17/11/11

Il tirocinio dove non ti si fila nessuno.

Credo valga la pena di parlare un po' di questa esperienza piuttosto comune tra gli studenti di Medicina... e credo anche di tante altre facoltà.

Capita cioè che magari una mattina hai tirocinio, e la sera prima metti la sveglia prestissimo per paura di fare tardi. Alla mattina ti alzi col sonno letale tipico da studente universitario, ti fai comunque tutto il traffico in strada fino all'università perché a Roma c'è traffico anche alle 5 di mattina (non che in vita mia sia mai uscito di casa a quell'ora, ma lo presumo).

Parcheggi e tutto quanto correndo come un matto perché tanto sei comunque in ritardo, becchi il gruppetto di altri studenti tuoi co-tirocinanti e quando finalmente tutti insieme andate in reparto a cercare il professore succede una delle cose seguenti:

1) Il professore prende uno specializzando, e gli dice "fagli vedere qualcosa tu".

A quel punto lo specializzando proverà a scaricarvi a un internato (sarebbe uno che sta lì a lavorare gratis) e l'internato a sua volta se ne trova uno vi appiopperà a uno studente che sta facendo la tesi. All'ultimo della fila non resterà altro da fare che farvi vedere effettivamente qualcosa (generalmente una procedura altamente specializzata a studenti che non sanno come si scrive un'anamnesi) oppure distrarvi con qualche stratagemma per poi sparire.

2) Il professore ha qualcosa di super-importantissimo da fare, e vi dice "aspettate qua". Poi va via, e non torna mai più.

Che se ci pensate bene è un po' come la "catena" descritta poco sopra, dove però l'ultimo anello è uno studente del terzo, quarto o quinto anno: non è che il professore vi abbia abbandonati, vi ha semplicemente scaricati a voi stessi.

3) Il professore vi ammolla a un altro professore, adducendo come scusa che quello che vi fa vedere quell'altro vi serve molto di più.

Il problema è che il secondo professore non ha alcun tipo di relazione burocratica che lo obbliga a sopportarvi (voglio dire: il tirocinio non dovevate mica farlo con lui, no?) e può tranquillamente mandarvi a fare in culo.

4) Il professore vi dice che dovete imparare non so quale particolare procedura. Vi porta in reparto, va al letto di qualcuno e gli chiede: le dispiace se questi studenti fanno pratica con lei di questa non so quale particolare procedura? 

La qual cosa, se analizziamo la situazione, significa che vi hanno appena scaricato a un paziente. Ma il paziente sa comunque molte più cose di voi.

5) Il professore non c'è, e nessuno sa dove sia o se arriverà in un futuro prossimo o remoto.

Che poi era la soluzione più facile, no?

Aggiunta alla situazione n°2 e n°5: quando il professore non si trova, se restate ad aspettarlo passerete il tirocinio in un corridoio senza fare nulla.

Se invece ve ne andate via, cinque minuti dopo il professore torna e s'incazza: che non è possibile che dei tirocini non gliene frega mai niente a nessuno!

Questa cosa, ve lo assicuro, è garantita.

Simone

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Qui Padova: situazione identica!

Simone ha detto...

Sì lo so me lo dicono in tanti, fa parte del "gioco" un po' ovunque ^^.

Simone

Anonimo ha detto...

6)ore 8: il professore è in indaffarato,ti dice di attendere fuori dal suo studio. Scorrono ore mortalmente noiose in cui il senso della vita ti sfugge e le crisi d'identità prendono il sopravvento. Tutto termina intorno alle 13, quando da qualche labirintico corridoio ricompare l'agoniato dottore che guardandoti un pò infastidito esclama:"ahh... bè .. si è fatto tardi .. ripassa domani."
tirocini di ordinaria frequenza!
Simona

Simone ha detto...

Simona: no, quella era la "revisione" del progetto per un esame di ingegneria. Ti sei confusa! ^^

Simone

la Pia ha detto...

Oddio.... non ditemi così, vi prego. Io dalla settimana prossima ho un sacco di revisioni, e se perdo 5 ore per ognuna sono morta.

Simone, i pazienti a volte ne sanno anche più dei medici. ^_^

Eddy ha detto...

hahahah "ogni università è paese!!!"mi riconosco perfettamente nelle tue descrizioni! :-D

Narratore ha detto...

Io faccio il cuoco in una comunità di malati psichiatrici e anche lì vedo le stesse scene, anche se il contesto non è certo quello di un ospedale.
Penso che sia un male comune, che danneggia chi invece il tirocinio lo fa per imparare qualcosa :)

Narratore

Dama Arwen ha detto...

W la legge di Murphy!

Simone ha detto...

Be', almeno per una volta vi ho lasciato un post divertente... consoliamoci così! ^^

Simone