Per tanti, e per buone ragioni, sembra che questo 2011 sia stato un anno piuttosto negativo.
Per quanto mi riguarda, devo sinceramente dire che è stato un anno difficile. Un po' duro a volte, e sicuramente stancante. Tuttavia, se dovessi fare una selezione, questo 2011 lo metterei con assoluta certezza nel "gruppo" degli anni positivi.
Da quando ho mollato una parte di quello che ero e che facevo per inseguirne un'altra, non riesco a ricordare momenti di particolare tristezza, sfortuna o insoddisfazione. Certo ci sono stati sempre alti e bassi, e anche questo ultimo mese di Dicembre se vogliamo non è stato particolarmente elevato o positivo. Quest'anno è stato insomma un nuovo tassello di questa parte della mia vita fatta di esami, incertezze e domande per un futuro ancora fumoso, ma che io trovo sempre e comunque bellissima.
Il 2011 è stato un altro anno lontano dalla scrittura. Pochi aggiornamenti del blog, ma indirizzati forse a persone che ne coglieranno una maggiore utilità rispetto a chi magari si divertiva con i miei aggiornamenti più vecchi, per poi però scordarsene rapidamente.
Nel 2011 ho studiato molto e ho superato alcuni esami importanti. Più di questo, il 2011 è stato l'anno in cui ho iniziato ad andare in ospedale. A parlare con i pazienti, e a fare le mie prime - piccolissime - esperienze pratiche come futuro medico (visto che a questo punto la cosa si fa un po' più probabile).
In questo 2011 sono entrato per la prima volta in sala operatoria. Ho assistito a interventi a cielo aperto, endoscopie, punture lombari... e poi in reparto ho visto prelievi venosi, emogas, toracentesi. E per la prima volta quest'anno ho provato una sensazione nuova: di quando hai una paura assurda di una cosa, ma poi prendi questa paura e la rivolti letteralmente contro quello che ti spaventava. E di colpo ti ritrovi immerso in una sensazione completamente nuova, come se potessi fare qualsiasi cosa: come se tutto quello che avviene nel mondo fosse lontano, innocuo, semplice.
Non mi ero mai sentito in questo modo con i libri, o facendo l'ingegnere. Non dico che sia impossibile, ma a me non era successo mai. Qualche anno fa il mio mondo era solo carta e storie inventate: burocrazia, fatture, romanzi... cose bellissime e poetiche, utili e importanti. Ma la carta e le parole sono una specie di gabbia: ti danno quello che ti serve per sopravvivere, ma alla fine dei conti non sei mai completamente vivo.
A Dicembre 2011, la settimana scorsa, per la prima volta non mi sono sentito troppo in imbarazzo quando un paziente - vedendomi con il camice - mi ha chiamato dottore. Io dico sempre a tutti che sono ancora uno studente, ma se ci penso bene come altro avrebbe potuto chiamarmi? Non c'è una qualifica specifica per gli ingegneri in reparto, e nessuno ti chiamerà mai semplicemente "studente". Insomma ho realizzato che è normale che mi chiamino così, e non ci faccio più molto caso.
Infine, sempre in questo 2011, ho suonato per la prima volta col mio gruppetto davanti a un pubblico. Niente di particolarmente speciale: una festa dove suonavano anche altre persone, una mezz'ora per i pezzi nostri e poi un po' di quello che viene insieme a qualche musicista più esperto di me.
E pure quella è stata una cosa abbastanza faticosa: le prove, lo stress, la tensione subito prima di cominciare. Però mi è piaciuto anche quello.
Certe volte mi dico che se avessi iniziato prima ora suonerei meglio. Ora sare già laureato e specializzato da tempo, e ora potrei seguire e organizzare la mia vita con più calma. E spesso mi domando come ho fatto ad aspettare tutto questo tempo prima di iniziare a seguire le cose che mi appassionavano sul serio, e come mai ci ho messo così tanto prima di iniziare a vivere la vita che sognavo piuttosto che la vita che mi era capitata.
Ma forse è così un po' per tutti: ognuno di noi segue un certo percorso prima di scoprire che cosa vuole essere davvero. E forse questo tempo è stato necessario per arrivare a trovare la mia strada, nel 2011 o giù di lì.
E se ancora non l'avete trovata, vi auguro che il 2012 vi porti la vostra.
Simone
16 commenti:
dovrò mettermi anch'io a capire cosa voglio fare da grande. Finora ho giocato un po' con tutto e ho aspettato di essere pronto. Chissà, magari domani mattina avrò un altro tiramento e magari deciderò di diventare esperto di burraco (se sapessi di preciso cos'è!). Non bisogna mai mettere limiti alle voglie e ai desideri. Auguri, Simone!
Anch'io per alcune decisioni che sto prendendo mi chiedo: perché non ci ho pensato 10 anni prima? Semplice, perché ero diverso, non ero pronto, o forse non era una decisione giusta per quel periodo.
Ogni cosa a suo tempo. Ho imparato a non avere troppa fretta con me stesso.
Buon anno!
TIM: be', magari bisognerebbe tenere i piedi per terra... ma se il Burraco è la tua passione fai bene a provarci! ^^
Mirco: ogni cosa a suo tempo, sì... ma per alcuni le scelte giuste arrivano prima, forse ho anche sbagliato o non ho avuto i consigli giusti. Chi lo sa?
Simone
Questa frase è da incorniciare e appendere alla porta: "E spesso mi domando come ho fatto ad aspettare tutto questo tempo prima di iniziare a seguire le cose che mi appassionavano sul serio, e come mai ci ho messo così tanto prima di iniziare a vivere la vita che sognavo piuttosto che la vita che mi era capitata", mi chiedo la stessa cosa anch'io tutte le mattine. L'unica risposta che ho è che siamo troppo condizionati e da giovani non abbiamo la forze e la consapevolezza necessarie per non farci condizionare dal sistema. Chi trova subito la sua strada spesso non è un tipo che si fa molte domande, e non se le fa per il resto della sua vita. Il sistema "premia" in maniera automatica chi si fa poche domande e segue i percorsi prefissati. Chi esce dal seminato ha vita più dura. Buon anno
Anche io condivido le tue parole che ritengo piene di significato.Veramente Bellissime. Il tuo blog e le tue riflessioni le considero veramnente catartiche perchè consentono spesso di riconoscere nei tuoi pensieri e nel tuo vissuto le stesse ansie e le stesse preoccupazioni che magari molti di noi hanno avvertito nella vita quando ci siamo sentiti a disagio nel seguire il nostro percorso. Nella speranza e nella fiducia che ciscuno di noi trovi il proprio, tanti auguri di buon 2012!
Concordo! Ogni esperienza, tutto sommato, non è mai totalmente inutile, anzi!
Buon anno! :D
Anonimo: penso anch'io che siamo condizionati su molte cose, non solo sullo studio e sul lavoro. Ed essere "diversi" alle volte è difficile.
Eddy: grazie davvero, per gli auguri e per le tue parole!
Federico: bo' io qualcosa di abbastanza inutile me lo ricordo... magari non era il momento giusto, quello sì.
Grazie a tutti per i bei commenti, da questo punto di vista il 2012 non poteva proprio iniziare meglio di così! :)
Simone
tanti auguri anche a te, Simone.
Una piccola novità del fine 2011 è stato trovare il tuo blog che ormai seguo costantemente.
Faccio gli auguri ai lettori del blog per un 2012 da protagonisti.
Auguri Simone e grazie
Angelo: grazie!
Agroterapista: sei gentilissimo, grazie anche a te!
Simone
Mi associo ad Agroterapista e ti faccio gli auguri anche io!!
Auguri a tutti i lettori.
Grazie Marco, ancora auguri anche a te!
Simone
Anche se tardi, l'importante è esserci arrivato. Io a volte ho ancora l'impressione di essere alla ricerca :-S
Un buon 2012 anche a te Simone, l'anno passato ha portato tanti cambiamenti e la piacevole scoperta di questo blog, che da parecchi mesi ormai, seguo con interesse. Continua così, nel tuo piccolo hai dato un valido supporto a tante persone con storie simili alla tua, quindi che dire... grazie!
questo post è bellissimo!! tutto ciò che leggo mi dà la forza che stento a trovare x fare quello che vorrei, ma x il quale nn ho coraggio. sono intrappolata in una laurea inutile (anche se conclusa, grazie al cielo), che nn mi darà niente e che nn mi sento più addosso! c vuole forza a ricominciare tutto da capo, forza , passione, voglia. sei un ragazzo davvero in gamba, sei da ammirare!
Leonor: grazie! E fatti coraggio, non stare solo lì a rimpiangerti addosso! :)
Simone
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