12/06/13

Medicina Generale, medico di base privato... o altro?

Medico privato che ha appena trovato il primo paziente.
Torno sul discorso del (perché non vorrei fare il) corso triennale in Medicina Generale, e sulla mia idea - tra le varie ipotesi di cui parlavo tempo fa relative al mio percorso post laurea - di lavorare come medico di famiglia ma in un contesto esclusivamente privato.

Premetto che non ho escluso al 100% la Medicina Generale, che tra l'altro era proprio la mia prima "vocazione" nel momento in cui mi sono iscritto a medicina, e che sto ritirando fuori l'argomento per rispondere a chi mi chiedeva chiarimenti al riguardo tramite il blog, e anche a chi mi chiede spesso in privato che cosa voglio fare "da grande".

Insomma, nell'idea di non prendere nessuna specializzazione, Medicina Generale è una possibile alternativa.

Solo non credo che la medicina di base offra sempre il miglior servizio ai pazienti, nel senso che andare dal proprio dottore significa spesso ritrovarsi con un'impegnativa per una visita specialistica e poco altro. Tant'è che spesso la gente preferisce saltare la visita iniziale e andare dallo specialista (magari quello sbagliato!) per contro proprio, lasciando al medico di base davvero solo le cose più "burocratiche" o che reputa di importanza secondaria, come i certificati medici.

Ancora, non mi va di legarmi troppo a una struttura burocratizzata dove non si capisce come e in che modo ti assegnano i pazienti quando poi è pronta a revocarti l'autorizzazione se non ne hai un certo numero minimo. Cioè a me il medico di base da l'idea di uno sommerso di scartoffie più che di pazienti, e che finito il corso si trova da solo senza un aiuto di nessun tipo, ultimo in tutte le graduatorie e con lo stato pronto a dargli il colpo di grazia nel momento in cui se la vede brutta.

Infine penso che un medico con esperienza ospedaliera in pronto soccorso e vari reparti, e capacità di fare ecografie ecg e altre procedure offra di più di un medico di base che poi delegherà alcune cose con relative attese o pagamenti, o dello specialista "sbagliato" scelto chissà come. Cioè non è che pure i gastroenterologi si occupino delle endoscopie, gli internisti faccano le TAC e gli endocrinologi le ecografie. A me hanno sempre "spedito" a fare gli esami in altri posti per poi tornare alla visita successiva con i risultati da mostrare.

Certo mi dicono è strano voler fare privatamente (cioè a pagamento) quello che in genere si ottiene gratis. Ma non è così anche con gli specialisti? Certo, dallo specialista privato si va principalmente per motivi di tempo, perché purtroppo nel pubblico ci sono liste di attesa molto lunghe mentre ci si aspetta che il medico di famiglia ti visiti comunque - più o meno - subito.

Io però insomma riesco a vedere uno spiraglio, una specie di spazietto tra il medico di base e lo specialista privato, dove sarebbe possibile provare a inserirsi offrendo magari un ponte tra le due cose, un qualcosa di più, una assistenza un po' più continua, una presenza maggiore e delle capacità aggiuntive maturate ovviamente con lo studio e con l'esperienza necessaria.

Il fatto è che credo di non riuscire a far arrivare la mia idea più di tanto a chi legge queste righe. Forse perché c'è proprio poco da far arrivare (tutto sommato è possibile) o forse perché molti sono legati a una visione del medico di un certo tipo e non lo concepiscono diversamente.

Io penso che - se ne avessi bisogno - mi sentirei più tranquillo nell'essere indirizzato e seguito da qualcuno con una visione trasversale della medicina. E certo il fatto di doverlo pagare smonta un po' tutto come un castello di carte e rende l'idea un po' utopica... ma intanto avere semplicemente un'idea non è reato (a volte) e non fa male a nessuno, e non è certo la prima volta che mi ritrovo ad andare contro corrente.

Vedremo poi, col tempo, che cosa combinerò per davvero.

Simone

37 commenti:

Valerio ha detto...

Io per questa figura "general practice", per come stanno le cose in Italia, vedo davvero poco spazio (anche se non mi permetto di dire "nessuno spazio"); per quanto rifuarda il mmg credo che contino moltissimo personalità e motivazioni del singolo ( situazione analoga alla mia professione).

Anonimo ha detto...

Ciao!!!

Guarda anche io sono un po' nella tua stessa situazione (al V anno a 30 anni dopo una laurea in odonto); mi piacerebbe fare il medico di base ma uno dei "contro" più grandi è che per forza di cose a parte i 1500 pz massimi (che bisognerebbe sperare siano "random" e non solo giovani (stai in studio da solo) o solo anziani (sei viceversa subissato da richieste di visite a domicilio)) per come stanno le cose adesso il limite di età massimo sono 70 anni!!! Cioè ok magari non ci arrivo nemmeno a 70 anni ma mettiamo il caso che sia in forze, poi che vado a fare? Il cardiologo qua vicino di casa al 70° anno spaccava ancora il mondo ed è andato a lavorare (anche solo come consulente magari oppure come ecocardiografista, nn so però non credo faccia interventi a cielo aperto anche perchè forse non se la sente di fare cose così impegnative) per una delle cliniche private maggiori della mia città una volta che non ha più potuto fare il primario nel pubblico!!! Invece il padre dell' odontotecnico da cui mi servo per forza di cose è andato in pensione al 70° anno e aveva preso la laurea a 40 (prima anch'egli faceva il tecnico). Ora non so tu come la vedi (dipende un po' dal carattere) ma una cosa più flessibile lavorativamente parlando per me è necessaria. Alla peggio con una specializzazione in med interna (ma anche senza) e un miliardino di ecografie fatte (che come sai bene sono condizionate dalla perizia dell'operatore :-) qualcuno nel privato ti vuole sempre! Ma se sei immerso nella burocrazia "di base" il tempo per le ecografie sarà ben poco!!! Anche mio padre dentista ha appena compiuto 70 anni, in salute al 100% (manco una lieve ipertensione o ipercolesterolemia), lavorava per ASL e deve andare in pensione. Per fortuna ha portato avanti anche il suo studio privato e ora può scegliere i lavori che vuole fare lasciando a qualche collega (o a me) i lavori più impegnativi. Non tanto per la pensione (che comunque per noi sarà una miseria) ma se uno se la sente non vedo perchè non possa lavorare. E in ambito medico anche solo un consiglio da uno che ha 40 anni di esperienza aiuta sempre. Per di più mi sa che sarà molto probabile per la nostra generazione arrivare a quell'età in salute. Non so. Forse se a 30 anni avessi già sto benedetto diploma di MMG, avessi riscattato i contributi dei 6 anni di medicina, dopo 40 anni di burocrazia non vedrei l'ora di andare in pensione. Ma allora se è così, concorderai con me che questo tipo di lavoro non lo vogliamo. Vogliamo un lavoro che ci piace (i.e. che vorremmo fare fino a che siamo in forze). Se no perchè riscriversi? :-) Matteo

Anonimo ha detto...

Io credo che simone intenda qualcosa in più del ''general practice'';
credo che lui intenda una figura tipo il medico della serie '' Royal Pains'', che privatamente segue pazienti in maniera ''trasversale''( anche se sono pazienti di un certo tenore socio economico, ma li è un telefilm). Mah, secondo me la società sta cambiando e in futuro mai dire mai. Infondo s e non vogliamo morire di crisi c'è bisogno di avere idee nuove. Cmq, per ciò che concerne la figura del medico di base c'è sicuramente in atto un cambiamento e una rivisitazione di tutto l'impianto della medicina del territorio. D'altra parte se i medici di base vogliono continuare a sopravvivere come categoria è necessario questo cambiamento altrimenti altre professioni sanitarie potrebbero ''rubare'' tutto ciò che riguarda le cosiddette cure primarie ( vedi la paventata istituzione dell'infermiere di famiglia). Credo che la tua idea sia comunque da approfondire. Matteo

Temistocle Gravina ha detto...

Io non capisco queste (sottili) differenze tra un medico e un altro: per me se uno c'ha uno studio con un lettino e c'è odore di disinfettante dappertutto mi va bene. La mia dottoressa risponde a queste caratteristiche e io ci vado, anche se per qualsiasi cosa non sia un raffreddore mi manda a fare analisi in giro. Se posso dire la mia, quindi dal di fuori, mi sento di dire: fai quello che ti piace di più senza tenere conto di tutto il corollario. Capisco che anche la parte "economico-organizzativa" è importante, ma si rischia di ritrovarsi, come dici tu, a compilare scartoffie tutta la vita solo per un calcolo. Se hai fatto tutta questa fatica di ricominciare daccapo, di imbarcarti in un'impresa così grossa per la tua passione verso la medicina, perché sprecare tutto questo per un semplice calcolo delle possibilità? Sarò un'idealista (che sono sempre degli sfigati!) ma mi sento di dirti: va dove ti porta il cuore! (devo pagare i diritti alla Tamaro?)

Anonimo ha detto...

Boh? Secondo me non hai avuto la fortuna di incontrare i medici di base giusti!

Ti faccio due esempi.
C'è un medico di base, a Roseto degli Abruzzi, che si chiama Bonaduce (spec. medicina interna). Lui ha la fila fuori dall'ambulatorio. Oltre ai suoi pazienti, visita chiunque si presenti nel suo ambulatorio. Ci sono persone da tutta Italia. Gente che dopo estenuanti visite e analisi, sta sempre peggio e non ha nessuna diagnosi. E lui a quella benedetta diagnosi ci arriva. Nel mio personale caso, dopo 5 mesi di visiste, disperata sono andata da lui che, visti i risultati, mi ha fatto fare gli ultimi due accertamenti. Verificato che il loro esito fosse negativo, mi ha fatto un'ultima visita e diagnosticato la fibromialgia.

Con questa diagnosi sono andata dal mio nuovo medico di famiglia (quella di prima l'aveo scaricata perché priva di qualsiasi empatia)che mi vedeva per la prima volta. il dr Roberto Tedeschi mi era stato molto raccomandato da amici. Bene, Tedeschi, mi dice che alla fibromialgia crede solo se diagnosticata da un certo reumatologo, esperto della patologia, e mi manda da lui. Confermata la diagnosi, mi ha curata Lui, che oltre ad essere medico di base è anche agopuntore. Morale della favola, sono una delle poche pazienti che ha ritrovato la propria vita (ti posso assicurare che credevo di non averne più una) senza prendere miorilassanti o inibitori della ricaptazione della serotonina. Aghetti e nuova alimentazione, con Tedeschi che mi curava e sosteneva con competenza e solidarietà. C'è bisogno come il pane di medici di famiglia che siano competenti. Cosa ti preclude essere medico di famiglia ed avere un ecografo. Tedeschi fattura a parte i suoi interventi da agopuntore, così come potresti fatturare a parte le tue eco. ps. Tedeschi fa agopuntura non negli orari di ricevimento pazienti, quindi lavora 10 ore l giorno :-)

Il punto è che la salute è un diritto, bisognerebbe potenziare e rendere più efficiente il pubblico, anziché contrarlo a vantaggio dei privati. La crisi colpisce i più poveri ed in Italia ci sono 2 milioni di persone che hanno rinunciato a curarsi. Lo trovo inaccettabile.

Daje.
Romina

Nimbus ha detto...

Io vorrei fare proprio il medico di famiglia. Ne ho provati diversi e quelli bravi sono sempre stati di aiuto.

Valerio ha detto...

Decisamente anche a me affiancare la medicina generale all'attività libero professionale sembra, per tanti motivi, molto più realistico.

Simone ha detto...

Quanti commenti lunghissimi! Ora provo a rispondere a tutti! :)

Valerio: che non ci sia grosso spazio sono d'accordo. Che motivazioni e atteggiamento personale abbiano un grosso peso... pure :)

Matteo: l'idea infatti è che vorrei un po' di flessibilità, mentre certi percorsi sono davvero un po' rigidi... ma poi lo specialista in medicina interna che apre uno studio privato non fa la stessa cosa che dico io? Non dico che la specializzazione non "valga", però se qualcuno va da lui tutto sommato una ragione ci sarà.

Matte: ma sei lo stesso o un altro? Comunque sì non conosco quel telefilm ma una cosa del genere... anche se ovviamente con le dovute differenze relative al luogo e alle possibilità.

Tim: in effetti anche secondo me le differenze e i titoli sono più sulla carta... ma poi uno cerca "solo" un medico capace. Grazie!

Romina: ma tu sei andata da lui come medico di base, o come visita privata?

Comunque mi stai parlando di un dottore con specializzazione in medicina interna e successivo corso di medicina di base, più tutte le dovute attese in graduatoria eccetera per avere i propri pazienti.

Oggi un percorso del genere è molto difficile perché anche avendo tutto a favore (vincendo subito i concorsi eccetera) ci vogliono 10-12 anni dopo la laurea solo per avere i titoli... cioè potrei morire di vecchiaia prima di avere un po' di pazienti :)

Comunque per il resto la pensiamo allo stesso modo, e io credo di restare anche nel volontariato e se serve fare le stesse cose gratuitamente. Purtroppo comunque le cose peggioreranno secondo me, perché sulla sanità fanno tagli continui, e l'idea di fare le cose privatamente non è per arricchirsi o togliere qualcosa al pubblico ma semplicemente perché non mi aspetto che esista una possibilità concreta di avere i titoli e un meccanismo pubblico che mi sostenga alle spalle. Tradotto: se anche facessi il corso triennale (entrando al concorso eccetera) probabilmente dopo non avrei abbastanza pazienti e mi toglierebbero il titolo.

Rastanguria: il medico di famiglia è quello che intendo io... o intendi il medico col corso triennale di medicina generale? Perché il medico di famiglia puoi farlo appena laureato... se una "famiglia" ovviamente si fida di te :)

Valerio: ma evidentemente come dicevo alcune cose le farò in un contesto e alcune in altri contesti... ma quale attività libero professionale si può fare oltre alla medicina generale senza altre specializzazioni?

Tempo fa parlavo di master in emergenze, corso da ecografista e un master magari in un settore "internistico" proprio per lavorare privatamente... mentre ripeto nel pubblico oltre al tempo che comunque alla fine ha il suo peso non so quanto spazio potrò trovare.

Grazie ancora a tutti!

Simone

Valerio ha detto...

Ma tu sei sicuro che se non hai un tot di mutuati ti tolgono il "numero"? Io personalmente non l'ho mai sentito, se non sei sicuro chiedo a uno dei tanti mmg che conosco. Come abbiamo detto in passato è vero che i titoli non fanno necessariamente le capacità, ma i più quando devono scegliere leggono i titoli "sulla porta", mica lo sanno prima o più spesso vengono indirizzati, in genere dal mmg o specialista diverso che per molte e comprensibili ragioni tenderanno a inviare a uno specialista. La tua domanda invece sai che non la ho capita?

Simone ha detto...

Valerio: rispiego la domanda. Tutto il discorso era partito tempo fa dall'idea di lavorare senza specializzazione.

Tu consigliavi di non fare il medico di famiglia privato ma di affiancare una attività privata a quella di medico di base pubblico... ma appunto che attività si può affiancare senza specializzazioni?

Sul numero minimo di mutuati pena l'esclusione sono quasi sicuro di averlo letto, anche se ora non so dove. Lo cerco magari.

Simone

Simone ha detto...

Valerio: guarda sto cercando ma non trovo cose precise. Comunque se vedi sul forum giovani medici trovi molti commenti poco entusiasti del corso, e poi dopo i 3 anni pare che devi aspettare qualche anno per la graduatoria e da lì hai zero pazienti ed escono fuori tante situazioni del cavolo... a me il corso potrebbe anche piacere e potrei farlo per imparare, ma non ho proprio voglia infognarmi in un "mondo" del genere. Detto con tutta sincerità :)

Simone

Valerio ha detto...

Aspe', non ti seguo, probabilmente ho frainteso: se hai dubbi di poter affiancare con successo la li era professione alla medicina generale perchè non hai la specializzazione, perché pensi di poter fare la libera professione da sola sempre senza specializzazione? Che poi farsi un "parco mutuati" decente dopo i tre anni sia difficile è certo (ti potrei raccontare certe storie....di chi va a supplicare i parroci, chi i portieri...non parliamo poi qui in farmacia...), ma male avere il "numero" non ti farebbe mentre cerchi di avviare anche lo studio in privato, no? E con il tempo affiancare la convenzione per le cose "semplici" per cui il paziente difficilmente pagherebbe pretendendolo dal mmg, distinguendoti però per scrupolo e competenza, e avendo così un ulteriore volano per fare ecografie,etc come privato (sia pur con un leggero rischio di conflitto d'interessi, ma alla fine la gente lo capisce se cerchi di "intortarla" o sei serio, te lo dice uno la cui professione vende -anche- ciò che consiglia).

Valerio ha detto...

Libera

Simone ha detto...

Valerio: mi sa che non ci capiamo, ma il senso era proprio quello: non c'è differenza e le difficoltà sarebbero le stesse, medicina generale o meno.

A me piace la medicina generale ma ripeto, l'idea che mi sono fatto è che rischi di finire in un "brutto" corso. Stai 3 anni con 800 euro al mese senza poter fare altri lavori se non guardie e sostituzioni, e poi una volta finito aspetti anni la graduatoria e da lì inizi con zero assistiti... ma chi me lo fa fare cioè alla fine dopo la laurea passano 10 anni prima di trovare una stabilità. Io vorrei al contrario iniziare subito a lavorare in Pronto Soccorso e con piccole cose e poi "guadagnarmi" la fiducia dei pazienti nel tempo, ma perdere anni dietro alla burocrazia non mi ispira tanto.

Simone

Valerio ha detto...

Secondo me la medicina generale sarebbe quella che ti consentirebbe di entrare in contatto con i pazienti, farti un none con il passaparola, non potendo contare su titoli e invii da parte di colleghi. Certo resta il punto della difficoltà di cominciare anche ad avere i mutuati, ma mi viene spontaneo chiedermi: se pensi chevsarà difficile avere dei pazienti gratis figurati a pagamento....però magari nel privato puro riuscirai a muoversi più liberamente, chi sa, te lo auguro. Ma in ps ti inquadrerebbero senza essere ne studente ne specializzando? Altrimenti sai che pensavo? Due- tre anni come medico militare? Certo l'Uniforme non è per tutti, ma se le cose non sono cambiate dai miei tempi (e magari lo sono) in alcuni campi sarebbe una bella esperienza e anche a livello umano e di vita, con parte della formazione pagata.

Valerio ha detto...

Ps: so che è brutto ma gli assistiti si comprano, lo sappiamo tutti nell'ambiente, quindi se hai una famiglia alle spalle che ti può sostenere...

Valerio ha detto...

Ah, no, ci ho pensato dopo, per le "stellette" sei fuori con l'età mi sa.

Simone ha detto...

Valerio, il fatto è che comunque dopo i 3 anni di corso devi attendere la graduatoria prima di poterti cercare gli assistiti (non si chiamano più mutuati) e il rischio è di doverti comunque cercare altro da fare nel privato.

Per cui io mi immagino 1 anno prima del concorso, 3 anni con 800 euro al mese e limitazioni di ogni tipo, 3 4 5 o chissà quanti anni di attesa della graduatoria e poi finalente inizi da zero senza assistiti.

Se per te va bene non ci sono certo problemi, alla fine c'è tanta gente che vuole fare questo percorso.

A me questa discussione però ha chiarito le idee e mi sa che di fare medicina generale mi è proprio passata ogni voglia residua :)

Simone

Michela ha detto...

però questo medico privato "trasversale" in genere si chiama "internista"... non hai paura della possibile concorrenza specializzata?

Valerio ha detto...

Mica mi ero accorto che gli avevano cambiato il nome...classica riforma all'italiana :-)
L'internista non so quanto lavori nel privato più di un ortopedico, di un gastroenterologo o di un oculista, anzi.....

Simone ha detto...

A dire il vero io ero proprio partito dalla medicina interna, e il master in medicina d'urgenza più frequenze in pronto soccorso eccetera puntano a farmi una sorta di "gavetta" internistica.

La medicina d'urgenza è una "specializzazione" di medicina interna dopo tutto e finora in pronto soccorso trovavi soprattutto internisti (come il professore con cui sono interno del resto)... poi capisco che avere un master o avere la specializzazione sono 2 cose diverse ma penso che alla fine la preparazione non sia così differente. Difficile sarà guadagnare la fiducia dei pazienti, su questo non ci piove...

Simone

Nimbus ha detto...

I miei medici di famiglia si sono abilitati prima del 94,quindi corrispondono ai nuovi mmg, quelli convenzionati col ssn. Anche io sono dell'idea che difficilmente verrebbe qualcuno, se non sei uno specialista, ma tu hai le idee più chiare di me!
Secondo me è una figura FONDAMENTALE. Quello dei miei genitori è un incompetente che scrive ricette, quelli di Torino bravi e comprensivi, a Varese un po' rompipalle (vado lì con la doccia al piede e non vuole prescrivermi l'eparina). Io faccio sempre riferimento a loro e al farmacista. Penso che sia il modo più diretto di sfruttare il proprio sapere medico per aiutare gli altri.

Simone ha detto...

Ok d'accordissimo. Il non dover fare il corso triennale (e aggiungo magari più possibilità di specializzarsi) rendeva quel percorso più semplice. Ora se volessi specializzarmi e poi fare il corso triennale e attendere la graduatoria sarebbe un percorso infinito. Il problema non è tanto avere le idee chiare quanto accettare che bisognerà adattarsi a una realtà molto difficile.

Simone

Luca ha detto...

Ciao, Simone sono il ragazzo che ti ha fatto la domanda sulla medicina generale in un precedente post e ti ringrazio per avermi risposto addirittura con un post.

Ti commento anch'io. hai scritto:

"Solo non credo che la medicina di base offra sempre il miglior servizio ai pazienti, nel senso che andare dal proprio dottore significa spesso ritrovarsi con un'impegnativa per una visita specialistica e poco altro."

e poi:

"Ancora, non mi va di legarmi troppo a una struttura burocratizzata dove non si capisce come e in che modo ti assegnano i pazienti quando poi è pronta a revocarti l'autorizzazione se non ne hai un certo numero minimo."

Mi sembra di capire che hai un'idea un pò disillusa della figura del medico di base (forse anche per le tue esperienze personali). Anch'io ho conosciuto medici di base che non sapevano veramente fare un tubo e l'unica cosa che facevano era compilare impegnative (d'altronde spesso purtroppo sceglie questa professione chi magari non è riuscito ad entrare in specializzazione, quindi come seconda scelta...), ma ho conosciuto anche persone che lo fanno con grande umanità e professionalità e sono veramente una figura a cui con fiducia si rivolgono tutti i loro assistiti. Alla fine l'ospedale è sempre un mondo un pò distaccato (e anche lì vale la regole di alcuni medici in gamba e altri che non lo sono...) e può essere solo con il medico di base che le persone possono instaurare un rapporto continuativo nel tempo...

per quanto riguarda il percorso, credo ci siano dei fraintendimenti (almeno per quello che finora sono riuscito a capire io). Non credo che nessuno possa toglierti il titolo una volta che l'hai ottenuto (a meno che per motivi gravi uno venga radiato dall'albo dei medici!). E' una questione di punteggio. Io pensavo di fare così: finita la laurea uno fa subito guardie mediche e sostituzioni per accumulare punteggio in attesa di entrare al corso. Corso di 3 anni in cui si prendono 7.2 punti.

Poi da lì bisogna fare ancora guardie e sostituzioni (o anche iul medico turistico) per ottenre gli 0.2 punti al mese che puoi avere al massimo - mi pare corrispondino a 96 ore mensili di guardie o sostituzioni -, quindi 2,4/anno massimo. Solitamente ci vogliono almeno 3-5 anni per essere assegnato e ottenre un posto (o magari anche 10/12 nella grandi città, ma se uno è disposto a sposarsi anche nei paesini al di fuori si fa molto prima...). Ci vuole del tempo, ma è anche giusto no? I posti li avranno chi avrà più esperienza, ovvero avrà maturato più punteggio, e poi così via fino a quando arriverà il nostro turno. é solo una questione di punteggio (che dovrebbe denotare esperienza...) e di liste di attesa, mi pare di avere capito.

Una volta che hai preso il posto di un altro medico che va in pensione, presumo che un pò di pazienti vengano in automatico, perchè tu sei assegnato in quel territorio e quindi alcuni dei pazienti che andavano dal medico precedente, ora magari vengono da te semplicemente perchè loro abitano lì e tu sei vicino. Se gli piaci continueranno ad andare da te presumo e, nel tempo, uno ne può conquistare altri fino a 1500 massimo. Non penso poi che nessuno possa revocarti il posto una volta che l'hai ottenuto! A meno che uno non sia un medico talmente pessimo che scappano tutti a gambe levate...

Luca ha detto...

Continuo dal posto precedente:

Quindi secondo me uno un pò di pazienti li ha in automatico, semplicemente perchè sei assegnato a quel territorio (scusa, ma di chi vanno gli assistiti del medico che è appena andato in pensione e di cui tu hai appena preso il posto? Proveranno ad andare e vedere com'è il nuovo medico che si è insediato, no?), altri assistiti invece dovrai guadagnarteli, ma la domanda è:

come medico generale é più facile conquistare pazienti che vengono da te gratuitamente perchè paga le prestazioni lo stato (dando lo stipendio a noi), o trovarli da privato facendosi pagare?

E poi molti pazienti vengono semplicemente perchè abitano lì, come ho fatto io con il mio medico di base (e mi è andata bene perchè è una brava persona)... e poi gli altri verranno, come per la libera professione, con il passaparola, se uno è capace di fare il suo lavoro...

Credo che il problema non sia tanto avere gli assistiti una volta entrato e aver preso il posto di un medico precedente, quanto l'entrare in graduatoria! Perchè ci può volere molto tempo, soprattutto se uno non è disposto a spostarsi...

Però nel mentre che uno fa guardie mediche, turistiche e sostituzioni (che pur essendo un lavoro precario, sono però pagate abbastanza bene...), può abbinare contemporaneamente qualsiasi altra cosa nel privato, come vuoi fare tu.

Per esempio, in un post precedente una ragazza ha parlato del suo medico che è anche agopuntore. Uno può quindi decidere di fare dopo o contemporaneamente al corso di medicina generale anche la specializzazione in agopuntura, e finiti i 3 anni, oltre alle guardie e sostituzioni, iniziare ad avviare una attività libero professionale come agopuntore (o chiedere di lavorare in quei -pochi- ospedali che la forniscono come prestazione). Chiaro che questo è solo un esempio, ma penso estendibile a qualunque altra prestazione privata.

Scusa per la risposta lunga e grazie per il feedback! E' chiaro che per chi ha iniziato medicina come noi a 30 anni, significa non essere medico di base prima dei 45 o anche 50 anni - dipende sempre paese o città, spostarsi o non spostarsi -, ma nel frattempo, oltre a guardie e sostituzioni che danno punteggio, si può abbinare qualunque corso e attività nel privato, che poi, visto che molti lo fanno, si puà abbinare all'attività di medico di base in ore extra-lavorative.

Ciao. Luca

Luca ha detto...

Aggiungo a quanto ho scritto prima:

" poi, visto che molti lo fanno, si puà abbinare all'attività di medico di base in ore extra-lavorative."

Intendevo ovviamente una volta assegnato come medico di base, non penso ci sia nessun problema a continuare l'attività libero-professionale, qualunque essa sia, oltre a quella di medico di base. molti lo fanno. Fermo restando che la prima attività in termini di tempo deve essere quella di medico di base, ed essere sempre disponibile per i propri pazienti del territorio. Poi nelle ore libere si potranno avere anche pazienti "privati"...

Valerio ha detto...

Ps: so che è brutto ma gli assistiti si comprano, lo sappiamo tutti nell'ambiente, quindi se hai una famiglia alle spalle che ti può sostenere...

Anche io ho sentito questa cosa veramente vergognosa. Tipo che alcuni medici privi di scrupoli che vanno in pensione, si fanno pagare 70 euro a paziente dal nuovo arrivato (provate a moltiplicare per 1500 e vedete quanto fa...).

Io non lo accetterei mai, anche se avessi i soldi per farlo, perchè:

1. E' una cosa veramente vergognosa... Se tutti ci adeguiamo a queste pratiche, come possiamo credere che la società possa migliorare?

2. Tanto alcuni o anche molti dei suoi pazienti li otterrai in automatico semplicemente perchè abitano lì e tu prendi il suo posto, come nuovo medico di quel territorio.

Col tempo, poi, dimostrando di essere un bravo medico, ne verranno altri per passaparola...

Non cediamo a queste pratiche vergognose!

Luca

Simone ha detto...

Luca: grazie per la lunga risposta.

Sono effettivamente disilluso dalla medicina generale. Ho visto medici avere solo pazienti anziani che si fanno misurare la pressione, oppure giovani che chiedono solo certificati per la palestra o impegnative per altre visite.

Credo che la medicina di base si possa fare anche in maniera diversa, certo. E questo convenzione o meno e graduatorie o meno dipende da te e dalla voglia che hai di seguire i pazienti, aggiornarti e imparare altre cose sul campo e negli anni.

Ora credo che dedicare tanto sforzo per una cosa che inizierà - se va bene - quando avrò passato i 50 anni e che come valore aggiunto mi dà solo una sorta di convenzione con lo Stato, non sia proprio nelle mie corde.

Cioè il discorso è più o meno sempre: "meglio il medico di base perché non si paga". Ecco, io ripeto che a fronte di un pagamento tutto sommato inferiore a quello che faresti facendo il "giro" degli specialisti sbagliati io vorrei offrire un servizio migliore, per chi ovviamente si fiderà e ne avrà l'interesse.

Dedicare la vita a ottenere un qualcosa che sembra più un concetto burocratico che medico a me non fa impazzire. Poi ripeto dopo la laurea qualcosa dovrò fare e se le possibilità sono quelle mi adatterò... ma spero di trovare una strada in cui riconoscermi meglio.

Simone

Simone ha detto...

Luca: detto brutalmente, secondo me se non ti compri i pazienti dopo un po' ti levano la convenzione, perché quella cosa del numero minimo io sono convinto di averla letta. Spero di sbagliare, però!

Luca ha detto...

Simone,

concordo su tutto quanto hai scritto nell'ultimo intervento. L'unica cosa che mi sento di osservare però è che le due cose non si escludono necessariamente a vicenda. Cioè non è necessario dover scegliere se perseguire solo la strada pubblica o solo quella privata, ma le due cose possono coesistere, come sttolineavo prima.

Le guardie e sostituzioni che all'inizio andranno fatte da tutti per poter campare (perchè non è che se uno apre uno studio privato, magicamente il giorno dopo ha 10.000 pazienti che fanno la coda...), nella strada pubblica ti danno anche del punteggio in graduatoria (oltre a farti portare a casa la pagnotta).

Forse l'unica vera grande differenza è che durante i 3 anni del corso in medicina generale non è possibile fare attività libero-professionale, e quindi si "ritarderebbe" la gavetta nell'apertura di uno studio privato di 3 anni appunto, oltre che di 6-12 mesi usati prima di entrare al corso per attesa/studio per il test.

Chiaramente questo aspetto è per forza di cose una scelta individuale. C'è da dire però che il corso in medicina generale dovrebbe essere un valore aggiunto in cui si impara molto, ma ho sentito pareri contrastanti al riguardo in Italia (tipo che si finisce ancora a fare da tappezzeria, ma molto dipende dal proprio tutor e dal medico di base a cui si viene assegnati -o che si sceglie-).

Per il discorso del numero minimo di assistiti e sul "comprarli", ti mando un'email, così ogni tanto ci si può sentire per scambio di opinioni...

In bocca al lupo per la fine dei tuoi studi!

Luca

Nimbus ha detto...

Entro 3 anni bisogna avere 300 assistiti, altrimenti la convenzione è annullata. Si può anche cominciare con 0 assistiti. Un documento della regione Piemonte lo spiega molto bene. Da quello che mi hanno detto, i pazienti possono essere "comprati" dal precedente medico, anche se mi sembra assurdo. Altri mi hanno detto che, salvo esplicita richiesta dei pazienti, le asl li riassegnano al nuovo medico.
Ad ogni modo, credo che in pochissimi si preoccupino del medico di famiglia e in genere prendono il più vicino a casa.

Simone ha detto...

Ok allora il numero minimo non me l'ero sognato. :) grazie per le precisazioni!

Simone

Nimbus ha detto...

Prego ;) nonostante le mille paure, è proprio ciò che vorrei fare, cerco di informarmi il più possibile :)
Invece ti pongo una questione, giusto per tornare in topic: come vedi la tua opzione di medico generico privato in rapporto alla necessità di emergency di puntare sul progetto italia?
La situazione è molto grave. I medici, purtroppo, sono molto venali. Basti guardare i loro prezzari (100€ per una visita specialistica, nel migliore dei casi, per non parlare di eco e rx). La gente ha meno soldi e mi sembra immorale che i medici non vengano incontro alla disponibilità economica delle persone.

Simone ha detto...

Guarda, io penso di rimanere anche nel volontariato e a quasi 40 anni io ho sempre più che altro pagato per stare nella sanità (come volontario o studente) per cui tanto venale non mi sento :) Se vai nel privato poi pagherai non so pure la gente muore di fame però i ristoranti non sono mica gratis. Non conosco il progetto di emergency, ma tanti dottori spesso lavorano come privati e un periodo ogni tanto lo passano in certi paesi a operare gratis... però quando tornano qui penso che si facciano pagare.

Simone

Nimbus ha detto...

Il punto non è farsi pagare, ma farsi pagare il giusto e c'è chi ci prova :)
Da' un'occhiata al sito di emergency, progetto italia. È un'altra realtà che sembra molto stimolante

Nimbus ha detto...

Però non paragonarmi un dottore ad un ristoratore, su ;)

Simone ha detto...

Tu parli di etica e moralità ma se è giusto lavorare gratis per i "poveri" è anche giusto chiedere di essere pagati da chi è "ricco" e viene a cercarti perché non vuole le attese e la confusione di servizi gratuiti.

Quella cosa di emergency non l'ho tanto capita: fanno visite e prestazioni specialistiche parallelamente al servizio pubblico prendendo fondi da donazioni e 5 per 1000. A me sta benissimo, anzi ci lavorerei volentieri... ma in che modo questo è più etico rispetto a farsi pagare da chi può permetterselo o è semplicemente assicurato?

Simone

Anonimo ha detto...

Guarda che per il concorso di MMG servono agganci politici. Good luck!