29/11/13

User unfriendly.

Il nuovo computer che vi aiuterà nel lavoro.
Nel mio reparto ci stanno gli sfigmomanometri (i cosi per misurare la pressione) a parete.

Quelli tondi, belli grossi, attaccati al muro che così (nell'idea di chi se li è inventati) ce ne sta sempre uno accanto a ogni barella e soprattutto chi passa di lì non può fregarseli tanto facilmente.

Questo nell'idea. Nella pratica lo sfigmomanometro sta attaccato al muro, e il paziente a cui devi prendere la pressione sta nell'altra stanza a 28 metri 3 porte e 5 pareti più in là, e se non smonti quel coso dal suo supporto e non te lo porti appresso non ci arriverai mai.

Il fatto è che - non essendo pensati tanto per stare in giro quanto per stare appesi - dopo un po' che li smuovi e li appoggi per tutto il reparto gli sfigmomanometri a parete iniziano a funzionare male.

Intanto già di loro sono vecchi come il cucco. E quando stringi il manicotto e lo gonfi senti il tessuto a strappo ormai usurato che cede cede cede finché il manicotto non si apre con un prrrrrrrrrrrrrr che sfiata tutto e il paziente ti guarda con la faccia come per dire: ma guarda che dottore coglione che m'è capitato.

Poi a forza di prenderli e sbatterli c'è quello con la lancetta piegata che segna una pressione che devi più indovinare che leggere. Quello col vetro rotto che se lo afferri male muori e quello che perde aria e si sgonfia talmente in fretta che per leggere su che numero stavi quando hai sentito il primo battito devi rallentare il tempo tipo i videogiochi di Max Payne.

Poi c'è l'elettrocardiografo.

Arriva il paziente critico. Tu scopri il torace, metti gli elettrodi con quelle cacchio di ventose che non prendono mai e devi reggerle a mano, premi "stampa" sullo strumento con non si sa bene quale arto ti è rimasto libero e lui:

1) Si spegne se non avevi attaccato la spina.

2) Non stampa un bel tubo perché non si sa perché, forse è rotto.

3) Decide che comunque non stampa, perché SECONDO LUI hai messo gli elettrodi male.

4) Stampa ma s'inceppa la carta.

4) Stampa e non s'inceppa ma lo sportellino chiudeva male e sulla carta chimica non si legge una mazza.

Ora, io dico sempre: quando sarò medico io, comprerò un maledetto elettrocardiografo che se premo il tasto stampa E ZITTO, perché il dottore sono io e lo decido io come stanno gli elettrodi. Per lo sportellino che non si chiude, invece, ci metterò un pezzo di scotch.

Vabbe'. Presa la pressione, fatto l'ECG: mancano i prelievi.

Faccio il prelievo arterioso. E fin qui ok, che almeno il Padreterno non c'ha comprato le arterie facendo un appalto al ribasso, e quando le buchi - in genere - il sangue ancora esce. Vado alla macchina che analizza i prelievi. Infilo il cappuccetto nella siringa, il cappuccetto aspira un po' di sangue e... e... "campione non rilevato". O rivelato. O come accidenti si scrive.

"Inizio test di qualità. Il test di qualità termina tra... 3 minuti".

Cioè capito? Come tocchi il tasto sbagliato, quell'accrocco malvagio prende e si mette 3 minuti a farsi i cavoli suoi, e tu fermo lì con la siringa in mano ad aspettare che abbia finito.

Ma se c'è un'emergenza? Se chissene frega del controllo di qualità, intanto dimmi almeno quello che mi puoi dire? Dove si interrompe 'sta cosa? Non c'è semplicemente un tasto che posso premere?

No. Puoi solo aspettare.

E poi, l'altro giorno, durante il controllo è apparso questo:

"Microgoagulo rivlelvato. Nuovo test in corso. Il nuovo test termina tra... 9 minuti".

In 9 minuti il prelievo arterioso altro che microgoaguli, si macrocoagula tutto! E mo' spiegalo tu al paziente che devi ribucarlo, perché la macchina dell'emogas ci odia.

E una volta poi fatti i vari esami, a uno piacerebbe - che ne so - aprire il computer e vedere la TAC o le lastre che magari sono state fatte... anche solo - così - per imparare qualcosa.

Solo che c'è la cazzo di privacy, e per aprire il computer ci vuole la password che a te non te la danno per via della privacy, e ce l'ha solo il professore. Allora insegui il professore per farti mettere la password, e dopo mezz'ora un'ora due ore diciamo che ha un minuto libero tra un paziente e l'altro, e ti dà retta.

Solo che il programma per vedere le immagini è mezzo buggato e ogni tanto prende e s'impalla, e il professore deve metterti la password di nuovo... ma solo dopo che hai chiuso tutti i processi con ctrl+alt+canc o - una volta sul 3 - scoprire che s'è impallato veramente di brutto e devi per forza spegnere il PC e riavviare tutto da capo. 

Sperando, ovviamente, che si riaccenda.

Simone

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel reparto che vorrei ci sono solo persone oneste e rispettose al punto da renderti lo sfigmomanometro comprato due giorni prima (e il Signore mi benedica quando l'ho dimenticato per puro caso in un cassetto) senza aver perso qualche componente. Nel reparto che vorrei le terapie sono scritte al computer e i farmaci son tutti presenti senza dover rincorrere qualcuno che ti faccia il "favore" di ordinarli... E il paziente sa tutto dei cambiamenti della sua terapia e tutti i risultati dei suoi esami del sangue! E l'elettrocardiografo... Quel maledetto... L'elettrocardiografo non apparterrebbe al 12° secolo e non dovresti accenderlo e spegnerlo 130000 volte e mettere il filtro altrettante volte perché sarebbe così efficiente da farti l'ecg e da darti anche la diagnosi senza chiedere a nessuno di portare a refertarlo e beccarti millemila maledizioni.

Per gli emogas... Di quelli in effetti non ce ne occupiamo, siamo così progrediti da mandare tutto in rianimazione (altro che 9 min.) e a passare la palla a loro... Almeno di quelli non ci possiamo lamentare poi tanto!

Ma il lavoro in ospedale è "bello" anche con tutti i suoi casini, che ogni tanto ci fanno anche ridere, in fin dei conti=)

Nicolò

Nimbus ha detto...

ci sono due punti 4)! Navarra, attenzione!
I computer si impallano perché non siete ingegneri del settore, il vantaggio è che, se l'ospedale fosse sul punto di crollare, sapresti come intervenire.
Il bullet time per la lancetta è fenomenale, la chicca del post.

Simone ha detto...

Nicolò: allora abbiamo lo stesso elettrocardiografo! :)

Nimbus: ahah, in effetti un ingegnere servirebbe proprio! E quella battuta pensavo che l'avrei capita solo io ahah :)

Simone

Ariano Geta ha detto...

Certo che se uno è in procinto di essere ricoverato per un piccolo controllo, meglio che non legga i tuoi post o rischia di farsi venire attacchi d'ansia ;-P

Simone ha detto...

E mo' l'ansia per il pc che si impalla o lo sfigmomanometro vecchio... esagerato! Auguri per il controllo!!! :)

Anonimo ha detto...

Figurati che quando mi è capitato di dover fare un eco color doppler (o come si scrive) in pronto, la macchina si è spenta da sola 3 volte e son rimasto là un'ora e mezza con il medico che imprecava in cinese :)

Dama Arwen ha detto...

Mio Dio… però così pare comico, ma se fossi lì al momento morirei di incazzatura!!