21/03/14

Ancora sulla specializzazione.

Potrei fare il concorso da appenditore di lastre!
Il discorso su cosa (e come) fare dopo 'sta benedetta laurea in medicina l'ho già fatto in passato con qualche post anche abbastanza corposo a riguardo.

Torno a parlarne di nuovo perché me lo hanno chiesto negli ultimi commenti, me lo hanno chiesto via mail, me lo hanno chiesto gli amici che incontro magari per una birretta la sera, me lo chiedono in ospedale... insomma: sarà che è normale visto che stiamo più o meno in dirittura di arrivo, ma me lo chiedono un po' tutti ed è ora forse di parlarne di nuovo.

Bene.

Dopo la laurea, a pensare a una continuazione di una carriera all'interno della sanità pubblica, la cosa più naturale e - credo - normale un po' per tutti sarebbe provare il concorso per la specializzazione.

La specializzazione che farei è forse medicina d'urgenza (dove sono interno) ma forse anche una chirurgia generale o d'urgenza e forse ancora - come mi avevano consigliato in molti - anestesia.

Mi piace lavorare in pronto soccorso. Credo che sia l'unica medicina che mi piace davvvero. Intervenire sulle persone che stanno male, nella fase acuta della malattia: niente attese infinite per esami e analisi, niente malattie croniche dove non si capisce bene cosa fare o non fare, niente vedere e rivedere sempre gli stessi pazienti per mesi e poi anni...

C'è tutta una medicina che si occupa di cure inutili per pazienti sani, secondo me. E non dico che non serva (anche se l'ho appena chiamata inutile) o che non sia forse più importante impedire che qualcuno si ammali davvero piuttosto che aiutarlo dopo, quando è un casino... ma insomma, a me non mi ha ancora preso particolarmente.

Credo che la mia personale "indole" sia proprio compatibile con alcune cose e totalmente incompatibile con altre: mi annoio di tutto, mi scoccia la ripetitività, mi sono rotto di fare l'ingegnere, di fare lo scrittore e di mille altri interessi che alla fine diventavano la solita noia.

La medicina del pronto soccorso presenta invece sempre una componente di novità, scoperta, curiosità... anche solo per capire quali tra le 10 patologie che ormai conosci a memoria ha il nuovo paziente appena arrivato.

Ancora: vedere tanti pazienti e tante cose diverse, utilizzando strumenti e procedure differenti, ti dà anche la possibilità di crescere e imparare sempre qualcosa di nuovo. Ci sono dottori che si "fermano" e praticano sempre lo stesso intervento sugli stessi pazienti per 10, 100, 10 mila volte, fino alla pensione. Sono i più bravi nel lavoro che fanno, e la gente li cerca e se dovessi farmi curare da qualcuno anch'io non sceglierei nessun altro. Però, se dovessi essere io al posto loro... che palle.

Non ho finito. In pronto soccorso (ma forse questa cosa è in comune anche con altri medici) se stai attento alle pubblicazioni e alle ultime ricerche trovi sempre qualcosa che poco prima non c'era: procedure, strumenti, tecnologie... c'è sempre l'ultimo ritrovato o l'ultimo giocattolo da scartare. E se una volta impazzivo dietro a computer, digitale e robe elettroniche ora vedo le pubblicità dei nuovi ecografi o di qualche altra diavoleria medica e mi immagino quanto sarebbe fantastico metterci sopra le mani e poterla utilizzare.

E insomma: tutto bello, bellissimo, fantastico. Vai, avanti così e senza problemi.

Be', insomma:

Intanto, inizierei la specializzazione (nella migliore delle ipotesi) a 40 anni dovendo quasi sicuramente trasferirmi in un'altra città... e davvero ancora ricominciare da zero a fare qualcosa non mi pare - davvero - una prospettiva esaltante.

Poi diciamoci la verità: coi voti che ho (non arrivo a 27 di media) partirei già mezzo azzoppato in un concorso di per sé difficilissimo anche per chi non si troverà a gareggiare con dei punti di svantaggio. E io penso che bisogna guardare in faccia la realtà, e accettare che probabilmente i pochi posti in specializzazione andranno alle persone più brave a memorizzare l'Harrison (il manuale di medicina più famoso) e che tra quelle persone non ci sono io.

Provate a fare una gara con un vostro nipote di 15 anni di meno a chi corre più veloce o a chi si arrampica prima, e dategli pure un bel po' di vantaggio, e chiedetevi che possibilità avete di vincere. Per la memoria non è proprio la stessa cosa uguale identica, ma insomma... quasi.

Ora spero non si torni ai soliti 20 mila commenti sul concorso e sui posti in specializzazione, che tanto ormai i giochi sono fatti e ha pure poco senso parlarne. Ma capisco che è colpa mia che ho tirato di nuovo fuori l'argomento... per cui, non lo so: fate voi :)

Io aggiungo infine che le scuole di specializzazione non sono poi necessariamente tutte così esaltanti: dipende da dove capiti e cosa ti mettono a fare. Potresti stare 5 anni a scrivere lettere di dimissione, copiare terapie e reggere ferri in sala operatoria. O in un ambulatorio noioso o in una scuola dove chissà perché si occupano di 2 patologie e mezza e le altre non te le fanno manco vedere.

Non è che ti specializzi in chirurgia e sai fare il chirurgo, o ti specializzi in una clinica e il giorno dopo ti assumono in ospedale. C'è la forte e concreta possibilità che il post specializzazione sia tale e quale al post laurea senza sicurezze o altro.

Insomma, mi pare del tutto sensato e soprattutto razionale pensare a un percorso non specialistico, con prospettive sicuramente ridotte ma senza il rischio di perdere ancora altro tempo e ritrovarmi senza niente in mano, a ricominciare da zero ancora e ancora a un'età più prossima a quella della pensione che a quella in cui qualuno inizia a cercarsi finalmente un lavoro "vero".

Anche di altri percorsi e alternative ho già parlato nei vecchi post, ed evidentemente mi toccherà farlo ancora. Per adesso vi lascio con queste riflessioni, che ho già scritto troppo e vi ho anche temo fin troppo annoiato.

Per chiudere con una nota positiva, comunque, la tesi è quasi terminata e tra un po' potrei anche potermi permettere di lasciarla da una parte, bella e impacchettata, per concentrarmi sugli ultimi esami.

Tutto sommato, per adesso la priorità è comunque quella.

Simone

27 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Simone,

Dopo aver letto quasi tutti i tuoi post credo che tu debba almeno provarci. Con le nuove regole che entreranno quest'anno hai sicuramente piu' possibilita'. Il curriculum vale solo 15 punti(di cui la media 5 se non sbaglio) su 135 e se il quiz ti andra' bene, entrerai sicuramente. E poi penso che le specializzazioni che tu voglia fare non siano delle piu' ambite e visto che a Roma(mi sembra) ci siano parecchi posti dovresti entrare!

Ingegnere S.

Nimbus ha detto...

tra specializzazione e università ne passa... è vero che continui a studiare, ma sono 4 o 5 anni in cui ti formi, si spera, seriamente. secondo me, vale la pena di fare un tentativo, almeno.

Simone ha detto...

Secondo me non ci capiamo, o meglio non mi spiego bene perché non so questo ottimismo che a me manca da dove ci arrivi :)

A medicina di urgenza ci sono attualmente 2 posti per 10-12 candidati. Almeno la metà di loro supera il 29 e mezzo di media con tutti 30 e lode agli esami che "contano" (i titolo che danno punti bonus sul nuovo concorso). Poi c'è una prova a crocette dove non è chiaro perché tutti questi così preparati dovrebbero andare molto peggio di me. A medicina si entra o si resta fuori per 0,25 punti. Intere classifiche scalano per una crocetta in più o in meno. 10 punti di svantaggio sono semplicemente una montagna insormontabile: se non hai il massimo o quasi, la specializzazione per me non la fai.

Certo può avvenire uno sconvolgimento in fase concorsuale, ma penso che aspettare 1 anno dalla laurea per puntare a una possibilità così remota sia francamente sbagliato. Ci saranno 5-6000 medici dopo il concorso rimasti senza niente in mano che dovranno inventarsi una carriera da soli, io non voglio ritrovarmi in quella stessa situazione.

Col vecchio concorso se proprio volevi specializzarti puntavi a anestesia o chirurgia generale e al 50% da noi entravi (vecchi dati alla mano). Ora anche le specializzazioni meno ambite saranno "coperte" da chi pur di entrare proverà qualsiasi cosa.

Il fatto che solo io preveda una situazione tanto negativa mi lascia perplesso. Insomma, ditemi voi: dove è che sbaglio a ragionare, e perché le cose dovrebbero andare diversamente?!

E sempre che di specializzarmi alla fine abbia voglia, come dicevo nel post :)

Anonimo ha detto...

Simone secondo me dovresti ripiegare su di un piano b, diverso dalla specializzazione...ma giusto per capire, ma la situazione, circa la se specializzazione d'inchiesta ultimamente? Voglio dire uno su sei e un Po poco....

Nimbus ha detto...

non è questione di ottimismo. è questione di non rinunciare a provare a priori. se poi non ti va di specializzarti, è un altro conto.

Simone ha detto...

Anonimo: non ho capito cosa scrivi. Ci sono 3500 posti totali per 8000 laureati ma medicina d'urgenza ha solo 2 posti e il rapporto ora è quello.

Nimbus: ok ma se è impossibile perché perdere 1 anno a studiare per una cosa impossibile e bruciarsi altre occasioni? Provare tanto per provare vuole dire non prepararsi, c'è gente che studierà mesi.

Anonimo ha detto...

anche io sono molto negativo sul futuro e lo dico da neolaureato.

i posti glia anni passati erano 5000, nel 2014 saranno forse 3500 per 8000 laureati "freschi" + almeno altri >5000 che non sono entrati neglia anni precedenti.

credo che quest'anno per medicina d'urgenza in tutta italia ci siano 45 posti disponibili...una follia!!

Lorenzo

Simone ha detto...

Lorenzo: infatti... bo', non so che dire. Probabilmente a uno più giovane di me consiglierei di provare, magari anche di andare a specializzarsi all'estero se non vuoi rinunciare a fare un certo tipo di lavoro.

Alla fine anche perdendo 1, 2, 3 anni penso che ne valga la pena. La "coda" come si faceva con alcune specializzazioni in passato se non altro permetteva di raggiungere - prima o poi - l'obiettivo che uno si prefiggeva. Ora potresti perdere la prima volta, perdere la seconda... e poi?

Passano gli anni e la preparazione nozionistica per forza di cose si perde, mentre il confronto è sempre con gli ultimi neolaureati... secondo me insomma ha più senso puntare subito all'estero o a una seconda "strada" non specialistica.

Io spero ancora che si inventino un percorso "parallelo" per continuare a stare in ospedale. La famosa specializzazione non retribuita che chiedevo da sempre... e che magari ti consentirebbe da un lato di iniziare a lavorare dove capita, e in più di continuare a formarti in ospedale.

Questa cosa però è stata fortemente non voluta dagli studenti per cui non so se si farà mai. Ma è anche vero che se lasciano così i neo-laureati senza posto in ospedale e senza altre strade sarebbe davvero una porcheria. Ci starà qualcuno col cervello dentro al ministero, no? Io ci spero ancora...

Simone

Simone ha detto...

Ci tengo a sottolineare (perché non penso sia chiaro) che non do la colpa alla riforma per il concorso nazionale che di per sé è giustissima, ma al fatto che parallelamente non si siano adeguati i posti. Specializzarsi era un casino anche prima, e il problema principale è la carenza di posti non certo il concorso per entrare.

Simone

Anonimo ha detto...

Ragazzi giratela come volete ma il ragionamento di simone non fa una grinza. E' matematica!
Solo dando la possibilità di specializzarsi senza contratto si può salvare la barca. La forbice tra neolaureati e aspiranti specialisti è troppo, troppo ampia.
Matteo

Anonimo ha detto...

Comunque, pur essendo difficile entrare in qualsiasi specialità io,se volessi fare medicina d'urgenza, tenterei di entrare a medicina interna che ha molti più posti, sapendo che questa disciplina è equipollente a medicina d'urgenza.
Matteo

Simone ha detto...

Matteo: infatti, è matematica. E anche un po' di pessimismo, lo ammetto.

Medicina interna è un'altra possibilità. Il fatto è che è vero che sono equipollenti, ma i reparti internistici rispetto al pronto soccorso sono davvero noiosi.

Comunque se dovessi mettere 2 scelte per categoria di scuola (al momento pare che sarà così) sceglierei interna e urgenza, chirurgia generale e anestesia. Mancano una chirurgia e una scuola dei "servizi"... non saprei ancora cosa aggiungere però.

Anonimo ha detto...

Caro simone, girando un po' in internet guarda che storia ho scovato.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/18/medico-in-angola-sognavo-il-118-ma-entrare-in-italia-era-impossibile/884141/

Matteo

Simone ha detto...

Matteo: grazie del link!

Quella persona viene da una situazione un po' differente (la specializzazione in medicina d'urgenza ancora non esisteva), comunque molto interessante. Sicuramente all'estero ci sono molte possibilità, questo è vero.

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao, complimenti per la tua tenacia e la tua voglia di studiare.. Che ti ha portato a raggiungere 2 traguardi importanti come le tue 2 lauree.
Sono un medico neoabilitato, tesi in medurg, pubblicazioni ecc. Sono a favore del test nazionale, ma non a queste condizioni.
Come tutte le benedette riforme nella nostra Italia, verrà fatta frettolosamente a poche settimane dall'uscita del bando. Avevamo un ministro (Carrozza) che sembrava avesse voglia di occuparsi piu o meno seriamente ai nostri problemi, trovo senza senso che l'abbiano sostituito con tutti progetti che ha fatto partire.. Come al solito in questo paese le opere si lasciano a metà.
Io mi alzo tutte le mattine con la sensazione di esser stato abbandonato dallo Stato, di esser preso i giro.
Aumentano i posti alla facoltà (lo scorso anno ne son entrati 15.000, quest'anno 10.000)... E ci offrono 3300 contratti di specializzazione? Non funziona cosi.
Non puoi dire ad un MEDICO di cambiare lavoro... Dopo tutto quello che ha fatto per raggiungere il suo status.
Viviamo in un paese che si sta autodigerendo (tipo pancreatite)... Stanno morendo tutte le professioni e ci costringono ad emigrare. Il problema è che all'estero è quasi impossibile specializzarsi... leggete quanto è complicato.. senza contare gli ostacoli rappresebtati da una lingua diversA, un paese che non è casa nostra ed il fatto di essere molto distanti dalle persone care.
Insomma siamo in una situazione molto molto difficile, per non dire peggio. Non consiglierei a nessuno il percorso che ho fatto io.. medicina è meglio lasciarla perdere per un neodiplomato secondo me. Gli unici che potrebbero affrontare questi studi, sono quelli che chiaramente edotti su cosa andranno incontro, tra 6 anni di reclusione forzata, perdita di amici e fidanzate e un futuro molto incerto, spinti dalla passione morbosa per la medicina se ne sbattono di tutto e di tutti e inseguono il loro grande sogno

chesognichefai ha detto...

Ciao Simone!
Sabato in biblioteca ho trovato un articolo sul ruolo del medico oggi. Mi ricordo se ne parlava una volta qui, e ho fatto una foto per provare a mandartelo, ora ci provo! E' una biblioteca bella dentro un ospedale, e hanno un po' di riviste e pubblicazioni da sfogliare!

Simone ha detto...

Anonimo: sei ancora più pessimista di me, vedo! :) comunque per uno di 20-25 anni non è un problema aspettare un po' per trovare la giusta sistemazione. Il guaio è per chi come me a quasi 40 anni si trova tutto bloccato... ma insomma se tu pure ci metti 10 anni a specializzarti ci può ancora stare.

Che sogni: grazie! Però non è arrivato nulla :)

chesognichefai ha detto...

no infatti, perché mi sono accorta che non riesco a metterla qui nei commenti, te la mando per mail allora!

Simone ha detto...

Adesso è arrivata! Leggerò volentieri, grazie :)

Simone

Anonimo ha detto...

Non mi sembra un ragionamento giusto Simone... considerando il fatto che senza spec non si fa praticamente nulla...
In ogni caso, in bocca al lupo!

Simone ha detto...

Anonimo: ok, magari il ragionamento non è giusto. E ammettiamo pure che magari per qualche miracolo potrei entrare.

Ecco, ma di fronte al fatto compiuto di aver perso il concorso, la maggior parte dei laureati in medicina che dovrebbe fare?

"Niente" non è proprio una risposta. Cioè queste persone vivranno una vita e dovranno campare pur senza specializzazione... ed ha poco senso dire "provano l'anno dopo" perché i numeri sono quelli, e la maggioranza dei medici non diverrà specialista.

Simone

Anonimo ha detto...

Ecco perché chi di dovere dovrebbe trovare delle alternative. In francia ad esempio il medico generalista non è uno specialista in senso stretto e può lavorare anche nel servizio pubblico, anzi è una figura di base molto importante. Io sono dell'idea che non servono poi tutti questi specialisti.

Simone ha detto...

Anonimo: ora non so più se sei quello di prima o un altro... bo'?! :(

Comunque le alternative o le trova "chi di dovere" (cosa che al momeno non pare nell'aria) oppure tocca cercarsele da soli... per l'appunto progettando anche un po' prima l'idea di lavorare senza specializzazione.

Simone

chesognichefai ha detto...

prego! :-)

Anonimo ha detto...

è davvero deprimente farsi il mazzo per anni, spendere fior di quattrini tra libri e tasse (per non parlare dei fuori sede) e poi non avere certezze... Simone, secondo me fai bene a cercare un'alternativa alla specializzazione. Però fossi in te (ed anche in me, visto che è quello che penso di fare fra 3-4 anni)il concorso lo tenterei: se c'è anche una sola possibilità bisogna tentare. Anche se hai la media "bassa" (fa strano chiamare bassa una media del 27!) magari potrebbe andarti particolarmente bene il test...o potrebbero fare dei ripescaggi...Non bisogna mai arrendersi in partenza
Nicoletta

Simone ha detto...

Nicoletta: ma sì magari lo proverò comunque. E non è detto che con le nuove regole (ancora semi-sconosciute) non esca fuori qualche sorpresa.

Grazie!

Simone

Anonimo ha detto...

Sono il primo anonimo... Quello più pessimista e realista.
Ti assicuro che in Francia il medico generalista é necessariamente specialista in medicina generale, in tutta Europa senza specialità non fai una beneamata...
Specializzarsi all'estero è pressoché impossibile torno a ribadire.. parlo perché mi sono documentato a fondo ed è così. Alla fine un laureato in Italia ha più probabilità a concludere il percorso formativo nel suo Paese piuttosto che altrove, anche se come tutti sappiamo la situazione da noi è tragica.
In ogni caso, ora pensa a concludere gli studi e la tesi, a laureati ed abilitarti (che comunque tra una cosa e l'altra.. anche se ti manca poco.. ci andranno come minimo un paio d'anni considerando i nostri tempi biblici, io mi sono abilitato esattamente un anno dopo aver dato l'ultimo esame... e qui si apre un altro capitolo pietoso).
Non pensare a deprimerti per le dinamiche che si stanno verificando adesso sul concorso, da noi è impossibile fare progetti, tanto dall'oggi al domani cambia tutto e ripartiamo tutti da zero. Pensa solo a te stesso e a ciò che ti fa star bene, fatti le tue esperienze ma vivi il presente, fra due anni verrò a darti manforte quando sarai aspirante specializzando (naturalmente è solo un mio consiglio).
Un grande in bocca al lupo