18/07/14

ll tirocinio a chirurgia d'urgenza.

Fa male l'occhio? E noi lo caviamo: problema risolto.
Nel mio ospedale, come del resto nella maggior parte dei pronto soccorsi (pronti soccorso?) grandi, la parte delle emergenze chirurgiche è separata da quella delle emergenze mediche.

Così come ancora da un'altra parte si trovano il pronto soccorso oculistico, quello ginecologico, quello pediatrico, quello ortopedico e quello delle urgenze minori. E quello otorino. E quello... bo'?! Ora non mi viene in mente, ma qualche altro pronto soccorso - di sicuro - ci sarà.

Così se hai il dolore al torace ti visita subito l'internista, che magari è un infarto. Se hai dolore alla pancia ti visita subito il chirurgo, che magari hai l'appendicite. Mentre se hai il dolore un po' sopra e un po' sotto, chiunque ti visita ti visita dirà in ogni caso che non sei un paziente suo, incazzandosi a morte con l'infermiere del triage.

E capirete che se da studente stai fisso in un posto dove vedi i pazienti con i problemi X e Y, ma poi dopo la laurea vai in un altro posto dove vedrai i pazienti con i problemi W e Z, questo potrebbe portare al non irrilevante contrattempo di trovarti di fronte a uno che sta male, e tu che non sai dove accidente mettere le mani.

Fatto sta insomma che - unico studente credo di tutta Italia o anche probabilmente delle Americhe e dei continenti sub-equatoriali limitrofi - per cercare di colmare un po' un minimo di qualche mia incolmabile lacuna, di tanto in tanto frequento anche gli altri pronti soccorsi per conto mio e gratis e facendo un lavoro in più che non mi verrà riconosciuto in alcun modo. Ma - diciamo la verità - lo faccio soprattutto perché mi piace, e perché - ancora più soprattutto - non devo essere tanto normale.

Del pronto soccorso pediatrico ho già parlato tipo 6 mesi fa. Di oculisti e ginecologi non mi importa sinceramente più di tanto, e dunque non resta che la parte della chirurgia.

Il bello del pronto soccorso chirurgico, rispetto alla sala rossa, è che le patologie sono più chiare e le terapie più semplici:

Arriva un medico in pensione con l'ernia del disco e il colpo della strega: tu gli metti la sua bella flebo di antinfiammatori e antidolorifici e grastroprotezioni del caso. Lo piazzi da una parte, e dopo un po' lo vai a rivedere.

«Come va il dolore?» chiedi. «È passato?»

«Va un po' meglio» risponde lui.

Magari non troppo convinto, a dire il vero. Ma insomma: non tagliamo troppo per il sottile! Via l'agocannula, stampa un po' di fogli al computer, timbro, firma, stretta di mano, e il paziente torna a casa.

Arriva il vecchietto che è inciampato e s'è rotto la testa? Facile! TAC, RX, punti di sutura. E se è tutto a posto: a casa, anche lui.

I pazienti chirurgici arrivano con le loro gambe. Ti spiegano quello che hanno parlando a chiare lettere. Spesso conoscono già la loro patologia, e ti dicono pure quello che devi fare per curarli.

«È la solita colica, dotto'» spiega un signore sulla cinquantina. «Sbrigateve a famme la flebo, che nun je la faccio più. Meno male che tra du' giorni me opereno!»

Il pronto soccorso chirurgico è sempre super-affollatissimo, questo sì: pazienti in barella, pazienti in sala di attesa, pazienti al triage, pazienti davanti alla porta, pazienti da rivedere, da dimettere, ricoverare... e ogni minuto suona il telefono che c'è il parente di uno, le analisi dell'altro, la radiografia di questo che s'è persa, la TAC da refertare o la risonanza magnetica che vuole l'impegnativa per il mezzo di contrasto.

Praticamente è un po' come stare alla Posta, solo che invece dei pacchi e corrispondenza devi gestire le persone in attesa e tutto il casino che gli ruota attorno.

Il pronto soccorso chirurgico mi piace anche perché i pazienti più gravi vengono seguiti da tutta un'altra parte, per cui puoi andare lì con l'idea che - in linea di massima - farai il tuo lavoro con il tuo ritmo senza ritrovarti di colpo proiettato in qualche puntata di E.R. Che sì E.R. è fico e tutto quanto... ma magari - qualche volta - è bello pure l'ambulatorio tranquillo dove non succede niente di particolarmente drammatico e puoi tornartene a casa senza il magone.

Che poi il problema diventa che certi pazienti sono talmente meno gravi che, dopo un po', iniziano a smaniare per essere visitati prima loro, che è tardi, che c'hanno da fare e che vogliono andarsene.

«Mi faceva male la pancia» spiega uno. «Poi sono andato in bagno, e m'è passato. Non me la fate la colonscopia?»

«È grave, dotto'?!» chiede un'altra ragazza. «Mi sento gonfissima. Eppure è una settimana che mangio solo insalata!»

Oppure, un classico:

«Sono cinque giorni che mi fa male l'orecchio. Epperciò oggi mi sono preoccupato tantissimo e ho chiamato l'ambulanza per portarmi in pronto soccorso a farmi visitare. Adesso. Alle quattro di notte».

E io capisco che uno si spaventa, e che magari ha bisogno di sentirsi rassicurato. Ci mancherebbe! Noi stiamo lì apposta. Però se ci sono 20 persone in attesa e altre 20 appena visitate più 20 in barella da rivedere per soli 2 - dico 2 - medici, non è che potete bussare ogni 5 minuti per chiedere quando tocca a voi: questo non accelererà in alcun modo i tempi, e rischiate soltanto di finire a litigare.

Del pronto soccorso chirurgico - infine - mi piace soprattutto il fatto che la gente, il più delle volte, guarisce.

Che pare una assurdità, ma la medicina, i farmaci e le terapie - per conto loro - non è che risolvano un bel niente: la pressione alta la tieni controllata, ma se smetti di prendere i farmaci sale di nuovo. Per il diabete ti danno l'insulina. Per la cardiologia ci stanno 100 mila terapie, ma nessuna che ti dà un cuore di nuovo sano, a parte i trapianti... che pure quelli - a voler essere pignoli - sono una roba chirurgica, oltre che a essere di per sé un gran bel casino.

La terapia medica cerca un equilibrio tra la vita e la malattia. Un'omeostasi farmacologica in cui inserire una persona, allo scopo di influire in maniera positiva sul suo stato di salute altrimenti compromesso.

Invece la chirurgia è bella perché, dopo l'intervento del chirurgo, il problema è - in un certo qual modo - risolto.

C'hai i calcoli nella colecisti? Noi la buttiamo via, e i calcoli non ti vengono più. Ti sei rotto tutte le braccia? Noi ti mettiamo un 2-300 chiodini: avrai qualche problema con i metal detector ma le braccia, in linea di massima, le rimuovi. Ti sei tagliato le dita con l'affettatrice, segato una gamba mentre potavi la siepe o staccato un orecchio dal parrucchiere? Niente che non si risolva con un po' di ago, filo, colla vinilica e cerotti medicati.

Che poi lo so che ci sono anche interventi per condizioni, purtroppo, irrisolvibili, e che tra medicina e chirurgia non esiste davvero una distinzione così netta. Ma almeno nei box del pronto soccorso chirurgico, dove ti occupi solo di eventi acuti su pazienti altrimenti - almeno fino a poco prima - sani, i chirurghi tendono a risolvere un po' tutto. E alle brutte ti rattoppano comunque alla meno peggio, e amen: quel che è stato è stato. Altro giro, e altra corsa.

La vita va avanti, con tutti i suoi problemi. Ma almeno a questo - di problema - non ci pensiamo più.

Simone

15 commenti:

Andrea ha detto...

Ma quindi chirurgia d'urgenza e pronto soccorso chirurgico non sono la stessa cosa? Il medico che lavora in PS chirurgico entra mai in sala operatoria?

Simone ha detto...

La chirurgia d'urgenza è l'insieme di pronto soccorso chirurgico (i cosiddetti box), osservazione chirurgica, sala operatoria e sala rossa (per quanto riguarda la competenza dei chirurghi).

Nei box chirurgici lavorano dei chirurghi ma solo alcuni fanno anche sala operatoria. È più sensato dire forse che alcuni chirurghi della sala operatoria di urgenza a volte fanno anche turni nei box del pronto soccorso.

Credo comunque che ogni ospedale lavori a modo suo :)

Anonimo ha detto...

Raccontata cosi piacerebbe anche a me lavorarci.:)
Ad ogni modo credo Che il plurale di pronto soccorso sia ...pronto soccorso.
Con articolo plurale:I pronto soccorso vs il pronto soccorso.
Un po' come per cinema.
Il cinema e I cinema.
Ma sei perdonato visto Che ,in qualita' di ingegnere conoscerai tratta lined integrali....

ThereseM ha detto...

E un po' quello che mi piace della chirurgia e che non mi piace della medicina interna! Ottima retrospettiva!
Ciao Simo!!

Simone ha detto...

Anonimo: c'è tutto un articolo dell'accademia della crusca, se vuoi :)

http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/pronto-soccorso-linguistico

Therese: ciao!! :)

Simone

dactylium ha detto...

Non so se sia più complessa la medicina o la grammatica italiana...

Ciao,
dacty

Anonimo ha detto...

WOw quanto entusiasmo per la chirurgia! Ma perché non fai il chirurgo allora, magari ti dedichi solo al DEA ( visto che dicono che bisogna essere giovanissimi per imparare ad operare). Tra l'altro mi sembra che i chirurghi generali possano accedere ai concorsi per il PS. Comunque ricordati che ''l'addome è la tomba del medico''......e anche del chirurgo ( mia aggiunta). Matteo

Simone ha detto...

Dacty: altro che!!! :)

Matteo: se dobbiamo essere precisi, in linea teorica il medico di pronto soccorso dovrebbe occuparsi di entrambi i pazienti, medici e chirurgici, delegando poi al chirurgo vero e proprio il lavoro in sala operatoria. Per cui insomma andando al pronto soccorso chirurgico seguo comunque una parte della medicina d'urgenza... anche se da noi non se ne occupano gli urgentisti (che tra l'altro sono una 50ina in totale in tutta Italia).

Insomma grande confusione, vero? :)

Chirurgia d'urgenza è in effetti equivalente a chirurgia generale, ma come chirurgo da sala operatoria invece non mi ci vedo tanto.

Piergiorgio "The tropicalist" Bertucci ha detto...

Fantastico!! Molto divertente. In ogni caso, io, che lavoro nel DEA Internistico ma che fortunatamente ho lavorato in un Pronto Soccorso "completo", quando vengono tirocinanti insegno loro a gestire sia patologie "mediche" che "chirurgiche" (in fondo ci siamo laureati in Medicina E Chirurgia), li conduco in Ortopedia, in ORL, in Ambulatorio Chirurgico...così che quando si troveranno davanti i pazienti più disparati, almeno un po' di conoscenza meno limitate le avranno... :-) Buon lavoro a tutti PgB

Simone ha detto...

Pgb: grazie! Anche lo strutturato con cui frequento devo dire che si "allarga" molto, ma più sulla neurologia, sulle immagini, sull'ecografia, sulla cardiologia... cose che da tante parti non avrei visto mai. Ma ci sono 3-4 patologie che sono "solo" dei chirurghi, e lì un salto ce l'ho dovuto fare :)

Simone

valerio ha detto...

Però pure il farmacologia a volte è risolutivo, basta pensare agli antibiotici...

Anonimo ha detto...

ahahah che ridere questo post :)
ma è vero che per fare i chirughi bisogna cominciare giovanissimi? io posso metterci una pietra sopra?

Simone ha detto...

Valerio: quella è malattie infettive. E vabbe hai vinto :)

Unabottadivita: bo credo che principalmente dopo la specializzazione ancora non sai fare nulla per cui tutto sommato forse è vero. Ma poi uscirà quello che ha fatto il chirurgo a 60 anni :)

Simone

Argentea ha detto...

Quello dell'orecchio è veramente successo al mio moroso di turno di 118 martedì notte. Chiamati alle 5 del mattino per male all'orecchio su donna adulta da una settimana, "mi hanno detto che se non passava di farmi vedere"... aiutooo!

Simone ha detto...

Argentea: e che credevi, che me lo fossi inventato?! :)