08/10/10

Come inventare una storia - 6: Inception di Christopher Nolan.

Dopo un bel po' di tempo che non aggiornavo questa sorta di rubrica, torno ad analizzare (per quanto possibile) una storia di successo. Questa volta parliamo di Inception, il film di Christopher Nolan con Leonardo Di Caprio che sta avendo (mi pare) un ottimo successo al cinema proprio in questi giorni.

L'idea di base: di Caprio entra nei sogni della gente per manipolare le loro idee.

Ok, la storia è un po' più complicata di così. In realtà il protagonista deve inserire un'idea dentro la testa di un giovane magnate, con tutto lo spionaggio industriale e la fantapolitica di contorno che potete immaginarvi. Punto a favore della trama (ma a sfavore della missione) è che il personaggio interpretato da Di Caprio è reduce dalla tragica morte della moglie, e i suoi insoluti e il suo senso di colpa si manifestano nei sogni (i suoi e quelli vissuti collettivamente) per sabotarli.

Nel corso della trama si arriva a parlare di sogni dentro i sogni, linearità del tempo, vita dopo la morte (o dopo il risveglio) e tutta una logica fisico-matematica che pretende di dare una struttura in un certo qual modo misurabile al mondo onirico in cui si troveranno i protagonisti. Ma di questo ne parliamo dopo.

Perché è una buona idea: parlo dello spionaggio dentro i sogni, non di tutto il resto che è a contorno. Evidentemente, se ci pensate, forse vi sembra di aver già sentito qualcosa di analogo? Vediamo:

- Il sogno è una realtà alternativa in cui la fisica può essere distorta, dando origine a spettacolari effetti speciali.

- Delle rappresentazioni antropomorfe della psiche si ribellano ai visitatori, e cercano di scacciarli sparandogli addosso.

- Se muori nel sogno (almeno nel caso particolare che ci presenta la storia) finisci in una specie di limbo dove resterai intrappolato nella tua psiche fino a impazzire. Ai fini della trama: se esci dal sogno è come se morissi davvero... salvo tu sia un personaggio particolarmente figo, per il quale valgono ovviamente delle eccezioni.

Insomma, che vi ricorda? A me pare Matrix, solo con i sogni al posto della realtà virtuale e con gli architetti fantasiosi al posto dei programmatori sfigati. Che poi Matrix pareva Ubik, e Ubik non so da che altra storia sarà derivato, magari da qualche tragedia greca troppo antica. Comunque il concetto è abbastanza evidente: cambi la cornice a una storia che funziona, e hai una storia che funziona anche meglio se la cornice è abbastanza ben fatta.

Un po' la stessa cosa che succedeva tra Avatar e Balla coi lupi, o in tanti altri casi in cui magari il tutto è molto meno evidente.

Ma ok, benissimo. La bravura di Nolan, con Inception, è quella di riempire la storia di elementi interessanti. In particolare, sempre per riferirsi a Matrix, a differenza di quel film in questo caso si lasciano un po' da parte combattimenti e sparatorie (che comunque ci sono in abbondanza) per mettere in luce alcuni interrogativi e alcune idee un po' più affascinanti della solita gente che si muove al rallentatore schivando proiettili. Qualche esempio:

- Gli incubi del protagonista influenzano il sogno collettivo: ottima idea.

- La realtà di un sogno può essere stravolta cambiando le leggi fisiche: ottima idea.

- Cosa c'è nelle profondità del subconscio? Idea difficile da sviluppare bene.

- Tirando un dado o usando un altro oggetto che nessun altro conosce si può capire se siamo nella nostra realtà o nel sogno costruito da qualcuno: buona idea.

- Il protagonista è sveglio o è tutto un sogno? Idea per nulla originale, ma efficace.

La storia di Inception insomma funziona non tanto per la trama in sé (che comunque c'è) quanto per la realizzazione che è effettivamente notevole. Se volete fare gli scrittori, imparate a creare personaggi che siano motivati e situazioni che stimolino intellettualmente il vostro pubblico. E lo so: fosse facile!

Approfondimenti: a mio avviso, la storia di Inception ha anche dei grossi punti deboli. Per entrare nella psiche della persona che vuole manipolare, di Caprio crea un sogno dentro un sogno dentro un sogno (3 livelli).

Per qualche motivo assolutamente arbitrario, viene fuori che in ogni livello di sogno il tempo scorre più lentamente e le guardie sono più agguerrite. Questa, per me, non è una buona idea perché:

- Che nei sogni dei sogni il tempo sia talmente più lento da lasciarti intrappolato per decenni non è vero, gli spettatori non ci credono e la storia ne perde dal punto di vista della verosimiglianza. Occhio: le storie di fantascienza non sono mai vere o realistiche, ma possono essere verosimili. Io non credo che nello spazio esistano gli alieni, ma è verosimile. Gli alieni però non stanno di sicuro nascosti nel bagno di casa mia, per cui non ci credo e manco mi pare verosimile... anche se ora sono un po' preoccupato, e vado un attimo a controllare.

- Era già bello il primo livello di sogno, coi palazzi che si arrotolano e tutto il resto. Per cui tutto sommato non c'era tutto questo bisogno di aggiungere dell'altro.

- Tre sogni a velocità diverse creano una struttura complicatissima che, a un certo punto, oltre a disorientare lo spettatore (non ce so a capì 'ncazzo, diceva qualcuno in sala) prende il posto principale del film scavalcando personaggi, sentimenti, rapporti e idee fantasiose: 30 minuti con un camion che precipita durante una scena alla James Bond sulle montagne innevate e la musica che fa DOOOM DOOOM perché sta per finire il tempo (da circa mezz'ora) sono - secondo me - davvero troppi.

Insomma riepiloghiamo. Per scrivere una storia uguale (o meglio) di Inception dovrete:

- Prendere un'idea che funzioni, e dargli una veste originale.

- Inserire dei personaggi interessanti con obiettivi concreti e drammatici.

- Offrire al pubblico qualcosa che desidera: in questo caso effetti speciali più che eccezionali e la risposta ai vari interrogativi che si generano nel corso della storia.

- Metterci un attore che porterà la gente al cinema anche se il film dovesse fare schifo (sempre se potete permettervelo).

- Evitare di complicare infinitamente la trama se questa funzionava già da prima e se nessuno ne sentiva il bisogno.

Simone

5 commenti:

Mr. Lunastorta ha detto...

Io aggiungerei che il mondo che Di Caprio e sua moglie han creato (in 50 anni di tempo di sogno di livello 3...) era proprio 'na schifezza! :-)

Bruno ha detto...

Eppure il film ha funzionato, porcaccia miseria se ha funzionato...

CyberLuke ha detto...

Il tuo modo di vedere i film (di successo o meno) in maniera da trarne consigli per un romanzo (di successo, si spera) è molto originale. ;)
Detto questo, saprai già che Inception, pur non essendo perfetto, è stato per me un ottimo film.
Si prende alcune licenze, ma quasi invisibili allo spettatore, e tutto in nome di un più alto coinvolgimento nella sospensione d'incredulità, che, incredibilmente, qui funziona alla grande. ;)

Simone ha detto...

Lunastorta: in effetti... ^^

Bruno: io in quella mezz'ora che dico in effetti mi sono un po' rotto... però il film in effetti funziona davvero.

Cyber: come sempre, se parlo di qualcosa è perché mi piace e perchè penso che valga la pena presentarlo a chi magari non lo conosce (difficile in un caso come questo).

I difetti insomma se li vedo sono più una sorta di "ricordarsi di stare attento a cose del genere" che un voler togliere al valore di libri, film o quant'altro che ho apprezzato.

Poi io resto convinto che a tratti il coinvolgimento si perda un po' per seguire una trama troppo arrovellata. E' un problema (molto più in grande) che ho avuto anche io come scrittore - penso a Mozart di Atlantide - per cui forse ci faccio più caso.

Simone

Anonimo ha detto...

ma si può usare l'ascensore per scendere nel profondo del subconsio? ma no daiiii....
Se lui aveva dimenticato il viso dei figli come fa a sognarli alla fine del film?
ambizioso ma pieno di buchi.