29/11/12

Cambiare o riprendere gli studi universitari: quello che dico un po' a tutti.

Platone convince Aristotele a cambiare facoltà.
Parlando di seconde lauree o semplicemente dell'idea di iscriversi a una determinata facoltà universitaria, mi capita spesso che mi si chieda qualche consiglio, una semplice opinione, o anche quale sia la mia esperienza (essendoci passato) e il mio punto di vista.

Confesso che alle volte mi pare di non essere troppo convinto nemmeno io delle risposte che do alle singole persone: in fondo ognuno di noi è molto diverso, e i consigli che mi sembrano buoni per qualcuno potrebbero tranquillamente rivelarsi pessimi per qualcun altro.

Vorrei però mettere giù qualche punto fisso. Qualcosa che in sostanza si ripete spesso nelle esperienze di chi mi scrive o che mi conosce, e che mi trovo spesso a sottolineare e a ripetere.

Non che questo post voglia essere una risposta generica e universale a tutti, ci mancherebbe... ma insomma, mi piace l'idea di provare a metter giù qualche "paletto", qualche consiglio di base per chi vuole riprendere o modificare i propri studi, che poi magari potrei semplicemente cambiare o rivedere in futuro.

Insomma non prendete niente come oro colato, ma è solo così: per riflettere un po'.

Ha senso iniziare un percorso di studi a X anni?

Secondo me, in linea di principio, mettersi a studiare è sempre una cosa buona e positiva. Poi ci sono modi e modi per studiare, e non tutti - sempre ovviamente nella mia personale opinione - sono analoghi e altrettanto costruttivi.

Se X è un numero piccolo (tipo 20-25) e il percorso di studi porta a possibilità lavorative o di realizzazione personale nuove, non vedo sinceramente che problema ci sia. Più l'età sale e più le cose si fanno complicate, ma alla fine studiare materie utili o che ci realizzano non porta aspetti di per sé negativi, a nessuna età.

Quando però si inizia a studiare, si devono fare comunque dei sacrifici: economici (perché comunque il tempo di studio è tempo non passato a lavorare) di impegno, di libertà, di possibilità di fare altro come per esempio occuparsi della propria famiglia e della vita privata.

Insomma se X inizia a crescere oltre i 30 anni e avete tutta una serie di problemi, difficoltà, bisogni o semplici altri interessi che vengono prima, magari dello studio potreste anche fare a meno. Dovete - ovviamete - deciderlo voi.

Serve prendere una seconda laurea?

A parte che io non posso saperlo (ne ho ancora una soltanto) ci sono 2 tipi di seconde lauree, secondo me:

- La laurea che completa un percorso di studi già fatto o determinate competenze (da un tipo di ingegneria a un'altro, o da un diploma a una laurea attinente, per fare un paio di esempi): qui sicuramente saprete già come sfruttare il nuovo titolo, ed essendo inseriti in un ambiente già favorevole non avrete credo difficoltà a sapere voi per primi come comportarvi. Insomma, un vantaggio molto probabile.

- La laurea "diversa", su argomenti che non avete mai affrontato. Tipo da ingegneria a medicina, tanto per dire la prima cosa che mi è venuta in mente: qui unire le due professioni è molto più difficile, e la seconda laurea ha senso se la vostra idea è quella di abbandonare una strada per percorrerne una differente oppure se avete le idee chiarissime su cosa vorreste fare dopo. Il vantaggio dovete deciderlo voi: quanto vi interessa cambiare, e occuparvi di cose nuove? La scelta è tutta vostra.

Voglio iniziare una seconda laurea dopo questa che sto ancora prendendo. Faccio bene?

Ecco, questa posizione molto ma molto diffusa (forse la percentuale maggiore di lettere che ricevo parla di situazioni come questa) è anche quella che mi mette più in difficoltà.

Io vi direi che "non lo so" se intanto la prima laurea non volete sfruttarla. Cioè va bene finire quello che si è iniziato, ma fare progetti così a lungo termine e studiare tanti anni per cose che non ci interessano davvero... ma a che serve? Ok potreste aver bisogno della prima laurea per lavorare, ma qui le cose si complicano all'infnito: quanto vi serve quel lavoro? No, perché se vi serve davvero davvero tanto, forse la seconda laurea non potreste proprio nemmeno permettervela.

Io vi direi di "non mi pare una buona idea" se per la prima laurea state già arrancando. Se ci mettete 10 anni a fare Ingegneria, che ne durerebbe 5, forse altri 10 anni subito dopo per una laurea in chissà cos'altro andrebbero valutati attentamente. Cioè, magari lo studio non vi piace nemmeno e vi state solo distruggendo la vita sui libri quando ci sono troppe altre cose che vi piacerebbe maggiormente fare al mondo... ci avete pensato?

Io vi direi infine "vai alla grande!" se i due percorsi di studi vi prendono entrambi allo stesso modo e hanno una parvenza di possibilità di poter essere "uniti" in un lavoro futuro che li sfrutti entrambi. Ma certo seguire due passioni e portarle a termine entrambe non è da tutti... per cui in bocca al lupo!

Io vorrei provarci... ma se poi le cose vanno male?

Quando si comincia un percorso lungo come una laurea, ci sono da considerare un'infinità di fattori: prima di tutti quello economico. Poi il tempo. Poi l'età. Poi la difficoltà degli esami. Poi se la nostra determinazione ci porterà fino alla fine, o se si esaurirà a metà strada.

Ma - c'è un ma che vi renderà tutti felici - cosa cazzo ve ne frega?

Se è solo provarci il problema, a provarci non succede niente. Come dico un po' a tutti quelli che mi sembrano un po' troppo preoccupati, non è che se non passi il test muori. Non è che se non diventi medico/ingegnere/marmista è come se ti investissero con la macchina e la tua vita finisce lì.

Provarci e fare una scelta e vedere dove questa ci porta è la cosa più naturale del mondo. Basta ovviamente non fare passi troppo grandi (tipo vendervi la casa per pagare le tasse universitarie :) ma se questo non è il vostro caso, dove sta il problema?

Cioè la paura non è davvero di non passare il test, di non riuscire, di fare una brutta impressione con quei deficienti dei professori o di doversi rassegnare a dire "vabbe', almeno c'ho provato". Io ho spesso l'impressione che la vera paura - tante volte - sia più quella di riuscirci davvero. Di trovarsi in un posto nuovo, con persone nuove e una routine di vita completamente sovvertita.

La paura che avete - secondo me - potrebbe essere proprio quella di avere successo, e di cambiare la vostra vita o per lo meno di provarci per poi rendervi conto che era meglio prima o che è meglio dopo e che le vostre certezze sono comunque da mettere in discussione.

E io credo che la paura del cambiamento sia normale, nonché assolutamente condivisibile. Ma se mi dite "voglio davvero fare questa cosa, ma ho paura di non riuscirci... per cui non ci provo nemmeno" che senso ha? Secondo me non è il non riuscire che vi spaventa, ma è proprio il cambiamento a tenervi ancorati al vostro passato. Nel mio caso, per lo meno, era proprio così.

Simone

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Benissimo, io a 34 anni sono ancora uno studente di ingegneria chimica, con un lavoro part time, sottopagato (o a volte PERNULLAPAGATO) vagamente attinente al mio campo di studi, che si trova esattamente a 3/5 del vecchio ordinamento (quello quinquennale). Alcuni giorni penso sia meglio lasciar stare...altri mi dico che dovrei "convertire" il tutto in una laurea triennale (e diventare un ingegnere "monco"), altri ancora penso che, in fondo, investire altri 2 (magari 3) anni su me stesso per completare il tutto potrebbe darmi maggiori opportunità (insegnamento, ricerca...magari all'estero)e soprattutto la soddisfazione di aver portato a termine, nonostante i troppi troppi stop, quello che ho iniziato(anche perchè di questi tempi non è che in giro ci siano alternative lavorative entusiasmanti). Tra mille dubbi ho ancora una volta pagato le tasse e stamattina sto studiando "scienza delle costruzioni"...Un saluto da una persona che alcuni definiscono "fuori dal mondo reale".

Simone ha detto...

Ciao Anonimo! Qui comunque si parlava di seconda laurea o di cambio di facoltà... su studiare e lavorare ho detto e discusso qualcosa nei vecchi post, e ovviamente è una situazione diversa!

Simone

Anonimo ha detto...

ciao Simone, ti seguo da un po', ma ultimamente scrivi i post giusto per scrivere? parlaci delle tue giornate a medicina, delle materie.... del tuo tirocinio... basta con la solita "pappardella"...

maria

Simone ha detto...

Maria l'altra volta ho raccontato dell'infermiere che mi ha maltrattato, del volontario che aiuta i malati gravissimi... la volta prima accennavo al primo emogas... non so nello specifico gli argomenti degli esami sono piuttosto noiosi progettavo un racconto sul tirocinio a radiologia, che altro vorresti leggere?

Simone

Anonimo ha detto...

Bellissimo post da incorniciare sul cambiamento!Hai toccato i punti centrali e le vere paure.
Io ho iniziato la seconda laurea in psicologia quest'anno a 35 anni e mi sono pure innamorata di un coetaneo psichiatra! Eh già, perché poi accadono queste cose, certe scelte poi ne innescano altre. Perché cambi tu, DENTRO. E quando cambi dentro iniziano ad avvenire dei cambiamenti fuori che neanche te ne accorgi (l'innamoramento per lo psichiatra è arrivato del tutto inaspettato!), vi posso dire che di solito si è molto più felici di prima. Ci si sente molto più se stessi, si diventa anche più bravi a fare tutte le altre cose.
Io non so se porterò a termine la seconda laurea in psicologia, perché le tasse universitarie mi pesano e il tempo libero per studiare è pochissimo (lavoro a tempo pieno), però provarci per almeno un anno me lo dovevo concedere. E dopo un anno farò un bilancio se ce la faccio a proseguire oppure no. Però se non provi non sai, e spesso non vivi.
Anonima innamorata

Simone ha detto...

Anonima: esatto, proprio come dicevo io! Già solo a provarci sono cambiate tante cose... i dubbi male che vada si dissovono e di sicuro si aprono altre possibilità. Perché negarselo solo per paura? Hai fatto benissimo! :)

Simone

style2808 ha detto...

Complimenti Simone. ti ringrazio per questo post, davvero esauriente e specifico! Credimi, dona molta carica e credo proprio che dopo questa gravidanza prenderò seriamente in mano lìidea di riscrivermi all'università. L'importante, come fai emergere tu dalle tue parole, è avere una presa di coscienza su ciò che si va incontro, valutare attentamente e decidere.
Grazie ancora!

Simone ha detto...

Ottimo, grazie... è in bocca al lupo!!! :)

Simone