Due anni fa, all'inizio dell'Estate, avevo già preso la decisione di iscrivermi a Medicina e stavo studiando per il test di ammissione.
I primi mesi da studente recidivo sono passati così: tra corsi di preparazione, test di prova, l'ansia di non sapere con certezza se sarei entrato o meno e i tanti dubbi per quello che - eventualmente - sarebbe successo dopo.
E insomma, a due anni di distanza - e visto che mi è stato chiesto da qualche amico e da qualche visitatore del blog - forse è giusto tirare le prime somme. Vedere dove mi ha portato questa bella idea che ho avuto della seconda laurea in Medicina passati i 30 anni, e come stanno andando le cose.
Il test di ammissione è stato forse lo scoglio più grande che mi sono ritrovato davanti, quando ho deciso di riprendere a studiare. Invece infatti di un inizio graduale, si parte con un esame nel quale o entri o sei fuori, così, in una sola prova dove ti giochi tutto.
La dubbia idea comune che dentisti e medici guadagnino un sacco di soldi (diciamo che il dentista è lo stereotipo del professionista ricco per eccellenza, secondo forse solo al pizzicarolo) unita al successo di serial televisivi che propongono un modello della professione medica tanto irreale quanto affascinante, rendono queste facoltà molto affollate e la selezione abbastanza difficile.
Nel momento in cui ho deciso di iscrivermi ho fatto, come prova, uno dei test degli anni passati, e mi pare di aver preso attorno ai 20/80. Il minimo per entrare si aggirava sui 40 e rotti, e lì ho capito che avevo un problema. Un problema che insomma ho dovuto risolvere tra giugno e settembre, bruciandomi una mezza estate tra libri e corsi di preparazione. Ho fatto pure la vacanza-studio con tutti i diciottenni neo-diplomati! Un'esperienza agghiacciante, ma che - se vi trovate nelle mie stesse condizioni - vi consiglio: il corso non è che serva a molto (è più che altro un ripasso di cose che dovrete farvi da soli) ma almeno vi rinchiuderanno in un albergo per due settimane e - bene o male - qualcosa la studierete per davvero.
Comunque sia, se vi preparate in maniera adeguata, il test per entrare a Medicina a Roma è abbastanza fattibile: i posti sono tantissimi e alla fine - necessariamente - i punteggi richiesti per entrare scendono. Tra l'altro, durante la prova ci hanno diviso in base alla data di nascita, e io mi sono ritrovato in un'aula con tutti i candidati dai 30 ai 70 o non so quanti anni. Improvvisamente da vecchio studente attempato ero diventato uno dei più giovani, una situazione davvero un po' surreale.
Per chi se lo stesse chiedendo, io non ho personalmente visto alcun tipo di cose strane, mageggi o irregolarità, e la mia esperienza personale è di un'assoluta correttezza in tutto lo svolgimento della prova. Le storie che dicono su raccomandazioni e situazioni poco chiare - almeno a Roma e nell'aula dove stavo io - io non le ho viste.
Riguardo all'obbligo di frequenza, alla necessità cioè di essere presenti in aula per seguire e - soprattutto - mettere la firma sull'elenco che fanno girare volta per volta tra i banchi, posso dirvi che - come in qualsiasi altra facoltà - i corsi sono noiosi, pesanti e spesso inutili. Se poi ci aggiungete lezioni aggiuntive, laboratori, tirocini e burocratume vario da farsi firmare su un cavolo di libretto (che se te lo perdi fai prima a prendere un'altra laurea che a girarti tutti i docenti per fartelo ri-firmare) vi farete un'idea di quanto tempo bisogna impiegare solo per avere l'accesso a una prova di esame, senza cioè avere ancora aperto il libro e imparato una singola nozione.
Però non è tutto così negativo. La frequenza obbligatoria è per i 2 terzi delle presenze, per cui non è che bisogna esserci sempre (a parte per certe cose strane che ogni tanto si inventano, dove se non ci vai invece ti fanno più storie). Poi, detto senza giri di parole, non è che tutti i professori a queste firme ci stiano proprio così attenti al punto da fare una perizia calligrafica. Ci sono infine dei laboratori effettivamente bene attrezzati e alcune lezioni, dico alcune lezioni, così interessanti da ripagarti per le settecentomila ore che ti sembra di aver buttato: dopo 2 anni di Anatomia, Fisiologia e Biochimica ci hanno parlato del morbo di Parkinson, ed è stato un po' come mettere insieme i pezzi di un puzzle per capire come funziona - davvero - una malattia tanto complessa.
Molto spesso mi chiedono anche se gli esami di Medicina siano facili, difficili, medi o qualcos'altro. Venendo io da Ingegneria posso farvi un confronto solo con quel tipo di facoltà, perché ovviamente altre non ne conosco. Quello che posso dirvi è che - secondo me - a Medicina si studia di più che a Ingegneria (che già non è che sia questa facoltà dove si studia poco) ma poi gli esami si superano più facilmente.
Doversi mettere lì e ripetere anche MILLE PAGINE di roba da sapere completamente a memoria è una fatica terribile, e un esame come Anatomia, fatto di un infinito elenco di nomi e nozioni, in una facoltà come Ingegneria sarebbe inimmaginabile.
D'altro canto, a Ingegneria non è possibile che a un esame scritto ti chiedano "scrivere la formula di...". A Ingegneria le formule uno se le memorizzava nella calcolatrice (anche se in teoria le dovevi sapere a memoria) e lo scritto era fatto di una montagna di calcoli dove se sbagliavi un segno eri fottuto, e non è che bastava mettere qualche crocetta. Imparare a memoria è molto più faticoso rispetto a capire come si risolve un esercizio, ma alla fine è questione di pazienza: leggi un libro di 1000 pagine 1, 2, anche 10 volte, e a un certo punto lo sai perché il cervello funziona così. Non ci sono cose sulle quali puoi restare impantanato senza possibilità di scampo. Non ci sono dimostrazioni incomprensibili, funzioni che non si sa da dove arrivano o integrali impossibili da risolvere. Però i libri sono 4 volte più grossi, e già solo per portarseli appresso ci vuole un po' di coraggio. Insomma, tutto sommato, qualcuno si troverà meglio con un tipo di studio, e qualcuno avrà più facilità con un altro. Personalmente, e solo appunto personalmente, credo che le facoltà veramente difficili siano Matematica e Fisica, mentre sia Medicina che Ingegneria sono delle facoltà medie, con alcuni esami molto impegnativi ma che - bene o male - col giusto impegno (e un po' di fortuna) prima o poi si superano.
Poi più avanti inizierò a fare i tirocini in ospedale, e lì probabilmente le cose cambieranno un po'. Ma per ora non ne so nulla, e di più non vi so dire. Aspettate gli aggiornamenti futuri.
Qualcuno mi domanda anche se sia possibile lavorare e studiare allo stesso tempo. Io ho lasciato molto del mio vecchio lavoro, ma una parte continuo ancora a portarla avanti. Ho una situazione per cui posso decidere i tempi e i modi di quello che ho da fare, per cui posso per esempio andare a seguire la mattina e passare in ufficio il pomeriggio o vice-versa. La scrittura ne ha risentito un po' di più, visto che non ho più scritto romanzi. Ma alla fine non è che fosse un lavoro vero... o almeno credo. E poi scriverò un medical drama subito dopo la laurea.
Altre persone più grandi (poi ci arriveremo) si sono organizzate in maniera analoga. Chi riesce a spostare il lavoro tutto al pomeriggio, in genere, riesce anche a seguire (anche se poi non è detto che riesca a dare gli esami). Insomma con qualche difficoltà la cosa è fattibile. Però, se non potete permettervi di passare almeno a un part time, secondo me non riuscirete a portare avanti ogni cosa. Poi ho sentito di gente che si sveglia alle 5 di mattina per studiare, alle 8 porta i figli a scuola e poi va a lavoro: insomma, volere è potere e magari io sono solo più pigro di altri. Chiedete a loro.
Due parole, infine, sulla situazione dell'età: molti trentenni che pensano di riprendere l'università, infatti, hanno anche un po' paura di come si troveranno in mezzo a tanti ragazzi molto più giovani di loro. Alla fine, tutto sommato, studiare dopo i trent'anni è una cosa un po' strana, o almeno non comune, e certe cose invece si fanno meglio in gruppo.
Intanto, come accennato prima, Medicina è una facoltà che attira anche persone più attempate, e alla fine di 30, 40 o anche 60 enni ne troverete più d'uno. Non dico che noi vecchi siamo la maggioranza, ma un buon 10-15% del mio corso è fatto di persone alla seconda laurea o che comunque hanno deciso di iscriversi a questa facoltà molto dopo i canonici 18, 19 o 20 anni.
Poi sarà che i 20enni di oggi sono più svegli di come eravamo noi, ma con molti di loro questa differenza di età non la sento più di tanto. Inoltre l'università - e forse Medicina più di altri corsi - è comunque una situazione che definirei aggregante, e nel momento che ti trovi a dover sostenere un esame insieme ad altre persone è ovvio che tante altre differenze cadano comunque in secondo piano.
Infine cambia anche il rapporto coi professori: se a 20 anni ti sembrano tutti grandi, vecchi, cattivissimi e tutto sommato diversi, a 35 ci si trova a interagire in maniera differente. Capita di chiacchierare tranquillamente con alcuni di loro, o anche di andare in qualche locale la sera, conoscere amici di amici e scoprire che tra loro c'è un docente che prima o poi ti dovrà interrogare (e la cosa può farsi imbarazzante). Insomma questo fatto di essere più grande non è che si senta troppo, perché le occasioni di interagire con altre persone non mancano e l'età passa spesso in secondo piano. Certo, alle volte penso che quando avrò terminato avrò - forse - quarant'anni...
E certi numeri un pochino di paura la fanno.
Simone
25 commenti:
Ti leggo sempre con affetto!
Anche se commento poco a causa del poco tempo.. in questo periodo estivo invece, mi dedico alla vita attiva/rapporti interpersonali dopo depressione e letargo invernali.
In bocca al lupo per tutto!
Anche se, come sempre, quando ripenso a me a studiare a questa età mi viene l'orticaria!! :-P
Anch'io ora che fa caldo sto uscendo molto di più, nonostante gli esami. Sono contento di sapere che mi leggi, crepi il lupo e un abbraccio!
Simone
Mi hai fatto passare la voglia di fare medicina...
Nina: esagerata, hai ancora 5 anni per decidere! Ma comunque di professioni ce ne sono tante... ^^.
Simone
Hola compagno;
Sinceramente arrivando da un esame dato ieri ed essendo in pausa pranzo la voglia di andare a cercare il post con cui aveva esordito è praticamente nulla.
Che dire?
Sarebbero concetti da scolpire nella pietra: il quantitativo è molto maggiore rispetto a quello a cui eravamo abituati, ma alcuni amati professori del Poli ibridi tra serial killer e maggiori delle SS naziste non li ho ancora visti.
Non ho trovato nulla che mi abbia impegnato intellettualmente come l' esame di mecc. raz.
Tornando poi alle tue domande chimica contata, biochimica grazie ad un corso aggiuntivo fatto a caso ai tempi (2 anni fa) è stata graziata anche lei.
Per micro che ci vuoi fare, schematizza, schematizza, schematizza; se trovi un atlante in rete ti può essere utile per ricavarti forma e mobilità in mobilità in modo più intuitivo.
Poi dipende come al solito dal livello a cui viene richiesto; si può andare a ragionare perchè un beta-lattamico non funziona sui micoplasmi o andarti a chiedere il toscanavirus (mi è capitato).
Sinceramente, non per essere pessimista, ma vedendo più o meno come gira, mi sembra che molti prof siano più interessati alle minuzie per sincerarsi che hai preso il loro libro (qua da noi sta cosa è ormai a livelli assurdi), rispetto ai concetti fondamentali che ti dovrebbero rimanere.
Torno al lavoro mister, senza voglia di rileggere e mi scuso per eventuali refusi/errori/imprecisioni; ho tirato giù codice aggiunto; ti farò sapere-
Hola
MAx ;-)
Ciao Max. Certi esami (tipo appunto Meccanica Razionale) per darli a ingegneria ci ho messo 2 anni, con ripetizioni, bocciature varie e professori cattivissimi al seguito. Una cosa del genere a medicina è inimmaginabile, anche perché se ti bocciassero 4 volte ad Anatomia con tutta la roba che c'è da studiare non ci sarebbero più medici laureati prima dei 15 anni.
Poi penso che magari Ingegneria mi ha insegnato ad approcciarmi agli esami in un certo modo, per cui ora certi errori (tipo andare a dare Fisica sperando che l'entropia non la chieda) non li faccio più. In ogni caso, come dicevo nel post, a Medicina si studia di più ma poi l'esame è più tranquillo.
Simone
Ciao!non mi sono casualmente imbattuta in questa pagina...stavo cercando testimonianze di chiunque si fosse messo a studiare medicina magari dopo un'altra laurea...ho 21 anni e faccio Ingegneria Biomedica a Padova...dopo la maturità avevo provato ad entrare a medicina sempre a padova ma il test non è andato..sono uscita dalla maturità molto bene, ma d'estate non ho studiato molto proprio perchè avevo studiato troppo ed ero stanca...poi mi sono iscritta a ingegneria perchè quel test mi era andato bene e il corso di biomedica mi sembrava interessante...il primo anno non è stato facile,anche perchè si sa che padova è padova... in più venivo anche dal classico quindi ho dovuto sgobbare parecchio per recuperare cose che non avevo fatto...qnd ho cominciato ad ingranare le cose sono andate bene, ho ottenuto delle belle soddisfazioni, ma ragazzi che fatica!poi con la specialistica hanno messo uno sbarramento con la media per cui alcuni esami sono costantemente da ripetere per tenerti una media alta...e sono cose impegnative...ora che sono al terzo anno,con questo problema della media sto tardando di un anno e a luglio prossimo finirei la triennale....il campo delle protesi mi affascina molto, ma mi è sempre rimasto dentro l'interesse per la medicina...in questi tre anni sto facendo materie che interessano il campo matematico,elettronico,informatico,quasi nulla di biomedico...alla fine ne esco bene, ma mi è sempre rimasto dentro il dubbio riguardo alla professione di medico...so certamente che se fossi entrata a medicina non avrei trovato tutte le difficoltà che ho trovato a ingegneria e che mi sarei vista più soddisfatta come lavoro.Il fatto di non aver riprovato il test è venuto in seguito a quello che cmq poi a ingegneria ho avuto le mie belle soddisfazioni, ma ultimamente mi sono tornati dei dubbi in merito...per esempio, con il corso di strumentazione biomedica ho avuto l'occasione di incontrare in ospedale degli ingegneri del servizio ingegneria clinica, che praticamente riparano le attezzature dell'unità ospedaliera e si occupano dei collaudi...è sicuramente un lavoro complicato,ma qnd sono entrata nei vari reparti e nelle sale operatorie e ci hanno mostrato come funzionavano le macchine, le tipologie di guasti ecc.,ho capito che in quell'ambiente mi piacerebbe lavorare, ma non per fare collaudi, ma per stare più a contatto con il paziente...insomma sono un pò dubbiosa...mi piacerebbe iscrivermi a medicina eventualmente dopo la triennale,ma il fatto di arrivare 4 anni dopo mi rallenta un pò,anche se cmq un lavoretto ce l'ho già ora... e con la competenza della triennale in ingegneria qualcosa per mantenermi in parte gli studi spero di trovarlo!
Annariz: ti ho appena risposto anche di là... ma hai fatto bene a spostarti tra i post più recenti! ^^
Ti volevo solo ringraziare per aver parlato della tua esperienza personale, che forse sarà utile a qualcuno in una situazione simile alla tua. In bocca al lupo e a presto!
Simone
sei un vecchio, a 40 anni nessun ospedale ti assumerà nonnetto frocio
Ciao, nn ho trovato qs pagina a caso, cercacvo anch io qualcuno ke alla soglia dei 30 si fosse messo a studiare medicina. Ho 29 anni e sn laureata in lingue e lett str (3+2) ma ho capito troppo tardi che volevo fare un attività legata all ambito sanitario. Lavoro da 7 anni un xxx di bar e mi sn un po' rotta. Solo ke l idea di ripratire da capo in mezzo a gente di 10 anni meno d me mi fa venir l angoscia, così come studiare cose così lontane da ciò ke ho fatto finora...
Sono capitata qui per caso, e sono rimasta colpita dal tuo blog. Sono al V anno di medicina e l'unica cosa che posso dirti è che..a Medicina se le cose non le capisci non vai avanti.
Forse non hai ancora iniziato le cliniche, sei ancora con l'esperienza degli esami di Chimica, quel mattone di Biochimica, e per certi versi anche Immunologia.
Ma arriva a Cardiologia, arriva a Gastro, a Pneumo, a ImmunoReumato, a PSICHIATRIA..inutile rileggersi il libro 10 volte..te lo impari a memoria ma poi ti bocciano perchè..poi al pz che gli dici? Che a pagina 300 dell'Harrison c'è scritto così, ma il suo caso è leggermente diverso e allora non sai mettere insieme i pezzi?
Medicina è difficile perchè ogni persona è diversa, e se non capisci come funziona sei perso!
E' solo un piccolo appunto da chi probabilmente è un po' più avanti di te, ma ricordo che anche io i primi anni la pensavo come te..poi ho dovuto cambiare idea!
In bocca al lupo per tutto..tornerò a leggerti..collega!
Tania!
Ciao Tania, grazie dei consigli! In effetti qualcosa in più da capire adesso c'è... però a Cardio/Pneumo mi hanno chiesto la classificazione istologica dei timomi e a Farmacologia quali sono i farmaci metabolizzati dalla NAT2.
Cioè alla fine se vuoi fare una specializzazione dove servono tutti 30 la discriminante è sempre quella di quante cose ricordi a memoria, perché se non memorizzi tutto voti alti non ne vedi. Poi certo nella pratica se senti un soffio devi capire da cosa dipende e devi ragionare su tante altre cose è la memoria è secondaria... questo è ovvio ma purtroppo gli esami finora sono andati quasi sempre diversamente.
Simone
Caro Simone,
ho 29 anni e sono Psicologa. Strano a dirsi ma sto vivendo un momento di empasse per diversi motivi: il lavoro come psicologa è poco, ci vuole tempo e dedizione per seminare e raccogliere i frutti (che non è detto che arrivino) tra, almeno, 10 anni...inoltre confrontandomi con colleghi psichiatri sento che mi manca qualcosa. Così da qualche mese mi è balenata in mente l'idea di fare medicina ma sono piena di dubbi. Se passassi il test il prossimo anno se tutto va bene finirei a 40 anni. E si può iniziare a lavorare a 40 anni???Mi sento talmente inadeguata e rammaricata...
Sara: ti capisco... comunque la laurea la prenderesti a 34 o 35 anni. Poi se vorrai specializzarti in psichiatria finirai a 40, ma la specializzazione è retribuita per cui puoi vedere già quella come un lavoro.
Simone
Complimenti! Io ho 41 anni, sono laureato in Chimica e sto seriamente pensando di iscrivermi a Medicina il prossimo anno per prendere una seconda laurea e magari una specializzazione (in un settore attinente ai miei studi precedenti) qui a Firenze. Sentire che ci sono anche 40enni e 60enni iscritti mi solleva un po'. Complimenti comunque! Giovanni - Firenze
Ho trovato questo blog per caso. Ho iniziato a leggerlo perché sono una studentessa di Ing. Elettronica e vorrei passare a Medicina. Mi affascinano fin da bambina la Psichiatria e la Chirurgia. Il mio timore più grande, però, è di non riuscire a passare il test di Ammissione. Sono anni che mi porto questo incubo dietro. La realtà, è che il mio primo amore per la medicina e chirurgia, era stato "messo in un angolo" per il mio più grande ed inarrestabile amore: la musica. Fare il chirurgo e la cantante lirica sarebbe stato alquanto difficile! Ma dopo aver ricevuto ben due volte la porta in faccia agli esami di ammissione al conservatorio (che sono di una mafiosità unica = o spendi fior di soldi con gli insegnanti che ci lavorano, tipo quelli della commissione d'esame, oppure non entri! puoi anche essere il peggior cantante, ma se spendi soldi con loro entri sicuro! se, viceversa, hai il tuo insegnante, e se il dio del canto, non entri.) , ho deciso di lasciar perdere. Mi piange il cuore, ma alla fine, una persona, deve riconoscere i propri limiti (e quelli degli stronzi che si trova di fronte)... o semplicemente, in questa vita, musica, non è per me... Ingegneria è bella, ma non mi soddisfa appieno. E poi, ogni volta che si parla di medicina\medici\interventi, a me brillano gli occhi. E' qualcosa che sento dentro, che mi scorre nelle vene. Mi spaventano quei grossi libri di anatomia o biologia, ma al contempo, mi incuriosiscono da matti! Avevo paura che a 23 anni, e al primo anno fuori corso di Ing. Elettronica (con un sacco di esami in arretrato), fosse tardi, per me, per cambiare strada. Poi ho letto questo tuo blog: mi hai dato coraggio. Grazie!
Seiten: che posso dirti? Il test è difficile ma se lo prepari come fosse un esame "tosto" vedrai che è del tutto fattibile. Magari scegli una università con punteggi medi più bassi se per te è possibile muoverti, e preparati bene sui test degli anni passati.
In bocca al lupo e grazie!
Simone
Ciao Simone, veramente pensi sia fattibile? io una laurea in biologia sanitaria e un dottorato, che ho intrapreso perche' pensavo di poter "diementicare" di voler fare medicina...ma infatti mi occupo di medicina traslazionale.
vivo a londra e se hai gia una laurea in campo sanitario sono solo 4 anni qui....Ho 28 e mi sento decisamente troppo grande.... tu davvero ci stai riuscendo?
Se vedi gli ultimi post ormai sto a metà del quinto. Tu avevi già finito da un pezzo! :)
Simone
ciao,
sono stupito quanto stimolato da questa possibilità che sento dentro da tanto. Ho 33 anni e sono un ing informatico, con un dottorato. Vorrei cambiare ambito...e magari poi unirli...non so...
credo in ogni caso bisogni farsi mantenere ancora vero?
Be' se leggi tra le "esperienze" (uno dei tag sulla destra) qualcuno che studia e lavora lo trovi. Io pure lavoro ma con la mia famiglia, non fa molto testo la cosa credo :)
Simone
Ciao,
ho letto tutti i post e le "paure e i dubbi" di ragazzi/e molto piu' giovani di me. Questo il mio sogno:io ho 39 anni, ho cominciato a lavorare durante gli anni dell'universita', che non ho finito,( pochi esami alla laurea ma un lavoro che ti annienta il cervello).Quest'anno ho preso in conisderazione la possibilita' di prendermi la triennale in tecnico di radiologia.Per farlo devo presentare le dimissioni( cosa che non mi dispiacerebbe), le mie paure: essere troppo vecchia per affrontare nuovamente l'universita', la paura di "un salto nel buio" periocoloso, soprattutto nel contesto storico ed economico in cui viviamo ora,l'inutilita' di un tipo di studio come quello che voglio intraprendere,la paura dopo la laurea di non trovare lavoro e mille altre cose..pero'...pero' ho letto tante testimonianze sul web di persone che si mettono in gioco anche dopo i 30 o i 40 anni e tutti, dico tutti, sono assolutamente entusiasti della loro scelta.Non e' facile, ma tra continuare un lavoro avvilente e devastante mentalmente ( con la beffa che magari fra cinque anni sara' il mio datore di lavoro a mettermi in mezzo ad una strada)e rischiare e rimettermi in gioco per fare una cosa che da sempre mi affascina, scelgo la seconda.( da notare che io convivo da anni e mai potrei chiedere aiuto alla mia famiglia)In bocca al lupo a tutti coloro che hanno il coraggio di non lasciare che i sogni facciano la muffa in un cassetto!
Barbara
Francamente se hai tempo e risorse per prenderti la seconda laurea, o hai un'eredità, oppure sei mantenuto, sta di fatto che se puoi permetterti di non lavorare a 30 anni suonati per prenderti la seconda laurea per giunta in Medicina vuol dire che non hai un kaiser da fare...
Non hai affatto la mia stima, perché a me chi fa certi tipi di cose per hobby non mi piace. E' facile farsi 8 ore di palestra al giorno quando sei attore, è facile studiare quando non devi fare i salti mortali per contribuire al bilancio familiare o peggio portare avanti una famiglia.... e così via
Ciao Simone,
Ti leggo sempre da tempo. Eccomi qui, dopo 5 anni di Psicologia e un dottorato in Psicopatologia proverò il test di medicina quest'anno. ho quasi 30 anni. C'è chi mi da della matta e chi mi elogia. Io non so quale sia la versione giusta ma so solo che ci voglio provare. Medicina è quello che voglio fare. Un abbraccio, Chiara
Ciao Chiara, in bocca al lupo!!!! :)
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