04/10/12

Quinto anno, primo semestre: ma quando cavolo studio?!

Ecco l'orario di questo semestre.
In realtà dovrei parlarvi dell'internato a Medicina d'Urgenza, perché lo so che è più interessante e tutti vorrete leggere delle mie mirabolanti esperienze e che soprattutto vi ho fatto 2 palle così con la storia che dovevo chiedere l'internato lì eccetera eccetera.

Vi dico solo che ho iniziato e che ne riparlerò meglio tra un po': sia perché io stesso non c'ho ancora capito molto, e sia per creare una suspance che aumenterà le visite al blog facendo alzare alle stelle i ricavi dei miei bannerini pubblicitari: in fin dei conti, mi sono iscritto a Medicina proprio per questo.

Cavolate a parte, sono invece iniziate le lezioni del quinto anno, con i corsi di:

Medicina e Chirurgia 1, che poi è un esame di oncologia.
Anatomia Patologica (l'ultimo dei CINQUE semestri su cui è spalmato st'esame).
Farmacologia (anche qui, quinto e ultimo blocco di lezioni).
Diagnostica per immagini.
Primo pezzo dell'esame di medicina del lavoro.
Inglese. Che io parlo già pure (male) altre lingue e non mi serve proprio a niente, ma in questo modo forse almeno un esame lo passo.

Avrete notato che anche solo coi nomi delle materie ci ho riempito mezzo post. Aggiungete a questo tirocini giovedì e venerdì, autopsie la mattina tipo all'alba (che detesto a tal punto che è l'unica cosa su cui non ho mai fatto un post) attività professionalizzanti (altri tirocini col nome diverso) il pomeriggio e attività didattiche elettive varie (altri tirocini con un nome ancora diverso) sparpagliate per il semestre, e vi ritroverete già con una settimana bella piena.

Se ci aggiungiamo pure l'internato a Medicina di Urgenza, inizia a delinearsi molto chiaramente la domanda che tutti gli studenti si stanno facendo in questo momento: ma io, quando cazzo studio?! Eh sì: nel titolo non c'avevo messo la parolaccia, che mi pareva troppo volgare.

Sembra che una delle tante qualità richieste a un medico sia quella di compenetrare lo spazio e il tempo, essendo presente in più luoghi in contemporanea mentre - al tempo ancora stesso medesimo - si trova a casa a studiare o ad aggiornarsi. Adesso capite perché in sala d'attesa vi fanno aspettare sempre almeno un'ora, o se avete un appuntamento con un dottore è sicuro come la morte che arriverete sicuramente prima voi di lui? Non è che sono in ritardo: siete voi che non sovrapponete gli impegni, e che siete abituati a banali giornate dove ogni ora arriva, trascorre e termina una sola e unica volta.

E vabbe'. Siamo arrivati fino a qui, e mi è toccato di peggio tipo esami che invece di una soltanto li ho fatti 4 volte o dover fare una tesi di laurea mentre scrivevo questo romanzo (tra l'altro venuto molto meglio della tesi) per cui moltiplicare il tempo non è già più un grosso problema. Gli amici e i parenti lo sanno che tanto non arrivo mai prima delle 9 (qualunque sia l'appuntamento) e il sonno perenne e ininterrotto del periodo delle lezioni è un sensazione alla quale inizio quasi ad affezionarmi.

L'unico problema è che il 10 c'è un esonero di Farmacologia, e di studiare oltre a non avere il tempo non c'ho nemmeno il più piccolo straccio di una benché minima voglia.

Ma - tutto sommato - ormai mi sono abituato pure a questo.

Simone

24 commenti:

Eilan82 ha detto...

Dai che magari una volta preso il ritmo andrà tutto meglio! ;)
In bocca al lupo!!!

Anonimo ha detto...

in bocca al lupo!!!p.s. ti ho mandato una mail!!:)

Simone ha detto...

Crepi!!!

Anonimo: a qualcuno ho risposto. Se non sei tu non è arrivata!

Simone

Anonimo ha detto...

In bocca al lupo! Anonimo bello anonimo

Anonimo ha detto...

Wow! Post in simultanea! Anonimo bello anonimo

Simone ha detto...

Crepi però non ci capisco più niente mo' i commenti anonimi li vieto!!! :)

Simone

Ariano Geta ha detto...

Comunque stai facendo un lavoro gigantesco che, accanto all'inevitabile stress, fatica e ritardi agli appuntamenti, ti darà pure qualche soddisfazione no?
Non è da tutti rimettersi sui libri a trent'anni, specialmente in un settore così delicato e difficile come la medicina.

Simone ha detto...

La soddisfazione certo che c'è! Poi non sto sempre a dirlo e i post hanno spesso un tono come questo perché forse romanzo le cose un po' troppo... è un vecchio vizio, temo! :)

È anche vero che fino alla laurea non è che sia finita perché ogni anno l'impegno aumenta e il foglio di carta te lo danno solo alla fine. Però è vero che da tanto mi pare di non parlare dei lati positivi di essere tornato all'università... io dico sempre che non tornerei mai indietro e ricomincerei subito, comunque :)

Simone

Anonimo ha detto...

Da ingegnere quale sei hai perfettamente riassunto il "dramma" dello studente di medicina medio:unire il tempo e lo spazio!
Non ci avevo mai pensato in questi termini, ma in effetti è proprio così! E in tutto questo, la domanda fondamentale resta: quando si vive?
La risposta è sempre la stessa: la tua vita fuori dall'università e dal policlinico deve essere congelata fino a data da destinarsi(la laurea!). Chi ti vuol bene capirà.
In bocca al lupo e forza e coraggio!Finirà, ti assicuro che finirà!
E

Simone ha detto...

Io quando non sono sotto esami riesco a ritagliarmi un po' di tempo per uscire e fare qualcosa. Certo giornate intere capitano con difficoltà, ma del resto nessuno della mia età ha tanto tempo libero qualsiasi cosa faccia.

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone!
Ma c'è chi riesce anche a lavorare? Io, se decidessi di ricominciare, non potrei proprio farne a meno...
In bocca al lupo e grazie dei racconti!
Sam

Simone ha detto...

Sam: dopo i primi 3 anni diventa davvero complicato, però puoi decidere di metterci un po' di più senza ammazzarti per fare gli esami.

Qui trovi l'esperienza di una persona che studia e lavora:

http://www.simonenavarra.net/2010/12/studiare-e-lavorare-lesperienza-di.html

Simone

Anonimo ha detto...

Grazie Simone,

avevo già letto il post, è un po' che seguo il blog... avevo dimenticato di dirtelo...

Sembra davvero dura, e tanto più dura quanto più si va su con l'età.

Vorrei riuscire a farlo, anche se più passa il tempo e più sembra impossibile.

Ciao, Sam

Anonimo ha detto...

Bakunin diceva che cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.

Anonimo bello anonimo

Simone ha detto...

Vi fate troppe di quelle 'cose' mentali. Se vuoi provare a fare una cosa provi a farla a basta. Se va bene molto bene e se va male non fa niente: ci hai provato.

Sicuramente lavorare a tempo pieno e studiare è difficile, e qualcosa per strada si perderà e quasi certamente andrai almeno un paio d'anni fuori corso. Se vuoi provarci fallo e basta :)

Simone

Anonimo ha detto...

Hai ragione, Simone. L'unica cosa da fare è provare la strada per non vivere con rimpianti. E basta.
Sandro

Simone ha detto...

Al massimo se vedi che di fronte al fatto compiuto non è fattibile almeno ti sei tolto il pensiero! L'importante è non fare cose avventate, tipo lasciare il lavoro se non te lo puoi permettere. Le cose si fanno un po' alla volta, secondo me! :)

Simone

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo! Il punto è che sto prima finendo un'altra cosa (devo prima organizzarmi, se ci riesco...), ma sto anche per compiere quarant'anni. A questo punto la domanda sorge spontanea: che prospettive potrei avere?
Sam

Simone ha detto...

Le prospettive non sono tantissime, ma devi saperlo tu che cosa farci con una eventuale seconda laurea! Un posto per un dottore si trova sempre, ma forse non sarà il posto migliore del mondo.

Io comunque l'ho fatto principalmente per me stesso. Prima ero pieno di dubbi e rimpianti, ora sono molto più sereno.

Simone

Anonimo ha detto...

La richiesta di medici, in alcuni settori come la geriatria, è destinata a crescere nei prossimi anni per l'invecchiamento della popolazione. Ho conosciuto un alcuni colleghi sopra i trentacinque che hanno intrapreso gli studi di Medicina. Un paio sono entrati in scuola di specializzazione, uno ha preso la laurea perché era biologo in un'azienda farmaceutica e la laurea in medicina gli avrebbe offerto possibilità maggiori di carriera. un'altra lavorava come dietista e ora continua a lavorare come medico-dietista e frequenta il reparto di cardiologia nei pomeriggi con l'obiettivo di entrare in scuola di specializzazione, ma senza troppe pretese.
Sandro

Simone ha detto...

Sandro: infatti secondo me non c'è il problema di lavorare "dopo" la laurea. Quando parlo di "non molte" prospettive intendo che certe specializzazioni più ambite saranno per forza più difficili da raggiungere visto che già per un 20enne c'è il grosso problema delle "file" per entrare e della media dei voti che deve essere altissima.

Il difficile è prima della laurea, nel caso si debba conciliare lo studio con una professione che per alcuni può essere assolutamente necessaria e nemmeno "riducibile" a un semplice part time.

Simone

Anonimo ha detto...

Rispondo sia a Simone che a Sandro, che intanto ringrazio per i commenti.
Anche io lo farei innanzitutto per una questione personale, però devo anche ammettere che un qualche cosa mi piacerebbe poter fare dopo. Soprattutto dopo tanti sacrifici. Per la specializzazione ne avrei in mente una che, per fortuna, non è particolarmente molto gettonata.
Inoltre, non ho studiato materie attinenti per cui nel frattempo dovrei fare cose molto diverse e rinunciare a costruirmi una carriera nel mio attuale settore (ammesso che sia possibile). La paura quindi è anche quella di non riuscire in nessuna delle due cose.
Soprattutto mi pesa dover forse aspettare altre due anni, se va bene. Calcolando anche la specializzazione (?), arriverei a più di cinquanta, vista così i dubbi penso che verrebbero a chiunque.
Un saluto,Sam

Simone ha detto...

Sam: sì, certamente i dubbi sono più che legittimi. Se inizi medicina sicuramente non farai carriera in un'altra professione. Questo devi averlo assolutamente chiaro in testa.

Io pure facevo il discorso dell'età, e del finire "a 40 anni" o più. Poi però ho pensato che se a 40 anni farò il dottore o farò altro, alla fine che cambia? Tanto il tempo passa comunque, l'importante è vivere secondo le proprie aspirazioni.

Simone

Anonimo ha detto...

Simone: è per questo che vado avanti cercando di non arrendermi e di trovare una soluzione, nonostante i dubbi. Hai ragione e hai fatto bene a prendere quella decisione.
Sam