05/05/11

Una situazione (quasi) identica alla mia, e una laurea in area sanitaria passati i 30 anni.

Vi riporto la lettera di Marco, un ragazzo che si trova in una situazione decisamente simile alla mia e che mi ha scritto qualche giorno fa:

Ciao Simone,

è da un po' che leggo il tuo blog, e ho letto anche Il mondo quasi nuovo. (Nota di Simone: lo ammetto, questa è una auto-pubblicità occulta ^^).

Mi trovo in una situazione analoga alla tua di qualche anno fa: (quasi) 30 anni, una laurea e un lavoro nell'attività di famiglia assieme a mio padre e mio fratello. Il lavoro non mi ha mai entusiasmato, sono arrivato fino ad oggi cercando di guardarne i lati positivi.

L'approssimarsi dei 30 anni mi sta un po' aprendo gli occhi. Mi sono reso conto che la vita che sto vivendo non è la mia, che il mio lavoro non mi dà niente di più dello stipendio e che ho paura di arrivare alla pensione con troppi rimpianti.

Così ho cominciato a pensare di mollare tutto e prendermi una seconda laurea, in area sanitaria (ammesso di superare il test), settore che mi ha sempre attirato e in cui sento che potrei essere felice.

Farlo sarebbe veramente un salto nel buio. Dovrei dilapidare i miei risparmi che comunque non basterebbero, fare il cameriere o il barista nei fine settimana per i prossimi 3 anni, azzerrare tutte le spese e tutti gli svaghi per ritrovarmi sul mercato del lavoro a 33/34 anni. Di tornare a lavorare nell'attività di famiglia se le cose andassero male non se ne parla nemmeno, sarebbe la più grossa delle umiliazioni.

La scelta sarebbe tra fisioterapia e tecniche di radiologia.

Fisioterapia è il mio primo amore, ai tempi scartata non mi ricordo neanche più perchè. La situazione lavorativa sarebbe però più incerta, il lavoro c'è ma per molti con stipendi da fame (così ho sentito).

Anche tecniche di radiologia mi piacerebbe. Sicuramente meno di fisioterapia, ma dopo i 3 anni il lavoro sarebbe garantito e con un ottimo stipendio. So che bisognerebbe seguire le passioni eccetera eccetera, ma alla mia età non me la sento di non pensare al dopo. La (quasi) garanzia di un lavoro ben pagato ammetto che mi fa gola.

Non so perchè ti ho scritto tutto questo. Non mi aspetto che sia tu a illuminarmi sul cammino da seguire. Probabilmente avevo solo bisiogno di parlare della mia situazione con qualcuno che sa come ci si sente perchè ci è passato.

Ciao e mi raccomando, continua a scrivere!

Marco

Senza ripetere tutto per filo e per segno, a Marco io ho detto che - dal mio punto di vista - Medicina dura 6 anni più non so quanti altri di specializzazione, per cui una "semplice" (sempre tra virgolette!) laurea triennale non è certo qualcosa della quale spaventarsi.

Gli ho detto anche che dovrebbe riflettere bene prima di scegliere tra l'una o l'altra professione, per non rischiare ritrovarsi - di nuovo - con un lavoro che in realtà non gli piace.

Come sempre, resto e restiamo in attesa delle vostre opinioni.

Simone

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Simone e ciao Marco, sono Sara, leggo questo blog da un po' e sono anch'io un'universitaria tardiva :-) Ho 31 anni, sono laureata in design e l'anno scorso, in un momento in cui ero senza lavoro e prospettive, mi sono iscritta di nuovo all'università, a scienze della formazione. Poco dopo ho trovato lavoro, ma ho deciso lo stesso di continuare perché quello che faccio non mi soddisfa pienamente…in breve ecco secondo la mia esperienza i pro e i contro di rimettersi a studiare a 30 anni lavorando full time: la memoria e il tempo non sono più quelli dei 20 anni, ma l'esperienza di vita aiuta, le rinunce sono tante, ma l'idea di stare facendo qualcosa per se stessi alla fine è gratificante...e ultima cosa: anche senza la prospettiva del lavoro, lo studio è qualcosa che arricchisce a prescindere. Dunque il mio consiglio per Marco è provarci…3 anni in una vita non sono niente, coraggio! in bocca al lupo ^_^
Sara

Simone ha detto...

Ciao Sara! Grazie della tua partecipazione, crepi il lupo e a presto!

Simone

Anonimo ha detto...

ciao Sono chiara
io sono in una sitazione anomala..mi spiego meglio....
lavoro come impiegata, il lavoro mi piace ma non reggo lo stress e il fatto di dover sempre fare straordiari e altro per finire le pratiche...inoltre mi piace il modno della medicina...infatti avevo pensato di fare un corso di naturopata...mi piacerebbe aiutare gli altri...
sono combattuta tra il desiderio di fare il medico e quello di continuare a fare quello che sto facendo....PEnso che anche mel mio caso hanno inciso le icnlinazioni dei genitori...infatti i miei mi tartassano dicendomi di cercare di tenre duro emettermi in proprio, visto che "ho la stoffa" (stoffa di cosa.non so!!) però io l'idea di lavrare 12 ore al giorno con le carte mi fa morire!!!di essere sempre reperibile ai clienti....brrrr
Infatti stavo pensando di specializzarmiin un settore e trovare lavoro facendo le classiche 8 ore giornaliere..e nel tempo libero dedicarmi allo studio di erbe e medicine...
diemnticavo...forse il mio maggiore problema è che mi piace tutto, mi spiego...mi interessa tutto e voglio provare tutto...e quindi non ho dellle vere e proprie passioni...forse è questo il mio problema più grande...
OPs...ho scrittto un libro..scusare per lo sfogo e grazie epr le eventuali risposte...
chiara

Simone ha detto...

Sara: anche per me spesso è così: mi piace fare tante cose, ma doverne scegliere una sola sulla quale concentrarsi è difficile.

Grazie per la tua testimonianza, e in bocca al lupo!

Simonee

Dama Arwen ha detto...

Ammiro voi che a 30 anni e passa vi interrogate per rimettervi in gioco, seguire le vostre inclinazioni, sentirvi vivi e felici.
E questo, ben consapevoli della fatica che state per affrontare.

Come Simone già sa ho un'idiosincrasia tutta personale per l'università, che però non significa deridere o disprezzare chi voglia conseguire una laurea. (Son io che non sono adatta a studiare in un certo ambiente).

Per quanto i due indirizzi di Marco siano differenti e scegliere uno piuttosto che l'altro possa avere un peso diverso, credo che anche il tecniche di raidologia sia un modo di lavorare nel campo medico con la consapevolezza delle necessità di stipendio, indipendenza ecc dei 30 anni, e che quindi un approccio a una facoltà a età tardiva debba tenere conto anche di questo, anche se Fisioterapia è il primo amore.

Poi, ovvio, tutto sta a Marco, è solo la mia opinione. Ma non per dire che una è meglio dell'altra, ma solo di come magari è diverso affrontare una scelta del genre a 30 anni piuttosto che a 20 :-)

Anonimo ha detto...

il tecn di radiologia ha uno stipendio più alto perchè prende l'INDENNITà DI RISCHIO per l'esposizione alle radiazioni....io fossi in te ci penserei bene.
Mi sembra meglio il fisioterapista come lavoro. Dovrai studiare sodo per superare il test! in bocca al lupo e non preoccuparti che sei supergiovane e il lavoro lo trovi sicuramente!!!!!!

Daniele ha detto...

All'indennità di rischio hanno diritto anche i fisioterapisti (non rischio radiologico ovviamente), gli stipendi sono essenzialmente uguali.
La differenza semmai è che il tecnico radiologo lavora generalmente in ospedale e l'ASL è obbligata a seguire le leggi e pagare il dovuto al lavoratore, il fisioterapista invece lavora oltre che in ospedale in svariati ambiti, per cui se si trova lavoro come "fisioterapista massaggiatore", come pubblicano tanti annunci, si rischia di finire a far massaggi 10 ore al giorno in un centro estetico a 1000 euro al mese se va bene, tutto sta a scegliere bene quando si cerca lavoro, e ovviamente ci vuole anche fortuna, come un po' dappertutto.
Piuttosto non conosco nessuno che sia entrato in fisioterapia sapendo di che cosa effettivamente si tratti, e per professioni del genere credo che un po' di passione sia un requisito di base.
In bocca al lupo, qualunque sia la scelta. :)