07/10/12

I primi turni a Medicina d'Urgenza.

I moderni ritrovati della Medicina d'Urgenza.
La prima settimana del quinto anno di Medicina si è conclusa ieri (sabato) pomeriggio alle 18, quando ho lasciato il reparto di Medicina d'Urgenza.

Ovviamente è troppo presto per fare un bilancio sull'internato (così si chiama la frequenza di un reparto ai fini della futura tesi di laurea) ma dopo questo primo mese di "prova" bisognerà scegliere se continuare su questa strada oppure se cambiare, per cui credo sia meglio pesare fin da subito tutti i pro e tutti i contro:

Veniamo alle cose positive: a Medicina d'Urgenza ci sono andato 3 volte, e ho incontrato altri 2 interni e uno o due specializzandi.

Il professore (che non è un professore, ma ci arrivo dopo) è uno solo, ma avendo appresso solo me e uno o due studenti rompipalle ha ovviamente tutto il tempo di stare lì a spiegarti ogni cosa non dico nei dettagli, ma più o meno all'incirca quasi.

Stessa cosa con i pazienti: non essendoci 30 persone col camice attorno a un letto, puoi permetterti di sentire il cuore, di sentire il respiro, di prendere la pressione, il polso e tutto il resto. Diciamo che fai più cose come studente in questo reparto che come specializzando in altri posti molto più affollati.

Ancora: essendo un settore molto vasto, capita di vedere tanti pazienti diversi e di farsi le ossa su molti aspetti della medicina, anche se la medicina di base come in tutti i reparti del Policlinico tende molto a perdersi. Ma questo è un problema trasversale, di tutta la facoltà e di tutte le specialità, per cui non va a influire nella "media" dei pro e dei contro.

Ultimo punto a favore: in 3 ore di reparto, ti fai 3 ore di pazienti con patologie importanti, drenaggi, vene, tagli, ematomi, edemi vari e tutto quello che ne deriva. E se il primo giorno a vedere un tubo che drenava un versamento toracico mi veniva da vomitare, il secondo giorno mi faceva già meno impressione e il terzo giorno lo maneggiavo per portare il paziente a fare un esame senza problemi.

Se uno vuole imparare a stare tranquillo in condizioni stressanti, insomma, mi pare davvero un'ottima palestra.

Ma - come tutte le cose - non è che è tutto oro quello che luccica e ci sono anche dei punti a sfavore rispetto ad altri reparti:

Intanto il professore al quale mi hanno affidato, appunto, non è un professore ma un dottore che lavora lì. Il concetto è che professori di Medicina d'Urgenza non ce ne stanno proprio... come del resto non esistono assolutamente nemmeno Medici d'Urgenza.

Cioè, la specializzazione è aperta da 4 anni e ne dura 5. Cosa fa di preciso un medico d'urgenza non lo sa bene ancora nessuno, perché semplicemente l'ospedale è già perfettamente organizzato per la non-presenza di una figura professionale del genere che - al momeno - nella pratica nemmeno esiste.

In Sala Rossa ci stanno gli anestesisti. All'osservazione breve e nei box del Pronto Soccorso ci stanno gli internisti. In sala operatoria ci stanno i chirurghi. Al triage ci stanno gli infermieri. Negli ambulatori ci stanno i singoli specialisti. Al pronto soccorso pediatrico ci stanno i pediatri, a quello oftalmico ci stanno gli oculisti, a quell'altro i ginecologi... e così via, in reparti già così affollati che la gente lavora gratis per anni e non penso proprio stiano aspettando con tutta quest'ansia che gli arrivi pure una categoria di medico nuova a fregarsi i posti che erano prima destinati a loro.

Ma il medico d'emergenza - allora - dove cavolo va?! Mistero dei misteri misteriosi.

No, davvero, non sono proprio convintissimo che qualcuno si sia ancora posto il problema. Per il momento gli studenti stanno in reparto con gli internisti, e in Pronto Soccorso non ti ci mandano perché "tanto non ci capisci niente". Gli specializzandi stanno un po' dove serve più che dove devono realmente stare, e la situazione è probabilmente in continuo divenire perché - come dicevo - in Medicina d'Urgenza almeno dalle mie parti non si è ancora mai specializzato nessuno.

Per cui insomma uno che decide di frequentare questo reparto si trova a lavorare in un settore dove non è ancora tanto chiaro che cosa finirai a fare e dove non hai un collega "anziano" da seguire, perché i medici più grandi provengono tutti da altri indirizzi.

Essendo un indirizzo clinico, poi, ti bruci ovviamente tutte le specialità chirurgiche dove non avendo un percorso di studi attinente non entrerai mai più, e se ti interessano anestesia e rianimazione non c'è motivo per non svolgere l'internato già come anestesista piuttosto che in un reparto che - anche se attiguo - nella pratica ha un ruolo completamente diverso.

Ancora, il poco affollamento con i docenti che (almeno quello che è toccato a me) ti seguono è un'arma a doppio taglio: è vero che è ottimo per imparare, ma sei sotto pressione, se non ci vai è abbastanza evidente che non ci sei andato, i dottori se non sai le cose ti fanno dei cazziatoni interminabili (cosa accaduta dopo 5 minuti che stavo lì) e se hai ancora paura a toccare qualcuno che sta veramente male ma ti chiedono magari di misurargli la pressione, be'... o la paura te la fai passare in fretta, oppure inizi ad avere un problema.

In ultimo, sempre per il fatto che si è in pochi, è anche abbastanza faticoso: a Gastroenterologia o Medicina Interna prendevo un po' di pressioni, facevo il giro visite guardando Facebook sul telefono e poi andavo a prendere il caffé. Qui prendo le pressioni, poi prendo il polso, il respiro e la temperatura. E quando hai finito sono passate 3 ore e - al limite - sul Facebook puoi lamentarti che il caffé non hai manco avuto il tempo di prendertelo.

Diciamo che tutto sommato avrei grosse difficoltà a consigliare questo indirizzo a qualcuno che non ne fosse veramente, veramente convinto. Il rischio di farsi un mazzo così per ritrovarsi tagliati fuori da altre possibilità mi pare notevole, mentre in altri reparti si lavora di meno e finisce che dopo ti trovi anche con maggiori possibilità.

Per quanto riguarda le mie particolari esigenze personali, però, il reparto di Medicina d'Urgenza mi sembra di gran lunga il posto migliore dell'ospedale.

Faccio esperienza sui pazienti mentre imparo cose nuove o già dimenticate, e nella mia ottica di laurearmi sapendo per lo meno fare qualcosina di pratico (rispetto a tanti 310 e doppia lode che poi non sanno fare un cazzo) fregandomene delle possibili difficoltà e delle opinioni degli altri e senza ancora nemmeno la certezza di voler prendere una specializzazione, direi che è forse il posto perfetto.

Io però sono già piuttosto fuori dagli schemi, e non so se farei la stessa scelta se mi trovassi in condizioni diverse. E poi - dopo appena 3 volte che ci vado - per dare un giudizio del genere potrebbe essere veramente un po' presto.

Simone

Comunicazione di servizio:

Tra un po' inizierò a ripubblicare su questo blog i post dei miei primi due anni di medicina che si trovano invece su il mondo quasi nuovo (il blog vecchio), così da averli tutti insieme. Se vedrete un po' di confusione nei post, sarà per quel motivo.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Good luck, man.
Rambo

Simone ha detto...

Thanks man!

Stellapazza ha detto...

Riporto il pezzo che mi è piaciuto di più: "Ultimo punto a favore: in 3 ore di reparto, ti fai 3 ore di pazienti con patologie importanti, drenaggi, vene, tagli, ematomi, edemi vari e tutto quello che ne deriva. E se il primo giorno a vedere un tubo che drenava un versamento toracico mi veniva da vomitare, il secondo giorno mi faceva già meno impressione e il terzo giorno lo maneggiavo per portare il paziente a fare un esame senza problemi". Perché finalmente si vede una discussione meno teorica e più pratica. Ti hanno dato una specie di "calcio in culo" che serve, insieme al cazziatone di 5 minuti, a farti capire che là non c'è spazio per Facebook ma ci sono persone che hanno bisogno, e anche in fretta, di avere tubi nuovi infilati qua e là, e tagli ricuciti quanto prima. Mi sembra che, alla fin fine, non ci siano punti a sfavore su questo reparto, quindi: go on!

Simone ha detto...

Ragazzi se scrivete in inglese e anonimi google vi prende per spam e vi cancella! :)

Simone

Anonimo ha detto...

Simo,

ti faccio una domanda.
C'è qualcosa che ti interessa di più?

Se la riposta è sì, fai quello. Se la risposta è no, stai dove sei. In fondo, il medico che ti segue lavora, no?

Con medicina d'urgenza magari finisci a lavorare anche in un ospedale emergency, ma magari non ti interessa!

Romina

Simone ha detto...

Romina: dove sto mi interessa molto, è che prendere certe decisoni è comunque non facilissimo. Probabilmente farò come dici tu, grazie :)

Simone

Anonimo ha detto...

EH eh eh :) Certo che certe decisioni sono toste ed il mio è un consiglio fesso..ma tanti post fa, questa strada emergeva già.

Si capisce che ti piace "fare", la diagnosi tout court non ti basta (quindi scartiamo medico di famiglia, ad es.)
Chirurgia ti alletta, ma più come idea (oggi sparo sentenze, ma sono ispirata, sarà giornata pro cancerine!).
Si capisce pure che non ti piace un organo o apparato più dell'altro.

L'unico dubbio era medicina interna..be', quella l'hai messa via? Mi sembrava l'unica alternativa allettante per te.

Abbraccio simbolico.
Romina

Simone ha detto...

Dici che il medico di famiglia non "suona" adatto a me? La medicina interna non mi ha preso tanto per i ritmi pesanti del reparto... medicina d'urgenza è molto simile ma con un approccio forse più sbrigativo ma che mi piace di più.

Pensa che la cosa che rimane più in dubbio per me è proprio la medicina di base, perché mi piace l'idea del medico come riferimento diciamo "centrale". Però è verissimo che ho sempre cercato anche un minimo di approccio manuale, e a detta di qualcuno (ma non mi ha convinto molto) se conosci la medicina interna/urgenza poi conosci anche le malattie di base.

Per cui tutto sommato forse questa è davvero la scelta migliore... vedremo.

Grazie! :)

Simone

Simone ha detto...

Poi detto chiaramente medicina interna è "meglio" se pensi di fare carriera e vuoi poterti rivendere un po' in tutti i reparti, però per i miei gusti è davvero troppo affollata.

Simone

Anonimo ha detto...

No, giusto per chiarire...io medico di base ti ci vedrei proprio!
Credevo non interessasse te, alle luce dei tuoi dubbi. Devo aver interpretato male.
Romina

Simone ha detto...

Medicina generale è una possibile alternativa... ma quella la scegli direttamente dopo la laurea, non c'è un reparto da frequentare durante i 6 anni di corso per cui in ogni caso prima "provi" a seguire una specializzazione e poi magari fai il concorso da medico di base. Insomma è una possibilità in più.

Simone

Anonimo ha detto...

Credo che il concorso per medico di base tu lo possa fare immediatamente dopo la laurea. E all'inizio credo che comprenda una sorta di periodo triennale iniziale tipo scuola di specializzazione.
Un tuo futuro collega

Anonimo ha detto...

Scusami, non avevo letto bene il tuo post. Dicevi esattamente le stesse cose. :)
Un tuo futuro collega

Simone ha detto...

Collega: ok, grazie! :)

Simone