che fare col mio futuro lavoro da ingegnere.

Mi stavo trascinando da una situazione in cui facevo qualcosa che odiavo, verso una futura situazione in cui avrei odiato quello che facevo. Mi stavo scavando la fossa per conto mio, e se non avessi avuto la possibilità di cambiare e ricominciare da zero molto probabilmente in quella stessa fossa ci sarei anche crepato.

Ora invece è un po' che non vado in ospedale, e sento che mi manca. Sono due settimane che non metto il camice, ed è come se mi annoiassi. Come se tra una notte in pronto soccorso e una serata in compagnia di amici avessi quasi difficoltà a scegliere quello che mi piace maggiormente fare.

E lo so che adesso è solo la novità e il senso di aver raggiunto qualcosa a darmi questa eccitazione, mentre con il passare degli anni la professione medica mi sembrerà sempre più un lavoro di bassa manovalanza, ripetitività e burocrazia applicata al non farsi denunciare dai pazienti.

Però c'è comunque un abisso tra le due cose. Tra il fare un lavoro che non ti è mai piaciuto, oppure al contrario essere impegnato in un qualcosa che potrebbe riempirti le giornate meglio del migliore dei passatempi del mondo al punto di avere difficoltà a definirlo lavoro.

Ogni anno faccio sempre più fatica a portare avanti questo percorso. Vuoi per la stanchezza, vuoi per gli infiniti dubbi che invece che diminuire aumentano. Vuoi per quelle lancette che vanno sempre avanti e mi ricordano che, passati ormai i 38 anni, se pure sto finalmente iniziando a puntare nella direzione giusta, in tutto l'arco della mia vita non ho ancora concluso un - benemerito - cazzo.

Eppure, anche oggi che mi hanno pure segato all'esame, ho ancora una volta la conferma di aver fatto la scelta giusta. Ho fatto bene, a sfasciare tutto e rimettermi lì a ritirarlo su, dal primo mattoncino: meglio farsi bocciare in qualcosa in cui tieni, che riuscire alla grande in qualcosa di cui non ti frega niente. Che poi è anche un discorso assolutamente ovvio, direi.

E infatti io ci ho impiegato appena 15 anni, a capirlo.

Simone

19/07/13

Quasi finiti gli esami, quasi.

E adesso vacanze!!!!! Ah, no, giusto: un altro esame :(
La prossima settimana devo dare Psichiatria, nell'ultimo rush finale decisivo della sessione.

Che poi gli esami a questo giro sono andati benissimo, e posso tranquillamente farmi bocciare (cosa probabile, visto il tempo nullo che ho da dedicare a questa materia) senza battere davvero ciglio.

Da Giugno a oggi ho dato Neurologia, Ortopedia e Organi di senso. Se ci aggiungiamo questo diventano quattro ma comunque male che vada a Settembre dovrò rivedere Psichiatria già mezza pronta, e Dermatologia subito dopo.

Così, nella ipotesi di una sfiga mediamente moderata (che mi boccino pure, cioè, ma solo una volta :) a Settembre finirei gli esami del quinto anno iniziando poi prontamente il sesto anno di Medicina con:

- Esami in regola.

- Frequenza in medicina d'urgenza per il secondo anno.

- Tesi in medicina d'urgenza già chiesta e approvata con tanto di titolo più o meno ufficiale.

- Frequenza in chirurgia d'urgenza da chiedere e iniziare per imparare a mettere i punti e a vedere qualche altro tipo di paziente.

- Meno esami di quest'anno da dare, di cui un paio si spera davvero semplici o fotocopie di esami già fatti.

- Varie ed eventuali, che ora non mi vengono in mente.

E insomma avrete notato una certa positività che magari fino a qualche giorno addietro mi ero un po' perso per strada. C'è che quello che è stato forse l'anno più impegnativo (non il più difficile, ma più impegnativo probabilmente sì) del corso di laurea sembra si stia finalmente per concludere, e il sentirmi più o meno con le spalle abbastanza coperte grazie al lavoro già fatto è una sensazione che un po' mi rilassa.

Avevo sentito tanti discorsi secondo cui al quinto anno di Medicina tanti studenti (e molti che ho conosciuto) si impantanano nelle cliniche, restano indietro, e vanno anni fuori corso senza riuscire a riprendere il ritmo degli esami. Pare invece insomma che per una buona percentuale nel mio caso non sia finita così, e se anche rimane una buona parte del lavoro ancora da finire diciamo che sono molto ottimista e spero che l'umore continui su questo livello anche per tutto il prossimo anno.

L'idea poi che più mi tolgo gli esami, più mi avvicino alla laurea e più mi sento di poter fare quello che davvero mi piacerebbe fare (il dottore, per chi non avesse proprio ben colto il senso del blog :) mi dà davvero un po' di carica in più e non vedo quasi l'ora di arrivare a Settembre e ricominciare da capo... anche se stiamo a Luglio e non ho nemmeno ancora finito.

Insomma la prossima settimana Psichiatria, che come vada vada. Poi a settembre Dermatologia, e a seguire tutto il resto.

E nel mezzo, tra le due, ovviamente: vacanza! Ne ho davvero, davvero, davvero... davvero bisogno.

Simone

16/07/13

Quattro esami per una materia.

Giusto qualche professore che dovrà interrogarti...
Quattro interrogazioni, per un unico esame:

Comincio con la prima, che è pure la materia che mi piace di meno: parlo, e il docente mi riprende perché non uso un linguaggio medico corretto.

Parlo, e mi dice che non è proprio giusto quello che dico, anche se ripeto le loro cavolo di lezioni registrate e sbobinate.

Poi mi dice che una cosa che non so è importantissima, pure se durante il corso non è mai stata nominata... ma insomma, alla fine mi pare di cavarmela. Non piglierò un votone ma mi pare - tutto sommato - così così, ma è andata. E invece, il professore mi fa: "al massimo ti posso dare 21".

A quel punto, una studentessa del corso è scappata fuori dall'aula per non sentirsi male. Un'altra ha fatto un lungo grido tipo "aAaahAAAAhhhhA" tenendosi il petto, e poi è svenuta.

Che 21 a Medicina non esiste. La gente rifiuta i 28, e 21 è il voto di quello fuori corso che non sa niente e sono 3 volte che lo bocciano e allora gli fa pena e gli danno 23... che come ho detto 21 non si può dare.

Vabbe'. Io penso intanto vediamo come va con gli altri, ma stavo tutto incupito che probabilmente finivo a ristudiarmi tutto da capo a Settembre. Poi gli esami arretrati, poi vado fuori corso, poi mi laureo da vecchio e non entro mai in specializzazione... che cioè insomma non cambia un cazzo, ma l'esame non voglio ristudiarlo lo stesso.

Seconda interrogazione.

Questo è un chirurgo simpatico, sulla sessantina. Che poi i chirurghi sono simpatici in generale. Alcuni di loro, diciamo. Specie quando non devono operare me. E a parte quello che mi ha interrogato prima, ovviamente.

«Non sembri tu, sulla foto del documento» mi dice.

«È perché lì ancora ero giovane» rispondo io.

Lui ridacchia.

«Te la stai prendendo comoda...»

«Veramente no. Non sono fuori corso, ho iniziato tardi!»

Faccia spaesata del docente.

«Uh?!»

Che poi i professori fanno sempre così: vedono la gente morire per le malattie più assurde e le complicazioni più inimmaginabili. Funghi nel cervello (parte del programma d'esame è basata su questo, in effetti) gente con gli organi capovolti, batteri così grossi che fanno le poste in farmacia e se vedono uno che compra antibiotici lo assassinano... ma la cosa più strana che possa aver mai visto un medico - generalmente - sono io.

E vabbe'. Gli spiego i dettagli della mia vita e adesso magari me lo ritrovo pure sul blog, e poi facciamo l'esame.

Lui chiede cose facili, non critica come mi esprimo (forse perché pariamo uguale?) e a un certo punto mi dice pure "bravo" perché sapevo una cosa importante tipo che se non respiri muori. Alla fine insomma mi dà un bel voto, e pensando che 21 più bel voto diviso 2 viene già fuori un voto decente mi sento un po' risollevato.

Terzo orale, che è il peggio di tutti.

Non tanto per la materia, ma perché mi interroga uno che potrebbe essere amico di amici che secondo me non è materialmente possibile che non venga a sapere che sono amico degli amici o che non gli venga in mente che l'unico 38enne a fare l'esame in mezzo a una comitiva di ragazzine di 23 potrebbe forse essere l'amico dell'amico di cui gli hanno parlato e che studia medicina all'età in cui la gente normalmente la insegna.

E insomma se vado male poi tutti gli amici degli amici di amici ne sarebbero prontamente informati, e quando qualcuno dovesse dire "Simone studia Medicina" qualcun altro direbbe subito pure immediatamente in risposta obbligata: "sì, ma un amico di un amico mio gli ha fatto un esame, e ha detto che ha fatto una figura di merda" sputtanandomi per sempre la reputazione a vita.

Ma per fortuna insomma va bene pure questo e la mia vita è salva. Siamo a 3 orali fatti, e vorrei trovare qualcosa di interessante anche sul quarto ma non c'è davvero proprio niente da segnalare... e probabilmente forse gli esami migliori sono proprio questi.

È finita. 3 ore e rotte di interrogazioni per una cavolo di materia che mi sono sudato come una scalata dell'Everest.

Verbalizzo un voto finale tutto sommato alla fine insperato, e sono quasi commosso dall'idea di poter buttare nel secchio tutte quelle cavolo di sbobinature del cazzo che pesano 2 tonnellate e non so più dove mettere. Di non dover più ripetere come si apre il cranio con la sega rotante, perché la gente diventa cieca e sorda oltre che terribilmente rompicoglioni (è una patologia che si chiama restare in vita) e le letali e deturpanti complicazioni della gengivite.

A parte me, sembra non esserci alcun tipo di varianza tra uno studente e l'altro e come per altri esami pare che l'unico voto utile sia dal 29 e mezzo in su, in una sorta di catena di montaggio per il concorso di specializzazione.

Mi spiace se qualcuno di loro è deluso quando non raggiunge il risultato che voleva. Ma il fatto che a me non fosse mai fregato nulla dei voti se non da qualche tempo a questa parte, mi fa pensare a un qualcosa di patologico e profondamente diseducativo tra queste pareti universitarie che sta iniziando ad invadere anche me.

E forse è solo meglio laurearsi e andare via, il più in fretta possibile. E qualunque sia il voto.

Simone