Terapia intensiva: il reparto dove NON mi specializzerò. |
Per cui vi elenco una serie di (spero) buone notizie e calorose novità del momento:
1) Abbiamo quasi definito l'argomento della tesi.
Praticamente mi sono sfogliato un po' di riviste di medicina d'urgenza. Poi ho scelto un po' di articoli che mi piacevano e li ho mostrati al professore... e insomma è venuto fuori che potrebbe andare una tesi sul confronto tra due diverse metodiche diagnostiche in una qualche procedura o patologia.
Ok, lo ripeto in Italiano: c'hai il mal di pancia. Ti studiamo il mal di pancia con i raggi X e con la risonanza magnetica, e poi vediamo quale delle due cose ha funzionato meglio. Facile, no?
Se poi consideriamo che - per ragioni a me oscure - nella medicina d'urgenza c'è questa passione insuperabile per l'utilizzo ovunque e in qualsiasi momento dell'ecografia, è probabile che la tesi richiederà l'uso dell'ecografo.
E saper utilizzare un ecografo, per un dottore, non è male. Almeno dicono.
2) Sto iniziando tipo a studiare.
Ve l'ho detto che ho dato Farmacologia? Sì. Ecco, orfano degli esoneri di farmaco da studiare praticamente sempre nel corso dei passati 2 anni e mezzo quasi tre, mi sono sentito pronto a intraprendere lo studio di una delle materie da dare a giugno.
Alla fine sto studiando Neurologia (che è BELLISSIMA), e poi farò credo Organi di senso (che è BELLISSIMISSIMA). Visto, non mi lamento più, fedele ai presupposti del post: queste materie mi fanno veramente c@g@r€, eppure dico che sono bellissime lo stesso.
3) Ho fatto il corso per la rianimazione pediatrica alla Croce Rossa.
Ora insomma sono abilitato all'uso del defibrillatore su emergenze pediatriche. Che però speriamo di non incrociare mai e stramai manco una mezza volta nella vita, ovviamente.
4) In reparto ho rianimato un paziente.
Cioè, ho aiutato a rianimare un paziente, ovvio che non ho fatto niente per conto mio.
Ho massaggiato, ventilato, hanno dato un paio di fiale di adrenalina e il cuore è ripartito. Poi l'hanno intubato e portato in rianimazione, e vorrei dirvi che sta bene ma la situazione non pareva proprio delle più rosee e insomma alla fine chi lo sa... intanto abbiamo fatto quello che bisognava fare.
Tutto sommato penso di aver fatto un buon lavoro, e l'anestesista che era lì me l'ha pure detto. Certo è strano che la cosa che forse mi riesce meglio come aspirante dottore sia una cosa che ho imparato con la Croce Rossa, del tutto fuori dall'ambiente universitario, medico e ospedaliero. Mi è già capitato di dire che la laurea ti dà una abilitazione professionale, ma che poi come si fa il dottore devi imparartelo un po' per conto tuo e arrangiarti. E non so se è del tutto vero, ma comunque in questo caso è andata un po' così.
Devo anche dire che non è che mi sia sentito particolarmente realizzato dalla cosa. Cioè è stato bello mettere in pratica tutti quei corsi fatti, e capire di aver fatto un buon lavoro, ma non è quello il genere di realizzazione che cerco. Arrivo a dire che non mi piace molto lavorare con pazienti non coscienti e in condizioni particolarmente critiche, intubati e non "collaboranti", come si dice in gergo medichese. Per cui insomma credo di aver capito che - dopo la laurea - non mi piacerebbe fare l'anestesista-rianimatore, come invece era tra le varie ipotesi che valutavo tempo addietro.
Sono personalmente convinto che certe manovre facciano parte del bagaglio indispensabile di qualsiasi medico (anche se nella realtà raramente è così, purtroppo) e che ancora di più nella medicina di urgenza capiti e sia necessario lavorare su pazienti incoscienti e che hanno bisogno di essere completamente gestiti dal personale sanitario. Ma inserirmi in una specialità che si occupa principalmente di quello, proprio come sua concezione, non penso sia la mia aspirazione principale.
Come ho detto tante volte, mi piacerebbe utilizzare il pronto soccorso e la medicina di urgenza per entrare in contatto con un grande numero di malati, di patologie e di possibilità per imparare e fare pratica. E poi mi piacerebbe avere i miei pazienti e gestire condizioni non necessariamente al limite della criticità e non per forza in una situazione di emergenza.
Io mi "vedo" come un incrocio tra uno specialista molto specifico, un internista e un medico generale.
E non è che questa cosa esista davvero, nella struttura molto rigida della medicina attuale. Però non esistono manco tanti ingegneri che diventano medici, e se continuerò sempre a sentirmi ovunque un po' un caso a parte (se non proprio un pesce fuor d'acqua) credo che farà sempre un po' parte del mio percorso personale.
Simone
6 commenti:
In bocca al lupo!
Crepi!!! :)
Ciao, leggendo gli ultimi aggiornamenti burocratic-universit-decisionali mi è venuto in mente il lasciapassare A38 nelle 12 fatiche di Asterix...ma stai procedendo alla grande, quindi, bravo bravo! :)
Veronica
Vero: ah be', ma da ingegnere ho passato molto di peggio!
Grazie! :)
Simone
se non ti lamenti tu, lo faccio io: oggi tirocinio in ospedale, abbiamo giocato a nascondino e il mio gruppo è stato così bravo che il professore non è riuscito a fare tana! ahahahah
Bello! Noi avevamo proprio il tirocinio di 'attesa nel corridoio', col prof che ha dato buca a 8 gruppi su 10.
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