21/11/11

Seconda laurea, quarto anno: tra un po' si inizia sul serio.

È appena iniziato il terzo mese di lezione del quarto anno di medicina, e di novità sostanziali - rispetto a quello che vi ho raccontato l'ultima volta - tutto sommato non ce ne sono.

La prossima settimana inizia il corso di gastroenterologia, e si andrà avanti ancora con lezioni e tirocini fino ai primi di Dicembre. E insomma, finora quest'anno è andato avanti tranquillo e leggero... anche troppo.

Solo che a breve si cambia registro: intanto dalla prossima settimana inizio un internato di una quindicina di giorni in un reparto (urologia), che spero sarà di aiuto per l'esame che devo dare a Gennaio. L'internato significa che devi stare lì prestissimo, e che finito il reparto devi anche sbrigarti ad andare a lezione che la firma per la presenza devi metterla comunque. E 'sta cosa sarebbe da commentare, ma è meglio che lasciamo perdere.

Dopo urologia penso che tornerò a medicina interna, che al momento è la specializzazione che tengo maggiormente d'occhio, e dopo medicina interna - tra un 4-6 mesi - proverò a frequentare medicina d'urgenza. Al termine di tutta questa serie di frequentazioni strane e un po' promiscue sperò che mi sarò fatto un po' meglio un'idea delle varie possibilità che offrono i diversi reparti, così da poter decidere per tempo cosa iniziare a frequentare regolarmente per poi chiedere la tesi. E lo so che pensare alla TESI sembra orribilmente prematuro, ma le cose funzionano effettivamente così.


Oltre a questo, sto già studiando da un bel po' per il primo esame (Patologia Integrata 3) che darò intorno a metà Dicembre. Il secondo esame sarà invece ai primi di Gennaio, e se ci aggiungiamo i 3 esoneri di Farmacologia che devo dare si preannunciano delle vacanze di Natale all'insegna dei libri e delle serate a casa a studiare, mentre la gente se ne sta sempre a casa ma a sfondarsi di torrone e panettoni con gli amici.

E insomma: dalla prossima settimana il mio impegno giornaliero sarà il seguente: alzataccia la mattina presto, reparto, lezione e poi a casa a studiare. Questo ovviamente senza prendere in considerazione il fatto che magari in ufficio c'è qualche impegno inderogabile che spetta per forza a me... anche se ormai le cose che facevo come ingegnere le ho praticamente abbandonate tutte e mi occupo solo di scartoffie e scocciature varie.

Scrittura, professione e anche un bel po' di ore di sonno a settimana: sono tutte cose alle quali ho rinunciato per arrivare fin qui e raccontarvi queste cose. La scrittura - e sto parlando di narrativa - al momento non mi manca. Di non fare più l'ingegnere - invece - sono sinceramente contento, anche se per non aver sfruttato la laurea mi sento un po' in colpa e la cosa mi brucerà sempre un po'.

A dormire poco,  invece, sono già abituato. Anzi: da quando ho ripreso a studiare - chissà perché - mi sembra anche di dormire un po' meglio. Forse perchè vivo meglio e sono più sereno.

O forse perché bevo anche meno caffé.

Simone

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Non posso fare a meno, come al solito di rimanere basito per la forza di volontà che hai e per la passione che ci metti nel condividere le tue esperienze. Personalmente ritengo che tu sia un esempio per molte persone che vivono la propria vita in una specie di letargo, ormai abituate alla monotonia di una quotidianità che ormai non offre loro più stimoli.
Parlando con qualche collega di lavoro sulla mia possibile scelta di iniziare medicina a 29 anni, ho notato ciglia corrugate, sguardi diffidenti e palesi giudizi di irresponsabilità poichè, a loro giudizio, una persona alla soglia dei trent'anni dovrebbe già avere le idee chiare sul proprio futuro, apostrofando tali decisioni come "devianze sociali". Ma guardando loro vedo solo persone di mezza età spente, quasi rassegnate, stanche e chine su una vita ormai spesa e senza nessuna capacità di rimettersi in gioco. Al contrario, credo che sia una dote non comune avere la capacità di rimettere in gioco le proprie certezze, sacrificare ogni giorno qualcosa per costruire qualcosa di nuovo giorno dopo giorno.
Questa la mia opinione; ma venendo a qualcosa di più tecnico, la settimana prossima mi recherò presso la facoltà di Padova per discutere con il coordinatore del corso di laurea per vedere quanti esami mi riconoscerebbero da Biotecnologie. Io punto su Fisica, Statistica e Chimica; mi ha accennato che tutte le chimiche che ho fatto potrebbero valermi per Chimica e Propedeutica Biochimica... speriamo bene. Devo ammettere che le conoscenze di base le ho un po' dimenticate dopo molti anni. Spero di non perdere la voglia e di non farmi intimorire troppo dal giudizio altrui sul fatto di fare questa scelta radicale, durante questi mesi che mi separano dal test d'ammissione.
Attendo altri aggiornamenti.
Ciao

Alberto

Simone ha detto...

Alberto: di sguardi "corrugati" come dici tu ne ho visti tanti, ma devo dire che ho avuto anche moltissimi incoraggiamenti (come lo è del resto il tuo commento).

Da Biotecnologie credo che ti riconosceranno un po' di roba... magari anche Biochimica e Immunologia. Almeno te lo auguro!

Fammi sapere come va, grazie!

Simone

Anonimo ha detto...

ciao, anche io che sto per finire una triennale sanitaria a soli 22 anni e vorrei fare medicina vengo "guardata male"... la gente non capisce che studiare non significa farsi del male, ma anzi migliorarsi, evolversi...
Tutti mi chiedono : ma non vuoi lavorare, andare a vivere da sola, fari i viaggi ecc..? beh certo che sì, infatti mi farò in 4 per riuscire a guadagnare almeno 500 euro al mese ed avere una mia minima indipendenza economica. Ma se non lo faccio ora quando lo faccio? a 60 anni i viaggi potrò farli e la mia casetta spero di averla... ma non potrò studiare perchè non avrò più la menta capace di recepire tutto, o quasi, come ora...
va beh dai...noi andiamo avanti per la nostra strada.

ciao!!!! buona fortuna"!!!!!

Simone ha detto...

Anonimo: infatti se è quello che hai deciso vai avanti. Ciao, e in bocca al lupo!

Simone

Dama Arwen ha detto...

gastroenterologia mi interessa!
Mal di stomaco e virus intestinali son le uniche cose che mi becco sempre!
Ti chiederò cosniglio appena ricapitano! (Ma speriamo di no!)

Simone ha detto...

Hmmm... ecco, proprio lì in reparto non mi fanno andare che non c'è posto! Magari rimedierò con qualche ambulatorio più avanti...

Io pure con lo stomaco sto sempre incasinato, dipende moltissimo da quello che mangi. Eh sì, ci voleva il medico per dirtelo ahahaha. ^^

Simone

Anonimo ha detto...

ciao mi chiamo tea...
faccio l'impiegata da circa 5 anni..mi piace il mio lavoro e tutto il resto ma ho sempre una insoddisfazione strisciante..che aumenta giorno dopo giorno....non riesco a capire cosa sia..delle volte mi sembra che il mio lavoro (lavorare con la carta) non abbia nessun senso....
oggi è successo che in ufficio si è sentita male una mia collega e abbiamo chiamato il 118...
avrei voluto io essere quel medico...cercare di capire che cosa avesse..avevo qualche ricordo di anatomia...porterla aiutare...lo svestita ed ho cercato di rendermi utile...non nascondo che quando ho visto l'ago della siringa mi è girata un po la testa (non sopporto la vista degli aghi) però....ecco che si è formata in me l'idea di fare il medico...può essere???è follia???alla mia etèà 32?!?!?e se la mia insoddisfaizone fosse per un lavoro di cui vedo l'inutilità ma la necessità per gli altri....
e la mia età..32...adesso che ho raggiunto una certa stabilità economica e affettiva...ributtarmi nella mischia senza nessuna certezza in mano e con un punto interrogativo sul futuro...non so...ho voluto condividere quelste mie riflessioni con voi...

Simone ha detto...

Ciao Tea! Scusa se ci metto un po' a rispondere ma ultimamente ho seguito poco internet e blog vari.

Quello che provi è comune un po' a tutti quelli che si trovano di fronte a una scelta simile.

Forse nel tuo caso potrebbe bastare anche una laurea sanitaria: per dire, magari quello che hai visto sull'ambulanza era un infermiere e non un medico!

Pensaci, magari la tua strada in fondo non è così lunga e impegnativa!

Simone