02/02/13

Seconda laurea in medicina: il sabato sera a studiare.

Non ho ancora avuto tempo di vedere QUESTO.
Stasera certi miei amici vanno a cena fuori e a vedere il film col pistolero di colore che uccide tutti, un film di un certo regista importante che si trova ora nelle sale.

Io però sto indietrissimo con lo studio: purtoppo Medicina e Chirurgia è andato male, per ripeterlo sto faticando non poco e c'è il rischio reale di fare una figuraccia per la seconda volta, per cui penso che questo Sabato sera lo passerò a casa per cercare di recuperare un po'.

Che è vero che non ho studiato molto in questi giorni: sono uscito diverse sere, ho cenato e bivaccato e fatto pure un turno in reparto (andare in reparto - anche se sembra assurdo - è un qualcosa che distoglie dallo studio e vale come una pizza o un cinema) per cui insomma non è che passo davvero la vita sui libri come crede qualcuno o come vorrebbero forse i miei professori.

Però insomma ogni tanto, e quando gli esami sono incombenti, tocca pure frenare un po' e tagliare su qualcosa che uno vorrebbe fare in favore in qualcosa che invece purtroppo bisogna fare per forza. E che poi a me quel regista lì manco mi piace tanto, per cui del film non mi frega molto, e non è l'uscita in più o in meno che mi cambia la vita.

Quello che è un po' più pesante è quella sorta di senso di colpa, la sensazione di stare sprecando tempo o di disastro imminente tipico di tutti gli studenti e che ti sta appiccicata in ogni cosa: vai al cinema e pensi che dovresti studiare. Stai su Facebook e pensi che dovresti studiare. Fai tardi la sera e pensi che invece dovresti svegliarti presto per studiare. Anche ora che aggiorno questo cavolo di blog, sento che in fondo è tutto tempo che sto rubando allo studio e che in questa mezz'ora che butto online potevo aver ripassato almeno un altro capitolo.

Se poi ci mettiamo che è un esame che sto ridando e che nemmeno mi piace, diventa una situazione quasi surreale in cui uno passa delle giornate veramente schifose solo per fare una cosa della quale - se dipendesse da lui - non gliene potrebbe fregare di meno.

Ma insomma, sono momenti che vengono e passano durante le sessioni d'esame, e alla fine se uno riesce a prendere le cose con calma e con un po' di filosofia è anche possibile rigirare la situazione fino anche a riuscire a trovarci qualcosa di piacevole: una cena un po' rapida con qualcosa che tiri su il morale. Un po' di musica di sottofondo, i fogli sparsi per la scrivania e ogni tanto una pausa con Facebook a leggere i commenti di tanti amici che magari passano il sabato nella stessa situazione.

C'è una specie di poesia nascosta dietro l'infelice vita degli studenti. La solitudine, il silenzio, l'idea di uno scopo da raggiungere e quel senso di un futuro in cui non sai proprio immaginare che cavolo di fine avrai fatto ma che - piano piano - si avvicina, e che presto o tardi arriverà.

Ho letto su qualche statistica che - secondo alcune ricerche - l'aspettativa di vita di una persona aumenta con l'aumentare del proprio livello di studi e della propria educazione. Studiare insomma allungherebbe la vita, e alle volte mi piace crederci e pensare che tutto questo tempo bruciato sui libri non sia solo semplicemente perso, ma che faccia parte di una sorta di trasformazione.

Dal nulla diventi avvocato, o dottore, o ingegnere... e poi magari di nuovo psicologo o un musicista o quello che accidenti ti pare. E in quegli anni di studio la tua vita è in stand-by, una specie di lunga pausa che serve a riassettare un po' l'ordine dei tuoi neuroni, per poi ricominciare una vita normale dal punto in cui l'avevi lasciata.

E insomma non diventi veramente vecchio a studiare, e il sabato sera lo passi in quella dimensione parallela dove si mangia solo pizza o cinese a domicilio col lettore MP3 su random che fa da sottofondo, mentre il tempo stesso si ferma e aspetta che tu abbia terminato.

Solo lui, però. Che l'esame è Govedì prossimo e tra poco arriva, mentre il pistolero assassino ormai l'hanno già visto tutti e manca solo un'altro po' che lo tolgono dal cinema e mi attacco. Ma va bene lo stesso: male che vada, mi affitterò il DVD.

Simone

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Non pensi che sia vero il contrario, cioè che è lo studio che ruba del tempo alla tua vita?
Non so, io studio Psicologia come seconda laurea, lunedì ho il primo esame e la mia sensazione è che lo studio di una montagna di teorie rubi del tempo alla mia vita vera. Ed io non sono uno studente full-time, anzi, studio solo un po' la sera e nei weekend perché ho una vita quotidiana di lavoro, convivenza, cose da fare in casa. E poi ci sono le uscite con le amiche ogni tanto, un po' di tennis ogni tanto e le cose che piacciono a me, ad esempio leggermi i libri di psicologia che piacciono a me (psicoanalisi e psicologia clinica sono le mie passioni). Insomma a me viene da ribaltare la tua considerazione, ciao! Y

Anonimo ha detto...

Vorrei spiegare un po' meglio perché penso che sia lo studio a rubare tempo alla MIA vita (per chi può interessare): io una laurea ce l'ho già, traduttrice e interprete, quindi una laurea linguistica, di uno che ci sa fare con le parole (non è cosa da poco per chi vuole fare lo psicologo). Se fossimo stati un paese anglosassone, o semplicemente un paese normale, io adesso sarei a studiare direttamente alla laurea specialistica di psicologia (ovvero 2 anni di studio) o sarei alla società psicoanalitica italiana a fare le prove di selezione per fare l'analisi personale e didattica per poi diventare eventualmente analista. Non dico mica che entravo, però avere la possibilità di fare la selezione come in Inghilterra dove sono incoraggiate anche lauree diverse da quelle in psicologia e medicina per intraprendere la formazione di analista. In Italia invece devo ricominciare tutto daccapo, come se una laurea non l'avessi, ecco perché ho il dente avvelenato, qui gli anni te li fanno perdere proprio.Y

Pasquale Scalpellino ha detto...

Ciao Simone, scusa se aggiungo sotto questo tuo ultimo post il mio commento estraneo alla questione. Io mi chiamo Pasquale, sono di Napoli e nella vita, oltre a fare il giornalista, lo scrittore e lo studente di lettere e filosofia, sto curando anche un piccolo blog chiamato "Leggereoggi". Lo scopo del mio blog è quello di consigliare letture contemporanee per chi abbia voglia di leggere, soltanto che, da quando ho dato il via a questo blog, ho soltanto consigliato autori estremamente importanti e famosi. Ciò che voglio dirti, ed è il motivo principale del mio commento, è semplicemente riconducibile alla possibilità di consigliarti come primo autore emergente da leggere. Prima di dire qualsiasi cosa o approfondire il discorso, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi. Grazie dell'attenzione!
Pasquale

Simone ha detto...

Y: condivisibile il tuo "dente avvelenato" per la burocrazia nostrana. Chi non ce l'ha?

Il mio discorso era diverso: se studiare ti fa morire "dopo" (estremizzando il risultato delle statistiche di cui accennavo) allora lo studio non ruba e non regala il tempo, semplicemente lo ferma. Ma spiegato così suona male :)

Pasquale: ciao! Sei molto gentile a interessarti al mio lavoro. Ultimamente seguo poco la scrittura, comunque se vuoi parlare di me e dei miei ebook fai pure, grazie!

Simone

Pasquale Scalpellino ha detto...

Okay, mi fa piacere che tu sia d'accordo. Leggerò un paio di tuoi ebook così da poterli consigliare e parlarne poi sul mio blog. Ti farò sapere quando uscirà un post! Grazie a te!

Stellapazza ha detto...

tieni duro ;)

Anonimo ha detto...

Y la vita la sprechi solo se fai qualcosa che non ami. Se studi qualcosa che ti piace e ti interessa non ti senti di perdere niente, anzi non studiando ti sembra di sprecare tempo. é come un bel romanzo di 600 pagine, per molti è tempo sprecato, per molti è il momento più atteso.
P.S. perché non fai l'interprete?
PML

Anonimo ha detto...

Per PML
Ho lavorato come interprete per alcuni anni dopo la laurea e ogni tanto lavoro occasionalmente anche adesso. L'interprete è un free-lance puro, senza paracadute di nessun tipo, il lavoro te lo cerchi di giorno in giorno, ci vuole del tempo per mettere su un'attività che gira e permette di mantenerti più che adeguatamente.
Mi è capitato un lavoro a tempo indeterminato alcuni anni fa e ho dovuto prendere una decisione, ho scelto la stabilità. y

Dama Arwen ha detto...

Che te fregaaaa!
Tanto Tarantino fa cagheeeer :-PPPP

desirèe ha detto...

ahaha Davvero divertente il tuo blog. Complimenti per la capacità di esporre cosi chiaramente e con una deliziosa ironia,la nostra difficile vita da studenti.

Studentessa Infermiera(quasi arrivata al traguardo)

Simone ha detto...

Grazie Desirèe, allora in bocca al lupo!

Simone

ATNO ha detto...

Guardatelo al cinema, in streaming, in DVD, ma Django devi vederlo! :)

Simone ha detto...

Forse in settimana se ci riesco ci vado... se no comunque io la vedo un pochino come Dama :)

Simone