10/11/12

Il dottore inadeguato.

Il medico televisivo più verosimile.
Reparto di Medicina d'Urgenza.

Hanno da poco ricoverato un paziente nuovo, e io seguo il professore che va a visitarlo.

Il paziente si chiama Stefano, e lo troviamo sul letto che cerca di dormire. Quando ci vede apre gli occhi ma non dice nulla: ha un tubo in gola che gli impedisce di parlare, ed è quasi completamente paralizzato.

«Hai fatto Neurologia?» mi chiede il professore. «Conosci la sindrome di Guillain-Barré?»

Le mie risposte sono «No, e assolutamente no». Iniziamo malissimo.

La Guillain-Barré l'ho già sentita nominare probabilmente in qualche esame del terzo anno, ma non mi ricordo assolutamente nulla. Studiando nel pomeriggio (ri)scoprirò che è una malattia nella quale il sistema immunitario si mangia le guaine che ricoprono i nervi, e sono cavoli amari: piano piano non ti muovi più, e se non si sbrigano a intubarti è capace che muori anche soffocato.

Grazie al cielo in genere si guarisce e si può tornare a una vita normale, ma il nostro paziente stava così da un sacco di tempo e di sicuro non ho cambiato la situazione io... che non sapevo manco che malattia aveva, con tutto che me l'avevano detto.

Altro paziente, altra corsa: questa volta a lezione, un docente ci presenta dei casi clinici da commentare.

«Una signore ha fatto un controllo dove risultava tutto bene tutto a posto e tutto in ordine. Pochissimo tempo dopo però si ritrova un noduletto che gli fa male, e allora torna dal dottore. Che cosa fareste voi, nel caso si trattasse di un vostro paziente?»

«Visto che i controlli così ravvicinati erano buoni» commento io, «si tratterà di un processo infettivo. Per cui rassicuro il paziente e per il momento non richiedo analisi o accertamenti particolari».

Quanto sono figo? Ho capito la situazione, ho preso una decisione e ho anche messo in pratica la cosa aprendo bocca e spiegando a tutti il mio illuminante punto di vista. Fantastico.

Solo che dopo un po' viene fuori che il noduletto infettivo era invece una cosa di quelle proprio cattive che se quando chiami il dottore trovi anche solo il telefono occupato ti ha già fatto fuori, e io ho fatto secco il mio primo paziente.

E meno male che era solo virtuale - come li chiamano loro - che così saranno virtuali pure gli anni di galera. Almeno una ventina da scontare nel Matrix, ma con la buona condotta magari mi passano nel blog, o se mi dice bene addirittura su Facebook. Vabbe' a dire boiate invece resto sempre bravissimo.

E insomma, di casi ce ne starebbero tanti, ma non posso stare qui a raccontarveli uno per uno. Il concetto è che a impararsi i libri a memoria sono capaci tutti (chi più o chi meno, visto che io mi dimentico tutto) e fare gli esami tutto sommato è solo questione di testardaggine e voglia di arrivare alla fine.

A ripetere terapie e linee guida, che cosa ci vuole? Ti compri un bel manuale e all'occorrenza te le rileggi da lì, se proprio non te le ricordi. Anche prelievi, iniezioni e procedure varie possono fare paura, ma nella pratica chi è così impedito da non imparare mai, nemmeno dopo anni?

C'è però quest'altro aspetto della realtà, e del rapporto con le patologie e con i pazienti, che più ci si avvicina al traguardo e più diventa preponderante: il difficile, il difficile vero, è prendere le decisioni.

È mettersi davanti al paziente e sentirsi al posto giusto, sapere le cose e saperle anche mettere in pratica quando servono. Uscire dalla sicurezza del guardare e non toccare, dell'ascoltare e restare zitti. Sbilanciarsi di fronte a qualcuno che potrebbe anche incazzarsi se non facciamo le cose nel modo migliore: ok, guarda. Ho capito la tua situazione, e la soluzione che propongo è questa.

Il senso di inadeguatezza che provo di fronte ai professori e ai pazienti quando non ricordo qualcosa, quando non saprei dove mettere le mani e quando - semplicemente - non so cosa cazzo fare, è forse il gradino più alto alla fine di tutto il percorso.

La differenza credo tra essere uno studente, anche con 30 e lode di media e tutti i baci accademici dalle specializzande fighe, e diventare invece a tutti gli effetti un dottore. Piccolo, non importante, con un campo di azione limitato magari... ma che il suo lavoro lo sa fare bene e sul quale si può fare affidamento.

Spero tanto, col tempo, di superare anche questo.

Simone

10 commenti:

Eilan82 ha detto...

Nessuno nasce "imparato" e piano piano diventerai più sicuro anche tu, vedrai! :D
Stai certo che con la pratica riuscirai a "sbloccarti", ora sei ancora nel pieno della teoria con mille nozioni da imparare o ricordare, esami, paure, ecc. e ovviamente le cose le vivi in un altro modo, ma è normalissimo!
Tu studia, applicati, cerca di fare quanta più pratica possibile in ospedale e osserva gli altri medici... vedrai che prima o poi i risultati arriveranno! ;)

Simone ha detto...

Grazie, speriamo davvero che sia così :)

Simone

Arianna ha detto...

E' normale all'inizio sentirsi inadeguati.
Ricorda: la medicina non è una scienza esatta e noi siamo solo degli umani.
:)
In bocca al lupo,
Arianna.

Simone ha detto...

Arianna: grazie anche a te, e crepi il lupo! :)

Simone

Eilan82 ha detto...

SAimon, com'è andata oggi? :)

ps. Ma anche i messaggi qui sul blog sono compresi nei 3 concessi? HAHAHAHAHAHAHA :P:P

Simone ha detto...

Oggi è andata benissimo, grazie :)

Simone

Sera d'estate ha detto...

Penso che se vi fanno fare queste prove "virtuali" un motivo ci sarà.
Magari quando arriverai davanti al tuo VERO paziente con noduletto annesso ti ricorderai della simulazione e non sbaglierai.
Coraggio, la pratica rende perfetti!
Il senso di inadeguatezza forse ci sarà sempre ma sempre più attenuato, man mano che il tempo passa e l'esperienza cresce!
O almeno io ti auguro che sia così.

Simone ha detto...

Sera: si dal virtuale al reale... piano piano, ce la posso fare :) grazie

Simone

Dama Arwen ha detto...

Guarda,
ti assicuro che anche nel mio mondo, quello della grafica, è la stessa cosa.
Esci dalla "scuola" (che sia diploma, post diploma, simillaurea ecc) e non sai fare un cazzo.

L'unica differenza è che nel mestiere di medico, c'è in ballo la salute e la vita delle altre persone.
Il gradino più grande di cui parli tu.
E a furia di stare zitti, guardare chi è più capace di te, piano piano poi anche tu ti renderai conto di come per… magia ad un certo punto almeno un bel po' di risposte e certezze le avrai!

Simone ha detto...

Speriamo! Graziie Dama :)

Simone