Vi è mai capitato di avere una buona idea per una storia? Vi è mai capitato di avere uno spunto per una storia che vi pare addirittura fantastico? A me capita spesso (ehm... ^^) al punto che ho tante di quelle idee pronte in testa da non sapere più quale convenga trasformare in un libro e quali invece no.
Ancora, vi è mai capitato di avere un'idea, ma di non riuscire a portarla a termine? Mi spiego meglio: sapete di cosa dovrà parlare la vostra storia, avete in testa l'ambientazione, i personaggi e le scene iniziali, ma poi non trovate altri spunti per una trama vera e propria e - soprattutto - per un finale decente?
Ecco, questo a me capita davvero spesso. Le mie belle ispirazioni muoiono di fronte a un "buco" della trama che non riesco a riempire, o alla semplice assoluta mancanza di idee su come arrivare a una conclusione per lo meno coerente con la storia iniziale.
Quello che ho deciso di fare, allora, per uscire da questa situazione, è di vedere come fanno gli altri. Gli scrittori bravi, famosi, di successo... quelli che insomma certi problemi (almeno in teoria) non ce li hanno.
Ovviamente, nel fare questo vi devo raccontare tutto il film, per cui non leggete se dovete/volete ancora vederlo!
Come inventare una storia, 1: Up, di Disney - Pixar.
L'idea iniziale: per mantenere una promessa fatta alla moglie defunta, un signore anziano decolla per il Sudamerica a bordo della sua casa sospesa con migliaia di palloncini. Un giovane clandestino complicherà un po' le cose.
Perché è una buona idea: trattandosi di un film di animazione proiettato anche in 3d (che io personalmente non amo, magari ne parliamo un'altra volta) le immagini di una casa che vola attraverso le nuvole possono risultare di grande impatto.
Il rapporto anziano/bambino può essere sfruttato all'infinito come spunto per idee divertenti.
Il rapporto anziano/promesse non mantenute/moglie defunta è l'ideale per una storia tanto toccante e strappalacrime che piace tanto alle mamme che portano i bambini al cinema.
Il protagonista anziano prende una sorta di rivincita su una società per cui è solo d'intralcio. A parte il tema attuale e interessante, io ho in mente una storia molto simile e questo è il principale motivo che mi ha spinto a vedere questo film e successivamente ad analizzarne la trama.
Come viene sviluppata la trama: ok, il punto difficile arriva qui. Questo vecchio parte per il sudamerica con la sua casa volante, ma poi? Che succederà una volta che è arrivato?
Diciamo la verità: nel momento in cui la casa decolla il protagonista ha avuto la sua rivincita, e la storia sarebbe bella che finita. Avremmo insomma un cortometraggio/capolavoro lungo 20 minuti (il livello delle scene iniziali è davvero altissimo), ma poco pratico da un punto di vista puramente commerciale.
Vorrei chiarire che dubito che alla Pixar abbiano davvero avuto problemi di questo genere: loro producono corti di 2-3 minuti oppure lungometraggi, e nell'avviare il progetto di questo Up avranno sicuramente già avuto ben chiaro che sarebbe stato un film vero e proprio. Ma in ogni caso una sceneggiatura andava scritta, e gli autori si saranno uniti e poi si saranno domandati a vicenda: che succede una volta arrivati in Sudamerica? Ecco il risultato:
- Un ragazzino si è intrufolato nella casa, e c'è ovviamente tutta l'analisi del rapporto tra i due protagonisti con scenette comiche varie.
- Una volta raggiunto il Sudamerica, la casa atterra lontano dal punto in cui il protagonista voleva portarla (accanto a una cascata, come nei desideri della defunta moglie) per cui a questo punto la trama potrebbe essere riassunta così:
Per mantenere la promessa fatta alla moglie defunta, un signore anziano deve trascinare la sua casa volante attraverso una giungla, accompagnato da un ragazzino
Rieccoci al punto di prima: perché è una buona idea?
- Il rapporto anziano/giovane è divertente.
- La storia della moglie morta e tutti a piangere.
- Si scopre che il ragazzino è figlio di una coppia divorziata, suo padre non se lo fila tanto e nemmeno vive con la sua vera madre. Il pubblico si rotolerà per terra dalla disperazione. Applausi, evviva!
- La giungla del Sudamerica è un posto misterioso che può dare spunto a varie scene e avvenimenti.
Avete notato qualcosa? Esatto: il tema anzianità/solitudine è stato completamente messo da parte, anche perché del resto si era esaurito con il decollo della casa. Certo il messaggio non è il massimo: i vecchi soli e abbandonati farebbero meglio ad andarsene... in cielo. Ma i palloncini colorati indorano la pillola.
Si potrebbe dire che questa tematica sia in realtà risolta dal fatto che il vecchietto è diventato amico del ragazzino, ma in ogni caso il tema sociale e lo sguardo sul mondo moderno lasciano il posto a una storia avventurosa che non ha più nulla di neanche lontanamente realistico, e per qualcuno sarà una delusione.
Reazioni personali a parte, arrivati a questo punto la trama non è stata ancora sviluppata del tutto: i protagonisti devono portare la casa volante fino alla sommità della cascata, ma a tutti gli effetti che cosa succede? Voglio dire: se dovessimo scrivere (o disegnare) quello che avverrà, date queste premesse, di cosa andremmo a parlare?
Ed è proprio in situazioni come questa che, in genere, s'incagliano le mie trame: cosa incontreranno i protagonisti lungo il viaggio, e soprattutto: una volta raggiunta la cascata, come finirà la storia? Tutto questo al momento è molto fumoso: abbiamo un'idea di fondo, ma resta il problema dello sviluppo globale.
Ed ecco quello che fanno gli autori della Pixar: la situazione di stallo viene risolta inserendo una storia secondaria all'interno della storia principale. Chiarisco, e sottolineo chiarisco, che lo stallo è esclusivamente il mio, mentre alla Pixar probabilmente sapevano già cosa scrivere e come mandare avanti la trama senza fermarsi a metà strada. Io sto appunto studiando come altri autori risolvono (o risolverebbero) i problemi che ho io, e non ho idea di quali siano i loro (che magari risolverebbero studiando me, no? ^^)
Detto questo, eccovi la sinossi della restante parte del film:
L'anziano protagonista incontra l'esploratore idolo della sua giovinezza e il suo esercito di cani parlanti (?) con cui dovrà scontrarsi per salvare un uccello gigante (??) a cui il ragazzino si è affezionato.
Per rendere più omogenea la storia, l'esploratore cattivo verrà presentato fin dall'inizio del film, giustificando così la sua esistenza e le sue vari motivazioni. A questo punto non manca che il finale, che è il seguente:
Nello scontro con l'esploratore malvagio, i nostri eroi hanno ovviamente la meglio. L'uccello gigante è dunque salvo, mentre la casa verrà depositata (sebbene a insaputa dei protagonisti) sul bordo della cascata, così come nella promessa fatta alla defunta moglie. Rimasti amici, vecchietto e bambino tornano in (Nord)america a bordo del dirigibile sottratto al cattivo.
Considerazioni conclusive:
- La storia secondaria non deriva direttamente da quella principale: un vecchietto in volo con la sua casa finisce per imbattersi in uccelli giganti e cani parlanti, ma avrebbe potuto incontrare dei cannibali, degli alieni o qualsiasi altra cosa e avremmo comunque avuto una storia completa.
- Abbandonare un tema che poteva essere sviluppato ulteriormente può deludere parte dei lettori/spettatori (come me, nel caso specifico di questo film) ma può essere necessario se ritenuto inutile o di ostacolo alla stesura di una storia più bilanciata.
- Il protagonista che da A a B incontra personaggi e situazioni che le premesse non lasciavano presagire è il più classico dei generi classici (l'Odissea è una storia del genere, o la Divina Commedia), e la storia nella storia è anche una tecnica valida per una narrazione a episodi. La bravura dell'autore, sarà quella di costruire sotto-trame e co-protagonisti che si integrino e affascino quanto le trame e i protagonisti principali.
- Nonostante ci siano scuole di pensiero differenti, stabilire interamente la storia prima di iniziarne la stesura vera e propria può essere di grande aiuto. Nel caso specifico di questo Up, infatti, tornare indietro per inserire la figura dell'esploratore cattivo avrebbe richiesto la riscrittura di tutta la prima parte della trama. Ovviamente non posso sapere come è nata davvero la sceneggiatura di questa pellicola, e cosa abbia effettivamente portato al copione definitivo
- Resta da approfondire a cosa potrebbe portare la mancanza di elementi in grado di amalgamare la storia principale con la trama secondaria. Da un lato (elementi presentati in anticipo) il lettore/spettatore potrebbe aspettarsi già gli eventuali sviluppi, e annoiarsi. Dall'altro (elementi non presentati in anticipo) il lettore/spettatore potrebbe infastidirsi di fronte a personaggi e colpi di scena che gli sembrano completamente arbitrari.
Forse bisogna semplicemente essere bravi nel dosare le diverse componenti... o forse scopriremo qualcos'altro studiando altri libri e altri film. Anche in questo caso, come andranno a finire le cose è ancora tutto da vedere ^^.
Simone
7 commenti:
La tua analisi è perfetta ma secondo me sbagli in un punto fondamentale. Tu hai sviscerato 'una' storia per carpirne i meccanismi creativi. Secondo me dovresti analizzare 'quella' storia che ha avuto particolare successo. UP non è un cult come Shrek. Non so se mi spiego...
I primi 20 minuti di film sono i più belli mai visti in un film pixar (la mia ragazza era in lacrime al settimo^^). Il resto, bah. 'No schifo con due belle battute e una trama peggio di un groviera.
So che non c'entra nulla ma sentivo di dovermi esprimere.^^
Roby: infatti hai ragione. In futuro penso di fare lo stesso con altre storie, adesso ho scelto questa in particolare perché ovviamente il film è appena uscito e mi sembrava interessante parlarne.
Federico: più o meno hai fatto la mia stessa analisi, ma in maniera decisamente più rapida e sintetica ^^
Simone
Bell'analisi! Anche quella di Federico non è male! ^_^
Accipicchia che analisi!
Quando era ragazzina il mio sogno era di diventare una scrittrice, ma non ho mai saputo come cominciare.
Non ho mai creduto che bastasse scrivere di getto, ma nemmeno che ci fosse tutto uno studio sulla struttura portante.
Chissà che un giorno non faccia un corso di scrittura creativa!
Grazie
stefania
Accipicchia che analisi!
Quando era ragazzina il mio sogno era di diventare una scrittrice, ma non ho mai saputo come cominciare.
Non ho mai creduto che bastasse scrivere di getto, ma nemmeno che ci fosse tutto uno studio sulla struttura portante.
Chissà che un giorno non faccia un corso di scrittura creativa!
Grazie
stefania
Ho apprezzato moltissimo UP.
Ricordiamoci che è rivolto a un pubblico giovane perciò alcune cose che sembrano "trite" a noi addetti ai lavori, in realtà vanno benissimo.
@Simone: hai fatto questa (interessantissima) analisi per capire come si esce da un blocco creativo...
Nel mio piccolo uso due accorgimenti:
1) "inserire un elemento nuovo" che cambia le carte in tavola;
2) lavorare con la scaletta, che mi permette di ordinare i punti chiave della trama e introdurre ogni nuovo elemento nel punto più opportuno.
Bye! ;)
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