28/07/09

La mia seconda laurea in Medicina: il peggio è (quasi) passato.

Istologia non era difficile. Non è uno di quegli esami che leggi una pagina, e quando sei arrivato alla fine pensi: ma che cazzo ho letto?! Non ci sono esercizi da saper fare, e il test alla fine sono tutte domandine a crocette che, con un po' di culo, si supera senza troppe difficoltà.

Il problema è che sono 800 pagine di roba, all'orale possono davvero chiederti di tutto e il mio mix di capacità mnemonica a livello geriatrico (che esame ha detto che stiamo facendo?) e mentalità ingegneristica (se mi serve saperlo lo leggo sul libro) mi hanno causato non poche difficoltà.

Insomma, come ho già detto tempo fa l'esame l'ho dato due volte, studiando anche (quasi) tutto Luglio, e alla fine ho rimediato un faticatissimo 23. Detto tra noi, del voto non può fregarmene di meno (ok: se avevo preso 30 stavo qui a tirarmela da morire ^^) e anzi meglio un voto non tanto alto sapendo che alla fine quello che era importante capire l'ho capito che un votone regalato o perché mi ero infilato i foglietti nelle mutande (a Ingegneria c'era la calcolatrice per scriversi le formule, mentre da questo punto di vista Medicina è un po' un guaio ^^)

Quello che comunque è importante, è che - nonostante una media non invidiabile e che comunque mi aspettavo anche più bassa - ho dato tutti gli esami del primo anno.

Se ripenso a come stavo 12 mesi fa, mi pare di aver fatto un lavoro immenso: ho studiato per il test (con tanto di vacanza-studio insieme a 100 ragazzi appena diplomati). Ho passato la prova di ammissione. Ho litigato con la segretetia per il riconoscimento degli esami e pratiche amministrative disumane di rito. Ho fatto 3 esami (l'ultimo anche due volte!) e due prove in intinere, valide per gli esami del prossimo anno.

Soprattutto, ho visto che - per me e grazie alle possibilità che posso sfruttare - il tutto era fattibile, e adesso sto dentro a una cosa che, un anno fa, mi sembrava quasi impossibile.

Insomma il peggio pare essere passato. O quasi... visto che il prossimo anno devo fare quello che manca di Biochimica e di Anatomia:

Un milione di pagine da fare a memoria.

Simone

27/07/09

Arrivederci allo studio, saluti all'Urania e ai miei romanzi, invece, addio.

Punto della situazione di quasi chiusura estiva del blog (penso di aggiornare ancora per un paio di volte).

Intanto, come certamente avrete notato (più che altro dal mio post precedente), il premio Urania è andato a un altro autore bravissimo che non ero io, e insomma vabbe' niente. Sembra che il connettivismo stia avendo un grande successo e soprattutto una grande influenza nell'ambito della seppur claudicante fantascienza Italiana. Sarebbe quasi da iniziare a seguire la cosa, per cui nella mia estrema ignoranza in merito mi reco su Wikipedia e leggo: 

La teoria di van Vogt (scrittore canadese che ha introdotto il connettivismo) parte dall'assunto che, avendo ogni singola disciplina raggiunto livelli di specializzazione elevatissimi, sia necessaria una nuova scienza capace di ristabilire le connessioni tra le competenze e le conoscenze di una disciplina e l'altra.

Uhm... potevo fingere che Mozart di Atlantide volesse proprio dire questa cosa qui (tanto può voler dire quello che vi pare): ma vabbe', a saperlo prima! ^^

Per il resto, per quanto riguarda la scrittura mi trovo in un momento abbastanza critico: tanto per farvi capire, Primo Mazzini avrei potuto scriverlo direttamente nel cestino di Windows, e avrebbe ricevuto lo stesso tipo di feedback editoriale.

Sempre per farvi capire la mia situazione, in questo momento non penso che valga la pena scrivere un altro romanzo. Ho delle idee in testa, anche a mio giudizio buone, ma non riesco a impormi di scriverle se poi tanto ormai penso che non avrò modo di far leggere e di valorizzare degnamente il lavoro finito.

Per ora realizzerò altre raccolte da questo blog e da quello vecchio, visto che i miei articoli brevi sembrano attirare un po' più di attenzione. Poi magari tra 20 anni qualcuno mi chiederà: ah, scrivevi anche romanzi? E avrò materiale già pronto a bizzeffe, più qualche idea avanzata. 

Passando all'università, Martedì 28 Luglio (non so quando pubblicherò questo post) darò l'ultimo orale dell'anno. Poi se andrà bene avrò finito tutti gli esami del primo anno di Medicina. Se andrà male avrò finito se non altro questo interminabile periodo di esami iniziato a maggio, e me ne andrò comunque in vacanza. Insomma, una volta tanto, non posso perdere.

Come dicevo penso di farmi un giretto in Europa, e poi forse un giretto anche in nave. Non sarà il viaggio più eccitante del mondo (come qualcuno che invece se ne va in Giappone! ^^) ma mi devo rilassare e soprattutto mi porterò una stampa di questo e dell'altro blog per cercare di tirarne fuori qualcosa di proponibile agli editori. Alla fine credo che mettendo insieme tutti gli articoli più divertenti o più riusciti verrà fuori un libro (quasi) divertente e riuscito... o almeno se ci pensate sarebbe logico che fosse così.

Adesso mi pare di essermi scordato qualcosa... oppure no. Non lo so. In ogni caso come ho detto non è questo l'ultimissimo aggiornamento, per cui - male che vada - c'è ancora tempo per rimediare con un aggiunta dell'ultimo minuto.

Oppure (visto che era un po' che non lo scrivevo) come sempre, quasi.

Simone

22/07/09

Lo studio, le opinioni e il Codice Aggiunto.

Se la mia iscrizione alla facoltà di Medicina ha avuto almeno un risultato positivo (oltre che bloccare la mia attività di romanziere) è che quando conosco delle persone nuove - o ne incontro di vecchie che non vedevo da un po' - ho sempre un ottimo argomento di conversazione, nonchè un sistema per sondare un po' meglio come ragiona e cosa pensa davvero la gente che conosco.

Adesso vi spiego: il fatto è che non c'è niente di strano, importante o pericoloso nel fare l'università (molta gente si prende una seconda laurea, tra l'altro). La cosa realmente sconvolgente, per gli interlocutori, è che il salto da ingegnere a medico è sufficientemente inusuale da costringerli a produrre una propria opinione, prima di dare una risposta.

Nessuno infatti ha voglia di sforzarsi davvero per dire qualcosa di interessante durante delle discussioni generiche in un locale o a una festa, e generalmente le conversazioni si svolgono seguendo un certo schema domanda - risposta - considerazione scontata. Vi faccio qualche esempio: 

Domanda: tu che lavoro fai? 

Risposta: pulisco i cessi alla stazione dei drogati. 

Considerazione: ah, bello. Deve essere un lavoraccio, ma è comunque importante.

Ancora: 

Domanda: tu che ne pensi degli extracomunitari? 

Risposta: io gli extracomunitari secondo me bisogna aiutarli (?!) e poi, adesso che c'è Obama... 

Considerazione: eh sì! Mica come in Italia, che invece ci prendono per il culo tutti.

E visto che sono ispirato: 

Domanda: dove vai in vacanza questa estate? 

Risposta: vado in una crociera di nudisti dove si fanno le orgie. Oppure orge, non so davvero come si scrive. 

Considerazione: bella la crociera! E poi se due (o più) persone stanno bene insieme non vedo perchè si debba giudicarli. 

Contro-considerazione scontata: sì, però la libertà finisce dove inizia quella degli altri. 

Considerazione totale finale: eh sì, bisogna sempre rispettare gli altri.

Che discorsi illuminanti, vero? Avevo scritto un libro che parlava di questa cosa (Codice Aggiunto, mi sa che inizio a spaccarvi le scatole vero?) della gente cioè che - pur essendo apparentemente normale - non possiede una propria individualità e si comporta come un automa.

Ebbene, la mia seconda laurea in medicina costringe le persone a tirare fuori il proprio Codice Aggiunto, imponendogli di pensare: qual è la mia posizione etica nei confronti di questo evento? e produrre altresì una risposta. Insomma io arrivo da qualcuno che ho appena conosciuto, mi presento ciao, mi chiamo Simone. Sai, sono ingegnere e però poi quest'anno mi sono iscritto a medicina per motivi non chiari ai più, e appena vaghi anche a me. Cosa suscita in te questa fondamentale notizia?

Ed eccovi qualche considerazione, così vi fate qualche risata... o vi girano le palle come a me, a seconda dei casi.

- Ma medicina non sono sei anni?

- Ma poi quando ti laurei in medicina vuoi fare il medico?

- Non potevi scegliere una laurea breve, tipo Fisioterapia?

- Si vede che te lo puoi permettere!

- Ah be', ma tu hai fatto ingegneria a Roma Tre (dove notoriamente regalano le lauree)... mica era La Sapienza!

- Anch'io volevo fare medicina, poi non l'ho fatta per tutta una serie di colpe attribuibili agli altri.



- Smettila di guardarmi le tette!



- Pure io vorrei tanto iscrivermi alla facoltà X. Anche se poi non lo farò mai, perché evidentemente non voglio.

- Ah! Anch'io sono Ingegnere e Medico, e adesso sto facendo la pratica da avvocato... ma che fai, piangi?

- Ma ha prendere due lauree con una media bassa sono buoni tutti, ed equivale esattamente a non fare nulla. Proprio come (non) ho fatto io.

- Io invece ho preso tutti 30... e pensa che ci ho messo solo dieci anni.

- Ma a te non ti va proprio di fa un cazzo?!

- Vabbe', ma tu sei già laureato: impari subito.

- E chissene frega?! Al mondo c'è anche gente con problemi reali, sai?

E meno male: almeno una persona che dice le cose come stanno l'abbiamo trovata! ^^

Simone

16/07/09

Il mondo quasi fermo.

Gli orali di Istologia, l'esame famoso che è andato male e devo ridare, iniziano il 27 luglio. Cioè prima uno dà lo scritto, aspetta comunque fino al 24 per sapere come è andato, e poi eventualmente la parte orale la dà il 27. O il 28. O il 29 o Dio solo sa quando finiranno di interrogare tutti.

Vi sembra normale? A me no. È come se questa sessione d'esami si stesse prolungando per un tempo infinito e interminabile. Ma pure ai professori, come gli va di stare lì a interrogare fino ad Agosto?

Ancora. Sto aspettando i risultati del premio Urania per sapere se tanto vale mettere Primo Mazzini completamente online, o se magari sono almeno tra i finalisti e posso ancora sperare che prima o poi me lo pubblichino.

Il fatto è che in genere in questo periodo il vincitore già si conosce, ma quest'anno ancora non hanno fatto sapere niente. Ogni giorno mi sveglio, accendo il computer e mi aspetto di leggere il nome del vincitore su qualche sito letterario... e invece niente. Anche qui sembra tutto fermo, come se il tempo non passasse mai.

Poi c'è Codice Aggiunto, il romanzo che vorrei editare e rilasciare come ebook. L'ho stampato e sta lì, sulla scrivania, in attesa che il mio tempo libero si occupi di lui. Speravo a Luglio di metterci le mani, ma invece Luglio è andato a puttane e il manoscritto sta ancora lì che mi guarda. E pensare che ho anche dato Genetica (Codice Aggiunto parla di cloni, DNA e robe del genere) per cui adesso potrei sistemarlo come si deve dandomi le arie di quello che ci capisce... oppure decidere che è talmente pieno di boiate che tanto vale lasciarlo così ^^.

Sarà il caldo, o sarà che sono stanco e non vedo l'ora di andarmene in vacanza. Comunque davvero mi sembra tutto (quasi) fermo con 100 mila cose che devono succedere e che invece continuano ad auto-procrastinarsi, come se si fossero coalizzate per farmi perdere tempo.

Appena faccio l'esame monto in macchina, accendo il navigatore e mi faccio un mese e mezzo di vacanza tra Italia, Francia, Spagna, Austria e Germania.

Che ne dite? Magari vi vengo a trovare.

Simone

13/07/09

University Hero - il videogioco dell'università.

Perché no?

Cioè: io il giochetto dove devi andare all'università, dare gli esami che diventano via via sempre più difficili e alla fine laurearti con la tesi me lo comprerei subito. Se poi mi fermo solo un attimo a pensare a qualche idea da inserire nel gioco, me ne vengono subito in mente un'infinità... per cui mi pare doveroso scrivervele tutte qui sul blog: 

University Hero - il gioco in cui devi andare all'università e dare gli esami e laurearti, nonostante il resto del mondo sia contro di te.

Prima di tutto, all'inizio del gioco puoi scegliere la facoltà, e con essa il tuo personaggio: se fai medicina ti danno il camice, lo sfigmomanometro e il fonendoscopio, e come tocchi qualcuno muore. Se fai lettere puoi decidere di essere anarchico e andare all'università col Rotweiler che morde i professori. Se fai ingegneria i personaggi femminili non ti parlano, se fai Fisica puoi vestirti in stile Guerre Stellari e così via di seguito per ogni corso di studi.

Nella pratica poi il gioco rimane sempre lo stesso, e per il momento io avrei in mente le seguenti caratteristiche peculiari:

- L'esame che ti chiedono sempre qualcosa che non sai e devi riuscire a copiare dai foglietti senza farti beccare.

- L'esame che devi ripetere tutto identico a memoria paro paro a come sta scritto sul libro del professore, se no ti bocciano. Questo verrebbe bene come una specie di gioco musicale coi tasti da premere in sequenza al momento giusto.

- La fila in segreteria il giorno prima della scadenza del rinvio del militare (o dello slittamento della graduatoria del numero chiuso, per modernizzarci).

- Il professore che s'è scordato di consegnare i verbali, e tu devi riuscire a non farti annullare l'esame.

- L'esame segreto apparentemente impossibile, che come apri bocca ti bocciano. Se invece resti zitto per 5 minuti, a un certo punto il professore si risponde da solo e alla fine ti mette trenta.

- Lo scontro finale con il relatore della tesi che vuole spostarti la discussione di altri 6 mesi, mentre a te non te ne potrebbe fregare di meno di restare solo un altro minuto all'università.

- I compagni di corso bastardi che ti dicono l'aula e l'ora sbagliata per dare l'esame, e allora devi girarti tutta la facoltà prima che il professore faccia l'appello e ti segni come assente.

- Gli esami stile caccia al tesoro, che per passarli devi produrre determinati oggetti tipo: progetto disegnato con le penne a china della marca introvabile che ha deciso l'assistente. Numero di macchine che transitano nel corso di un'ora in un incrocio fuori il raccordo (che ovviamente devi andare lì a contare). Incontro col professore in ora e luogo segreti in cui ti viene dato l'argomento della tesina che devi portare all'esame e altre cose del genere.

- Un livello di difficoltà dinamico, con domande che diventano più o meno difficili se ti azzerbini col professore oppure se ne parli malissimo alle spalle (e soprattutto se lui ti sente). Al livello ultra-hard, devi dare l'esame con un docente che la sessione prima hai mandato affanculo.

E va bene, diciamo che come prima bozza non è male... al punto che sarebbe quasi da registrare in qualche modo l'idea, prima che me la freghino.

La cosa più incredibile è che, se ci penso bene, sono tutte cose che nella realtà mi sono successe davvero... compresa quella storia dei compagni di corso che poi però sono arrivato in tempo e io l'esame l'ho passato e loro no, alla faccia loro.

Anche se vi sembrerà strano, me li ricordo tutti con affetto.

Simone

02/07/09

Esami, corsi di scrittura, magari l'Urania e - se Dio vuole - un po' al mare.

Rapido aggiornamento, tra poche novità e molti sviluppi delle solite cose. 

Università: mi hanno segato/bocciato a Istologia/Embriologia, perché caso strano mi ha interrogato l'assistente che bocciava tutti. Ok non tutti tutti, però ha bocciato almeno me, e direi che è già abbastanza ^^.

Ho invece passato Biologia/Genetica. Il fatto che le avevo studiate per un terzo di quanto ho studiato Istologia dovrebbe farci capire a tutti qualcosa sull'università e un po' sul mondo in generale... anche se al momento il quale qualcosa mi sfugge.

Adesso insomma mi tocca studiare pure a Luglio per ridare l'esame andato male, e mi sa che finirò proprio a ridosso di Agosto visto che a correggere gli scritti ci mettono una vita e mezza. E io che avevo sperato di andarmene in vacanza, mannaggia a me e a quando mi sono messo in testa di fare lo scrittore intellettuale... o l'ingegnere pazzo (a seconda dei punti di vista). 

Scrittura: ho ripreso un po' a scrivere. Un po' nel senso che la voglia c'è, le idee pure, l'entusiasmo sta salendo e in questa mezza giornata in cui finalmente non mi sentivo pressatissimo da esami imminenti ho scritto 3-4 o 5 pezzi per il blog, tra cui ovviamente questo.

Adesso devo decidere se sono così pazzo da voler scrivere un romanzo d'estate mentre studio e - almeno in teoria - avrei anche da lavorare e volendo anche da organizzarmi le vacanze. Forse sì, forse no. Comunque questo era per dire che inizio a non dare più troppa importanza alla forma del romanzo come tale (spero che si capisca cosa intendo dire) mentre mi piacerebbe leggere e magari scrivere anche semplicemente dei bei libri che trasmettano idee e facciano riflettere. Un po' come fare lo scrittore, insomma, senza dovermi legare per forza all'idea dell'autore-romanziere.

Devo inoltre dire, o confessare, che raramente quest'anno ho provato interesse per un romanzo o anche per un film di genere. Non è che fantascienza/horror e compagnia non mi piacciano più, ma è solo che ormai la roba che vedo in giro mi pare solo una scusa per ricopiare qualcosa che è piaciuto 30 anni fa senza inserire contenuti, contesti e riflessioni nuove.

Per chiarire: chissene frega dei vampiri, chissene frega di Terminator e dei Trasformers, chissene frega degli zombi e chissene frega dei seguiti di roba di 20 anni fa che usciranno l'anno prossimo. Mi stupisco anche che la gente segua certe cose per poi magari restarne delusa: io mi annoio solo coi trailer o le quarte di copertina!

Il fantastico dovrebbe essere una chiave di lettura, e non rappresentare semplicemente l'intero e unico contenuto, tra l'altro nemmeno originale. Ma se la pensate diversamente, amici come prima. 

Corsi di scrittura: mi sono iscritto a un corso di scrittura, ma che essendo gratuito e a numero chiuso non so se mi chiameranno (specie se leggono come scrivo).

Comunque il corso è di Mondadori ed è questo qui. Sinceramente 2 ore al giorno mi pare pochino e di una possibile noia mortale con gente che spiegherà che a scrivere un libro ci vuole tanto impegno e tanta bravura e poi... ooops, finite le due ore. Ma forse invece magari sarà utilissimo e divertentissimo, e poi conoscerò il mio futuro editor che mi pubblicherà tutto... per cui almeno a iscrivermi c'ho provato. 

Ancora scrittura: lo so, che palle! Comunque è solo per dire che ormai stiamo a Luglio, e nei prossimi giorni sapremo come è andata col premio Urania. Io non mi aspetto di vincere perché il mio romanzo semplicemente non c'entra un cazzo con quello che vince di solito, o meglio: tutte le cose che scrivo io non c'entrano un cazzo con quello che di solito vince (in generale e non solo per l'Urania voglio dire ^^).

Però almeno di rientrare nel gruppo dei segnalati spererei di meritarmelo, così poi potrei tirarmela un po' coi miei parenti nonché lettori del blog e mettere l'ebook online sperando che qualcuno si prenda la briga di dargli un'occhiata per scoprire com'è che ha quasi vinto, ma poi invece no.

Vabbe', insomma speriamo. E comunque, al solito, vada come vada.

Io, in ogni caso, oggi continuo a scrivere.

Simone