26/10/11

Studiare da "vecchi".

Una signora anziana mentre studia Biochimica
Quando vai a fare un esame del primo anno, e hai quasi il doppio degli anni degli altri studenti, è palese a chiunque che non sei lì perché sei rimasto indietro o chissà quale motivo: sei più vecchio degli altri perché - chiaramente - hai incominciato dopo.

E i professori i primi tempi me lo chiedevano sempre: come mai ha iniziato così tardi? Davvero è già ingegnere? E cosa vuole fare dopo, una volta presa la laurea in medicina?

Ma già dal secondo anno è più raro che qualcuno ti noti. È successo solo con l'esonero di Anatomia 2, col professore che controllando il documento è andato a leggere la data di nascita: e così lei ha 34 anni - mi ha chiesto - e come mai ha iniziato così tardi?

Dal terzo anno in poi, invece, più niente. Sarà che un pochino dimostro meno degli anni che ho, mentre alcuni studenti iniziano a sembrare più maturi, riducendo così un po' il gap che ci separa. E non è poi così raro incontrare qualche trentenne che sta ancora finendo di dare qualche esame, anche se ha iniziato presto, per cui molti daranno semplicemente per scontato di trovarsi di fronte a qualcuno 5-6 anni fuori corso e che sia inutile fare domande.

Ma non mi pesa tanto essere più grande: con gli studenti del mio corso vado d'accordissimo. Alla fine sento spesso parlare dei giovani d'oggi o di tutte quelle cazzate che dicono i miei coetanei (quelli vecchi davvero, però) quando giudicano le nuove generazioni. Io invece ho trovato persone gentili, intelligenti, generose quando si tratta di darti una mano. Certo questo non vale sempre e non vale per tutti, ma in aula o in corsia con i miei compagni di corso mi trovo perfettamente a mio agio.

Quello che un po' mi mette in crisi, in questo momento, è rendermi conto di non riuscire a stare al passo con gli studenti migliori. Purtroppo a Medicina c'è questa storia che i voti sono importanti per le specializzazioni, e tantissima gente va agli esami solo e soltanto per prendere 30... e anche i professori si sono abituati a mettere voti altissimi a tutti quanti.

Poi arrivo io, e regolarmente prendo un voto più basso degli altri. Le materie di Medicina hanno sempre un aspetto mnemonico enorme, e io quando si tratta di memorizzare e ripetere non ce la faccio più di tanto: un po' non ho voglia, un po' mi fa fatica, e un po' semplicemente come chiudo il libro mi scordo completamente tutto.

E credo che in effetti molti studenti studino semplicemente molto più di me, ma forse un pochino conta anche l'età. A 30 anni non è - secondo me - che si impari di meno rispetto a uno di 20. Il cervello è completamente maturo già passati i 18 anni, per cui se esiste un limite biologico all'apprendimento questo vale per me come vale per uno studente più giovane.

Credo però che, con gli anni, in qualche modo il cervello impari a scremare meglio le nozioni che reputa utili da quelle invece che sono superflue. Se a 20 cioè puoi decidere di imparare a memoria una serie di nomi perché ti servono per dare un esame, a 30 anni è diventato un po' più difficile perché il tuo cervello non vuole farlo.

O forse la memoria è semplicemente uguale per tutti, e io sto qui a cercare scuse quando dovrei solo impegnarmi di più nelle cose che faccio. Questa, davvero, è un'ipotesi che non mi sento comunque di scartare.

Fatto sta che oggi ho fatto un esonero di Farmacologia, ed è andato abbastanza bene. Solo che tutti gli altri sono andati meglio di me (sembrava la fiera del 30 e lode!) e alla fine un pochino ci sono rimasto anche male. Devo iniziare ad accettare l'idea che forse non entrerò mai a una specializzazione interessante perché gli altri imparano a memoria qualsiasi cosa gli metti davanti, e io no. Che sia semplicemente pigro oppure stupido, il risultato non cambia: i voti sono quelli, e se anche tra il memorizzare e il saper fare c'è davvero in mezzo un abisso, questa cosa all'università non conta proprio un bel niente.

Mi sono confrontato con un mio amico, un signore di 60 e rotti anni che studia nel mio corso. Lui mi ha detto le stesse cose: ha gli stessi problemi a studiare, e se vai a vedere prende esattamente gli stessi voti che prendo io. Ora posso pensare di essere totalmente rincoglionito, e di potermi confrontare non con chi ha metà dei miei anni ma con chi invece ne ha il doppio. Oppure potrebbe essere valido il ragionamento che ho fatto prima: passati i 30 anni cambia il nostro modo di studiare e di apprendere ma poi - fortunatamente - rimane piuttosto costante per il resto della vita.

E insomma... almeno, vuol dire che se non altro non posso peggiorare.

Simone

13 commenti:

paroleperaria ha detto...

Questa cosa dell'imparare a memoria tutto... io non sono mai riuscita a farla (e nemmeno forse mi ci sono mai impegnata)... sarà per la cosa che il cervello non vuole le nozioni inutili? boh... Ho sempre ritenuto inutile imparare a memoria qualcosa, se una cosa la sai a memoria te la scordi dopo cinque minuti, se invece ci ragioni su, in linea di massima, te la scordi un po' dopo...
L'unica lezione dove ho dovuto imparare a memoria è stata anatomia ed è stata dura (poi è andata bene, comunque, ma che palle! - anche se mi piaceva molto)

Eddy ha detto...

Continua così Simone e non preoccuparti troverai anche tu, come tutti noi, il "tuo posto al Sole"....

Simone ha detto...

Fra: infatti Anatomia è stata un incubo durato 1 anno e mezzo! E tra l'altro nemmeno me la ricordo già più...

Eddy: Grazie, mi hai rincuorato!! :)

Simone

Matteo ha detto...

Imparare interi libri a memoria sarebbe il mio incubo :D. Ho una memoria pessima, l'unico modo che conosco per ricordare le cose è ricavarle.
Ammetto che da ragazzino riuscivo a ricordare molte più cose di adesso che ho 21 anni ... magari ero più "allenato". Potevo imparare spaginate di libri di storia/filosofia senza capire (un vero peccato).
Però penso che quello che si perde in memoria lo si guadagni in capacità di ragionamento.

Nel tuo caso ti consiglio solo di non prendere troppo sul serio questo limite. Non vorrei che te lo auto-imponessi col tempo. Magari hai altro per la testa: un lavoro parallelo agli studi in primis e sei semplicemente stanco.

Sul discorso età.. alla fine se tu stesso non lo vivi come un problema tremendo, vivi meglio. Logico che qualche prof lo nota, ma su col morale. Una persona un minimo intelligente prova solo stima nei confronti di chi si mette in gioco anche fuori dall'età canonica...poi non hai mica 70 anni!


Insomma: tanti limiti che sentiamo di subire sono autoimposti e non reali.

Ti porto un mio esempio recente (nonostante nel mio caso stiamo parlando di un ritardo molto minore rispetto ai corsi che frequento). Da un mesetto ho iniziato a seguire 2 corsi a fisica, per portarmi avanti col passaggio. Mi pareva di essere assolutamente fuori posto. Per puro caso uno dei due prof ha chiesto se fossimo tutti dei '91 e di fisica; ho dovuto quindi far notare che sono un '89 e di ingegneria. Mi sono arrivate le lodi del prof. Ha cominciato a raccontarmi di un suo ex dottorando che dopo il ph.d in fisica s'è preso una laurea in ingegneria e il mio limite autoimposto s'è dissolto in un nanosencondo. (Mi pento di non essermene stato zitto perchè sono riservato, ma vabbè :D)

Questo per dire che a volte basta un incoraggiamento o un esame che va bene per scordarsi di millemila "pippe mentali".

Ariano Geta ha detto...

Se posso dirti una banalità, lo studio e i voti sono una cosa, ma poi la pratica è altro. Ci sono tanti ragazzi, in tutti i settori, che erano i primi della classe a livello di voti, e poi diventano normalissimi quando devono compiere materialmente le nozioni che in teoria sapevano a memoria.

Simone ha detto...

Matteo: sì, forse i limiti ce li facciamo anche da soli. Hai ragione.

Ariano: certo, i voti e la professione reale sono 2 cose decisamente differenti. Però purtroppo attraverso i voti, almeno a medicina, avviene anche la selezione per passare poi ai reparti veri e propri. Insomma, i voti non dimostrano nulla ma contano tanto, almeno per certe specializzazioni.

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone, sto quotidianamente leggendo e scoprendo il tuo blog interessantissimo!! Ti ho scritto qualche giorno fa e credo proprio di aver trovato il coraggio, viste le mille testimonianze di iniziare ormai nel 2012 Medicina. Poco male, ho di fronte un po di mesi per poter prepararmi bene per il test.
Come procede lo studio?
Ciao
Alberto

Simone ha detto...

Lo studio va benissimo! Ma alla mail ti ho risposto? Perché non ti "ritrovo" più, per cui forse non ti è arrivata... a meno che tu non abbia usato un altro nome.

Sono contento che il mio blog sia utile, grazie e in bocca al lupo!

Simone

Anonimo ha detto...

Si si è arrivata!! Grazie e attendo altre prossime news su come procede.
ciao

Alberto

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Visto che vai come un treno, Simone, fossi in te io non mi preoccuperei di nulla. Anzi! Sono solo soddisfazioni, no?
Per quanto ne so, però, in effetti tutta quella roba da imparare sterilmente a memoria viene dimenticata da tutti poco dopo, figurarsi durante la specializzazione.
D'altro canto è anche giusto. Una quantità abnorme di informazioni inutili sarebbe un investimento cognitivo disfunzionale.
Quindi non mi sorprendo (anzi, mi rassicuro) se il mio oculista non ricorda nulla di tutto quello che non riguarda la sua specializzazione. :D

Simone ha detto...

Alberto: ok!

Federico: fermo restando che la penso esattamente come te, e che quelli che imparano tutto a memoria evidentemente hanno qualche altro problema, al prossimo esonero di Farmacologia gli dirò che non ho studiato perché sarebbe un comportamento disfunzionale. Grazie sicuramente mi darà 30! ^^

Simone

Alessandra ha detto...

Ciao Simone sono capitata sul tuo blog per caso..cercando qualcosa di relativo alla medicina. Sono una studentessa al primo anno e mi sento un pò spaventata per ciò che verrà dopo..leggendoti però mi dai coraggio e mi stai anche piuttosto simpatico :) mi hai fatto fare decisamente qualche risata :D

Simone ha detto...

Grazie Alessandra, in bocca al lupo per i tuoi studi!

Simone