30/04/13

La check-list delle abilità minime di un dottore.

Pilota di aereo si appunta il significato di tutti quegli indicatori.
Post, lo ammetto, forse un po' superficiale:

Ogni medico ha - o dovrebbe avere - delle capacità più o meno sviluppate. Il modo di rapportarsi agli altri, le conoscenze teoriche, le abiltià tecniche.

Ma non è che c'è qualcosa che se la sai fare sei "bravo", e se non la sai fare sei "non bravo". È tutto un universo più complesso di conoscenze, sensibilità e competenze professionali, e se uno sta lì a fare i conti non è che può davvero darsi un voto come se fosse un semplice esame.

Ci mancherebbe.

Eppure, così, non avendo tante idee per aggiornare il blog in meno di mezz'ora (che poi ho da fare) questa cosa mi è venuta in mente e di questa vi parlo... sperando che magari voi diciate la vostra opinione.

Per me, le cose che vorrei saper fare come dottore (almeno nei primissimi anni dopo la laurea) e che per questo dovrei imparare durante questi studi, sono, in ordine sparso:

Mettere i punti: intendo punti di sutura semplici, non cose profonde o in punti particolari e che richiedano l'intervento del chirurgo.

Ho messo qualche volta dei punti su manichini e cose da esercitazione varie, ma a farlo davvero non sono capace e al momento non so se diventerò mai bravo a farlo.

Medicare una ferita: togliere i punti, pulire, disinfettare, bendare eccetera. L'ho visto fare, è più facile che mettere i punti, ma pure qua stiamo malino.

Sistemare le apparecchiature e materiale sanitario: con questo voglio dire mettere il monitor, cambiare una flebo, sistemare l'ossigeno... e vabbe'. Qua, più o meno, me la cavo.

Fare un prelievo: ho messo qualche agocannula, ma finora i prelievi proprio precisi del sangue non li ho mai fatti. Certo non è una cosa tanto complicata, diciamo che ancora non ci siamo... ma meglio dei punti.

Leggere le analisi del sangue: sarebbe a dire, capire i risultati del prelievo fatto sopra. Diciamo che me la cavicchio, anche se ogni tanto qualche parametro me lo scordo oppure mi confondo ancora. Bisogna continuare ad esercitarsi.

Fare un emogas: il prelievo da emogas è un po' un casino. Ne ho fatti un pochino e va così così, ma siamo ancora lontani dalla pratica necessaria per fare sempre un buon lavoro.

Interpretare un emogas: con il difetto di qualche parametro (specialmente gli elettroliti) che non riesco a memorizzare ancora negli intervalli precisi, arrivo a osare di dire che - più o meno - l'emogas lo so quasi interpretare e da qui alla laurea penso che ci saremo.

Fare un ECG: mettere gli elettrodi sui pazienti sudati coi peli che non si appiccicano e poi si agitano e non stanno fermi è complicato. Mi è capitato di riuscire a farcela anche da solo, però, segno che tutto sommato non era complicato, ma semplice.

Interpretare un ECG: secondo me ci - quasi - prendo abbastanza spesso. Poi però ogni tanto ci sono le patologie cardiologiche assurde che non imparerò mai, o certe cose che proprio non si vedono. Penso che sarò bravino a leggere gli elettrocardiogrammi, alla fine, ma mai quanto un cardiologo o uno studente particolarmente secchione.

Interpretare lastre, TAC, risonanze magnetiche: di queste ne vedo molte, anche se - per il reparto dove sono - si tratta spesso delle stesse patologie. Cioè è facile vedere una cosa quando, tutto sommato, è proprio quello che cercavi. Ma, insomma, credo che andiamo benino anche qui.

Diagnosticare una malattia e dare la terapia adatta: fermo restando che le mie conoscenze teoriche sono tutt'altro che perfette e complete, la diagnosi è una cosa molto difficile per qualunque medico e - per come funzionano gli ospedali moderni - quando visiti un paziente sei già indirizzato comunque verso un certo tipo di patologia e non è in ogni caso detto che a una diagnosi si arrivi.

Diciamo che - per il momento - non mi sento assicuramente in grado di decidere e somministrare una terapia. Anche se inizio a ricordarmi un bel po' di farmaci (contro milioni di miliardi che invece non ricordo) e anche se credo che, per dare terapie, forse sia davvero troppo presto.

Interagire coi pazienti: sembra stupido, ma forse è metà del lavoro. Se coi pazienti ti incavoli, ti stanchi, litighi o non sai comunicare alla fine fai il doppio del lavoro. Se dei pazienti hai paura, ti impressioni, non te la senti di visitarli eccetera eccetera il lavoro - semplicemente - non lo farai mai.

Io in genere con i pazienti vado d'accordo. Arrivo a dire di essergli simpatico, almeno per quel poco che mi vedono. Nelle procedure che so fare sono abbastanza rilassato, mentre in quelle nuove mi irrigidisco un po'. Insomma sto avanti con la pratica, ma ne manca ancora.

Fare un'ecografia: sicuramente il mio progetto è di saper usare un ecografo dopo la laurea. L'idea è che userò un ecografo durante la tesi, ma ora come ora non ne ho mai toccato uno. C'è da dire che, per un medico semplicemente laureato, l'uso dell'ecografo forse è chiedere troppo.

Usare il fonendoscopio: lo strumento con cui si ascoltano il cuore e i polmoni. Io un pochino me la cavicchio: in genere riconosco un suono che non va, e che c'è una condizione patologica (e anche solo questo non è in fondo così poco). Però ho ancora difficoltà a esprimere a parole quello che ascolto, e a correlare il tutto con la patologia.

E ok. Diciamo che - più o meno - se il giorno della laurea fossi bravo in tutti questi punti mi sentirei soddisfatto. Ma mi sono scordato qualcosa?

Sicuramente sì, sicuramente anzi ne ho dimenticate troppe. E allora, aggiungetele voi: cosa vorreste, come minimo, che il vostro medico fosse in grado di fare?

Grazie!

Simone

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo con ciò che hai scritto, aggiungerei però il fatto di saper fare un buon esame fisico obiettivo e saper misurare i parametri vitali... Tutti.
Richiedere i giusti esami del sangue...
E capire quanta terapia insulinica somministrare in mancanza di un apposito schema! Non sarà chissà che, ma alcuni medici non son capaci...

Nicolò

Simone ha detto...

I parametri li davo per scontati... e la terapia insulinica, ammetto, non la so fare! :)

Simone

Valerio ha detto...

Beh, però l'insulina in effetti rientra nel punto "dare una terapia adatta"...anche se è abbastanza difficile che ci si metta a instaurare terapie fuori dalla propria specializzazione (a meno che non si tratti di un fans per un dolore, un ppi per un bruciore o un antibiotico per un ascesso, e anche là a volte si vedono cose di un'inappropriatezza imbarazzante): troppe alternative, troppi protocolli; e soprattutto l'insulina, a meno che non hai uno tutto scompensato con 480 e sei solo che gliela dai a fare con tutta 'sta fretta quando nell'immediato 9 volte su 10 il paziente corre molti più rischi con un'ipo che con una iper? Lo mandi da un internista o da un diabetologo e avanti il prossimo...

Simone ha detto...

Be' però non si può sempre delegare tutto, se no le specializzazioni più "generaliste" (medicina d'urgenza, chirurgia generale eccetera) dovrebbero sempre passare la palla a qualcun altro! :)

E comunque 480 non è poi così scompensato. Una volta è arrivata una paziente con 1900...

Simone

Anonimo ha detto...

Voglio il reflettometro che riesce a misurare 1900 di glicemia!! Mi sono stancato del maledetto "ketones"! Son d'accordo per il fatto di impostare la visita diabetologica e di far sì che il paziente abbia uno schema... Peccato solo che a volte il diabetologo ci azzecchi meno di quanto possa fare un neonato... Al di là di tutto comunque ritengo che acume e arguzia siano due doti importantissime, se non indispensabili, per svolgere qualsiasi mestiere nell'ambito della sanità. Peccato solo che non si imparino.

Nicolò

valerio ha detto...

ma infatti io intendevo 480 E tutto scompensato....;-)

Simone ha detto...

Il glucometro ha fallito. L'emogas ha fallito. Alla fine le analisi del sangue hanno dato 1900. Se ritrovo la foto ve la posto.

Simone

Anonimo ha detto...

suvvia... metti le canule venose e credi di non saper fare un prelievo??

Simone ha detto...

Be', mi rendo conto che è praticamente la stessa cosa... ma finché non l'ho fatto un po' di volte non mi sento di dire di saperlo fare. :)

Simone

Anonimo ha detto...

È molto più semplice! Io fossi in te la "spunterei" dalla checklist! ;-D

Simone ha detto...

Ahah, da noi in genere mettono la cannula e fanno il prelievo con quella, per cui è tutta una sola "manovra". Solo sarò esagerato ma a mettere la campana con i vari contenitori sotto vuoto penso ci voglia quel minimo di praticità che finché non lo faccio un po' sotto "sorveglianza" di qualche infermiere non voglio dare per scontata. Dai facciamo una mezza spunta sulla lista :)

Simone

Temistocle Gravina ha detto...

più vado avanti e più mi chiedo se un domani mi farei visitare da te (tranne in caso di decesso imminente, perché allora uno vale l'altro!). Per ora, diciamo, sto fuori dalla porta e controllo il nome sulle targhette; poi deciderò.
Ma diabete a 1900 vuol dire che hanno fatto il prelievo direttamente ad un pezzo di tiramisù appena fatto?

Simone ha detto...

Forse il tiramisu se l'era iniettato!! :)

Simone

Valerio ha detto...

Tracce di sangue nel glucosio! :-))

Dama Arwen ha detto...

Vorrei che i medici fossero inutili xké nessuno si ammala più! :-P

Simone ha detto...

Dama: guarda, pure io! :)

Simone