22/01/09

Interviste, esami, ambulanze e libri (quasi) in via di uscita.

Ennesimo punto della situazione, che comunque inizia a scaldarsi sempre di più (nel bene o nel male).

Scrittura:

Il prossimo romanzo è ancora nell'oblio della fantasia inespressa (luogo inventato ora su due piedi). Potrebbe anche prendere forma come un romanzo-blog, anche se un po' diverso da quelli che sono attualmente in giro. Chi vivrà, leggerà (spero).

Il blog (questo) va abbastanza bene: ho finalmente passato le 100 visite giornaliere, che nei pochi mesi in cui è stato aperto credo che non sia male. Tra l'altro ho messo qualche post su facebook, e i commenti positivi che ho ricevuto mi fanno pensare che - come nella mia idea originale - anche quello che scrivo qui possa essere riciclato per un libro-raccolta come quello che deve uscire. Ma certo ci vuole ancora un bel po' di tempo, per cui inutile affrettare troppo le cose.

È anche uscita una recensione de il gatto che cadde dal Sole, su Liblog e cioè qui. Andatevela a leggervela, così vedono che parlare di me aumenta gli accessi e forse ne parlano ancora ^^.

Editoria:

Io scrivo esce ormai tra poco più di due mesi, e io ancora non ci ho fatto proprio l'idea. Chissà se sarà bello? Chissà se sarà distribuito in tutto il mondo o solo nell'emisfero Australe? Chissà se per lo meno uscirà per davvero? Chissà se... uhm... ok: se non si fosse capito, inizio a sentirmi un po' in ansia.

Riguardo ai romanzi, ho mandato in giro altri manoscritti anche a editori amici di amici, ma come sempre le risposte latitano e io resto qui ad aspettare. E insomma, aspettiamo ancora...

Università:

Il 4 Febbraio ho il colloquio di Anatomia I. Il 18 ho l'esonero di Biologia e tra il 20 e il 28 Febbraio ho l'orale di Chimica organica. Sono tre nomi diversi che effettivamente indicano tre prove dal diverso significato burocratico all'interno dell'università. Una volta c'erano solo gli esami, e raramente gli esoneri... ma se hanno cambiato le cose si vede che è meglio adesso, no?! ^^

Comunque Anatomia più o meno l'ho studiata, anche se bisogna ricordarsi tutto a memoria e su certe cose ho ancora praticamente il vuoto. Sperando in una risoluzione positiva della cosa (una mia amica l'ha passato scrivendosi mezzo libro sulla mano... potrei chiedermi se mi presta le fotocopie) poi in 2 settimane preparerò Chimica organica e Biologia, che comunque rispetto ad Anatomia sono una passeggiata visto che ci sono anche delle cose da capire, oltre che da ripetere a memoria tipo poesia di Natale.

Se invece mi bocciano ad Anatomia, direi che sono fottuto.

Croce Rossa:

Ho un po' ridotto gli impegni con il volontariato (le giornate sono formate da solo 24 ore) ma continuo sempre a farmi il mio turno in ambulanza di tanto in tanto nonché a dare una mano come istruttore durante i corsi.

Proprio questa domenica c'è stato un corso BLS-D (sarebbe l'uso del defibrillatore) e mi pare che sia andato abbastanza bene. In questo momento il mio gruppo dovrebbe essere in grado di "sfornare" operatori BLS-D a manetta (sarebbe la gente che sa usare il defibrillatore) e se pensate che già pochissimi anni fa il defibrillatore sull'ambulanza nemmeno ci stava, vi renderete forse conto di quanto sia valido - a volte - l'impegno di tanta gente che fa volontariato.

Ovviamente, oltre a tutto questo ci sarebbe anche il mio lavoro vero... ma di quello non parlo: non è che sia poi così interessante, temo ^^.

Simone

12/01/09

La miseria trendy.

Poverissimo villaggio Thailandese.
Per quest'inverno, la Croce Rossa di Roma ha organizzato un ritrovo per senzatetto dove lavarsi e passare la notte in un posto coperto e asciutto, magari anche con un pasto caldo.

Io non ci sono ancora andato. Cioè, non come ospite! Non sono mai andato a dare una mano come volontario, nonostante le ripetute richieste dell'Ispettore del Gruppo a cui appartengo (la Croce Rossa ha una struttura a Piramide Ramificata... o ad Albero Incasinato, se volete).

Io penso che alla fine almeno una volta ci andrò, ma non m'invento scuse del cavolo: se non ci vado troppo volentieri, è perché certi servizi, certi posti e certe persone mi mettono a disagio.

Appena entrato in Croce Rossa ho puntato subito il settore Affari Internazionali (non si chiama veramente così, non me lo ricordo bene) e m'ero messo in testa di fare l'ingegnere delle catastrofi o il barelliere nei cataclismi internazionali globali umanitari. Insomma volevo andare a salvare il mondo, ma il mondo pieno di fascino di paesi diversi e lontani. Non avevo mica voglia di perdere tempo con i problemi provinciali e banali che devastavano il mio paese (e devastazione è il termine più adatto): e tanto a quelli ci avrebbe pensato qualcun altro.

Be', di questo modo di pensare continuo a rendermi conto ogni volta che monto in ambulanza, o che semplicemente mi guardo attorno con un po' più di attenzione: c'è una solidarietà, una compassione, una voglia di aiutare sacrosanta e importante, ma legata agli stessi messaggi e sistemi che veicolano il marketing di una bevanda o dell'ultimo film appena uscito. Nel posto lontano e sperduto X c'è la guerra, l'emergenza umanitaria, la morte e lo sterminio, e tutti devono assolutamente intervenire.

Come no! Ci mancherebbe, non scherziamo. Solo che poi mi capita di entrare in casa di qualche ottantenne che ha chiamato l'ambulanza perché è da mesi che nessuno gli rivolge la parola, e sta impazzendo. Poi vedo persone con malattie mostruose che si fanno le medicazioni da sole perché a nessuno gliene frega niente se crepano o se campano un altro po'. Extracomunitari che vivono in 10 in una baracca senza luce né acqua e che si riscaldano con quello che capita, magari col rischio di darsi fuoco come purtroppo spesso succede. Gente con problemi insormontabili, disperata e sola e a cui nessuno darà mai una mano, perché i malati soli e vecchi o drogati e drepressi fanno pure un po' schifo, diciamo le cose come stanno.

Il tizio che muore in Africa, invece, non mi tocca davvero: me lo tolgo dalla coscienza con un click del mouse o mandando un messaggino. Non sento il suo odore, e non provo la paura nell'accostarmi a una realtà diversa che potrebbe farmi del male. In fin dei conti, i problemi più interessanti sono quelli che si risolvono con le chiacchiere e aspettando poi che ci pensi qualcun altro. Chi sta male qui vicino a noi, invece, chi è solo, chi è povero e chi non sa costruirsi l'immagine di una miseria in qualche modo attraente, detto in parole semplici, non è abbastanza trendy.

E se non sei trendy, non fai proprio pena a nessuno.

Simone

03/01/09

Il punto della situazione, per il nuovo anno.

Scrivo questo post più per chiarirmi le idee che per altro, ma ovviamente vale come consueto aggiornamento della situazione.

Scrittura: al momento non ho un romanzo in fase di stesura. Ho iniziato qualcosa che però è rimasta presto abbandonata, e anche se ho due nuove idee al giorno nessuna mi pare abbastanza valida da scriverci un libro.

Credo che l'inizio dell'università mi abbia un po' destabilizzato da questo punto di vista. Con la mente penso ad anatomia invece che ai personaggi dei miei libri, per cui è difficile far maturare le storie. Credo che una volta entrato a regime il problema sparirà... tutto sta vedere quando e come arriverà questa situazione di equilibrio, sperando che sia prima dei prossimi 6 anni e della laurea.

Per il resto, ormai tra 3 mesi esce Io scrivo, per cui inizio quasi a farci l'idea. Sono contento della reazione positiva che ha avuto la presentazione del libro. Io l'ho riletto di recente e mi è piaciuto, per cui diciamo che il dovere mio l'ho fatto... e poi si vedrà.

Ebook - Libri: il feedback su quello che scrivo è definitivamente evaporato. Col vecchio blog attiravo almeno molti aspiranti scrittori, e sempre molti mi lasciavano qualche commento sui miei testi in genere per dirmi quanti aggettivi avessi scritto o per informarmi che i trattini sono migliori dei caporali, nei dialoghi.

Ora non arrivano più manco quelli, e mi sembra evidente che le cose messe online non abbiano altro destino che quello di finire su un po' di hard disk e di essere successivamente dimenticate. Del resto è il destino di un po' tutte le cose che finiscono anche in libreria, per cui forse forse è meglio ambire a essere ricordato come medico, che come scrittore ^^.

Il blog in sé mi sembra la forma di comunicazione più efficace. Un post interessante può attirare nuovi lettori, c'è gente che commenta e insomma a differenza dei libri cartacei o elettronici pare di contribuire a qualcosa di ancora vivo e che alla gente interessa anche almeno un minimo. Ora come ora sono contentissimo di aver tratto un libro dal mio vecchio blog, e non vedo l'ora di averne uno tratto anche da questo.

Ah, una mia nuova intervista è apparsa anche su Graphomania, a questo indirizzo.

Mecicina - Studio: tra 1 mese, esattamente il 4 Febbraio, ho l'esame di Anatomia 1. Anzi, il colloquio, perché fino ad Anatomia 5 che si fa alla fine del secondo anno non si chiamano esami e non ti verbalizzano niente.

Adesso voglio sperare che i miei professori leggano questo blog e che siano propensi ad aiutarmi, così ecco un messaggio per loro: vi prego, chiedetemi i muscoli della spalla e del braccio, l'articolazione glenomerale e accontentatevi di una scarna descrizione della cavità oculare o di una ridotta percentuale dei fori della superficie interna del cranio (quelli che riesco a ricordarmi, insomma). Non mi fate dare 4 volte anche Anatomia I, come certi esami di Ingegneria!

Poi dal 4 Febbraio ho tempo fino al 18 per fare Biologia, e ben 2 giorni in più per dare l'orale di Chimica, che c'è il 20. E la meravigliosa disposizione degli appelli mi pare che si commenti da sé... ma per Biologia e Chimica sono ottimista, semplicemente perché a ristudiarle da capo anche se mi bocciano ci vuole poco. Il problema è appunto Anatomia.

Insomma ho finito... e ora dovrei avere decisamente le idee più chiare.

O, come al solito, quasi.

Simone