04/09/08

Il test di ammissione a Medicina.

Post pubblicato originariamente su Il mondo quasi nuovo.

Non è bello aprire un nuovo blog con la descrizione di una cosa assolutamente orribile, ma tant'è: questa settimana ho avuto (o meglio, sto avendo) i test per l'ammissione alla facoltà di Medicina e Chirurgia. Ma andiamo per ordine.

Quando ho preso la folle decisione di riprendere gli studi, mi sono detto: ah, per un laureato in ingegneria il test di ammissione sarà una banalissima formalità!

Dettomi questo, ho comprato uno dei libri-raccolta di test degli anni passati (la prima di una serie di interminabili spese) e ne ho fatto uno. Risultato: 33/80. Minimo con cui si entrava alla Sapienza lo scorso anno: 45/80. Se non altro, adesso sapevo di avere un problema.

Ok senza tirarla troppo per le lunghe che già mi sta venendo il mal di testa solo a ripensarci, mi manca da finire le prove in una delle università private (meglio non fare nomi prima dei risultati finali) mentre per la pubblica dovrei aver fatto un punteggio con cui l'anno scorso sarei entrato, mentre quest'anno si saprà tra 1 settimana (dipende da come vanno tutti gli altri, ovviamente).

Per passare il tempo, vi elenco le cose più belle che mi sono rimaste impresse nel corso della preparazione del mio test d'ingresso:

- Passare l'estate a studiare alla vereconda età di 33 anni.

- Fare un corso estivo con una comitiva di 18-20enni che parevano tutti più preparati di me. Ok, magari no... ma almeno loro avevano tempo per rimediare ^^.

- La gente che mi chiede: lei è il professore? E quando rispondo che sono uno studente mi guarda con gli occhi di fuori.

- I miei amici che fanno il totoscommesse su quanti mesi passeranno prima del mio abbandono (l'interruzione natalizia è data 20 a 1 o giù di lì). Questo ovviamente a condizione che almeno riesca a entrare ^^.

- Guardare il casino dei test in televisione, pensare come sempre: poveri sfigati! E rendermi conto che c'ero in mezzo anche io.

- Fare il test in un'università privata con l'influenza intestinale.

- Fare il test alla pubblica con l'influenza intestinale ancora peggiore, in un'aula con altri 100 candidati... scoprendo tra l'altro che a livello universitario rientro nella fascia d'età dei sessantenni.

- Sbagliare un paio di quesiti estremamente banali (del tipo 0,2 diviso 2) perché in quel momento ho un tremendo attacco di nausea. Eh sì, lo so cosa pensate: le solite scuse.

- Tornare all'università privata per la seconda prova coi postumi dell'influenza intestinale, il che corrisponde a mettermi il completo, guidare per quasi un'ora, parcheggiare, arrivare lì sotto il sole che col completo è un piacere che non vi dico, non trovare il mio nome, chiedere a qualcuno e sentirmi rispondere: guardi che il suo turno è domani.

E se cercano solo gente sveglia, mi sa che sono già a posto! ^^

Simone

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