02/09/10

L'intellettuale per finta.

Tolti quelli che schifano qualsiasi cosa non porti un immediato rientro economico (cosa tutto sommato condivisibile) in molti hanno una visione un po' strana del ruolo dell'artista o scrittore o studente universitario che sia. Un'idea tutto sommato irreale.

Ma chiamiamoli tutti quanti intellettuali, così da far emergere la prima contraddizione: l'intellettuale, nell'immaginario poetico e invitante creato a tavolino da cineasti e commedianti, è uno che si sveglia la mattina ed esce di casa senza lavarsi o pettinarsi, ma che quando gli stai vicino profuma di rose e calvin klein n°1. E' uno bello, simpatico e intelligente, scherzoso e brillante nonchè colto e umile, e che quando ci parli dice cose interessanti e giustissime e che ti cambieranno la vita.

Eppure gli artisti intellettuali - quelli veri - sono spesso il contrario di quello che vorremmo essere, o ai quali vorremmo almeno assomigliare o avere come vicini di casa: Bukowksy era uno zozzo ubriacone, Leopardi un depresso insopportabile, Nietsche era antipaticissimo e le donne scappavano da lui a razzo (cioè, ragazze, non la date manco a N I E T S C H E: ma che cazzo volete?). Kurt Cobain si è tirato una fucilata, Einstein non sapeva allacciarsi le scarpe e quell'altro matematico del film famoso era schizofrenico e nessuno ricorda manco come si chiama.

Ancora: Freddy Mercury faceva le ammmucchiate in discoteca, Mozart era un coglione totale e Albert Schweitzer stava sempre immusonito e nella sua autobiografia dice tipo: sì, ho salvato migliaia di persone, ho vinto il Nobel e ho vissuto una vita piena. Però, tutto sommato, non sono mai stato realmente felice. Roba da volerlo conoscere di persona... ovviamente per mandarlo affanculo.

La cosa sulla quale poi non si riflette è che, almeno per mia esperienza, se uno dice che fa l'artista, studia, dipinge, scrive o lo prende in quel posto con stile (che volete? C'è chi ne ha fatto un'arte per davvero) poi non è detto che lo sia o lo faccia realmente. Quanta gente ho conosciuto che faceva l'artista, magari un'oretta al giorno. Eh, non ho tempo, è la scusa. Con quanti scrittori mi sono mischiato, per poi scoprire che scrittori non erano? Quanti filosofi, intellettuali, pittori mancati perché non ha mai abbastanza tempo nessuno! E allora? Non è che questo è il mondo delle capacità potenziali: o lo fai o non lo fai, e se fai finta non è proprio la stessa cosa.

Che poi, chiariamo: io sono solo uno studente che (raramente) scrive. Il mio ruolo di scrittore, ora come ora, è morto e sepolto e non sto qui certo a fare quello che se la tira. Scrittori veri tutto sommato forse nemmeno ne esistono, e vendere libri è solo una questione di marketing di oggetti cartacei. Forse, ho detto: magari un pizzichino di speranza ancora rimane.

Non perdiamo il filo: l'intellettuale artista per finta, dicevamo. Dedicare la vita allo studio, all'arte, alla ricerca, è un modo meraviglioso in cui scegliere di spendere il tempo che ci è dato da vivere sulla Terra. Eppure, quanta gente finge semplicemente di fare questa scelta? Per prendere una laurea ci posso anche mettere 20 anni. Per fare 4 foto in croce (?) c'è chi ci impiega una vita. Scrivere un libro pare un parto e poi per pubblicarlo - lo dico agli editori finti, che ci sono anche quelli - apriti cielo quanto è difficile! Vedo quadretti esposti da gente che dipingiucchia nel tempo libero senza aver mai letto un libro d'arte, cantanti che non studiano canto e professori che non sanno un cazzo della loro materia.

Ma certo, sì, la risposta posso darmela anche da solo: mica tutti hanno il tempo (aridaje) la forza e le possibilità di dedicarsi completamente alle proprie passioni. E questo è vero, verissimo! Se hai 40 anni, figli, moglie, parenti, mutuo e casini vari, è dura scappare dalla routine e dalla quotidianità per dedicarsi al sogno, alla cultura, allo studio.

Ma io mi rivolgo a chi invece questa scelta può farla, e un po' mi ricollego a quello che dicevo l'ultima volta: magari siete giovani. Magari potete ancora scegliere se e cosa studiare, o se dedicarvi o meno alla ricerca, alla scrittura o a chissà che attività assurda per la quale vi siete sempre sentiti trasportare. Magari potete semplicemente decidere di dedicarvi seriamente a quello che state facendo, invece di restare ancora lì a ciondolare e perdere tempo.

Davvero: se in molti vivono meglio, o anche bene in qualche paese fortunato come il nostro, è anche grazie a chi invece di ripetere quello che facevano e che avevano sempre fatto in molti, si è fatto un po' indietro e ha deciso di analizzare la situazione da una prospettiva nuova.

Certo bisogna avere le possibilità, ma forse più di tutto il coraggio, perché è una strada in salita dal primo all'ultimo giorno. Ma visto che queste possibilità oggi come oggi, almeno per alcuni, ci sono, se potete e volete farlo allora - vi imploro - fatelo. Il mondo ha bisogno di pensieri e di idee nuove, oggi più che mai che siamo in un periodo in cui sembra tutto destinato a cambiare, e la gente ha bisogno che qualcuno gli spieghi che accidenti sta succedendo.

Come rientro non avrete soldi, statue, targhe, premi, dediche o applausi: quelli sono i film o i libri stupidi, non le cose che succedono per davvero. Quello che avrete sarete voi stessi e - forse - un pochino di consapevolezza in più rispetto a quando avete iniziato. Tutto qua. Potrebbe bastarvi, sembrarvi moltissimo oppure apparire come una grossa e inaccettabile ingiustizia: ma alla fine nessuno vi obbliga a vivere in un modo oppure nell'altro, e la scelta dipende da voi.

L'importante, come dicevo, è che questa decisione sia la vostra e sia vera. E che - soprattutto - questa scelta non la facciate per finta.

Simone

4 commenti:

Temistocle Gravina ha detto...

Bello e coraggioso, proprio perché non crea falsi miti in chi legge e sta per fare una scelta. Spesso, per chi la scelta l'ha già fatta, non resta che l'interrogativo di Venditti: "Compagno di scuola, compagno per niente
ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?"
Temistocle

Ferruccio Gianola ha detto...

C'è sempre una specie d'ironia all'inizio dei tuoi post che cattura, così cominci a leggere e mano a mano che leggi resti "fregato"; l'ironia si trasforma e sposa una verità che alla fine non è mai semplice da accettare perché la spiattelli senza pudore. Hai ragione in fondo, ma se fai l'artista secondo me sei solo tutta la vita. Poi può essere piacevole, ma io la penso così.

Simone ha detto...

Grazie a entrambi. La risposta che vi ho lasciato mi piace tanto che ho deciso di metterla in un post! ^^

Simone

Ferruccio Gianola ha detto...

@ Simone ti ho linkato nel mio blog così msono sicuro di passare quotidianamente ciao:-)