24/10/13

Alti e bassi.

Arguta metafora del pronto soccorso.
L'altro giorno, in reparto, faccio un'ecografia con l'aiuto del professore.

Alla fine mi pareva di averci capito più del solito, lui mi ha fatto i complimenti... e insomma: alla grande.

Poi vado a lezione, un docente ci bersaglia di domande e dice - testuali parole - che gli studenti dello scorso anno erano più preparati di noi:

Buuuuu! Tristezza, disperazione totale. Voglia di tornare a ingegneria.

Al tirocinio, qualcuno fa un emogas (era un po' che non ne parlavo, ve?) a una paziente, ma non ci riesce. Poi arrivo io, provo io, e ci riesco al volo: i prelievi in fondo sono come una gara, e io ho vinto!

Sempre allo stesso tirocinio di prima, mi chiedono una cosa sull'elettrocardiogramma... e io dico una minchiata tale che pure l'exploit con l'emogas di poco sopra precipita in secondo piano. Bah.

Leggo un altro elettrocardiogramma che mi pare che sopraslivella. Penso "non è che sopraslivella"? Allora vado dal professore e dico "a me pare che forse l'ECG sopraslivella".

E il prof. conferma "sì, bravo, sopraslivella davvero". Evviva, successo, applausi: è la prima volta che ci prendo! Anche se forse il paziente sarà meno entusiasta.

«Mi hanno detto di una persona che lavora in un pronto soccorso soltanto con la laurea di base» dico un bel giorno a un signore dirigente medico.

«Non è possibile» risponde lui. «In qualsiasi posto, presidio, luogo o ambiente sanitario lavorano solo e unicamente specialisti».

E vabbe': e allora quella persona lì come ha fatto? E come farò - soprattutto - io?! Ma ne riparliamo la prossima volta, che questo è un post di evasione.

Infine, l'altro giorno provo a fare un elettrocardiogramma. Premo il tasto per stampare, ma quello è fatto che come non va bene una minima cosa non stampa nulla, e s'impianta e stiamo lì mezzora senza che venga fuori niente.

«Quando sarò dottore» dico all'infermiera di turno «mi comprerò un ECG che quando premo il tasto stampa subito qualsiasi cosa, in ogni caso».

«Ma tu sei già un dottore» mi dice lei.

E devo proprio ammettere che io, le infermiere, le adoro.

Simone

8 commenti:

manti ha detto...

e continua ad adorarle! :D

Anonimo ha detto...

Viva le infermiere!
E gli infermierI come me... Il lavoro è zeppo di alti e bassi. Un giorno non te ne va bene una e un altro giorno torni a casa con i capelli dritti per aver lavorato pessimamente...
L'importante è accettare entrambi ed essere consapevoli dell'esistenza di tutti e due, sia quando va bene che quando va male.

Nicolò

chesognichefai ha detto...

Dai, ma metà cose giuste sono tantissime! In fondo sei lí per imparare ancora :-)

Simone ha detto...

Manti: sicuro!! :)

Nicolò: quando in reparto capita l'infermiere "giusto" in mezza giornata imparò più cose che in 1 mese di tirocinio... anche se i capelli dritti vengono anche a me! :)

Chesogni: eh, sono tante anche metà sbagliate!! :)

Simone

Anonimo ha detto...

Guardiamo il lato positivo: nel mondo dei super sayan saremmo sicuramente ad un livello alto! Anche se è preferibile lavorare bene e tornare a casa con capelli normali e viso rilassato

Nicolò

Anonimo ha detto...

Finalmente ti sei fermato! Ho incrociato per caso il tuo primo blog qualche settimana fa e ho pensato "Bello! Lo inserisco nella lista dei blog che seguo" ma leggendo i post (spesso li leggo senza guardare la data e poi scopro che sono stati scritti dieci anni prima) ho scoperto che ne avevi uno nuovo.
Mi collego al nuovo e... come sopra.
Hai intenzione di aprirne uno nuovo o continuo a seguire questo?

Simone ha detto...

Ahah! :) questo dovrebbe durare almeno fino alla laurea... :)

Dama Arwen ha detto...

Ahahaha!
Questo postp erò è divertente! :-)
Daiiiiiiii che ce la fai ^_____^