12/05/12

Ingegneria contro Medicina: scontro tra le facoltà.

A ingegnè, mo' te pijo e te spiezzo in due!
Quando dico che sono ingegnere e faccio medicina (che scrivo una volta minuscolo e una maiuscolo, visto che non ho ancora capito qual è la maniera giusta) in molti mi dicono cose tipo: ma chi te lo fa fare?! Ti sei scelte le peggio. Io non ce l'avrei mai fatta. Ma tu sei proprio scemo!

Scemaggine a parte (che magari non è influenzata dalla facoltà che scegli), queste due lauree hanno un po' la nomea di essere tra quelle difficili. Cioè Ingegneria e Medicina (visto?) sarebbero particolarmente impegnative, e prendersi una laurea in queste facoltà dovrebbe richiedere particolare fatica e studio e doti intellettevoli nonché molta, moltissima voglia di farsi del male.

Io penso che le facoltà più difficili siano altre: matematica, Fisica e in generale tutte le lauree dove ci sono un sacco di formule e teoremi e calcoli che vanno oltre le cose che uno può semplicemente leggere e comprendere con uno sforzo moderato. È vero che pure a Ingegneria si fa un sacco di matematica, ma io credo che anche gli ingegneri arrivino fino a un certo livello, mentre c'è tutto un mondo di calcoli e formule e teoremi insolvibili che fa parte della ricerca e che arriva al di là di quello che si utilizza poi nella pratica progettuale.

Insomma, tutta questa introduzione per dire che non penso di aver studiato cose particolarmente difficili. Certo: due lauree impegnative sono peggio di una, ma parliamo sempre di cose dove con un po' di impegno arrivano un po' tutti al contrario di certi exploit di Fisica e Geometria che - personalmente - trovo a dir poco inintellegibili.

Ma se torniamo a noi comuni mortali, la Medicina e l'Ingegneria sono delle facoltà di difficoltà media che hanno però delle caratteristiche ben precise che le rendono molto differenti... e insomma ora ve ne dico un po', nel caso foste indecisi se prendere l'una, l'altra o - come uno che conosco e che scrive un blog - tutte e due.

La quantità di studio:

A Medicina devi studiare di più. Cioè se una cosa non la sai, non la sai: i programmi d'esame sono enormi, e se non ti ricordi una nozione esclusivamente mnemonica non puoi certo arrivarci col ragionamento.

A Ingegneria il libro in genere non è proprio grande (rispetto a quelli di Medicina) e se capisci le cose in fretta non serve nemmeno ripetere tutto decine di migliaia di volte. Insomma se sei bravo e arrivi subito a certi risultati potresti studiare molto meno... ma poi molti passano tutto il tempo a studiare lo stesso perché non si sentono pronti, oppure perché ripetono gli esercizi fino a consumare il libro in attesa del giorno dell'esame.

Il tipo di studio:

A Medicina devi imparare a memoria senza pensare. È vero che i professori ti dicono che devi capire e imparare le cose col ragionamento e assimilarle, e insomma avere la mentalità da medico che sa e che capisce e che raggiunge la diagnosi... ma non è vero: all'esame chiedono nozioni mnemoniche o cose anti-intuitive che non puoi vedere a occhio nudo o comprendere realmente. Se non le hai memorizzate insomma non le saprai mai, e se ci ragioni sopra perdi pure un sacco di tempo e nemmeno ti conviene.

A Ingegneria- al contrario - dovresti "capire" le cose senza impararle a memoria. Può succedere (a me è successo) che a un esame rispondi a una domanda, ma il professore ti boccia lo stesso perché secondo lui non l'hai capita davvero, ma ricordavi solo la risposta. Il dovresti condizionale sta lì perché, nella pratica, certe cose da capire sono talmente astruse e incomprensibili che alla fine è meglio se te le impari a memoria lo stesso e poi speri che il professore non se ne accorga. Però diciamo che se parti con l'idea di memorizzare tutto stai messo male, perché poi gli esercizi non li risolverai mai.

Dal quarto anno di Ingegneria o giù di lì gli esami scritti si fanno spesso col libro, o col manuale dell'ingegnere. O comunque già dai primi anni hai una calcolatrice, e se non sei particolarmente idiota capisci pure che ci puoi scrivere qualche formula dentro da sbirciare nel caso che non te la ricordi. A Medicina invece devi memorizzare tutto sempre e senza aiuti, anche se poi il manuale ci sarebbe lo stesso e i dottori laureati lo consultano regolarmente. Sarà una facoltà che viene concessa insieme all'iscrizione all'albo...

La competività con gli altri studenti:

A Medicina c'è la psicosi che se non prendi tutti 30 poi non entri alla specializzazione e non trovi lavoro, perché i voti sono importanti e poi li guardano e poi se non ricordi una cosa sicuramente è proprio quella che ti servirà un domani e ucciderai un paziente con una terapia sbagliata. Così ci sono studenti con 29 e rotti di media e persone che rifiutano tutto quello che è al di sotto del 27.

A Ingegneria invece c'è la psicosi che se non prendi tutti 30 poi non entri alla multinazionale figa e non trovi lavoro, perché i voti sono importanti e poi se non ricordi una cosa sicuramente è proprio quella che ti servirà un domani e ucciderai mille persone con un progetto sbagliato.

La differenza è che a Medicina un voto basso non ve lo daranno mai, e se andate così così piuttosto che darvi un 23 è possibile che vi boccino. A Ingegneria invece danno tranquillamente anche i 18, mentre al contrario capita più raramente che un professore metta voti particolarmente alti per cui le medie di tutti si abbassano un po'... anche se il supersecchione con la media del 29 lo trovate lo stesso.

Gli esami:

A Medicina capita che studi tantissimo, poi però ti chiedono proprio una cosa che non ti ricordi bene e ti rovinano l'esame, mentre chi ne sa meno di te magari prende un voto alto ed entrerà sicuramente alla specializzazione al posto tuo.

A Ingegneria capita che studi tantissimo, poi però il professore impazzisce e dà uno scritto impossibile dove boccia tutti quanti. Per lo meno, nessuno ti ha fregato il posto.

La sensazione è che gli esami di Medicina richiedano uno studio maggiore per essere affrontati (perché i libri sono semplicemente molto più lunghi) ma che poi nella pratica gli esami di Ingegneria siano più stressanti da sostenere. Uno scritto di Medicina dura 45 minuti, massimo 2 ore e devi mettere delle crocette. Uno scritto di Ingegneria dura 2 ore, anche 4 o 6, e devi riempire di calcoli interi fogli protocollo.

Si potrebbe dire che, a Ingegneria, per passare un esame devi effettivamente saper fare qualcosa e a Medicina no... ma detto così suona brutto.

Le capacità acquisite:

Per quanto io non abbia ancora finito di studiare Medicina, la cosa strana è che Ingegneria parrebbe dare un tipo di preparazione più teorica con un sacco di matematica, geometria, fisica e compagnia bella. A Medicina invece studi farmaci, interventi chirurgici, patologie e altre cose realmente esistenti in un qualsiasi ospedale e chiaramente applicabili nella realtà quotidiana.

Solo che quando ho finito Ingegneria avevo almeno una mezza idea di come si impostava un progetto, sapevo andarmi a cercare le normative necessarie e anche come stampare tutto per consegnarlo a un ufficio pubblico. A Medicina invece studi la versione teorica di cose pratiche che però non vedi e certamente non pratichi tu in prima persona, e il tutto sembra fermarsi a una gran fatica di studio per poi non saper fare realmente un gran che.

D'altro canto un ingegnere neo-laureato sa una frazione delle cose che può sapere un ingegnere con diversi anni di esperienza, visto che le conoscenze ingegneristiche non è che si aggiornino tanto rapidamente. Mentre sembra paradossale, ma a causa delle continue scoperte in campo medico se un dottore di una certa età non ha pensato ad aggiornarsi regolarmente rischia - almeno per quanto riguarda gli aspetti teorici - di sapere meno cose di uno studente che, avendo sostenuto da poco un esame, ha studiato su testi nuovi e aggiornati.

Insomma è un intreccio di vari fattori, e dire chi sta messo meglio (o peggio) specie a questo punto è difficile.

Giudizio personale:

Il periodo di Ingegneria lo ricordo come una parte della mia vita di forte stress, anche se in realtà io ero uno che puntava fortemente al 18 e a studiare il minimo indispensabile. In ogni caso certi esami mi sono pesati tantissimo, e certe materie pur essendomi laureato in corso me le sono trascinate per anni, e ogni volta che andavo a provarle era una fatica enorme.

Medicina invece mi stanca di più. Perché effettivamente studio di più e non punto al 18 anche perché - vogliamo chiamarla maturità? - di fare brutta figura agli esami semplicemente mi vergogno. Esami stressanti davvero ce ne sono anche qui, ma non allo stesso livello rispetto a Ingegneria e comunque non nella stessa quantità.

Ma forse Ingegneria non mi è mai realmente piaciuta, mentre Medicina la sento più come una cosa che voglio fare davvero e con una maturità diversa. E se andiamo a pesare le due facoltà tenendo conto di questo fatto può darsi che - tutto sommato - si equivalgano.

E voi: adesso che vi ho fatto tutta questa discussione comparativa lunga e (dubito) interessante... quale delle due scegliereste?

Non stavate proprio pensando a una seconda laurea?

Simone

214 commenti:

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Simone ha detto...

Si, anche se in questo momento faccio il medico e non l'ingegnere.

Simone

Anonimo ha detto...

Scusate l'intrusione. Mi inserisco anch'io nello sfogo di sered. Sappiamo tutti che Medicina sia tosta e che avere qualche momento di dubbio, se la strada intrapresa sia o meno quella giusta, è comprensibile. Tuttavia anch'io vorrei avere un conforto.

Sono al primo anno e sto studiando Anatomia I, cuore e locomotore. Sisi bellissima. Sisi interessante....ma anche che due...didimi. Stiamo parlando di una materia mnemonica. Punto. Non c'è nessuna traccia di ragionamento. Fisiologia, ancora non studiata, penso sia tutt'altra cosa. Vorrei aggiungere una cosa. Sono un tipo che ama la scienza. Fisica e matematica erano le mie materie preferite alle superiori. Mi piace capire le cose e magari farci tanti esercizi sopra. Direte voi: perché stai facendo medicina? Potevi fare fisica o magari ingegneria. Io vi risponderei che pensavo, e forse penso ancora, che medicina sia la mia strada. Amo quello tutte quelle nozioni che descrivono il FUNZIONAMENTO di questa macchina perfetta. Non importa se non ci siano calcoli da fare. Per dirvi materie come biochimica e fisiologia mi attraggono molto di più. Certo con le loro difficoltà. Non dico che saranno delle passeggiate. Anche loro avranno i loro rompi didimi. Tuttavia una cosa è apprezzarla in parte, un'altra è avere rigetti di vomito ogni volta che si apre il libro.

Ovvio in alcune cose sto esagerando, però penso che se è così anatomia, per anatomia patologia mi suicidio.

Tuttavia la domanda è questa: Posso essere comunque un buon medico anche non amando questa materia? Colonna portante, a mio parere, del percorso formativo di un medico.

Grazie per le vostre risposte a presto e in bocca al lupo. Buona vita!

Anonimo ha detto...

Scusate l'intrusione. Sappiamo tutti che Medicina sia tosta e che avere qualche momento di dubbio, se la strada intrapresa sia o meno quella giusta, è comprensibile. Tuttavia anch'io vorrei avere un conforto.

Sono al primo anno e sto studiando Anatomia I, cuore e locomotore. Sisi bellissima. Sisi interessante....ma anche che due...didimi. Stiamo parlando di una materia mnemonica. Punto. Non c'è nessuna traccia di ragionamento. Fisiologia, ancora non studiata, penso sia tutt'altra cosa. Vorrei aggiungere una cosa. Sono un tipo che ama la scienza. Fisica e matematica erano le mie materie preferite alle superiori. Mi piace capire le cose e magari farci tanti esercizi sopra. Direte voi: perché stai facendo medicina? Potevi fare fisica o magari ingegneria. Io vi risponderei che pensavo, e forse penso ancora, che medicina sia la mia strada. Amo quello tutte quelle nozioni che descrivono il FUNZIONAMENTO di questa macchina perfetta. Non importa se non ci siano calcoli da fare. Per dirvi materie come biochimica e fisiologia mi attraggono molto di più. Certo con le loro difficoltà. Non dico che saranno delle passeggiate. Anche loro avranno i loro rompi didimi. Tuttavia una cosa è apprezzarla in parte, un'altra è avere rigetti di vomito ogni volta che si apre il libro.

Ovvio in alcune cose sto esagerando, però penso che se è così anatomia, per anatomia patologia mi suicidio.

Tuttavia la domanda è questa: Posso essere comunque un buon medico anche non amando questa materia? Colonna portante, a mio parere, del percorso formativo di un medico.

Grazie per le vostre risposte a presto e in bocca al lupo. Buona vita!

Simone ha detto...

Purtroppo un po' tutte le materie di medicina saranno semplici (si fa per dire) manuali da ripetere a memoria. Non c'è intuizione, creatività o ragionamento nello studiare per diventare medico, è una facoltà noiosa dove conta solo stare seduti al tavolo e memorizzare giorno e notte.

Fare il medico è molto diverso, e non bisogna confondere la professione con la facoltà. Perché non dovresti essere un buon dottore solo perché non ti piace imparare a memoria l'anatomia? Non capisco proprio a chi possa piacere, tra l'altro :)

Anonimo ha detto...

Ci sono colleghi nella mia università che non parlano altro di medicina e dicono che anatomia gli è piaciuta. Io non so come... Spero solo che sia come dici te, che la professione sia diversa dalla facoltà.

Anonimo ha detto...

Ciao! Anche io ho fatto il tuo stesso percorso! Prima ingegneria e dopo qualche anno di lavoro, medicina (appena conclusa).
La tua descrizione è impeccabile...avrei scritto le stesse identiche cose!
Aggiungerei : a ingegneria studi per capire, a medicina studi per ripetere! 😉

Anonimo ha detto...

Ciao Simone,

Sono uno studente di ingegneria al primo anno e dopo 6 mesi penso che la strada che ho scelto non sia proprio quella giusta.
Tutti gli studenti ingegneri che ho conosciuto hanno il pallino per i problemi e alle superiori avevano 10 in matematica.

Io ho fatto il classico, ho preso il massimo dei voti, mi affascina il mondo delle neuroscienze, il funzionamento del pensiero dal punto di vista scientifico, eppure ho dato una chance ad ingegneria, volevo provare a vedere come è il mondo dei numeri.
Il fatto è che mi sembra tutto troppo asettico, l'idea di averci a che fare per una vita non mi entusiasma.
Occuparsi dell'essere umano è più interessante dal punto di vista intellettuale.

Non vorrei però passare 6 mesi a studiare per entrare a medicina e magari non riuscire ad entrare, oppure passare per poi scoprire che mi piace ancora meno di ingegneria. Ho poi una bella avversione per tutto lo studio mnemonico.
Inoltre Sono stato parecchie volte in ospedale e non ho mai avuto il colpo di fulmine, anche se mi piace l'idea di visitare qualcuno e capire cosa abbia.

Tenendo conto che sono a metà primo anno di ingegneria, tu cosa faresti?



Andrea ha detto...

secondo me le varie lauree ingegneria fisica matematica sono più "difficili" per il semplice fatto che se ci arrivi ci arrivi, se non ci arrivi non ci arrivi, medicina studiando chiunque può farla, basta impegno visto il carico di studio...non l'ho frequentata ma mi sembra essere sopravvalutata in "difficoltà"

Anonimo ha detto...

Per Anonimo, io sono nella tua stessa situazione solo che dopo il classico ho scelto fisica.
Ho capito quasi subito che non faceva per me, e che benché mi piacesse leggere libri di divulgazione et similia, stare ore e ore su teoremi e calcoli che spesso descrivono cose più che astratte (vedi algebra lineare e geometria, tra campi di galois, endomorfismi ecc ecc) non faceva per me. Come te, non ho avuto questo colpo di fulmine ma credo che sia meglio così: non è tutto oro quel che luccica e anche quelli che scrivono poemi su come sia magnifico stare in ospedale e cose così, mi sa che non hanno una visione lucida della realtà e sono come un ragazzo che si innamora a prima vista di una ragazza bellissima, devono ancora conoscerne il carattere! (come fisica per me o, azzardo, ingegneria per te). Anche io odio l'apprendimento mnemonico, anche per questo avevo scelto fisica, ma ho capito che un po' ovunque è così; credo che ciò sia da imputare al tipo di istruzione italiana, basta sull'apprendimento di nozioni più che sul ragionamento. Sta a te però, cercare di capire mentre studi e non mandare solo a memoria perché (te lo avranno detto mille volte ma è così) se capisci, le nozioni ti restano o o comunque potrai riprenderle facilmente dopo. Ricordati che imparare a memoria tutto e prendere 30, per poi dimenticare gran parte di quello studiato non è affatto utile, specie per un medico!
Il mio consiglio, (alla fine di questo poema) è questo: se davvero non ti piace ciò che studi, cambia ma abbi una direzione precisa: valuta anche altre alternative, che in passato avresti escluso a occhi chiusi. Potresti trovare delle sorprese.

Miputoespacio - ilmiocarospazio ha detto...

La scoccata finale mi dà modo di esprimermi. Ho 28 anni, sono laureato in Scienze e tecniche psicologiche (delle relazioni interpersonali e delle organizzazioni sociali) [tacci di chi l'ha inventato!] dopo la laurea, triennale di Psicologia, mi son detto 'ma che cazzzz' e ho cercato lavoro. E l'ho trovato. Ma in un ambito similare, che non mi ha portato a cambiare strada, tanto che adesso, giusto per crescere? Smuovere le acque? dopo 6 anni mi sto per provare ad iscrivere alla magistrale, di Psico... con lo stesso slancio di un campidoglio sulla spiaggia. Una vocazione fa sentire la sua voce, la 'meccanica'... Per i suoi ritmi, i suoi strumenti, la sua concretezza, e forse per un'eredità lasciata dal babbo. Ma dopo una vita teorica di fare il meccanico non ho le palle, e l'ingegnere meccanico... boooh!!! Non ho manco idea di che faccia. O meglio, varie idee ce le ho, ma la mia mi sà più di una seduzione, che di un'attrazione vera come la tua...
Simone, hai consigli?
Dario

ann ha detto...

Saluti a tutti là fuori, il mio nome è Ann e sono qui per testimoniare della sincerità e bontà del Dr Uzoya. Un grande incantatore di incantesimi che mi ha aiutato a riportare indietro mio marito. Mio marito si è innamorato di una collega nel suo ufficio e ha lasciato me e i bambini per stare con la signora. Tutto è iniziato come uno scherzo, ma sono rimasto scioccato e depresso quando si è trasferito con la signora. Ho pianto e cercato una soluzione su come riportarlo indietro, ma tutti i miei sforzi erano infruttuosi. Ho incontrato tanti falsi dottori online che non hanno fatto nulla, ma sono andati via solo con i miei soldi. Ho pensato di suicidarmi fino a quando mio marito, la sorella maggiore, mi ha presentato al dott. Uzoya perché ha detto che non era normale e che il Dr Uzoya l'ha aiutata nel passato. Ho contattato rapidamente il Dr Uzoya alla sua email, druzoyaspiritualtemple@gmail.com. Gli raccontai tutto e lui consultò i suoi dei per me e mi disse che la signora usava un incantesimo per mio marito e che tutto quello che faceva mio marito non era nel suo giusto senso. Ho fatto tutto ciò che il Dr mi ha chiesto e in 7 giorni mio marito ha picchiato la signora e tornò a casa chiedendo perdono. L'ho perdonato e viviamo felici e contenti grazie al Dr Uzoya. Se hai problemi con tuo marito, moglie, fidanzato, fidanzata o problemi di salute come l'HIV, il diabete, l'ulcera, il cancro, la fame, la cellula malata, contatta rapidamente Dr uzoya sulla sua email, druzoyaspiritualtemple@gmail.com. Provalo e lui porterà di nuovo la felicità e il sorriso sul tuo viso. Gli prometto che se lui può aiutarmi a riportare indietro mio marito, stavo per testimoniare dei suoi poteri. provalo

Anonimo ha detto...

Era propio l'articolo che cercavo.
Ero indeciso tra ingegneria e medicina e...lo sono tuttora LOL.comunque una domanda nello specifico,hai trovato sostanziali differenze nel test di ingresso delle due facoltà?grazie

Angelo ha detto...

Salve a tutti. Mi sono imbattuto per caso in questo blog per la scelta di mio figlio. Ebbene,a più di 50 anni sono tornato indietro di decenni quando anche io ero in queste ambasce. Decisi Medicina, sin da piccolo mio desiderio, ma gli studi non mi convinsero mai facendomi dubitare a periodi alterni. Fino al 3° anno, dopo Fisiologia, quando "impattai" con le cliniche, le patologie, frequenza ospedaliera et cetera. Capii con pienezza finalmente allora che quegli studi
né quel lavoro erano con me compatibili. Passai quindi ad Ingegneria dove ho trovato finalmente, come d'incanto, il mio humus naturale e la mia effettiva dimensione mentale, caratteriale ed intellettuale, pienamente soddisfatto anzi persino commosso per quello che studiavo e che avrei poi applicato. Ringrazio, quando raramente mi ci trovo a pensarci, me stesso per aver trovato la forza ed il coraggio di cambiare strada dopo quasi 3 anni. Ora sono un Ingegnere e professionista apprezzato e riconosciuto, e ricopro anche un ruolo direttivo nella Pubblica Amministrazione. Ragazzi (siete senz'altro più giovani di me) l'unica semplice cosa che dovete fare è CREDERE ed essere assolutamente convinti in quello che state studiando e che vorrete fare, senza remore. Io sono sempre stato Ingegnere, penso di esserci anche nato ma non l'ho saputo riconoscere. Infatti poi sono crollato sotto l'evidenza della realtà. I sogni sono bellissimi e bisogna averli, altrimenti non vi è senso nella vita, ma al patto che ci corrispondano effettivamente. Altrimenti si chiamano fallimenti. Eleonore Roosevelt citava "il futuro appartiene a colui che crede nella bellezza dei propri sogni". Se non ci credete voi stessi come pensate che poi gli altri debbano credere in voi? La vita è una sola e non sprecatela. Da oltre 20 anni sono e faccio l'Ingegnere e mi sembra sempre ieri, la stessa immutata mai logora freschezza e passione.
Da padre quale io sono a voi ragazzi e futuro non posso che augurarvi questo.
Abbiate il coraggio e la visione realistica di riuscire a prendere delle decisioni seppur dure, sono quelle formative. La strada più facile non conduce quasi mai a bei risultati, ricordatevelo.
In fondo...devo ringraziare Medicina se sono diventato poi un Ingegnere con la "I" maiuscola, a detta degli altri, anche se...la cicatrice della delusione e dello sbaglio ed il rammarico per la mia esperienza sofferta rimarranno inevitabilmente indelebili in me.
Un grosso e sincero in bocca al lupo per i vostri studi.

Unknown ha detto...

Ciao Simone, non so se leggerai quanto sto per scriverti dopo 7 anni e mezzo dall’ultimo post.
Io ho 41 anni e sono laureata in ingegneria meccanica, ma fin dalla fine delle superiori ero in dubbio se iscrivermi ad ing o medicina e optai per la prima pensando poi di iscrivermi a ing biomedica. Per una serie di ragioni non ho seguito questa mia propensione, ma la mia vocina interiore, nonostante siano passati oltre 16 anni dalla laurea, mi continua a chiedere perché non abbia scelto medicina. Il tempo passa e nonostante abbia una buona posizione in una azienda automotive, questo pensiero non mi molla.
Ti faccio una domanda forse banale: quando hai deciso di iscriverti a medicina, hai fatto solo quello o lavoravi e quindi sei riuscito in qualche modo a fare entrambi?
Essendo io sposata, con un bimbo e tutte le spese che ne conseguono, oltre al mutuo, vedo molto complicato l’aspetto economico della situazione.
Posso concludere dicendo che sono certa di aver fatto la scelta errata (ingegneria invece che medicina).
Grazie per la tua risposta

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