12/05/13

Fare il medico, senza specializzazione.

Strumento tipico di una specializzazione, che non farò.
Ormai ci penso da un sacco di tempo, e a questo punto penso di aver più o meno una mezza idea di cosa fare dopo la laurea.

Principalmente non vorrei fare una specializzazione. E il fatto che io non lo voglia non vuole necessariamente significare che non ci proverò nemmeno, visto che nella vita uno progetta le cose e poi però succede esattamente il contrario.

Però insomma non mi prende troppo l'idea di specializzarmi per tanti motivi, tra cui - elencando i primi che mi vengono in mente - ci sono:

- Sono veramente molto pessimista sulla possibilità di entrare. Le scuole sono affollatissime, e di aspettare anni per un posto non mi va.

- Non mi laureerò con 110 e lode e tutti i 30 negli esami giusti, e questo rende il discorso specializzazione ancora più utopico specialmente nell'ottica di una possibile riforma che darà ancora più peso a voti e domande a crocette.

- Se mi laureo a 39 anni farò il concorso a 40 anni e - nella migliore delle ipotesi - mi specializzerò a 45. E a me l'idea di passare altri 6 anni a fare lo studente non mi esalta troppo.

- Non sono sinceramente convinto che con una specializzazione si diventi sempre dei medici "migliori". Per me meglio frequentare certi reparti anche solo per imparare, piuttosto che specializzarsi in certi altri per poi trovarsi un titolo senza però le dovute capacità.

- Purtroppo gli studenti (compreso il sottoscritto) sono così spaventati dall'idea di non entrare in specializzazione che vivono l'intero corso di studi come i preparativi per il concorso, piuttosto che come una strada che li porti a diventare prima dei tutto dei bravi medici. Io ho scelto un reparto che mi garantisse più una preparazione che delle possibilità professionali future. Ho fatto bene? Penso di sì, ma continuando su questo percorso dovrò adattarmi alle conseguenze.

- Nell'idea di una chirurgia, dopo la specializzazione serve comunque un periodo di formazione ulteriore, magari all'estero. E iniziare a fare il chirurgo a 50 anni è un po' folle come idea.

- Non sono sicuro che mi piacerebbe lavorare come medico ospedaliero, ma preferirei di più un tipo di lavoro in una struttura o in uno studio privati.

- Che una volta specializzati si venga "assunti" e si trovi il fantomatico lavoro della vita e si sarà soddisfatti e felici di quello che si è ottenuto è auspicabile. Ma le mie esperienze di chi è già passato per studenti che si laureano e vanno a lavorare mi assicurano che non sarà così, o almeno non per tutti: alla fine chi farà il dottore e lavorerà e avrà pazienti e si sentirà gratificato dal proprio lavoro sarà chi avrà più passione, voglia di fare, capacità di adattarsi, intelligenza, umanità e tanto altro.

Purtroppo l'università ti propone la cosa come se con i giusti voti ti sarà dovuto un titolo e con il giusto titolo ti sarà dovuto un futuro professionale e con la giusta professione ti sentirai completo e realizzato... ma questo non è vero. Almeno, non per tutti.

- Io mi vedo come una specie di medico di base con alcune competenze specialistiche: faccio una visita, un ECG, un'ecografia, la gestione di alcune patologie internistiche... ma per la chirurgia o per interventi più complessi mi rivolgerò sempre a un collega specializzato in quel senso.

Penso insomma che lavorare come medico di base/generale privato (non quello che ha fatto il corso triennale ed è entrato in graduatoria e tutto il resto) sia una prospettiva possibile. Difficile ma possibile, e con le dovute capacità penso anche di poter offire realmente un giusto servizio a chi deciderà di affidarsi a me.

Il mio progetto attuale (nel senso che potrà sicuramente cambiare più volte) è di laurearmi in corso. Di fare il tirocinio e iscrizione all'albo. Di fare un master (probabilmente in medicina di emergenza o similare) e di fare i corsi da ecografista. In concomitanza, frequenterò un pronto soccorso e/o uno studio medico o ambulatori o altro.

Così insomma il primo anno post laurea che i miei "colleghi" passeranno a studiare per quelle cazzo di crocette, io lo passerò a formarmi un po' meglio.

Il secondo anno - e i successivi fino alla morte - li passerei facendo magari dei corsi di natura più specifica per patologie internistiche (un master sul diabete, così per dirne una) frequentando una struttura dove fare pratica anche sempre e assolutamente in maniera gratuita, e iniziando ad avviare una attività libero professionale.

Da notare che molti dei miei colleghi - almeno quelli che sono entrati in specializzazione - a quel punto staranno facendo il cosiddetto "tronco comune", frequentando cioè reparti diversi dal loro. Per quanto ne so, a quel punto qualcuno sarà già discretamente bravo (e sarà sempre più bravo di me) e userà questa possibilità per migliorare ancora. Qualcun altro continuerà a reggere i muri e a guardare il lavoro degli altri. Alla fine, insomma, sarà tutta questione dell'impegno che uno ci mette.

Sembra fattibile? A me insomma su due piedi direi di sì. Ma voglio parlarne ancora bene con dei medici più esperti, e magari anche con alcuni dei miei professori.

Simone

64 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo in Italia si basa tutta la bravura su una forma di meritocrazia sbagliata (chi prende i voti più alti è più bravo, senza contare le capacità reali). E la questione delle crocette (mista a quella della raccomandazione) è degradante...
Nonostante io mi sia laureato come infermiere con il massimo dei voti (e nonostante creda di avere una preparazione di base completa sul piano teorico e pratico) ammetterò sempre che dei colleghi laureatisi con un voto inferiore al mio sono e saranno infermieri migliori di me. L'unica cosa è: è possibile intraprendere una carriera da medico con un percorso simile? Chiedo per ignoranza sull'argomento=)
Non sarebbe una cattiva idea ma purtroppo bisogna sempre fare i conti con le possibilità di lavorare...

Nicolò

Simone ha detto...

Per me la cosa non è così impossibile, ma certo è un percorso molto fuori dagli schemi... come del resto lo è anche il fatto di aver iniziato medicina così tardi.

Riguardo ai voti, la penso come te ma avendo voti non altissimi rischio di essere troppo di parte. Forse invece di voler togliere i meriti agli altri faccio bene a cercare un percorso alternativo? Non so, è un'idea.

Simone

Anonimo ha detto...

Mi rivedo molto nel post: al momento voglio diventare un medico, non di nuovo uno studente. E forse per stanchezza, forse per viltà, non credo che proverò il concorso. Certo, il mondo della libera professione non è così semplice, si basa sulle poccole occasioni che capitano ogni tanto...

Anonimo ha detto...

Io approvo la passione nel lavoro, soprattutto perché la provo anche io e di fatto ti capisco. Fare esperienza al momento è anche la mia priorità, l'unica cosa è che sarebbe bene riuscire a far coincidere il lavoro con il fare esperienza. Poi chissà, finora hai studiato medicina, fatto tirocinio e lavorato (come tu faccia ed abbia fatto non ne ho minimamente idea). Magari potresti fare esperienza tenendo ancora un po' il tuo lavoro da ingegnere=)
Nicolò

Simone ha detto...

Anonimo: io pure ero "vilissimo", poi alla fine ci ho provato, ed eccomi qua...

Nicolò: be' il lavoro con la mia famiglia ora mi occupa poco, se fossi da solo sarebbe molto più complicato. Di sicuro quello ci sarà sempre (anche perché non posso mollare tutto al 100%) ma per il resto vorrei fare il dottore!

Simone

Alessandro ha detto...

La cosa che ammiro di te è l'elasticità e la capacità di adattarti di volta in volta alla situazione..questa dote ti porterà molto lontano..complimenti!

Simone ha detto...

Alessandro: non mi vedo poi così elastico (in fondo a fare l'ingegnere e basta non mi sono adattato :) Però forse è vero quello che dici, almeno in questo caso. Grazie! :)

Simone

Alessandro ha detto...

Anch'io sto inseguendo un sogno professionale piuttosto impegnativo e conosco bene la differenza tra "accontentarsi" ed "adattarsi" plasticamente alle situazioni allo scopo di raggiungere l'obbiettivo..tu sei un grande perchè non ti sei accontentato e sai adattarti dinamicamente alla realtà per raggiungere la meta..grande!

valerio ha detto...

so che l'ho già detto in passato, mi ripeto solo sperando di essere utile e non certo per "gufare". secondo me oggi nel mondo occidentale la laurea in medicina senza specializzazione è veramente poco spendibile, anche se concordo pienamente che la scuola di spec. non sia per forza il percorso migliore per diventare un buon medico. ma oggi chi si rivolgerebbe a un medico generico? il mmg è gratis e deve saper gestire l'abc, se ho un problema particolare perchè dovrei pagare per farmi visitare da un non-specialista? e con quanta frequenza mi può servire un master in medicina d'urgenza se faccio ambulatorio privato, per di più in una grande città (mi pare sei di roma...)? magari sfugge qualcosa a me, ma sono perplesso...da farmacista posso dirti che sul territorio la figura del "private practice" in italia praticamente non esiste. poi, oh, di eccezioni è pieno il mondo...ma non farei un piano du vita basandomi sull'idea di poter essere un'eccezione...

Simone ha detto...

Il medico di mg non fa ecografie, per dirne una, e alcuni ti mandano da uno specialista per qualsiasi cosa. Magari se un mio paziente si opera io vado in clinica o ospedale e vedo come vanno le cose... non so il mio mmg mi fa i certificati e impegnative senza che nemmeno mi guarda, dubito che gliene importi qualcosa degli esiti di un intervento o di come prosegue una terapia ma certo ci sono medici e medici.

Comunque hai ragione, se una cosa è gratis difficile giustificarne una versione a pagamento. Ma con lo stesso ragionamento nessuno dovrebbe andare da specialisti privati, che differenza c'è?

In ogni caso al 90% non entrerò in specializzazione nemmeno volendo, come non entrerà metà del mio corso. Questa cosa accadrà non è che quei medici si specializzeranno mai, metà dei medici non diventa specialista. Finiranno tutti sotto qualche ponte?! Be' in caso avrò almeno compagnia :)

Simone

Simone ha detto...

Alessandro: grazie! In bocca al lupo!! :)

Simone

valerio ha detto...

già, il mmg non fa le ecografie, è vero....ma se mi devo fare una eco a qualcosa, e sempre ammesso che voglia pagare, mi rivolgerò ad un ecografista "puro" quindi presumibilmente che venga dalla radiologia o più probabilmente allo specialista-ecografista del "qualcosa" in questione (ginecologo, endocrinologo, etc...), perchè dovrei pagare per farmelo fare da uno non specializzato che mi appare meno qualificato e magari dopo l'eco e devo pagare lo specialista per trattare il problema? il confronto medicina generale/specialista per la gratuità poi non regge assolutamente, ci sono due motivi per cui il paziente va in privato e "caccia" i soldi: tempi d'attesa o perchè il problema forse è veramente serio serio (oncologia, problemi cardiaci seri, etc..)o almeno difficile (dermatologia, etc...) e vuole scegliersi uno specialista di fiuducia, entrambe le situazioni non ci sono nella medicina basica. poi se mi dite che la metà dei medici non è specializzata allora una valvola deve effettivamente esserci, ma io ne dubito: sia per ragioni professionali (farmacista, 10 anni di pratica sul territorio e ho lavorato anche per un breve periodo in ospedale) che personali (il mio migliore amico è cardiologo, e dopo gli avvocati sono la categoria tra cui ho più amici a pari merito con gli ingegneri)e tutti sono specializzati (frequantemente pluri-, o specializzandi) tranne uno che fa il passacarte in non so che ufficio. Simone, però ripeto: lungi da me il volertela "tirare", se vuoi mi sto zitto, ma questa è la mia sincera esperienza.

valerio ha detto...

scusate manca un pezzettino: "...con gli ingegneri)CONOSCO DECINE DI MEDICI e tutti sono..."

Simone ha detto...

Valerio: tutto sommato hai ragione, e non penso che sarà semplice trovare dei pazienti. Forse sarò io troppo ottimista, ma conosco specialisti che l'ecografia te la fanno fare da qualcun altro per prezzi esorbitanti... quando magari lo specialista manco serviva perché non hai nulla. Che poi ci siamo fissati con queste ecografie ma in generale un buon medico di base tempo e soldi te li fa risparmiare perché non finsci in giro da questo o quell'altro a pagare visite da 200 euro.

Per il resto, sono 10 mila i posti nelle facoltà di medicina a fronte di soli 4500 posti in specializzazione.

A medicina si laurea l'80% degli studenti, per cui fatti i dovuti conti c'è qualcosa che non torna rispetto alla tua esperienza.

Evidentemente le cose sono molto cambiate rispetto a 10-20 anni fa, e incontrare medici non specializzati sarà sempre più frequente.

Simone

Simone ha detto...

Valerio: poi comunque troviamo una soluzione alternativa, no? Non entrerò in specializzazione (siamo 20 interni per 2 posti, e con la tesi in medicina d'urgenza non posso entrare in altre specializzazioni). E allora che faccio?

Non dico ecografie o master... ma un qualcosa nella vita mi toccherà fare! :)

Simone

Simone ha detto...

Valerio: e comunque l'idea è di sentire le opinioni di tutti, pro e contro... non penso che dovresti "stare zitto" come dici, anzi meno male che non tutti la pensano allo stesso modo!

Simone

Valerio ha detto...

Grazie, era solo che mi sentivo a disagio a fare "il gufo".

Beth ha detto...

Certo è che se passa la riforma del concorso di specialità, la musica cambierebbe! Avresti (sulla carta) le stesse possibilità di tutti gli altri.

Simone ha detto...

Beth: se quello che dicono sulla riforma è vero (visto che non esiste alcun documento ufficiale) laureandomi con circa 27 di media in 6 anni io cadrei fuori dagli studenti "meritevoli". Questo vuol dire che partirei con uno svantaggio rispetto al 30% dei partecipanti... che in un concorso così difficile basato su quanto dell'Harrison riesci a imparare a memoria è un po' una specie di condanna a morte.

Poi magari mi dice anche bene, ma i posti sempre quelli rimangono e le possibilità di entrare con la riforma le togli a qualcuno per darle a qualcun altro, ma non è che le fai aumentare.

Simone

Dama Arwen ha detto...

:-)
Io non so darti consigli, ma mi piace vedere che piano piano sei arrivato con delle idee più chiare in testa…

Aliprando Guasto ha detto...



Ciao Simone, è da poco che ti leggo.
Secondo me se fai la tesi in medicina d'urgenza potresti spaziare anche in altri campi: l'anestesia, perchè no la cardiologia, insomma in quei grandi capitoli che riguardano comunque e in qualche modo l'universo "emergenza": la gestione di acuzie\post acuzie (come es nel reparto di rianimazione), lo studio per sistemi del corpo (es il cardiologo: non sarà un medico di emergenza in senso stretto, ma spesso arrivano a lui i pazienti dopo aver avuto un evento acuto).
La maggio parte delle tesi di chirurgia alla fine sono tesi di anatomia patologica, e infatti non è raro vedere studenti che provano l'una e l'altra. Bisogna anche mangiare.

E' vero che magari una tesi di medicina d'urgenza è meno spendibile es in cardiologia (non ti da punteggio), ma sicuramente almeno per quanto riguarda l'aspetto culturale tuo ti permetterà di conoscere meglio la materia, e magari di entrare in una specialità con molti posti.
NOn è raro vedere gente che ha fatto la tesi in medicina interna provare specialità internistiche (il pneumologo, il cardiologo etc).

Potresti anche guardare a specilaità che immagino tu non abbia mai considerato, apparentemente facente parti di un altro mondo e invece contengono (a mio avviso) un fascino profondo. es sei ingegnere, hai mai pensato alla radioterapia? o alla radiologia? mi spiego: sono mondi magari molto distanti dall'emergenza (oddio... ormai molte cose in emergenza le fa il radiologo interventista...) ma ti permetterebbero (sempre se ti piacevano al tempo) di ripescare delle nozioni della tua precedente professione che applicate alla medicina, unito al fine di "fare-il-medico" (in senso lato) permettono di sfruttare nozioni, cultura e curiosità. la curiosità che dovrebbe avere qualunqe studioso di qualunque campo, e ti permetterebbero di allargare l'orizzonte delle possibilità di spendibilità.
es l'uso di macchinari che sfruttano l'emissioni di raggi X, particelle, energia elettromagnetica e nucleare, lo studio di sezioni del corpo, l'uso di materiali ingegnerizzati (solo per fare un esempio: gli stent, o le spirali a memoria di forma per obliterare un aneurisma cerebrale) per me sarebbero un attimo spunto di collegamento tra quello che sei e quello che vorrai diventare.

prima di fare qualcosa che piace meno o addirittura contro voglia, non sarebbe meglio provare a vedere se tra le scelte meno inflazionate c'è qualcosa che potrebbe piacerti, magari andando a pescare nozioni del passato, curiosità "intellettuali" che sono ben applicabli alla medicina.
ci sono specialità che necessitano di una forte base tecnica, di fisica, informatica, pur sempre restando un medico in continua formazione.

il medico non specilizzato in un ambulatorio privato... mmm...
potrai anche avere un ecografo, ma lo usi per cultura personale, un radiologo ha bisogno di un continuo aggiornamento tecnico e clinico, di un continuo confronto con il patologo e il chirurgo...
già al'inetro della radiologia ospedaliera ci sono le superspecializzazioni, ci andrebbe a farsi fare un'ecografa da un non radiologo, che quidi dovrebbe saper tutto prendendosi quandi la responsabilità di una diagnosi, se decidere di continuare o no una indagine etc?
già nei normali reparti ospedalieri quando si legge un referto ecografico la prima cosa che si fa è leggere il nome dell'operatore. c'è quello che da garanzia, e quello che: "Mariotti, c'è qui uno che ha un'eco fatta da un certo Spallazzi... è uno nuovo? vostro? mi faresti la cortesia di darci un'occhiata tu?".
Figurarsi se si trattasse di un esterno, sconosciuto.

Simone ha detto...

Aliprando: grazie, mi hai dato molti spunti di riflessione.

Quello che forse ho difficoltà a far capire (o magari sono io un po' pessimista?) è che non ci sono specializzazioni abbordabili o con posti "liberi" per cui senza aver fatto la tesi in un dato reparto è impossibile entrare. I medici più grandi hanno avuto un po' più possibilità di scelta, noi che finiamo oggi siamo sempre in rapporto 2-3 fino a 10-20 candidati per ogni posto in specializzazione e se non sei interno non entri da nessuna parte e di sicuro non con voti non troppo brillanti.

Almeno io la vedo così, per cui anche specializzazioni "minori" senza tesi attinente (cioè fatta con loro) non sono attuabili. E comunque dopo aver lasciato il lavoro da ingegnere non farò una cosa che mi interessa di meno tanto per trovare un posto, a questo punto torno a fare la prevenzione incendi che guadagno di più. :)

Sulle ecografie ci stiamo un po' fissando. Io penso a una medicina di base con qualcosa in più e non a una specialistica con qualcosa in meno, cioè non penso certo di sostituirmi a chi ne sa più di me ma se mezzo pronto soccorso è pieno di pazienti che non hanno nulla ma che il medico di base non sa gestire forse una figura a metà strada non è cosi assurda come idea.

E certo non penso di trascurare continui aggiornamenti o la frequenza di strutture o reparti anche a titolo gratuito solo per restare preparato. Su questo non ci piove ci mancherebbe, da soli non si combina nulla.

Grazie ancora!

Simone

Simone ha detto...

Dama: idee chiare, io?! Evidentemente mi sarò espresso male!! :)

Simone

Aliprando Guasto ha detto...

Purtroppo ogni realtà è diversa dall'altra (motivo per cui la riforma dell'esame di ammissione dovrebbe essere qualcosa di ben studiato dai burocrati e organizzato per nuovi arrivati), ma ad esempio a Padova ho visto più di qualcuno che ha fatto il "crossing over" tra una specialità all'altra (tesi in una materia e provata un'altra o una seconda specialità); e non sempre con 110 e lode.

"E comunque dopo aver lasciato il lavoro da ingegnere non farò una cosa che mi interessa di meno tanto per trovare un posto, a questo punto torno a fare la prevenzione incendi che guadagno di più. :)"

ognuno fa i suoi conti e valuta le sue passioni.
io infatti non parlavo di fare un ripiego, non riuscirei a stare più di qualche giorno in un "ripiego", ma era solo una proposta per trovare un secondo spunto.

Valerio ha detto...

Dal mondo della sanità territoriale di dico però che i ps non sono pieni di gente non grave perché il mmg non Sa Gestire la loro situazione da un punto di vista tecnico, o almeno il motivo sarà quello nel 10% dei casi, i motivi reali sono: a) orari dei mmg b) nessun incentivo per il mmg a gestire situazioni fuori dall'ordinario c) medicina difensiva un po' di tutti (e tu forse ancora non hai avuto modo di realizzare in che % questa influisca)

Anonimo ha detto...

Se entra in vigore la riforma (per quanto ho potuto capire) il voto di laurea e le votazioni in generale avranno un peso minore che con il concorso attuale. Certo i posti sono pochissimi però studiando fortemente una speranza c'è, anche se non hai 110elode.
Antonio

Simone ha detto...

Aliprando: certo è vero non è poi così impossibile cambiare, anche se in questo momento dipende più dalla situazione che si trova nelle singole scuole che da tanti altri fattori. Come del resto hai detto tu, esistono realtà diverse. Grazie!

Valerio: è vero che le cause sono molteplici, e la medicina difensiva in effetti ha un grosso peso, bisognerà tener conto anche di quello.

Antonio: io mi sono fatto un po' dei conti, e credo che voti e media varranno forse meno per scuole meno affollate, ma più per le scuole dove c'è molta richiesta. Una media un po' più alta che dà un vantaggio in più può pesare molto se si concorre tra tante persone molto preparate dove alla fine pochi punti farebbero la differenza. In scuole meno richieste magari il "bonus" per la media lo otterranno solo in pochi e gli altri potranno giocarsela ad armi pari.

Resta il fatto che sono sempre pochi posti per tante domande e anche giocandosela al meglio qualcuno deve per forza di cose restare fuori. E poi, che si fa?! Non ci sarebbe più nemmeno un motivo per fare "la fila" come ora e si finisce a studiare mentre si fanno guardie e lavoretti precari... io una alternativa voglio comunque progettarmela per non rimanere senza niente.

Grazie ancora a tutti!

Simone

Aliprando Guasto ha detto...

per una informazione, solo di numeri: guardando "dall'altra parte", quanti sono i neo iscritti all'albo che restano disoccupati ogni anno?

intendo: ok il conto 10000 laureati - (scuola di specializzazione + scuola di medicina di base), che fa mi pare circa 5000, ma in effetti questi 5000 sono tutti a spasso?

se ogni anno si creassero 5000 professionisti disoccupati, la situazione i sembra addirittura peggiore di altri settori.

esiste ancora la possibilità di far valere 5 anni di lavoro presso una struttura specialistica come scuola di specialità, o è una falsa informazione che avevo io?
so che nella mia città molti medici di prontosoccorso hanno contratti es annuali, ma molti lavorano li da anni. questi per un concorso pubblico a tutti gli effetti possono competere con gli attuali specialisti in medicina interna e chirurgia generale, e domani specialisti in medicina di urgenza?

Simone ha detto...

Aliprando: la mia idea (o speranza?) è proprio che senza specializzazione ma con qualche competenza acquisita sia comunque possibile esercitare, almeno nel privato. Sicuramente in pronto soccorso lavorano anche non specialisti con contratti a termine, li ho visti con i miei occhi. Per i concorsi serve però sempre una specializzazione (anche se ora urgentisti non ne esistono e saranno pochissimi per molti anni) mentre il master o altro saranno magari valutati parzialmente.

Non credo che esistano modi alternativi per specializzarsi. Io propongo sempre di aumentare i posti in specializzazione o di fare cose come quelle che dici tu (della quale mi informerò) ma molti sono contrari perché alla fine chissà perché sono tutti convinti di entrare e chi è già dentro pensa che più specialisti renderebbero difficile trovare lavoro.

Simone

Aliprando Guasto ha detto...

sull'equipollenza di servizio ne avvo sentito parlare tempo fa ed effettivamente esiste per chi lavorava prima di una certa data, bisognerebbe informarsi se è ancora così.

metto un esempio di ciò che ho trovato:

"9. Sono laureato in Medicina e Chirurgia, svolgo dal 93 attività come dirigente in reparto di Medicina Generale c/o l' Ospedale di Ivrea, non sono in possesso di titoli di specializzazione. Vorrei sapere se il periodo lavorativo svolto, mi da diritto ad un titolo equivalente alla specialità in Medicina Interna. Ciò al fine di partecipare a congressi/concorsi. (messaggio firmato)

In riscontro al quesito con cui è stato chiesto se l'attività di servizio possa essere considerata sostitutiva del titolo di specializzazione al fine della partecipazione a pubblici concorsi per la copertura di posti nelle Aziende Ospedaliere e nelle Aziende Sanitarie, La si rinvia al D.P.R 10/12/1997 n.483. L'art. 56 del Decreto citato prevede che il personale di ruolo del S.S.N. alla data di entrata in vigore del Decreto stesso (gennaio 1998) sia esonerato dal requisito della specializzazione nella disciplina per la partecipazione ai concorsi presso le ASL e le ASO. La Sua anzianità di ruolo presso la divisione di medicina interna dell'Ospedale di Ivrea è dunque titolo idoneo per la partecipazione a pubblici concorsi in ambito sanitario senza necessità del diploma di specializzazione. La stessa inoltre Le consente sulla scorta dell'art. 1 della legge 5/2/1992 n.175 di far menzione sulla sua carta intestata della particolare disciplina esercitata,previo deposito presso la segreteria dell'Ordine del certificato che attesti l'anzianità di servizio e l'esercizio nella disciplina per un periodo pari alla durata del relativo corso di specializzazione."

http://www.omceo.to.it/styled-2/styled-16/page17.html

ma appunto sarebbe da capire se la cosa è ancora applicabile.
questo è il decreto:
http://www.concorsimedici.com/leggi/dpr483.php

Sul prontosoccorso confermo che per essere assunti a tempo determinato basta l'esame di stato. Poi anche li dipende dalla gestione annuale delle risorse dell'azienda...

una cosa mi chiedo, sempre per i lavori a contratto: esiste la possibilità di essere assunti es per lavori stagionali, nel senso ambulatori in località balneari e vacanziere? i posti di soccorso "al mare" come sono gestiti?

so ad esempio che a Jesolo (io sono veneto) esiste il servizio di elisoccorso solo nel periodo estivo, a maggio a settembre (e quello riguarda però un rianimatore), esistono allo stesso modo delle attività stagionali per quanto riguarda i posti medici?

Simone ha detto...

Con la laurea in medicina puoi lavorare ovunque, la specializzazione serve per i concorsi da strutturato. Non penso che il riconoscimento degli anni di lavoro per la specializzazione esista ancora quello è stato un sistema per mantenere chi già era assunto.

Comunque se lavorare ti rende uguale a uno specialista è come dire che dopo un po' che si lavora essere specializzati o meno diventa indifferente... che tutto sommato è quello che penso anche io anche se per tanti (anche a leggere i commenti) se non ti specializzi non sarai mai affidabile.

Simone

Valerio ha detto...

Il problema non è tanto che non sarai affidabile, ma di immagine per il "pubblico" dei pazienti che vanno in privato.

Simone ha detto...

Ok l'immagine è un problema che posso affrontare. Alla fine anche uno studente di 30 anni ha fatto storcere il naso a tante persone... :)

Aliprando Guasto ha detto...

Si, diciamo che qui il privato è stimato in quanto: "è un bravissimo chirurgo della asl n N".

penso ci vorrà un po' di tempo perchè le cose cambino come nel mondo anglosassone, ma probabilmente cambieranno.
e sfruttando le novità magari si riesce a ritagliarsi un nuovo spazio.

Simone ha detto...

Aliprando: sì è vero molti privati (se non tutti) lavorano prima di tutto nel pubblico.

Simone

Dama Arwen ha detto...

No, non ti sei espresso male… per me che seguo da anni il tuo blog noto come dal nulla totale, hai volto il tuo pensiero in una direzione... hai analizzato i pro e contro, il prob del voto, gli anni che ancora avresti da dedicare prima di poter operare attivamente ecc… non so se capisci cosa intendo dire…

Simone ha detto...

Dama: ho capito benissimo. Piano piano forse sto iniziando a mettere i piedi per terra? Non so, sarà anche l'età che mi spinge a puntare a qualcosa di più concreto. Grazie davvero! :)

Simone

Atno ha detto...

È un bel po' che non leggevo questo blog, e vorrei recuperare i post persi, ma le mie condizioni di salute attuali mi fanno desistere. XD Comunque, provare a fare qualcosa di concreto subito mi pare un'ottima idea. Sinceramente non so a cosa può aspirare un medico non specializzato di questi tempi, ma mi pare che la passione, la voglia di fare e la serietà ci sono. Perciò, qualunque sia la tua scelta, IN BOCCA AL LUPO!

Simone ha detto...

Atno: problemi non seri, spero!!!! :(

Per il resto mi chiedevo che fine aveste fatto (tu e altri "commentatori" che non vedevo da un po'), e mi fa piacere rivederti!

Poi immagino che ci siano momenti in cui uno commenta di più e di meno, momenti in cui uno si rompe e altri in cui uno torna a curiosare... lo faccio anche io con tanti blog che seguo.

Crepi il lupo!

Simone

ATNO ha detto...

No, niente di preoccupante. Solo un po' di febbre. In effetti, non posso non leggere il tuo blog, nonostante sia un aspirante ingegnere. :P

Silvia ha detto...

Ciao! Complimenti per il tuo blog, è veramente bello hai avuto un'idea fantastica...e mi fa tornare indietro nel tempo! Sto per fare l'esame di stato e subito dopo tenterò il concorso per la specialità (la prima volta!)...secondo me gli studenti si fanno veramente troppi problemi per la specialità. Io stessa mi sono lasciata contagiare per anni dall'ansia collettiva, mentre l'atteggiamento giusto sarebbe stato proprio vivere tirocinio dopo tirocinio con totale concentrazione su quello che si sta facendo...per diventare medici prima che specialisti! Non a caso all'estero il tirocinio per l'esame di stato può durare anche 2 anni!! Detto questo, se c'è una specializzazione che ti piace di più, secondo me vale la pena di tentare il test...io intendo diventare pediatra. La più affollata di tutte!! E non ho nemmeno il 110 e lode (in più la mia tesi è a cavallo, perchè è in genetica medica, e la maggioranza dei congressi -compreso un master pre-laurea-, sono in neuropsichiatria infantile! il mio è stato un iter moooolto particolare, più dettato da folgoranti passioni per specifici argomenti, che dalla corsa al posto in specialità a partire dal terzo anno)...però non mi interessa, sono talmente motivata che intendo provare e riprovare fino allo sfinimento ed eventualmente trasferirmi a fare la specialità all'estero. Nel frattempo non si rimane mica a piedi! Si possono fare le sostituzioni, frequentare reparti, imparare un sacco di cose...perchè preoccuparsi così tanto della specialità? Insomma, secondo me tentare il test (anche ogni anno) non esclude la possibilità di diventare un ottimo medico a tutto tondo...anche se dovessi avere la fortuna e la capacità di entrare subito, potresti comunque rimandare al dopo-specialità altre specializzazioni, compresa medicina generale....Non specializzarsi affatto si può fare, ma credo che a lungo andare te ne pentiresti...fare sostituzioni è buona cosa, ma alla fine non so....non è come essere un eterno supplente? In ogni caso, cerca veramente di non rovinarti medicina con la para della media...lo so che è dura, ma veramente non ha senso...ovvio che devi cercare di dare il massimo, ma la media non è tutto, ci sono i congressi, c'è (almeno ora) il fattore "professore"...all'estero contano i master (durante quali puoi pubblicare tanti articoli, mica come in questo "tristerrimo" paese), la frequenza in reparto, la tua conoscenza (e vorrei ben vedere!), l'abilità pratica. Io sono del parere che se si vuole intensamente qualcosa, si deve fare tutto (con serenità e pazienza, ovvio) per ottenere quel qualcosa...chi la dura la vince. Quindi rilassati, stabilisci obiettivi a breve termine, in modo da scomporre il grande problema in piccoli problemi, non ascoltare i colleghi che si rovinano l'esistenza e la rovinano agli altri e vivi il tuo viaggio...vedrai che alla fine arrivi. ;) Ovunque tu voglia arrivare!

Simone ha detto...

Grazie Silvia, consigli molto belli e sensati. Io mi laureo a 39-40 anni per cui la specializzazione e il dopo specializzazione vanno pesati molto bene. Grazie ancora!

Simone

Silvia ha detto...

In pochi avrebbero avuto il tuo coraggio...ma del resto il mondo è pieno di frustrati! Tantissima stima! In bocca al lupo, continuerò a seguirti! ;)

Simone ha detto...

Mi fa piacere, crepi il lupo!!! :)

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone,

anch'io come te ho iniziato medicina più in avanti con l'età e, anche se manca ancora molto, sto già pensando alla specializzazione.

A leggere però quanto hai scritto qui mi viene un dubbio: come mai non hai pensato di fare il corso di 3 anni in medicina generale? Per poi entrare in graduatoria nella tua regione?

Penso anch'io, come alcuni commentatori del post, che fare il medico di medicina generale nel privato sia una strada tutta in saluta e, forse, impraticabile (chi pagherebbe per queste prestazioni, quando alla fine si ottengono gratuitamente presso il rispettivo medico di base?) e quindi mi domandavo come mai non avessi prso in considerazione l'idea di diventare un classico medico di base.

Te lo chiedo perchè anch'io sono molto interessato alla medicina generale. Non la vedo come un ripiego come fanno in molti, ma è un vero e proprio interesse... Preferisco essere un medico che si interesserà interamente del paziente (anche nei suoi aspetti relazionali) e non essere esperto solo in uno specifico settore (chiaramente per le competenze specialistiche mi rivolgerò ovviamente agli specialisti...).

Ciao e grazie per l'eventuale risposta. Mi sarebbe utile la tua opinione!

Luca

Simone ha detto...

Senti rispondo tra poco con un post, ok? Veniva una cosa lunga e poi meglio sentire altre "campane" ! :)

Simone

Unknown ha detto...

ciao! io sto studiando dietistica e dopo la laurea a 27 anni vorrei iniziare medicina! ho letto alcuni tuoi post e ammiro la tua elasticità mentale e il coraggio per questa scelta che condivido... ho un dubbio atroce però che mi attanaglia...ma che tu sappia...con la laurea in medicina e poi l'esame di stato e l'abilitazione...si possono fare prescrizioni? (io vorrei prescrivere ai miei pazienti la visita presso me stessa come dietista non so se mi spiego) visto che come dietista ho bisogno della prescrizione di un medico e vorrei uscire da questo schema... mi sai dare info in merito? grazie!!

Simone ha detto...

Ciao! Io il dietista non so nemmeno cosa sia! Pensavo che il medico prescrivesse la visita dal dietologo che credevo essere una specializzazione medica. Ora scopro che invece di laurea e specializzazione ci vogliono due lauree... bo'?! Non so comunque prescrivere visite a te stesso non so se serva, hai il paziente lì è lo visiti direttamente secondo me ma non ne so nulla mi spiace!

Valerio ha detto...

Il dietista non fa diagnosi e non dà prognosi, si limita ad elaborare una dieta che sia coerente con l'indirizzo dato dal medico; se non vi è invece patologia, allora credo che il dietista possa elaborare una dieta autonomamente (in pratica affine ai cosiddetti "nutrizionisti", che in genere sono biologi), e ovviamente siamo sempre un po' nel borderline. Con la laurea in medicina potrai fare tutto da te (anche se molti cercheranno uno specializzato, in dietologia, a volte medicina estetica ma spesso "hanno mercato", per ovvie ragioni in quanto il 90% dei pazienti è convinto di ingrassare "perchè assimilo tutto" ed altre a amenità, mica perchè si ingozza e poi si stravacca sul divano, gli endocrinologi).

Valerio ha detto...

Inutile dire che nutrizionisti e dietisti non dovrebbero mai parlare di farmaci, campo riservato a farmacisti e medici, e agli infermieri limitatamente alla somministrazione. Questo in teoria.....

Simone ha detto...

Grazie per i chiarimenti Valerio!

Simone

valed ha detto...

Di niente.

Anonimo ha detto...

ciao simone mi chiamo sauro ed è un po di tempo che leggo il tuo blog....quello che stai facendo tu in america e normale...gente che arriva a 35-40 e diecide di cambiare strada..infatti anche specializzandoti a 45 anni, hai 25 anni di professione davanti e perchè non fare quello che piace. In america la gente cambia, secondo le statistiche, almeno 7 lavori nel corso della vita e a nessuno verrebbe mai in mente di dire"sei troppo vecchio"......io sono metà italian e metà americano...posso dirti il mio percorso di vita e lavoro: ho preso laurea in giurispridenza ed ho iniziato a lavorare in un grosso studio legale di milano che sioccupava di società....nel frattempo ho preso anche una triennale di economia....oltre all'abilitazione di avvocato....arriviamo all'età d 32 anni....ebbene...per una serie di vicende personali decido di fare medicina e di mettermi in proprio in modo tale di avere tempo per gestire tutto....per fortuna passo i test al primo colpo e mi laureo a 42 anni con 102.....ho lasciato perdere tutti i gufi che mi dicevano che ero tropo vecchio per lavorare.....ho iniziato a fare alcuni master per ecografia e seguire tutta una serie di convegni...inoltre avevo fatto la tesi sulle econografie in gravidanza e quindi avevo iniziato a frequentare il reparto perchè la mia idea era di diventare ginecologo....per farla breve nell'arco di due anni 1. in specialità non sono entrato, 2. sostituisco con una certa frequenza alcuni medici di base 3. continuo a frequentare gratuitamente il reparto di ginecologia ed ho instaurato alcuni rapporti con i ginecologi che mandano le loro pazienti a fare le ecografie nel mio studio...ho quasi 46 anni e posso ritenermi soddisfatto...inutile dire che mi aggiorno continuamente e seguo tutti i convegni anche per conoscere ginecologi e farmi conoscere....tra l'altro sono uno dei primi che in italia ha fatto ecografie del feto quatridimensionali....questo per dirti di stare sereno e segui la tua strada

Unknown ha detto...

Legalmente puoi fare qualsiasi cosa senza specializzazione.

Qui la gente si sta fissando un po troppo..ma non ha capito che ai pazienti del pezzo di carta da "specialista" di questa emerita min....non gliene frega nulla.

Basta che sai fare il tuo lavoro. che risolvi il problema...e che sei UMANO. e ti apprezzeranno molto di più del più grande dei professoroni (che nel 90% dei casi non capisce una emerita minchia).

Lavorare in ospedale non significa essere dei geni eh...anzi molte volte è il contrario. dai il posto fisso ad una persona....fallo rimanere col culo incollato alla poltrona e vedi come gliene frega di aggiornari.

Rimaniamo coi piedi per terra per favore. Ti parlo per esperienza personale. sono medico-chirurgo abilitato. ho fatto 4 anni di specializzazione di CARDIOCHIRURGIA....poi ho denunciato tutto il reparto al NAS...e me ne sono dovuto andare per mobbing senza finire la specializzazione. ora faccio tranquillamente visite cardiologiche private...ecocardiografie....referto holter...e nessun paziente si è mai lamentato...anzi.....

La medicina si impara sul campo.

Simone ha detto...

Manuel: conoscevo la tua storia, ti ho incontrato su facebook e su qualche gruppo dedicato alla medicina.

Credo davvero anche io che la medicina si impari con la pratica. Grazie davvero per il tuo contributo, e in bocca al lupo!

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone,
complimenti per il blog!
Anche io sono senza specializzazione e lavoro come medico. Non credo di tentare la specialità per due motivi.
Il primo sono le incompatibilità. Al giorno d'oggi buttare via del lavoro per fare 5 anni di specialità e poi trovarsi di nuovo al punto di prima non mi sembra incoraggiante. Consideriamo che ci sono specialisti che tornano a fare le guardie per mancanza di posti in ospedale.
Il secondo motivo é la quasi impossibilità di accesso ai corsi. Tremila posti con 120000-140000 aspiranti a livello nazionale é una presa in giro.

Simone ha detto...

Anonimo: infatti i posti sono troppo pochi... posso chiederti di cosa ti occupi in particolare?

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao, conoscete casi in cui qualcuno sia entrato in qualche chirurgia o specializzazione clinica a 31/32 anni? Io ho iniziato a 25 anni anni e più vado avanti e più ho paura che arrivato a 31/32 anni non possa entrare in chirurgia, che è ciò che voglio fare. Purtroppo cercando online non ho trovato casi simili. Grazie in anticipo

Anonimo ha detto...

Caro anonimo, tanti entrano in specialità clinica o chirurgiche a quell'età. Non ti preoccupare del concorso di specializzazione, ma concentrati sugli esami. ciao

M.

Simone ha detto...

Ti ha già risposto M! :)

Simone

Anonimo ha detto...

Simone, mi chaimo alessandra sono medico con doppia citadinanza italo argentina, ho convalidato la mia laurea di medico in Italia,sono iscritta all'albo.Vorrei sapere si posso esercitare la medicina in Italia senza nessuna specializzazione.Ho la specializzazione di medico sportivo in Argentina, faccio neuro-reabilitazione infantile,e vorrei sapere si posso lavorare in questa area senza convalidare la specializzazione.Ringrazio in anticipo la tua risposta

Simone ha detto...

Alessandra: che io sappia nelle strutture private puoi fare (più o meno) quello che vuoi. Nelle strutture pubbliche invece ormai assumono solo specialisti. Insomma devi vedere se trovi qualche struttura privata disposta a farti lavorare sulla base delle tue esperienze anche se non hai avuto il riconoscimento della specializzazione. Nel pubblico invece é molto più difficile, forse in qualche ospedale più piccolo dove manca personale.

Anonimo ha detto...

Tante grazie Simone

Unknown ha detto...
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