03/01/11

Fare lo scrittore nel 2011... magari unendo diverse passioni.

Quest'anno uscirà un mio mini-racconto sulla futura raccolta Delos dedicata a 365 racconti horror. Certo non è come pubblicare un romanzo... ma come sempre da cosa nasce cosa e non si sa mai.

Per il resto dal punto di vista narrativo è un po' un mortorio, ma forse nemmeno me ne importa più tanto. Diciamo che se mai pubblicherò Primo Mazzini probabilmente ne scriverò un seguito (per cui al posto vostro non inizierei ad agitarmi troppo). Se invece avrò in testa la storia giusta proverò a scriverla, ma per ora ho le idee talmente confuse da non sapere più nemmeno io di che parlerebbe un mio libro e in che genere potrei inserirlo.

Sul fronte valorizzazione dei libri già scritti, il libro dei gatti sta partecipando al concorso Nabu, indetto dalla casa editrice Avagliano. Praticamente la cosa degna di nota è che la giuria è formata da studenti, e io questa cosa che saranno i lettori a decidere i libri vincitori non so se sia un bene o un male, ma è comunque una novità interessante che magari potrebbe smuovere un po' le acque. Da notare che questo libro è stato rifiutato da tutto il mondo, ma io continuo a proporlo in giro... sarò scemo o faccio bene? Intanto i ragazzi mi diranno che ne pensano loro, e io incrocio le dita.

E veniamo all'idea che mi è venuta recentemente: ora sto preparando l'esame di Immunologia, e mentre studiavo un capitolo dedicato alle malattie autoimmuni ho pensato che si trattasse di cose interessanti.

E insomma, ho pensato: magari queste cose così importanti potrebbero interessare anche a chi non studia medicina, e di certi argomenti sente solo parlare in televisione, e con particolari dati in modo superficiale o al contrario in maniera complessa e incomprensibile.

Insomma: e se scrivessi qualcosa di medico? Brevi articoli di divulgazione, per spiegare e chiarire qualche argomento che - tra i tanti che mi capita di studiare - mi sembra meritevole e degno di attenzione.

Sarebbe bello un po' perché la scrittura divulgativa ora come ora mi prende più della narrativa. Un po' perché magari attraverso il blog potrei ricevere delle domande e tirare fuori dei discorsi molto più sensati di quelli che faccio sui miei esami universitari. E poi perché sarebbe un modo per scrivere e studiare fondendo le due cose, senza pensare che una parte della mia vita debba necessariamente escludere l'altra.

Che ne pensate? Io, intanto, inizio a tirare fuori i primi argomenti... e vediamo un po' che combino.

Simone

11 commenti:

Temistocle Gravina ha detto...

Penso sia interessante come idea. La cosa migliore è, come sempre, iniziare e vedere 'l'effetto che fa'; ma penso che le premesse ci siano tutte. L'importante è che non ci fai diventare tutti paranoici!

Dama Arwen ha detto...

:-)

Già Glauco aveva parlato della raccolta 365 racconti Horror... devo ricordarmi di acquistarla (Dama cervello groviera).

Per quanto riguarda il libro dei Gatti lidea che venga valutato da dei ragazzi/lettori è totalmente positiva. Direi che "comunque andrà sarà un successo". Perché secondo me, nella letteratura come nel cinema il divario tra aspetti tecnici ed emotività dei crtici è troppo grande.

Spesso ho visto criticare dei film dal punto di vista cinematografico. Magari a me (e ad altri) son piaciuti. Certo, la tecnica serve, però personalmente dò più valore al contenuto che alla forma.

Ci vuole una via di mezzo nella capacità critica secondo me. Dopotutto nemmeno Tolkien era uno scrittore e la forma con cui ha redatto Silmarillion, Signore degli Anelli e quant'altro è dele tutto discutibile. Ma io lo adoro lo stesso.

Poi de gustibus, un'altro tipo di approccio al tuo libro tanto rifiutato ti sarà solo di aiuto.

Testi divulgativi sulla medicina? Davvero interessante, se poi riuscissi a renderli in forma di mini racconto (come la telefonata drammatica dei tuoi amici coglioni :-P) sarebbe fantastico secondo me XD

Rimango in ascolto! ;-)

Mirco ha detto...

Scrivi un medical thriller!

L ha detto...

Simone, postare su elementi di medicina, senza neanche avere una laurea, non mi pare una grande idea.
Magari potresti scriveree dei romanzi horror basati sulla medicina, sfruttando le tue conoscenze in materia. Se la prossima ondata sarà sugli zombie, potresti crearci una base medica credibile.

Io eviterei bieche operazioni commerciali come quella della Delos. 365 racconti, ogni autore compra almeno una copia, in più ci sono i costi di partecipazione.
La Delos cerca i soldi degli autori, non dei lettori. Editoria a pagamento mascherata.
Don't feed the bears, Simone.
Arwen, non è una raccolta fatta per contenere bei racconti, ma per ciucciare copie dagli autori, Ti consiglio di acquistare altri libri.

Simone ha detto...

Tim: eh, speriamo di no!

Dama: alle volte il giudizio su un testo passa per ragioni tecniche, di contenuti o anche commerciali. Secondo me insomma è anche questione di trovare il giusto "posto" per un libro o per una storia.

Un libro di medicina simile a quello sulla scrittura... l'idea sarebbe quella. Ma sarò in grado di scriverlo?

Mirco: eh. Il problema è che tra medical e fantastico non cambia moltissimo (specie se la butti su patologie rare o procedure avveneristiche). Secondo me insomma si rischia di finire come al solito in un genere che nessun editore vorrebbe mai pubblicare.

L: io il romanzo horror posso pure scriverlo, visto che la medicina ispira molto in questo senso. Non è che una cosa escluda l'altra.

Non essere medico certo è un problema, ma bisogna anche decidere come porsi... sicuramente non darò pareri medici o consigli su come farsi curare. Tra l'altro ho scritto un corso di scrittura non essendo scrittore, per cui magari è proprio il mio genere ^^.

Riguardo alle raccolte come dico sempre non è che mi entusiasmino, ma non sono nemmeno così negativo.

Simone

CyberLuke ha detto...

D'accordo con Dama: se trovi la chiave giusta, i "racconti medicali" potrebbero spaccare.
Un titolo per la raccolta? Vediamo... Doctor Navahouse? uhmmmmm...

Unknown ha detto...

E' una bella idea, la sto seguendo anch'io per un racconto che ho in ballo da parecchio tempo.
Credo si tratti anche di onestà intellettuale verso i lettori scrivere di un argomento che si conosce quanto meno decentemente. :)

Simone ha detto...

Cyber/Dama: parliamone. Il dr. House l'hanno già fatto, e in effetti mi piace un sacco. Devo capire cosa potrebbe ispirarmi... una serie di mini-romanzi o racconti brevi autoconclusivi? Post un po' leggeri come quelli sulla scrittura, solo su malattie e notizie mediche? Devo iniziare a far girare gli ingranaggi...

Samirah: più che altro, parlare qualcosa che si conosce almeno un minimo può darti delle altre idee... e si fanno meno brutte figure ^^.

Simone

Mirco ha detto...

Dopo Gomorra di Roberto Saviano...
Gonorrea di Simone M. Navarra.
Nelle migliori librerie.

Simone ha detto...

Mirco: be', essendo una malattia a trasmissione sessuale è già un buon inizio... ^^

Simone

Anonimo ha detto...

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