10/02/14

Sbagliare, da medico.

Forse conviene iniziare con qualcosa di facile...
L'altro giorno - che poi anzi era ieri - il prof. mi passa l'elettrocardiogramma di un paziente appena arrivato in pronto soccorso (e che io non ho ancora visto) e mi fa:

«Quarda un po' questo. Che cos'ha, secondo te?»

Io guardo l'ECG. Vedo una, due, tre derivazioni sovraslivellate e penso "sarà un infarto".

Do uno sguardo anche alle altre derivazioni, e vedo che sovra o sottoslivellano quasi tutte. L'ECG è tutto completamente "mosso".

Una vocina dentro la testa si ricorda di una cosa sentita o letta da qualche parte, e mi fa:

«Non può essere un infarto con tutte le derivazioni mosse» mi dice con la sua vocina da vocina, ovviamente. «E poi ti pare che ti chiedeva una cosa così facile? Secondo me, è una pericardite».

Insomma, il prof. mi ha presentato un caso difficile convinto che sarei caduto nella trappola. Ma io - tranquilli - non ci casco.

«Ci sono tutte le derivazioni alterate» rispondo convintissmissimissimi... insomma: molto convinto. «Perciò è una pericardite».

Detto questo punto i pugni sui fianchi, allargo i gomiti, gonfio il petto e guardo lontano come a cercare le mie glorie future: nessuno mi frega sull'ECG, a me.

La risposta del professore, però, parrebbe vagamente smontarmi:

«Ma che minchia c'entra la pericardite?!? Non lo vedi che sopraslivella? È un infarto».

Poi prende la cartella e la mette via, con un gesto che suona tipo: "fammi togliere 'sta roba prima che questo fa qualche casino".

Segue intenso momento di grande sconforto: avevo appena iniziavo a sperare di capirci qualcosa... e invece, ho toppato.

Continua la giornata in reparto, e io ci penso e ci ripenso: chi mi aveva raccontato la storia della pericardite?! 'Tacci sua! Quando uno sbaglia, l'importante è - prima di ogni altra cosa - trovare qualcun altro a cui dare la colpa. E prima o poi chi cavolo era me lo ricorderò. Forse.

Ma insomma, al di là di trovare o meno un buon capro espiatorio, ho pur sempre sbagliato io. E ho sbagliato pure di brutto, del tipo che era una cosa seria e io l'ho scambiata per un'altra cosa sempre seria, ma forse un po' meno seria dell'altra. E insomma: se ci stavo io, da solo, rischiavo che erano cazzi.

Che a me poi delle denunce che possono arrivarti o tutto il resto non me ne frega nulla: cioè, fuori da certi reparti trovi le pubblicità degli studi legali che invitano i pazienti a fare causa ai dottori, e che un medico anche bravo e che non sbaglia mai si ritrovi a combattere con avvocati e impicci legali è quasi un dato di fatto che uno accetta al momento dell'iscrizione all'università.

Ma fare qualcosa di sbagliato che danneggia un paziente - parlando insomma del fatto in sé - è ovviamente... o almeno voglio sperare che sia ovviamente, una delle preoccupazioni più grandi di tutti gli studenti e aspiranti dottori.

Poco male. Ieri, intendo. Ho sbagliato una cosa, ho riflettuto sul perché ho sbagliato, e penso di aver individuato qualche punto su cui riflettere per ridurre la possibilità che succeda di nuvo.

Che poi il post doveva essere quello: una minima introduzione, e poi un elenco di motivi che ti fanno sbagliare... ma alla fine mi sono dilungato troppo, e a voi è toccato sciropparvi questo.

È comunqe sostanzialmente questione di fare tanta pratica, ed è importante davvero iniziare avendo accanto un "paracadute" più esperto di te che ti acchiappa un attimo prima di aver combinato qualche casino.

Poi, magari, se volete ne riparliamo.

Simone

17 commenti:

Nimbus ha detto...

Ti sei complicato la vita, da bravo ingegnere ;)

dc ha detto...

ah ah ah dai ritenta sarai più fortunato...uno STEMI non si nega mai a nessuno :-)

Simone ha detto...

Nimbus: mi complicavo la vita già prima di ingegneria... come del resto ho sempre fatto anche dopo :)

Dc: ma io no, guarda... passo! :)

Simone

Dama Arwen ha detto...

Ci potrebbero essere mille risposte scontate, di circostanza, "dai, non abbatterti, non ti succederà più, la prox volta andrà meglio, e così via".
Ma mi sembrerebbe stupido e inutile farlo.

Hai sbagliato, come capita a tutti quando si impara qualcosa, che sia un mestiere o altro: la differenza è che nel tuo mestiere c'è in gioco la vita delle persone, io al massimo mando in stampa qualcosa con un testo sbagliato, una scritta che nn si legge un errore ortografico: il cliente si incazza ma non muore - letteralmente - nessuno.

Però lo spirito con cui hai affrontato la cosa è quello giusto e l'importante è davvero quello. E per fortuna, ogni volta che temi di non essere sicuro di una diagnosi potrai confrontarti con qualcun'altro più esperto.
Almeno finché sei un pronto soccorso dovrebbe essere così, no?

doc.francesco ha detto...

è il motivo per cui non puoi chiamarti ancora Medico :D avrai modo ancora di sbagliare e pagarne le conseguenze :D

Simone ha detto...

Dama: non pensavo di averla posta in maniera tando drammatica! :)

In teoria dovresti essere sempre con qualcuno più esperto. In pratica... speriamo che non taglino ancora di più sul personale!

Doc: non è chiaro se per Medico intendi chi non sbaglia mai o chi sbaglia pagando in prima persona... comunque sia, è un po' preoccupante come cosa! :(

Simone

Dama Arwen ha detto...

Sono io che sono emotivamente suscettibile!!

doc.francesco ha detto...

intendo che sbagliano anche i medici navigati figurati tu che sei solo agli inizi...ed appunto non sei ancora medico. quindi prendila solo come una lezione per il futuro ;)

Simone ha detto...

Dama: scusami non volevo sconvolgerti con questo post!! :)

Doc. Allora avevo capito... purtroppo chi fa il pane si infarina, come si dice.

Un Soccorritore ha detto...

Sbagliando si impara, credo sia valido per tutti; ma penso che la differenza (insieme con l'esperienza) la faccia proprio il desiderio di volersi mettere in discussione, andare oltre la ricerca di un capro espiatorio al fine di apprendere quanto più possibile finché si ha qualcuno a fianco che fa da guida :)

Simone ha detto...

Soccorritore: sì, sbagliando si impara davvero... o almeno speriamo! :)

Simone

kary ha detto...

Non lo dimenticherai mai, la medicina é cosi.Ti dico una cosa che mia madre (medico-pediatra). "al miglior cacciatore li scappano le pappere". l importante é saper riconscere che abbiamo sbagliato,conoscere i nostri limiti,Vai avanti, sempre.

Simone ha detto...

Kary: eheh dice bene tua madre! :) Grazie!!

Simone

chesognichefai ha detto...

A parte il diverso peso che un errore può avere nel lavoro di un medico, un errore che viene da un solo elemento è diverso da un errore che viene dopo aver guardato ad un quadro completo. Forse gli ECG a chi li sa leggere benissimo parlano davvero molto chiaro, ma ci sono tante situazioni nella medicina e dintorni in cui da un solo esame è facile sbagliare, e lo sbaglio diventa quasi aver guardato solo a quello senza allargare un pochino.

Dama Arwen ha detto...

Ok, ora SO che non mi vuoi alla tua laurea… :-PPP
il mio post ti ha sconvolto, eh… XD

Simone ha detto...

Chesogni: certo... infatti non guardare prima il paziente è sempre sbagliato. Se no si finisce a "curare" gli esami e non le persone.

Dama: pensavo di essere io a sconvolgere gli altri! Vuoi togliermi questo privilegio? :)

Simone

Anonimo ha detto...

A leggere i tuoi post mi faccio un sacco di risate, sei troppo divertente!

Francesco