17/07/11

Cambiare facoltà e ricominciare: e se poi siamo troppo "vecchi" per trovare lavoro?

Qui a sinistra vedete la rappresentazione di un tipico studente di Ingegneria fuori corso.

Qui sotto, invece, riporto la bellissima lettera che mi ha inviato Matteo:

Caro Simone,

io sono uno studente di ingegneria dell'informazione, 21 anni alla fine del 3° e che spera di laurearsi a dicembre. Da ormai 3-4 mesi mi sono reso conto di non frequentare la facoltà più adatta a me.

Fin da piccolo ho avuto due passioni, la scienza e l'informatica. Ho bramato di studiare informatica per anni e finalmente a 18 anni mi sono iscritto ad ingegneria ed ho passato 3 anni splendidi, ma ho anche capito il ruolo dell'ingegnere e non è per nulla adatto a me. Agli ingegneri piace ottimizzare, progettare... a me dà il voltastomaco. Ho avuto modo di fare vari corsi di matematica e fisica, e da un po' di tempo ho cominciato a pensare ad un mio possibile passaggio a Fisica.

Inutile dire che la cosa mi spaventa: non sono abituato a tornare sui miei passi su cose così importanti, ma ci sono alcune attenuanti che renderebbero la scelta un po' meno spaventosa:

-tutto sommato sono passati solo 3 anni.
-probabilmente mi riconoscerebbero un 90 crediti sui 180 della triennale, o se mi andasse di lusso anche qualcosa di più.
-fisica è attaccata ad ingegneria e continuerei a frequentare anche le mie amicizie ingegneristiche.

Mi spaventa però il fatto che comunque non la inizierei subito perchè ormai mi laureo. Se mi andasse di lusso mi laurerei a 25 anni e mezzo, 2 anni dopo rispetto ai miei coetanei. Non sono tanti, ma sento tanti che ricordano la preferenza delle aziende per i laureati sotto i 25 anni (anche se poi il mio sogno sarebbe il dottorato e l'insegnamento).
Insomma quei 2 anni mi fanno una paura tremenda.

Ne ho parlato con mia mamma, e dopo un po' ha dovuto ammettere che non mi può costringere a seguire un percorso che non mi piace e si è offerta di mediare con mio papà. Lui è un ingegnere di quelli convinti (un po' come ho letto in alcuni post del tuo blog) che esista solo ingegneria. I fisici sono folli, i matematici pazzi gli umanisti inutili etc etc... è frutto di una facoltà che troppo spesso ottimizza anche il modo di pensare degli studenti, e crea dei fierissimi ingegneri esaltati.

Diciamo che se mi iscrivessi a fisica sarebbe prima di tutto per vocazione. Amo capire il "come" delle cose, mi piace potermi interrogare sul perché (qui andiamo sulla filosofia e fisica ne è la gemella). Dopo aver esaltato la tecnica per tutta la mia vita ne riconosco i limiti e temo non mi darà mai nulla da un punto di vista umano.

Mi piacerebbe poter capire di più la natura; un ingegnere invece parte dagli studi fisici e matematici per creare qualcosa di nuovo. Un ingegnere sarebbe esaltato dal poter lavorare all'Intel... io sarei fiero di poter lavorare in un qualsiasi centro ricerche, ma soprattutto tenere lezioni su quello che ho studiato sperando di andare molto al di là di qualche equazione o circuito, sperando di trasmettere le domande che ogni uomo si pone, e la passione che ho verso quel che faccio nella vita.

Alla fine è sciocco impiegare la propria vita in un campo che non è il più adatto. La vita è davvero unica e passare 30-35 anni (5-8 ore al giorno per 5-6-7 giorni la settimana etc etc) a fare un lavoro che non si sente come proprio e che ti dà poco da un punto di vista umano, temo sia uno di quegli insegnamenti errati che si percepiscono oggi. Ogni lavoro è utile, ma troppe persone non si rendono conto che produrre in modo cieco per rispettare gli obblighi del vivere in società rischia di rendere la persona come un mero ingranaggio senza volontà propria.

Dover aver paura di non essere assunti perchè troppe aziende cercano il 24enne fresco di laurea, per sfruttarlo e dargli un salario minimo... è tristissimo.

Perdona questa lunghissima mail, se avrai voglia di leggerla e di darmi un tuo parere te ne sarò grato.

Ciao

Matteo

21 commenti:

MarcoBioTopo ha detto...

Ciao Matteo, ma sei così sicuro riguardo la fissa delle aziende per gli under 25? io sapevo under 28, cmq non sono del tuo campo... sono un biologo e mi ricordo che gli unici paletti riguardo l'età me li hanno fatti solo in Italia, xò erano di 27 anni... Guarda caso, gli unici contratti di ricerca che mi hanno fatto, li ho conquistati all'estero dove non mi hanno mai chiesto l'età... pensa che una volta una mia collega inglese mi rispose "io non scrivo mai la mia età" riguardo alle application da compilare x i dottorati e rideva sulla mia fissa dell'età :-) ... Hai 21 anni, ed hai una gran fortuna ad avere una passione x la fisica che ti chiama, devi provarci, prima che sia veramente tardi... vedrai fra qualke anno che le tue paure risulteranno x quelle che sono, piccole e giustificabili ansie a cui nn dar seguito... a 21 anni hai ancora non solo il tempo di diventare fisico ma di costruirci sopra una carriera brillante! Ciao, in bocca al lupo!

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Da ammirare! Magari ci fossero più persone come lui!
Come se non bastassero i genitori, ci sono pure i media che calcano la mano con ciò che è richiesto e ciò che non è richiesto sul mercato. Con la storia della crisi e le paranoie per il futuro, quasi ci si dimentica di essere persone con passioni e interessi.

Simone ha detto...

Federico: infatti sì, spesso agiamo più come ci viene "mostrato" o detto da tante cose che abbiamo intorno, piuttosto che come forse avrebbe più senso fare.

Simone

Anonimo ha detto...

Mammamia, 21 anni e tutte 'ste paranoie! Ma allora noi 30enni iscritti alla seconda laurea che dovremmo dire? Forza un po' di coraggio, che sei giovane…
Mio fratello ha fatto fisica con i miei che insistevano perché facesse ingegneria, si è laureato con 110 e lode, si è dottorato e ora lavora in università. Certo non si arricchisce però ha sempre lavorato, considera che a fisica sono anche in pochi e male che vada puoi sempre insegnare alle superiori. In bocca al lupo!!
Sara

Matteo ha detto...

Grazie a Simone che mi ha pubblicato e a voi che contribuite a darmi fiducia!
Diciamo che le mie paranoie sull'età sono il frutto di anni e anni di persone che ripetono quelle cose.
Giusto oggi sentivo uno che ha fatto la primina che si riteneva fortunato perchè le aziende non avrebbero avuto problemi a prenderlo vista la giovanissima età.
Un po' triste come discorso.

Comunque sto facendo l'impossibile per laurearmi a Dicembre..ahimè a volte devo ingoiare qualche boccone amarissimo come accettare voti che so che potrei migliorare...però l'obiettivo è trasfermirmi quindi non ha senso fare troppo i puntigliosi alla triennale(anche se la soddisfazione...).

Diciamo che una delle cose che mi potevano fare disistere è il distacco dagli amici dell'università, però sono rimasto basito sentendo che un buon 50% non farà la specialistica e non vede l'ora di lavorare ... quindi è giusto che ognuno segua la strada più consona.

Vi farò sapere tra qualche mese ;)
Grazie ancora mi date davvero coraggio.

@MarcoBioTopo: assurdo davvero che in italia sia più importante l'età delle capacità ... testimonianza notevole la tua..

Simone ha detto...

Sara: infatti a 21 anni secondo me uno potrebbe anche fare "finta" di avere appena iniziato. 19 o 21 anni, che differenza fa, specie quando uno come me ce ne ha 36?! ^^

Matteo: grazie a te e facci sapere!

Simone

Mr. Lunastorta ha detto...

Caro Matteo,

se la tua passione è la scienza e la tua aspirazione l'insegnamento non perdere tempo sulla strada che hai intrapreso: nella tua futura carriera potresti essere più o meno fortunato, ma ti ritroveresti in ogni caso ad essere un "tecnico", perché questo è ciò che sforna qualsiasi facoltà di ingegneria.

D'altra parte un simile cambiamento non ha contro: hai 21 anni e, se ciò che stai facendo ti rende infelice e insoddisfatto, hai tutto il tempo per intraprendere un'altra strada.

Non dico che l'età non conti, soprattutto se il tuo desiderio è intraprendere una carriera accademica, ma ci sono fattori di maggior peso quando una scelta può cambiare la vita. Dopo laurea triennale, laurea specialistica e PhD (per accedere al mondo della ricerca accademica questo è il percorso obbligatorio) potresti ritrovarti in lizza con ragazzi più giovani di te, che sono arrivati alla fine del loro percorso formativo senza saltare neanche una tappa, all'interno di un sistema in cui l'uniformità viene premiata più dell'intraprendenza. Questi ragazzi potrebbero avere più chance di te di ottenere un incarico, ma è una difficoltà che dovrai accettare, senza per questo dover rinunciare in partenza al tuo sogno.

Un discorso a parte merita secondo me la scelta della tua futura facoltà universitaria: all'interno del mondo della ricerca non son tutte rose e fiori e dedicarsi allo studio del "come" e del "perché" è più difficile di quanto sembri, per quanto io ritenga che questo sia il compito più nobile a cui uno scienziato può dedicarsi.
La necessità di pubblicare, di ottenere borse e consensi, obbliga spesso i giovani ricercatori a trasformarsi in tecnici, a soffocare le proprie ambizioni e magari a dedicarsi a filoni di ricerca ortodossi a cui non sono davvero interessati. Un bellissimo libro, che concerne il mondo della fisica teorica, è L'universo senza stringhe di Lee Smolin, che ti consiglio caldamente di leggere per la sua attualità e per i temi trattati che, se la tua scelta dovesse essere fisica, ti toccano da vicino.

Ad ogni modo la carriera accademica non è un obbligo: studiare fisica (o chimica, o biologia, o astronomia) e poi intraprendere la carriera di insegnante in una scuola superiore potrebbe essere altrettanto soddisfacente. Certo: con gli impegni scolastici dedicarsi alla ricerca indipendente potrebbe trasformarsi in un compito arduo, ma in fondo Einstein ha elaborato la teoria della relatività speciale mentre lavorava all'ufficio brevetti! E poi avresti la possibilità di insegnare a dei ragazzi che sono nel pieno del loro sviluppo intellettuale e le cui menti (si spera) sono più aperte: il momento migliore per trasmettere la passione per una disciplina.

Qualsiasi sia la tua scelta ti auguro in bocca al lupo: l'Italia non è il paese migliore né per fare l'insegnante né per fare il ricercatore, ma è un posto buono come qualsiasi altro per coltivare i propri sogni. Non importa la carriera, non importa il giudizio degli altri, ciò che importa è seguire la propria strada e non vivere con il rimpianto di averci rinunciato. Il coraggio che hai dimostrato nel mettere in discussione ciò che hai fatto fin'ora è un ottimo punto di partenza! ;-)

Ciao

Matteo ha detto...

Grazie per il commento...

condivido e comprendo tutte le cose che hai detto.
Proprio per la questione età (oltre che per personale soddisfazione e per i miei genitori) mi sto dando enormemente da fare per termianre gli ultimi esami della triennale.

Non penso ci sarebbero particolari problemi se la mollassi e chiedessi solo il riconoscimento degli esami .. ma poter mettere nel curriculum una triennale dal 2008 al 2011 è comunque un modo per giustificare il ritardo ...
ovvio che sarebbe meglio aver scelto subito fisica...ma mai al mondo l'avrei frequentata 3 anni fa.

Comunque sono davvero molto deciso a cambiare..mi accorgo che la motivazione e le capacità le ho, e che ingegneria mi va sempre più stretta.
Poi conosco comunque prof laureati a 27 anni (anche dopo quello che spero di fare io insomma) e dottorati a 31-32 , che sono professori addirittura ordinari. Insomma impossibile non è...difficile lo è di certo.

Nota positiva è che tra un anno spero di trovarmi (come detto nel messaggio) nella situazione di dover scegliere tra il primo anno di magistrale e il 3° di fisica (con 5 esami obbligatori e magari 2 da recuperare...ma in un anno e al posto di quelli a scelta che per i fisici spesso sono di informatica visto che non è inserita nel loro piano di studi).


In quel caso lascio decidere davvero solo la passione..1 anno ci può stare.

Matteo ha detto...

dimenticavo...

ho il supporto di mia mamma per ora..non le fa piacere, ma è entrata nell'ordine di idee che cambierò.
Sarà una sorpresona per papà e amici xD. Penso che punterò sul fatto che mio papà insegna fisica alle superiori (da ingegnere) .. magari lo addolcisco.

In ogni caso da settembre seguo i primi corsi e sarà una bella soddisfazione comunque vada!
Poi se non riuscirò a proseguire come fisico ricercatore vedrò di pensare all'insegnamento alle superiori o ad un lavoro nel campo della tecnologia (da fisico-ingegnere insomma).

Simone ha detto...

Mr.Lunastorta: grazie per il tuo intervento anche da parte mia!

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Sono maria rosa
diciamo che le scelte che avrei fatto anni fa oggi, con il vissuto e la maturazione, non le avre più fatte.

Seguo da sempre Navarra, anche con ill primo blog....ed è come se avessi fatto mezzi esami anche io!!!
leggendo la sua storia...anche a me è venuta voglia di fare il medico...di aiutare gli altri..pensare che quando scelsi l'uni, mmi iscrissi ad una facoltà che, secondo l'immaginario collettivo, mi avrebbe fatto fare soldi....ed io i soldi li volevo utilizzare per fare ospedali in africa....
adesso...ad oltre 30 anni..sono qui a chiedermi se cambiare o no!!!!se tentare o no....quello che mi spaventa di più è il dopo....non sapere se troverò lavoro...se entrero in specializzazione...in quanto per seguire questo sogno...dovrei lasciare il lavoro e ripiegare su lavoretti...come ai tempi universitari....
il problema è che mi piace il lavoro che faccio adesso...però è impegnativo...in pratica ho poco tempo per fare altro...e poi l'idea del medico di aiutre gli altri...da sempre mi appassiono di medicine alternative e di cure che servono a favorire e accellerare la guarigione...infatti il mio sogno sarebbe fare il fisiatra (che è specializzato nella riabilitazione)...i miei mi appoggiano ed anche mio marito..anche se vorremmo un bimbo....anche se mi hanno suggerito di prendere in considerazione anche fisioterapista o un diploma di naturopata...che richiederebbo meno tempo...son ocosi confusa...
mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi....
saluonissimi

maria rosa

Simone ha detto...

Maria Rosa: ciao, e grazie per avermi seguito tutto questo tempo!

Sinceramente non ho ben capito di cosa ti occupi, e cosa invece vorresti fare. Cioè, se il tuo è più un desiderio di "aiutare" piuttosto che cambiare professione potresti applicare le tue conoscenze in questo senso.

Per dire, magari puoi partecipare o col tempo formare una ONG o una piccola associazione con la quale raccogliere fondi per avviare piccoli progetti di tipo socio-assistenziale, qui o all'estero.

Una società del genere ha bisogno, oltre che di medici, di tecnici, di esperti di marketing, di persone in grado di fare relazioni... insomma quell'idea di guadagnare per fare qualcosa probabilmente richiede più capacità insieme e non è tanto questione di essere medico, avvocato o chissà cos'altro.

Se invece ti interessa un titolo di studio devi decidere tu cosa ti interessa. Fare il fisioterapista o il medico sono cose molto diverse, per cui dare un consiglio non è semplice.

In bocca al lupo e grazie ancora!

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone,è un po' che ti seguo perché anch'io ho preso una facoltà diversa da quella che avrei dovuto prendere e adesso, molto più vicino ai quarant'anni che hai trenta, mi ritrovo a pensare che vorrei studiare medicina. Ma è davvero così pazzesco? So che ci sono anche persone di sessant'anni, che provano il test e non so se qualcuno sia poi entrato, ma vorrei riuscire a usare la laurea, apparte il piacere della cultura personale che comunque è una gran cosa. Tu, che conosci un po' l'ambiente ormai, che ne pensi? Non mi dire che esistono i diplomi o altre cose, per favore...
Naturalmente è anche tutto ipotetico, visto che dovrei passare il test e lavorare.
Per Matteo, 20 o 21 anni non fanno differenza, puoi fare ancora tutto quello che vuoi.
Ciao e grazie,
Susanna

Matteo ha detto...

Grazie per i nuovi commenti.
Non riesco a sbilanciarmi sulle ultime due situazioni lette nei commenti...troppo distanti da me: direi cose inutili.

Per quanto mi riguarda, finalmente sto preparando un altro bell'esame di fisica e mi sto proprio divertendo (c'è un po' di pazzia lo ammetto).

ps. spero non dispiaccia se ne approfitto per pubblicare un link al blog appena aperto su di me...se qualcuno vuole farci un salto è il benvenuto

http://phychange.blogspot.com/

Simone ha detto...

Susanna: al mio corso c'è un biologo di 63 anni. Ha fatto tutte le Anatomie e Microbiologia, e va meglio di tanti altri "giovani" del nostro corso.

Il problema per noi "anziani", secondo me, verrà con la specializzazione. Ci sono un 20-30% di studenti del mio corso che fanno tutti gli esami e prendono sempre, regolarmente, 30 o 30 e lode.

Ovviamente tutte le specializzazioni interessanti andranno a loro, che comunque dovranno fare la fila magari per anni senza essere pagati.

Insomma quello che voglio dire è che io so che farò il medico ma mi sono rassegnato fin da subito a non puntare a chissà cosa come lavoro. Se entri anche tu in quest'ottica l'età è un fatto secondario, se vuoi fare invece il chirurgo "importante" inizia a diventare dura.

Mi fai sapere che decidi? Ciao e in bocca al lupo!

Matteo: ti metto trai link e poi ti passo a trovare, ciao!

Simone

Anonimo ha detto...

CIao!!!
eccomi di nuovo qui...sono maria rosa....a me piacerebbe la specializzazione in fisiatria e riabilitazione...secondo te riuscirei ad entrare?????a oltre 4o anni?!?!?!
i miei genitori...che mi appoggerebbero in questa follia...dopo essersi consultati con degli amici..mi dcono che anche la specializzione di igiene dovrebbe fare al caso mio in quanto...potrei, in teoria, utilizzre entrambe le lauree...giurisprudenza e medicina...anche se lo scoglio più grande è passare il test....ho una paura gigante di prendere una decisione.....

Simone ha detto...

MariaLaura: il fatto è che delle specializzazioni io non so molto, dovresti informarti con qualcuno che lavora nel campo che ti interessa.

Comunque Igiene e Fisiatria saranno sicuramente più accessibili di altre, per cui forse la cosa è più semplice.

Se studi il test lo passi, in bocca al lupo!

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone,
non è che voglia fare il chirurgo "importante", ma solamente il medico. Mi fa paura non utilizzare nessuna delle due lauree, ammesso che prenderò la seconda. Facendo questa scelta dovrei abbandonare molte eventuali opportunità che riguardano la prima laurea, anche se in realtà non sono molte. Il problema è: servirà a qualcosa? Soprattutto se poi non si riesce a prendere una specializzazione.
Per me sarebbe un ritorno ai miei primi interessi e mi sento sempre più agitata per il tempo perso e che continuo a perdere. Poi arriva qualcuno che mi parla di concorsi riguardanti la prima laurea e a volte mi mettono in crisi... Non sono più una bambina e sbagliare a quest'età ha conseguenze più pesanti.
Mi fa piacere sapere che c'è qualcuno più vecchio di me. È difficile, a volte mi sento sola e pochi capiscono e ti incoraggiano. La maggior parte di sente in dovere di farti rinunciare e a volte mi ritrovo a pensare che forse è vero che è troppo tardi. In fondo finirei a quasi cinquant'anni, se proprio va tutto bene. La mia situazione, inoltre, non è delle migliori. Ma posso rimanere con questo rimorso per tutta la vita? Credo che proverò il test, ho solo paura che non potrò studiare abbstanza. E poi potrò, se lo passassi, riuscirei a studiare e lavorare? Devo trovare delle soluzioni.
Grazie della tua risposta. Ciao!
Susanna

Anonimo ha detto...

e se la scleta di riprendere a studiare fosse solo dettato dalla paura di crescere???ovvero di rimandare a dopo il momento in cui si assumono delle responsabilità??

sono domande che la mia psicologa mi pone,.....dato che mi trovo in una situazione di totale ocnfusione...sul senso della vita e su che cosa volgio dalla vita....

Simone ha detto...

Certamente è una possibilità anche quella. Io ho fatto l'ingegnere per 10 anni, per cui più che paura di crescere magari era voglia di tornare giovane?! ^^

Seriamente, se hai una persona con la quale parli di queste cose magari saprà lei meglio di me darti i consigli più adatti!

Simone

Matteo ha detto...

concordo sul rischio della "paura di crescere". Ci sto pensando anche io molto perchè so che sarebbe perfettamente da me.
Infatti ho deciso di non vivere un eventuale cambiamento come un incubo (anche perchè non ne uscirei sano di mente da 4 anni di studi forsennati).


In ogni caso l'unica cosa che posso dire è che tanto si cresce comunque, dipende sempre da come. Non è l'univeristà che ringiovanisce o rallenta l'invecchiamento. Anzi se presa male l'univesità può accelerarlo rendendo la vita un inferno.
Perchè ci possono essere 30enni responsabili, ma con la voglia di divertirsi di un 18enne e 18enni statici e rigidi come un 80enne. E talvolta sono gli studi troppo massacranti che rovinano le persone.

Per questo penso sia fondamentale scegliere un campo che ci dia soddisfazioni, indipendentemente dalle età. Perchè quando stai studiando e ti accorgi che sei preso dalla meteria e hai voglia di saperne un po' di più, te ne freghi del tempo ...