12/04/13

Lo studente sfruttato.

Non si capisce nulla, ma questa è un'immagine sul lavoro.
Sembrerà strano un 37enne ingegnere che va ancora all'università. Penso che - ai più - uno come me dia l'idea di una persona complicata e un po' fuori dall'ordinario.

Ma a dire il vero penso di essere molto semplice nelle cose che faccio: ho deciso di laurearmi in medicina perché vorrei diventare dottore.

Mi piace poco studiare, ma con un pochino di fatica bene o male gli esami li passo... e vado avanti così.

Allo stesso modo, anche per la frequenza pratica in ospedale, ho fatto le cose senza particolari complicazioni: ho girato un po' di reparti, ne ho trovato uno che mi piaceva, dove mi trovavo bene e che mi pareva adatto per laurearmi sapendo fare per lo meno qualcosa, e ho deciso di rimanere lì.

E devo dire che a me piace andare in ospedale: se le lezioni le trovo inutili, studiare è noioso e i tirocini sono più una perdita di sonno che altro, stare nel reparto vero a fare le cose vere coi pazienti veri e vicino ai dottori veri mi piace molto. Mi diverte, oserei dire. Arrivo ad ardire di ammettere che - quando vado in reparto - nel fare quello che faccio provo addirittura una sorta di piacevole gratificazione.

Fare il dottore è un lavoro che mi piace, non c'è proprio dubbio. Che poi - alla fine - è iniziato tutto proprio per quello: non mi piaceva fare l'ingegnere, e pensavo che mi sarebbe piaciuto di più fare il medico. E ora eccomi qui.

Quando chiedi di poter andare in un qualsiasi reparto, in genere si viene affidati a un professore e si va lì quando c'è lui, perché altrimenti credo che in ospedale ci sarebbe ancora più casino di quello che già c'è. E visto che il mio professore ha orari variabili di mattina, pomerigio oppure di notte, anche io frequento la mattina, il pomeriggio o la notte quando insomma so di trovarlo.

Ma - lo ripeto - io mi diverto ad andare in reparto. Ci vado perché voglio farlo, perché mi piace e perché - da un punto di vista puramente pratico - lo trovo interessante, formativo e utile. Arrivo a dire che le pochissime cose che so e che so fare le ho imparate lì dentro, mentre molti esami (per non fare il solito qualunquista, e dire tutti gli esami) non mi hanno insegnato gran che.

Eppure, parlando con gli altri studenti o leggendo in forum e discussioni online, mi capita di sentir dire cose del tipo: in reparto ti schiavizzano. In reparto fai il lavoro degli altri e ti sfruttano. In reparto ci vai solo per leccare il didietro in modo tale che ti facciano entrare in specializzazione.

E vabbe'. Devo ammettere di pensare che qualcuno magari su questa cosa esageri un attimo: vai in reparto, ti fanno fare un ECG, un prelievo e mettere due cerotti, e invece di ringraziare il Cielo che non ti hanno semplicemente ignorato vai in giro a dire che hai fatto tutto te che ti hanno sfruttato e che sei stato lì tutto il giorno a pane e acqua senza nemmeno vedere Dragonball all'ora di pranzo.

Ma ok, a parte questi casi che saranno davvero una minoranza, sono sicuro che è vero e che in almeno alcuni posti le cose stanno certamente così: gli studenti vanno lì per imparare, ma qualcuno se ne approfitta.

Ecco: io devo ammettere che da una situazione del genere sarei scappato a gambe levate. Il mio interesse come futuro medico è essere un buon medico (cosa questa che non darei affatto per scontata). Non cerco particolari aiuti per la mia carriera, visto che tutto sommato ne ho mollata già una solo per fare qualcosa che mi piaceva di più. Non me ne frega nulla del posto particolarmente prestigioso o ambito, e se alla fine troverò una specializzazione decente tanto meglio, altrimenti ho sempre detto che vanno bene anche master e corsi post laurea o anche - al limite anche se ancora non so se mi piacerebbe - la bistrattata medicina generale.

Dalla mia, trovo che forse il piacere di far pratica come futuro medico nasce anche dallo stare a contatto con colleghi che mi rispettano, e accanto a persone che si preoccupano di insegnarmi qualcosa invece di aspettarsi al contrario qualcosa da me.

Il mio consiglio, ovviamente, è di cercarvi un posto analogo.

Simone

5 commenti:

Ivan ha detto...

Davvero, a leggere i forum c'è da deprimersi, ma non solo nei forum di medicina, in quelli di qualsiasi settore. Comunque quelli che scrivono nei forum non costituiscono un campione rappresentativo delle varie categorie, nel senso che sui forum si vanno a sfogare principalmente gli insoddisfatti, mentre tutti gli altri hanno ben altro da fare.

Ivan ha detto...

Davvero, a leggere i forum c'è da deprimersi, ma non solo nei forum di medicina, in quelli di qualsiasi settore. Comunque quelli che scrivono nei forum non costituiscono un campione rappresentativo delle varie categorie, nel senso che sui forum si vanno a sfogare principalmente gli insoddisfatti, mentre tutti gli altri hanno ben altro da fare.

Simone ha detto...

Dici benissimo: probabilmente la maggioranza non ha nulla di cui lamentarsi, e per questo non sentono il bisogno di andare a raccontare le proprie esperienze online.

Simone

Anonimo ha detto...

Ti confermo che è cosí: entri solo se lecchi.... Io ho rinunciato all'ingresso quasi sicuro in chirurgia generale a Napoli per non fare lo schiavo... Proveró altrove, forse perdendo 1 anno, ma chissene.... Passione e voglia di crescere, non soldi: dico bene, Simone?

Simone ha detto...

Ho risposto alle tue mail. Comunque c'è anche il punto di vista di chi entra e dice che non leccava ma si è fatto il mazzo. Chi avrà ragione?! Da me le cose vanno alla grande ma non penso di riuscire a entrare e manco mi ma troppo, come ti dicevo.

Simone