30/11/09

Come inventare una storia - 2: i sette libri di Harry Potter.

Avendo deciso di migliorare (per quanto possibile) la mia scrittura, analizzando e studiando le storie che hanno avuto maggior successo (sia di gradimento che commerciale), mi pare utile fare una breve carrellata sui sette libri di Harry Potter.

Che questi romanzi li ha scritti una tale Rowling lo saprete già tutti. Che il nome intero è Joanne Kathleen Rowling già lo saprete di meno. Che la storia parla di un ragazzino che va alla scuola dei maghi lo saprete allo stesso modo tutti quanti, mentre l'effettivo contenuto dei sette libri lo conoscerà magari chi se li è letti tutti, o che ha semplicemente visto i film che ne sono stati tratti.

L'idea di questo articolo è di fare un'analisi dell'intera eptalogia, e di vedere se riusciamo a cavarne fuori qualcosa d'interessante che ci aiuti nella nostra remunerativa professione di scrittori sconosciuti:

Harry Potter e la pietra filosofale: un bambino orfano e allevato da dei genitori adottivi stronzi, scopre di provenire da una famiglia di maghi e va a studiare alla scuola di magia.

Perché è una buona idea: il bambino orfano, da un punto di vista narrativo, equivale a colpire l'intelletto dei lettori con lo spigolo di un tavolo. E qui vi do un consiglio: evitate i bambini nelle vostre storie se non potete fare altro che ucciderne i genitori. A dire il vero, io stesso ho in progetto una storia con un bambino abbandonato... ma lasciamo perdere.

Insomma, l'orfanello non mi pare troppo una buona idea. È invece un'idea ottima il viaggio verso la scuola di magia: si passa da una realtà deprimente a un mondo fantastico, del quale il lettore vorrà scoprire i diversi particolari. Insomma, come inizio la storia c'è.

Approfondimento: adesso, da un semplice punto di vista della trama (senza cioè analizzare lo stile narrativo, che invece in Harry Potter è fondamentale) l'autore ha queste carte per tirare fuori un bel lavoro: siamo invitati a leggere di un mondo fantastico. Siamo nel fantasy, appunto. Che cosa ci aspetta?

E qui la Rowling ha vinto (da cui i cento mila milioni di copie venduti) perché il mondo fantasy è bello. Ci sono personaggi secondari ben delineati e interessanti (tra tutti Silente, il mago "amico" del protagonista e Piton, il professore "cattivo"). C'è un'ambientazione principale estremamente curata (i quadri che parlano, i fantasmi che abitano la scuola, le varie case degli studenti e molto altro) e ci sono tantissimi particolari di per sé inutili (per dirne una: le rane di cioccolata che nella confezione danno in regalo le figurine magiche animate) ma che nel complesso delineano un mondo non tanto verosimile (visto che non lo è) ma che è sicuramente interessante per il lettore.

Per sintetizzare, il bello di Harry Potter (almeno dei primi libri) è che l'autrice promette al lettore un viaggio in un mondo fantastico, e che effettivamente riesce a onorare questa promessa inserendo, pagina dopo pagina, una serie di posti, personaggi e particolari degni di essere letti.

E se ci fate caso la storia non è ancora nemmeno presa in considerazione. Il successo di questa serie di libri è semplicemente legato al fatto che la Rowling ha raggiunto l'obiettivo di trasportare il lettore in un posto magico, insieme ai suoi protagonisti. Questa cosa potremmo chiamarla qualità intellettuale dell'opera (nome inventato da me in questo esatto momento): io se leggo un libro o se guardo un film non voglio una sequenza di luoghi comuni standard, ma voglio rimanere in qualche modo colpito.

Evidentemente la Rowling ha avuto la cultura, la capacità o anche solo la fortuna di fare questo. Altri autori, troppi, non si avvicinano neanche lontanamente a un livello del genere. Direi che forse nemmeno ci provano, ed è il motivo per cui ormai vado raramente al cinema e certi libri li sfoglio appena o poi li lascio sullo scaffale: perché la qualità di quello che vediamo o leggiamo non deriva dai soldi spesi in effetti speciali o dal numero di zombie presenti in una singola scena, e io semplicemente mi diverto di più a studiare Anatomia che a sorbirmi certe cose per lunghe, interminabili ore.

La trama vera e propria: ed eccoci al solito problema che, come autori, ci troviamo a dover affrontare. Harry Potter va alla scuola di magia... e poi, che succede dopo?! Cioè, il libro deve pur raccontare degli eventi, e la storia bene o male deve avere una struttura. Ed eccovi (per quanto mi ricordo) la trama più definita:

I genitori di Harry Potter sono stati uccisi da un mago cattivo che (caso strano) tornerà ad affrontare il protagonista e (caso strano) ne verrà sconfitto. Harry Potter è tipo (caso strano) una specie di prescelto.

Ok, secondo me è veramente tremendo. O meglio...

Perché è una buona storia: questa è una trama fantasy piuttosto standard, solo inserita in un contesto fantastico originale. Il fatto poi che tutto si svolga in una scuola di magia con protagonisti ancora alle prime armi in fatto di incantesimi, mi sembra uno spunto piuttosto buono. Infine la lotta buono/cattivo è uno dei sistemi per far terminare una storia in maniera soddisfacente: la trama va avanti in maniera indefinita, poi Harry uccide Voldemort e il libro si chiude, pronto a riprodursi in altri sei besteller da centinaia di milioni di copie vendute. Evvai!!!

A questo punto bisogna scrivere una scaletta più concreta. Cioè: Harry va a scuola e incontra Voldemort, ma come si verificano gli eventi nello specifico? Che c'è scritto, insomma, nei singoli capitoli?

A differenza di UP!, di cui ho parlato qualche tempo fa e nel quale la trama aveva bisogno di qualche spunto un po' arbitrario (l'uccello da salvare), qui l'idea principale è talmente forte da giustificare un po' tutto, e la trama viene da sé:

- Harry Potter sta dai genitori adottivi stronzi, soffre ed è infelice.

- Il mago buono arriva e porta Harry alla scuola di magia, coi genitori che rosicano.

- Alla scuola di magia, Harry conosce degli amici e frequenta le lezioni. Visto che, come spiegato, la Rowling è brava a descrivere il mondo, qui il libro funziona a meraviglia. Sette volte. Quando Harry si guarderà nello specchio dei desideri per vedersi accanto alla sua famiglia defunta il malvagio trucco del bambino orfano avrà sconfitto anche voi, e vi toccherà leggervi tutti gli altri libri. Il quidditch, personalmente, è una gran rottura di palle.

- Qualcuno sta cercando una misteriosa pietra filosofale... che poi a che servisse non l'ho manco tanto capito.

- Nascono dei conflitti: un professore è in realtà Voldemort travestito, alcuni studenti rompono le palle a tutti e (caso strano) sono imparentati coi cattivi. Qualcuno (mi pare) cerca di uccidere Harry Potter.

- Esce fuori Voldemort, Harry potter dopo 2 lezioni di magia gli fa un culo così, e il libro finisce.

Ok. Una struttura analoga si ripete per tutti gli altri sei libri, tolto forse l'ultimo. Taglio corto, e ne faccio un mega schema riassuntivo.

Harry Potter e la camera dei segreti: Harry torna a scuola. Torna pure Voldemort, Harry je mena e il libro finisce. Il peggiore dei primi 3, che sono comunque meglio degli ultimi 4.

Harry Potter e il prigioniero di Azzaban... Akzaban... Akzapan... oh, ma vaffanculo: qui vengono introdotti i dissennatori. Poi c'è un amuleto per viaggiare nel tempo, un ippogrifo da salvare, un nuovo padre adottivo di Harry Potter, personaggi licantropi, mappe magiche, intrighi e cospirazioni e chi più ne ha più ne metta. Lo stile dell'autrice ormai è solido come il granito, e il risultato è il miglior libro della serie (tolto forse il primo che introduceva tutto) e uno dei romanzi fantasy più divertenti che abbia mai letto.

Harry Potter 4, che non mi ricordo come si chiama tipo il torneo 3 maghi ma so che non era così: un torneo tra le varie scuole di magia mette tutti in agitazione. Per il resto ricicliamo un po' di idee, e c'è un taglio verso il cupo e tetro che non c'entra niente (a parer mio) con lo spirito della serie, al punto che da qui in poi potete anche evitare di leggere gli altri.

Per chiarire, da un certo punto in poi la Rowling ha deciso di rendere le storie più forti, ma con personaggi morti ammazzati e innumerevoli altri bambini orfani con meno idee geniali - a parer mio - ha dimostrato che il suo genere è soprattutto quello dei primi libri. Altri la penseranno diversamente.

Harry Potter 5 e la professoressa bastarda: un libro praticamente identico al quarto, dove non succede nulla. Solo c'è una professoressa cattiva che tortura Harry Potter per 500 pagine di un libro per il resto dimenticabile.

Harry Potter e il principe mezzosangue: qui c'è la scoperta di un diario misterioso. Poi si inizia a capire che per sconfiggere definitivamente Voldemort Harry dovrà trovare sette oggetti magici sparsi per la mappa... volevo dire: per il fantastico mondo fantasy inventato dalla Rowling, e che ormai è andato definitivamente a puttane.

Da notare come ormai siamo nel più classico dei classici del genere, e le idee iniziano a scarseggiare. Anche Primo Mazzini 7 sarà un po' così... ma voi compratevelo lo stesso.

E chiudiamo col settimo libro:

Harry Potter e non c'ho avuto il coraggio di farlo schiattare, che se no i fan mi linciavano o finivo tipo quello di Misery non deve morire: da quanto ho capito il libro parla di Harry che va in giro a fare punti esperienza, e che alla fine inaspettatamente uccide Voldemort per la centomilionesima volta (o era solo la settima?) e poi il libro finisce. Almeno da quanto mi hanno detto, perché non l'ho letto.

Forse, al limite, quando uscirà andrò a vedermi il film.

Simone

29 commenti:

Valery ha detto...

lo dico: ci ho provato a leggere il primo libro di HP... arrivata a stendo alla 2° pagina ho mollato il libro la suo triste destino, cioè in qualche angolo della camera di mia sorellla...


in effetti io avevo anzi ho una mezza idea di una storia in cui c'è un'orfanella, però la storia non è incentrata solo su di lei...

Valery

Simone ha detto...

Valery: ammazza, ben una pagina hai retto! In effetti i primi due libri in particolare sono scritti proprio per bambini, ma per qualcuno è un pregio anche quello.

Simone

valery ha detto...

sì ma non so se è la traduzione o cosa...ma é tropo descrittivo, non mi ha preso deicsamente, trovato pure un pochino fastidioso come se volesse imporre la sua visione, non lascia niente a te lettore ti immaginare qualcosa, non so s emi spiego...

Valery

Mirco ha detto...

E' un po' riduttivo come commento però eh! HP ha dei grandi pregi e anche dei grandi difetti (soprattutto nell'ultimo in cui la Rowling non c'ha capito più niente)

Anche la mia saga al settimo sarà così, altro che HP o Primo Mazzini :D
e il protagonista è quasi un orfanello...

Simone ha detto...

Mirco: ma è riduttivo il mio o il tuo? Certo era un po' pesante sviscerare bene 7 libri... e comunque ci sono dei trattati proprio su HP che trovi in libreria (se proprio ti interessa, che a me mica tanto ^^).

Allora scriveremo tutti 7 eptalogie su orfani con parenti adottivi stronzi, e poi faremo una bella raccolta dicendo che la cosa era voluta e anzi che la Rowling ha copiato noi!

Simone

Meequi ha detto...

Ahahaha bellissimo :)
Di Harry Potter ho letto soltanto il terzo, quello del prigioniero e, nonostante non ricordi niente di quel libro visto che lo lessi parecchio tempo fa, ricordo che mi piacque... che mi era piaciuto mentre in generale non se ne parla benissimo. E certo, avevo beccato quello migliore!
Degli altri non so niente, non ho visto neanche i film, quindi non posso esprimere un mio parere, ma mi fido ^^

Valery ha detto...

Così dopo i vari cicli sui vampiri, arrivano gli orfanelli...

Simone ha detto...

Meequi: magari al primo puoi dargli una letta per vedere come ha costruito l'ambientazione (se ti va). Per il resto sì, secondo me hai letto il migliore dei sette.

Valery: per rispondere anche a quello che dicevi prima, io non l'ho trovato così descrittivo... più che altro una scrittura semplice che tende a dire tutto senza costruzioni o giri di parole particolari, questo sì.

Simone

Roberta la Dolce ha detto...

Mai letto un libro di HP.
Ma i film li uso come sonnifero! ;-)

Mirco ha detto...

Guardate che la letteratura per l'infanzia è piena di orfanelli. Remì (Senza Famiglia, il titolo più sfigato della storia della letteratura per l'infanzia), Heidi, Judy Abbott (Papà Gambalunga), Tom Sawyer, Anna dei tetti verdi (e i capelli rossi), Oliver Twist, Pollyanna e tanti altri. La Rowling ha soltanto scritto una variazione sul tema, quindi non prendetevela con lei ;)

dactylium ha detto...

Non ho mai letto i libri su HP, però ho pensato più di una volta di acquistare il primo romanzo e provare a darci un'occhiata, mosso più da curiosità che altro.

Ho visto solo alcuni film; carini un paio (il primo e il prigioniero), soporiferi gli altri, però non esprimo giudizi sulla sola base della trasposizione cinematografica.

Quindi, Simo, se ho capito il tuo punto di vista, ritieni che un'ambientazione originale e ben delineata possa compensare ampiamente una storia tutto sommato poco innovativa.

D'altra parte la lotta bene/male è un classico letterario quasi irrinunciabile. Lo stesso Signore degli Anelli ne è un esempio, ma, anche in tal caso, il valore aggiunto credo risieda nell'universo alternativo creato da Tolkien.

Esiste ancora spazio per l'introduzione di nuove idee nelle storie?

Ciao, dacty

Simone ha detto...

Roberta: in effetti, tolto il primo, i film sono pallosetti. Anzi pure il primo, va' ^^

Mirco: ma l'orfanello ci può anche stare... quello che non ci sta tanto è che i bambini siano quasi sempre, per forza, orfani. Cioè, è un'idea standard e alle volte non sembra che l'autore l'abbia davvero metabolizzata.

Dacty: certo, anzi... alla fine è la realizzazione che conta di più. Se una storia è interessante ma scritta male, magari il lettore si annoia. E poi, come dici tu, trovare storie davvero originali è davvero dura, mentre ambientazione e forma sono frutto anche del momento storico presente, e come tali si aggiornano in continuazione.

Simone

La Zia ha detto...

Ho letto tutti e sette i libri (e ammetto che li ho trovati un po' differenti dai tuoi sunti del post) e mi sono piaciuti molto.
Sono da leggere in lingua originale, se possibile, per gustare un uso sublime della lingua inglese.
Se proprio non piace il genere è almeno da ammirare il folle turbinio di personaggi, storie e intrighi che affolla la mente di JK Rowling e che è riuscita a mettere nero su bianco.
Secondo me non è da tutti.

La Zia tassarossa.

Dama Arwen ha detto...

Premetto che ho letto tutti i libri (l'ultimo in iglese) e mi sono anche piaciuti molto.
Cosa c'è di originale?
- Il fatto che il mondo della magia e quello dei babbani convivono! Non c'è solo uno o solo l'altro. In tutti i romanzi fantasy se c'è della magia c'è ovunque, è cosa consolidata per tutti i personaggi di quel mondo. Non eiste "l'atro".
Quindi l'approccio è - secondo me - nuovo.
- Il mago buono (H) e il mago cattivo (V) sembra uno standard consolidato: e invece la Rowling è geniale perché inventa la storia dell'anima spezzata i cui frammenti sono racchiusi in vari oggetti. E che questo enda immortale il cattivone se non si distruggano ANCHE gli oggetti (Horcrux) e non solo il suo corpo fisico.
- Il Quiddich. Sarà anche una rottura di palle ma ha inventato uno sport nuovo.
- È geniale - relativamente al mondo anglosassone da cui la Rowling proviene - l'idea dello smistamento del cappello parlante: ha rivisitato in chiave "magica" ci che nei college inglese fanno i rettori: assecondare le inclinazioni naturali degli studenti indirizzandoli nei giusti club e nelle giuste attività.
Le materie di studio sono riconducibili a quelle vere della scuola.

Cos'altro mi è piaciuto? Che oggetti, personaggi e particolari insignificanti alla prima lettura dei primi libri abbiano poi acquistato un senso alla fine (tipo il Diario di Tom Riddle del 2° volume che si scopre poi essere un Horcrux).
Il Prigioniero di Azkaban e Il Calice di Fuoco (di cui nn ricordavi il titolo) sono quasi degli Junior Gialli.

I film non mi hanno mai detto granché ma la fine del Calice di Fuoco fa davvero effetto/paura o inquietudine.

I Dissennatori invece mi ricordano i Nazgul di Tolkien…

Che la Rowling abbia avuto anche tanta fortuna non lo metto in dubbio...

(Ok, ti parla una malata di mente che si è riletta e rivista tutti i film e ha "inventato" il Potter Pursuit con tanto di tabellone da me progettato e stampato su PVC 1,2mt x 1,2, pedine, e domande di varie categorie (Hogwats, Varie, Pozioni e Incantesimi, Personaggi e un'altra che non ricordo).
Un lavorone di migliaia e migliaia di domande…
Ah, conta che una mia amica ha inventato il Tolkien Trivia Il Signore degli Anelli, il Silmarillion e Lo Hobbitt... e un anno ho pure vinto la coppa con la mia squadra!)

W il Fantasy!

Dama Arwen ha detto...

Ah, la Zia è Tassorossa (HufflePuff)
Io sono una GRIFONDORO!

Simone ha detto...

Ecco, il Potter Pursuit mi mancava... ma diciamo che se non ci sono tante domande sull'ultimo libro magari vado anche benino ^^.

E io invece sarei sicuramente lo sfigato che finisce nei Serpeverde, e viene maltrattato e torturato da tutti per tutto il tempo. Poi facciamo la battaglia contro Harry Potter ma quell'idiota di sicuro invece di prendere Malfoy sbaglia la mira e becca a me.

Simone

Mirco ha detto...

Dama Arwen, a essere pignoli non è originale neanche l'idea di un mondo "parallelo" magico, vicino al nostro. Basta pensare ad Alice.
Un'altra cosa: rendere magici gli oggetti quotidiani rende il mondo di HP vicino al nostro. Ma neanche questo è originale, pensate sempre ad Alice dove le carte da gioco parlano. La Row ha miscelato un sacco di elementi diversi, ma lo ha fatto bene. In fondo gli ingredienti delle torte sono tutti uguali, ma basta cambiare dosi e aggiungerne uno nuovo perché la torta sia originale e magari più buona. Così ha fatto la Row, a mio parere.

La Zia ha detto...

Posso, pigramente, (ma CON MOLTA CONVINZIONE E STIMA) quotare in toto DAMA e invidiarle il Potter Pursuit???
Grazie.

Auntie Hufflepuff

Simone ha detto...

Ok! Ma se siete così patite di Harry Potter, perché non avete ancora letto Primo Mazzini, che è molto meglio e tra l'altro anche scritto in un migliore italiano (almeno confrontato con la versione originale inglese di HP)? E poi che mi manca a me che la Rowling invece può sfoggiare? Direi piuttosto l'esatto contrario! ^^

Simone

paroleperaria ha detto...

Ciao!!
Sono in minoranza e anche io ho letto tutti gli HP, devo dire più volte ciascuno. E li adoro.
Solo il 7 mi ha deluso un po', ma nel complesso trovo la saga una genialata pura (il mondo fantastico di HP è il mio sogno impossibile) e la Rowling un genio! (e la invidio molto dato che io vorrei saper scrivere come lei)

La Zia ha detto...

Io ho iniziato a leggere Primo Mazzini e lo finirò come ho già letto un altro tuo libro.
Ma non paragonarti a Jk Rowling perchè tu sei diverso, hai un tuo stile speciale e particolare, sei UNICO.

La Zia fanclub.

Simone ha detto...

Fra: è vero che la Rowling scrive molto bene, tant'è che per l'appunto è tra gli scrittori (tra l'altro molto pochi) che ho deciso di studiare.

Zia: grazie Zia, sei troppo buona! ^^

Simone

Dama Arwen ha detto...

Primo Mazzini lo leggerò!

@ Mirco: la differenza con Alice, è che il suo era soltanto un sogno. Non esisteva un vero parallelismo tra i 2 mondi. Quando Alice si sveglia, capisci che era tutta solo fantasia.
Leggendo Harry Potter, se hai voglia di sognare, puoi anche credere di essere un babbano e ignorare che accanto a te magari vive una strega o un mago o esiste davvero un'area in cui la magia fa da padrona..

Mirco ha detto...

@Dama
Be' allora pensa al mago di oz :)

Il bello di HP è anche quello che dici tu: sai di essere un babbano ma, come Hermione, potresti un giorno scoprirti mago. Chissà...

LordParanoia ha detto...

Dama Arwen, quoto tutto tutto tutto.
Harry Potter è una delle poche saghe fantasy che davvero meritano tutto il successo che hanno avuto.

Simone Maria Navarra,
non studiare Twilight
se no non ti leggo più.
:)
Un saluto

Simone ha detto...

No no, pensavo a qualcosa di Matheson.

Simone

Cristina ha detto...

Se può interessare, c'è un piccolo video (diviso in due) in cui Beatrice Masini, la traduttrice di HP, parla dell'argomento.
http://www.youtube.com/watch?v=CpjmUReq8S8

Ciao
Cristina

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

@Simone: mh... dico solo che se non hai letto l'ultimo libro ti sei perso tutta la parte interessante e più profonda. Poi, certo, sta a ognuno di noi trovare qualcosa di bello o meno in quel che leggiamo. Per quanto possa sembrare stupido, Harry Potter mi ha portato a riflettere seriamente sul bene e il male, soprattutto nell'ultimo romanzo.
Ah comunque è vero, in inglese è dieci volte meglio. ;)
Ciao!

Cosimo