20/04/12

Metodo di studio per studenti non troppo secchioni.

Questo era un unico esame: stranamente, non mi ha alzato la media.
Ammetto che mi pare strano, e anzi strano tanto, stare qui io a spiegare come studiare agli altri.

Cioè a Ingegneria ero famoso per essere quello che andava a provare tutti gli esami senza sapere niente, e poi io li passavo e gli altri no e li prendevo tutti per il culo e loro mi odiavano.

A Medicina invece studio sul serio e vado molto meglio ma - negli standard dei supersecchionissimi studenti odierni - la mia media del 25 virgola un po' è estremamente al di sotto di qualsiasi valore minimo indispensabile sine qua non grazie al quale sia quantomeno possibile anche solo sognare di ambire a una qualunque realizzazione professionale nella vita, e forse pure nell'aldilà.

Però sono più volte che me lo chiedono (non so se sempre la stessa persona, o più d'una) per cui magari c'è chi sta peggio di me e studia tanto ma gli esami manco riesce a passarli e il mio metodo di studi potrebbe illuminarli (c'è un negozio dove vendono UN LIBRO PER OGNI ESAME?!).

Cioè insomma questo potrebbe essere un compendio di studi per non secchioni, o per persone normali. O per quelli come me insomma, che non è che c'hanno voglia di rifiutare i VENTINOVE come ho visto aver voglia di fare a qualcuno.

Il fatto è che ho già scritto un corso di scrittura. Ho già dato, ne ho avuto abbastanza e di stare qui a fare cento post idioti sugli esami universitari per poi metterli tutti insieme... in realtà... sarebbe pure un'idea: potrei anche pensare di smettere di fare quello che sto facendo in questo momento per ri-dedicarmi a tempo pieno alla scrittura di minchiate (qualcuno direbbe che è quella figura retorica dove ripeti una cosa già detta, scrivere e minchiate intendo) ma su questa strada mi pare di esserci già passato e - lasciate che sia sincero - non è mica proprio tanto una bella sensazione.

Che poi il libro sull'università già l'ho scritto: è questo blog, e basterebbe mettersi lì ad appiccicare insieme i post migliori e già ce l'avrei bello e fatto. Se solo ne avessi la voglia. Per cui va bene: ora vi descrivo il mio metodo di studi, poi se mi viene da scrivere altro del genere va bene altrimenti leggetevi i post vecchi, che faccio meno fatica.

Il mio metodo di studio:

Il materiale: io studio meglio se ho il libro, o se ho le slide (le dispense, o quello che è) o qualsiasi cosa rappresenti l'esame nella sua interezza. Cioè, stare a saltare tra libri, appunti, computer, fotocopie e altro lo trovo orrendamente lesivo, per cui se posso studio su una cosa unica soltanto.

Dico se posso perché, purtroppo, questo a Medicina è quasi impossibile e ogni esame è spalmato su 2-3 libri, slide, dispense, Wikipedia, lezioni che nessuno ha mai fatto ma però te le chiedono uguale... insomma è una rottura di palle e già mettere tutto insieme e capire cosa studiare è un bel pezzo avanti. Per cui il primo punto è questo: reperite tutto il materiale e cercate di accorpare il più possibile, senza perdervi la roba in giro per strada.

Fregatevene se non ricordate una mazza: alcuni dicono che non dovreste andare avanti se non avete capito un dato argomento prima. Questa cosa per me non è vera, e potrebbe far parte di un altro post dove mi lamento su come nessuno - in tutta la vostra vita di studenti - vi insegna mai come studiare. Ci avete fatto caso? Vi dicono di imparare delle cose, ma nessuno vi spiega come si fa a impararle. Come se studiare fosse facile e memorizzare fosse una dote innata e il cervello funzionasse da sé, in automatico.

Insomma: voi prendete il vostro libro e leggetevelo. Io la prima volta sottolineo a matita, e ovviamente cerco di capire. Se però non capisco niente o non ricordo nulla (cosa che del resto è quasi costante) me ne infischio e vado avanti. L'obiettivo della prima lettura è solo leggere il libro o il materiale, e arrivare alla fine. Non pensate che dovete ricordare le cose, per me personalmente è impossibile.

Seconda e terza lettura: dopo che ho sottolineato a matita, sottolineo con un evidenziatore e poi (al terzo giro) con un pennarellino rosso. Ogni sottolineatura va a sfoltire quella precedente: cioè non è che poi ho 3 sottolineature di 3 colori, ma quello che è rosso è un sunto dell'evidenziatore che è un sunto della matita. Se no fottetevene e sottolineate come vi pare, non è che cambia niente secondo me.

Dalla quarta lettura in poi: ok, dopo aver letto 3 volte ancora in genere non ricordo molto (dipende da quanto è complicato l'esame) ma ho imparato più o meno come è strutturata la materia e come sono divisi i vari argomenti. Pare una cavolata, ma ogni lettura successiva richiede molto meno tempo delle precedenti perché ovviamente le parti degne di nota sono già in evidenza.

Il concetto, comunque, è quello di rileggere tutto un numero indefinito di volte fino a impararti le cose non perché sei stato lì a sforzarti di ricordarle (cosa che a me causa una fatica insostenibile) ma perché ci sei passato sopra tante di quelle volte che alla fine te le ricordi e basta, perchè sì, perché stavano su quel cavolo di libro.

Le cose da imparare a memoria: in tutto questo, sembrerà strano, ma il guaio sono proprio le parti assolutamente mnemoniche (i nomi dei farmaci, i dosaggi, le nozioni controintuitive, le formule empiriche eccetera). Purtroppo le puoi rileggere anche 1000 volte, ma ricordarle richiede uno sforzo attivo di memorizzazione che affatica più di migliaia di pagine più concettuali.

Personalmente - come ex-ingegnere (ma anche come semplice studente) - trovo che memorizzare le nozioni mnemoniche sia stupido, inutile e a tratti controproducente. Ma vabbe': su come imparare le cose a memoria ho già scritto a suo tempo, e magari dirò qualcos'altro in futuro. Intanto vi metto il link al vecchio post, così evito di ripetere i soliti discorsi.

Andare a dare l'esame: e ora sembra una cavolata, ma invece forse è il punto fondamentale.

Sai quanta gente studia mille ore al giorno per mesi interi, ma poi quando c'è l'esame non si presenta? Che poi ai tempi di Ingegneria se andavi male a un esame beccavi il professore cattivo che ti trattava malissimo, ma oggi questi docenti malvagi non esistono più e male che vada ti dicono: sono spiacentissimo e mortificato, ma così dovrei metterti un voto basso (27) e non me la sento proprio.

Cioè, se pure vai male che succede? Al contrario invece può sempre dirti un po' di cuore e l'esame va bene pure se non sapevi una mazza, visto che tanto in genere i voti li assegnano utilizzando un generatore di numeri casuali.

Il modo migliore per studiare, secondo me, è porsi una scadenza. E la scadenza è il giorno dell'esame. Studi quello che puoi (cercando magari di avere un tempo ragionevolmente sufficiente) e il giorno dell'appello vai a dare il tuo benedetto esame, che se no non hai fatto altro che lavorare a vuoto. Conosco persone che hanno impiegato 20mila anni a laurearsi in Ingegneria (qualcuno sta ancora lì, veramente) perché non andavano a dare gli esami. Al contrario, non conosco nessuno che non si sia laureato in tempi umani anche dopo essere stato bocciato un po' di volte.

Certo è che se volete 30 e lode non è che potete andare a fare gli esami senza sapere tutto, o quasi tutto, o una ragionevole percentuale del tutto che potrebbe coprire tutte le domande che vi faranno. Diciamo che in genere se non sapete tutto gli esami non li passate proprio, perché è difficile che vi promuovano se fate scena muta a una domanda. Ma una cosa è sapere tutto più o meno e saper rispondere a una domanda senza sembrare degli idioti, e un'altra cosa è ripetere tutto perfettamente a memoria come la sigla di Dragonball.

Però se tanto a 30 non ci arrivate perché non siete speciali o brillanti o secchioni o geni, ma siete normalmente mediocri, come me, e che cavolo: evitate di rovinarvi la vita per la media, e andate a dare 'sto cavolo di esame! Male che vada vi riempiono di insulti e vi mortificano con giudizi umilianti per 15 minuti, come mi è capitato a Tecnica delle Costruzioni Due ormai 15 anni fa... li mortacci loro. Ma insomma, è improbabile.

E poi, se anche dovesse accadere, potete sempre parlarne sul vostro blog: voi dite che l'esame è andato male e che vi hanno trattato peggio, e noi ci faremo tutti un sacco di risate a prendervi per il c... cioè: e noi tutti ci faremo in quattro e faremo a gara per consolarvi, ecco. Volevo dire così.

Simone

29 commenti:

Unknown ha detto...

Mitico.
Di un po'...la cosa del andare avanti a leggere anche se non si ricorda una mazza vale anche per biochimica??? :-)
Qui sembra un mondo fatto di formule, nomi assurdi da imparare a memoria + un groviglio di regolazioni di vie metaboliche diverse che si intersecano....
Vabbeh, ciao.
Chiedo scusa per il delirio biochimico (ma si vede che ho qualche fosfodiesterasi che non funziona per bene :-)

Simone ha detto...

Si si tu leggila 20 volte, poi capirai che ci sono un tot di formule ed enzimi da memorizzare e dovrai trovare il modo di ricordarli (per poi scordare tutto 2 giorni dopo l'esame).

Simone

StellaPazza ha detto...

Ecco, adesso per colpa tua non mi scollo dalla testa "chi sei, Goku non lo sai, però presto lo scoprirai...".
A parte ciò, mi ronza in testa l'idea di rimettermi a studiare un'altra volta, ma non posso prima che i miei mi buttino fuori di casa, e comunque ho sempre usato anche io il tuo metodo del "prima o poi, qualcosa mi rimarrà in mente" al quale aggiungo: parlare col prof e farsi chiarire dubbi...a volte a me serviva per farmi conoscere e non essere proprio nessuno agli esami...

Eilan82 ha detto...

Io non ce l'avrei MAI fatta a leggere 1000 volte un libro SENZA RIPETERLO altre mille volte e infatti di solito facevo così: lettura iniziale del libro/fotocopie/dispense/appunti e sottolineatura a matita delle cose più importanti + due paroline a lato del paragrafo per evidenziare i punti salienti.
Poi, alla luce delle sottolineature e della prima scrematura, riscrivevo il tutto su un quadernone, concentrandomi soprattutto sui paragrafi più importanti che avevo evidenziato a lato.
Infine, una volta riscritto il malloppone, passavo alla fase più lunga e noiosa: lettura e ripetizione FINO ALLO SFINIMENTO degli appunti così ottenuti, ovviamente cercando sempre di capire il senso e non andando semplicemente a pappagallo. ;)

Non sarei MAI andata ad un esame sapendo di aver solo letto e mai ripetuto gli appunti, non ce l'avrei fatta! :P:P:P

Poi vabbe', c'è da dire che ero (e sono ancora XD) campionessa mondiale di "rigiro della frittata" e anche prima classificata nella "tecnica di rincoglionimento totale del professore con 5000 parole al secondo messe a cazzo", quindi bene o male ne uscivo sempre vincitrice! hahahahaha :P

Glauco Silvestri ha detto...

Credo che il metodo di apprendimento cambi da persona a persona... dipende dai meccanismi che attivano il cervello (che non è una macchina, ed è diverso in ognuno di noi!).
Quando studiavo, l'unico modo per mettermi in testa le cose, era riscriverle di mio pugno. Ho dei quadernoni enormi... che poi son stati fotocopiati dai miei insegnanti dell'epoca e quelle dispense (gran vanto) ancora girano per le aule della mia ex scuola!
Dicevo... mi scrivevo tutto non copiando per filo e per segno, ma riproponendo l'argomento in modo che filasse... come fosse un "nuovo libro". Poi me lo rileggevo un paio di volte ad alta voce.

Con questo sistema fissavo tutto in testa... e arricchivo le farmacie per il numero di caramelle per la gola che compravo!

Un altro mio amico, invece, ricordava le cose per associazione di idee. Ricordo che aveva strani metodi... riusciva a collegare i cartelloni pubblicitari che vedeva andando a scuola con gli argomenti del compito, o dell'interrogazione. Quando che li spiegava tutto quadrava ma... devo ammettere che per me era impossibile seguire quel metodo.

Esistono dei testi didattici, in libreria, che spiegano i metodi di apprendimento più efficaci. Ce ne sono diversi... bisogna capire quale funziona meglio per noi!!

Temistocle Gravina ha detto...

Ho fatto il corso universitario insieme ad un collega che era un anno più avanti di me, ma poiché i corsi erano ciclici, abbiamo studiato le stesse materie e dato gli stessi esami praticamente per 4 anni. La differenza tra noi era che mentre lui continuava a studiare fino all'ultimo istante (guidavo io andando all'esame perché lui doveva ripassare anche lì!) io dovevo staccare almeno un paio di giorni prima e iniziare a mettere mano a qualcos'altro, altrimenti cominciavo a entrare nel panico pensando a quello che potevo non ricordare, non sapere, ecc. Forse è per questo che lui adesso insegna in due università (tra cui Gerusalemme) e ha pubblicato una vagonata di libri e io no?

Gabriiele ha detto...

Uhm, secondo me è un po' farraginoso come metodo quello di leggere, rileggere, sottolineare, rileggere, ancora, evidenziare...
Io faccio in un altro modo, leggo UNA volta soltanto. Ma leggo le singole righe di modo che abbia realmente afferrato il concetto espresso, se l'ho capito, di regola, tendo a ricordarmelo, almeno per un po', il che significa fino all'esame, e se sono cose che mi hanno colpito mi rimangono impresse praticamente sempre.
Ora però, mi rendo conto che studiare questioni di archeologia o storia dell'arte non è esattamente la stessa cosa di un testo medico scientifico, quindi il mio metodo potrebbe non essere utile per tutti.

Anonimo ha detto...

Oddio questo è il peggior modo di studiare ed è quello usato dai secchioni e dagli studenti che in ospedale faranno danni ! :-) Si chiama studio per il 'vomiting' all'esame, ci stanno anche articoli internazionali su questo metodo comune, non sto scherzando :-)

Simone ha detto...

Stella: parlare col prof può servire o essere un suicidio. Io coi prof non ci parlo tanto volentieri ;)

Eilan: io gli appunti nemmeno li prendo! E schemi e ripetizioni li faccio solo per le parti mnemoniche tipo elenchi di nomi, farmaci eccetera. Se no non ripeto se non qualcosa a mente per vedere se ho memorizzato.

Simone

Simone ha detto...

Glauco: il tuo metodo è troppo faticoso ma forse è più rapido. Le associazioni di idee le uso per i farmaci, non c'è altro modo per me!

Tim: io pure a ingegneria prima dell'esame staccavo. E infatti ora sto a medicina :)

Gabriele: c'è chi legge 1 volta sola e ricorda tutto... e io vi odio! :)

Anonimo: certo :)

Simone

Anonimo ha detto...

Grande! Aspettavo da un pò 'sto , grazie mille molto utile! L.

La Zia ha detto...

Io sono una di quelle che non si presentava agli esami. Dopo 20 e più esami dati faticosamente (sono del tutto inetta nella parte "reperimento materiale" e frequentavo una facoltà completamente disorganizzata e senza una sede), sono capitata con un professore che dava di matto se non rispondevi ad una sua qualsiasi domanda durante l'orale. L'ho visto scaraventare un libretto addosso ad uno studente.
Mi sono iscritta a quell'esame, senza mai avere il coraggio di rispondere all'appello, innumerevoli volte.
Ho lasciato l'università e devo dire che è stato come togliersi un peso.
Mi piace pensare che qualcuno non sia adatto a certi ritmi e ambienti (al liceo, invece, andavo benissimo).
Leggere il tuo post mi ha fatto venire un'ansia...ma poi mi sono ricordata che non devo più dare esami :)

La Zia che s'è sfogata.

Simone ha detto...

Zia: scusa non ti volevo stressare! :)

Simone

Unknown ha detto...

Ciao! Io studio leggendo tutto una volta come te...senza fermarmi troppo a meno che una cosa proprio non la capisca... Anche noi abbiamo spesso slides, più libri, più appunti da integrare (di appunti non ne prendo in maniera sistematica quindi è raro che io li riguardi attentamente). Poi faccio i riassunti su un quaderno e poi faccio il riassunto dei riassunti su dei cartelloni che appendo alle porte di casa (max 10 cartelloni per esame, ma anche meno... sono riuscita a fare star tutti i concetti fondamentali di un esame da 600 slides e 200 pag di libro in 5 cartelloni 50x40)... e poi li piego e li porto all'esame..aahhahah..
Studio fino all'ultimo secondo... Ricordo che ai tempi in cui non ero automunita, andava in uni con i mezzi e a volte con il taxi proprio perchè studiando fino all'ultimo a volte ero pure di corsa... (non permettevo nemmeno al taxista di parlarmi)...
Poi c'è stato il periodo in cui lavoravo e non mi davano nemmeno il gg libero per l'esame (solo qualche ora, li per come sono fatta io c'era da impazzire...infatti non riuscivo a prendere voti oltre il 27).
Ora con l'auto va meglio, tanto li si può ripetere ad alta voce :).
Ho due lauree come sai e ora sto facendo la specialistica della seconda laurea. Quasi tutti gli esami che ho dato sono stati orali e li ho studiati quasi tutti cosi.
Una stanchezza enorme dopo l'esame, ma in genere ne esco soddisfatta.
Inoltre da noi qui al San Raffa si accumulano (tipo 3 sessioni l'anno da 3 settimane l'una... delle quali in realtà i prof ne usano solo 2... 2 e mezza..) quindi ti trovi a dare 4 esami in 2 settimane di default.
Spero di finire in fretta e il grosso togliermelo entro settembre, poi forse vedrò qualcosa di pratico finalmente!
Bacioneeeee
Syl

Anonimo ha detto...

E' grandioso ti ringrazio tanto.

Simone ha detto...

Mi fa piacere, grazie a te! :)

Simone

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

Scusa se vado a rivangare (e commentare) un vecchio post; mi piace il tuo approccio allo studio, lo trovo abbastanza pragmatico e dato che io sono un imbranato irrecuperabile mi interessa. Ho una domanda: dopo queste letture come organizzi la fase di ripasso? ripetizione a voce alta, schemi, ecc ecc?

Simone ha detto...

Io leggo e rileggo più volte, ma non ripeto mai a voce o altro.

Gli schemi li faccio se ci sono elenchi da ricordare a memoria, così posso averli sotto mano e ripeterli più rapidamente.

Simone

Anonimo ha detto...

E questo vale anche per anatomia? a breve ho anatomia 1 (ossa, articolazioni e muscoli), i miei compagni di corso ripetono a voce alta e prendono 30 come se piovesse, mentre io che non sono abituato a farlo mi sento terribilmente impreparato (e sto seriamente pensando di non presentarmi all'esame!). I muscoli non li ricordo nemmeno se li vedo e sto seriamente iniziando a dubitare che esistano!

Anonimo ha detto...

Anonimo che deve fare anatomia 1: a quanto pare ognuno ha un metodo di studio diverso, l'importante è riuscire a trovare quello che ci permette di rendere meglio. Per quanto mi riguarda io leggo, faccio schemi o riassunti e poi ripeto fino allo sfinimento. Dapprima ripeto con libro/fogli davanti e poi, man mano che inizio a ricordare meglio, senza supporto. Per me la ripetizione è fondamentale per gli esami molto mnemonici (e lo è stata soprattutto per studiare anatomia), mentre per esami come fisiologia non ne ho avuto bisogno. Mi sono sentita di risponderti perchè anch'io al primo impatto con anatomia sono rimasta un po' turbata... ma con un po' di determinazione si può superare. In bocca al lupo per l'esame!
Nicoletta

Simone ha detto...

Anche io ho avuto problemi grossi con muscoli, vasi, nervi eccetera. Alcune persone memorizzano più facilmente di altre.

Anonimo ha detto...

Grazie per le risposte, e grazie Nicoletta! anche io sto riassumendo e facendo schemi ma impiego un secolo! e ovviamente non ricordo niente! Però ripetere ad alta voce non ce lo faccio! é più forte di me, non ci riesco. Non l'ho mai fatto

Simone ha detto...

Nemmeno io ripeto ad alta voce. Prova a ripetere a mente.

Anonimo ha detto...

Simone hai ragione. Rileggendo quante più volte puoi rileggerlo, il testo testo te lo ricordi, anche senza ripetere a voce alta o mentalmente.

Nicola ha detto...

O mio dio . con 25 di media come puoi anche solo aspirare a fare il medico di base. proud della mia media del 29,7.

Simone ha detto...

Alla fine con 26-27 (nemmeno mi ricordo) sono entrato nella specializzazione che volevo...

Al Iskandr ha detto...

Leggendo questo tuo post credo di aver capito cosa sbaglio e cosa determina il mio "fallimento". Fondamentalmente il metodo che ho seguito è molto simile al tuo, con una piccola differenza: la presenza in tutte le fasi dello studio di tutte le materie di una disciplina quasi militare accompagnata da un continuo senso del dovere e di moralità. Mentre studio ho la sensazione di essere una specie di camionista o autista di pullman, che deve sempre stare attento alla strada ma che a forza di farlo lo stare attento alla strada è quasi diventato una specie di automatismo.

Quello che sbaglio è che adesso ho perso fiducia nel sistema. Nei primi anni ero un po' più illuso di adesso e infatti pensavo molto spesso al laurearmi in tempo per sostenere determinati concorsi. A un certo punto mi sono come disilluso, "svegliato", forse è successo qualcosa, ho letto una serie di testimonianze di gente che aveva le migliori intenzioni e ha fallito e ha dovuto di molto ridimensionare le proprie aspettative, anche in ragione di vincoli obiettivi, non lo so cos'è successo precisamente, e ho cominciato di colpo ad avere mire e obiettivi mooooolto più umili. Da quel momento è cominciata la fase in cui sono tutt'ora... diciamo che da quel momento in poi mi sento molto meno testardo di quanto fossi stato alle superiori.

Pensa che un conoscente, sentendomi dire che "ormai considero gli esami delle farse", "che senso ha chiudersi per mesi a studiare se poi ti bocciano" ecc. mi ha risposto che penso così perché sono cresciuto e sono un adulto e secondo lo stesso la soluzione sarebbe praticamente auto-ingannarmi ed ignorare questi miei pensieri. Ma come dici benissimo in un libro di cui ora purtroppo ignoro il nome, se tutti potessimo ignorare i nostri pensieri, i problemi non si ponerebbero proprio (non era proprio questa la frase ma è questo il concetto che mi è rimasto in testa)...

Anonimo ha detto...

Sono uno di quegli studenti che non ha voglia nemmeno di rifiutare il 18,tantomeno di studiare un libro intero...come fare a sapere quali capitoli andare a studiare ? Per esperienza non sempre il programma online corrisponde con quello effettivo...