26/09/11

Studiare - davvero - passati i 30 anni.

I tre anni di studio appena passati sono stati pieni di soddisfazioni.

È stato bello scoprire di riuscire a superare esami apparentemente insormontabili come Anatomia e Biochimica, ed è stato gratificante iniziare lentamente a capire come funzionano il corpo umano, le malattie e - di conseguenza - la medicina.

Però la realtà, il lavoro reale di mettersi lì sui libri e imparare nozioni a memoria, non è stata proprio una passeggiata.

Io non so se sono mai stato tanto bravo a memorizzare. Non credo. E comunque, tolta la parte teorica dei primissimi esami (le terribili dimostrazioni) non è che a Ingegneria ci fosse davvero così tanto da imparare e saper ripetere così com'è, paro paro al libro. A Medicina invece la storia è diversa: ci sono esami fatti di centinaia di pagine di nomi, e se ti ricordi bene tutto parola per parola sei bravo, altrimenti all'esame tanto vale che non ti presenti nemmeno.

E io non so se a 20 anni avrei avuto più facilità a fare Medicina, rispetto ad adesso: forse quando ero un po' più giovane memorizzavo più infretta, e probabilmente da ragazzino il tuo cervello è un po' più rapido rispetto a quello di uno più grande. Però vedo i ragazzi al corso con me e mi rendo conto di quanto studiano e quanto faticano, e penso che l'età che hai conta tutto sommato meno rispetto ad altri fattori. La verità è che per fare gli esami di Medicina devi studiare un casino, e l'unica dote che ti serve davvero è la voglia di stare seduto alla scrivania fino a farti il sedere quadrato.

Che poi io ho anche una media bassa, e alla fine tendo molto a tagliare gli angoli e a rendermi la vita più facile per quanto possibile. Eppure studiare, questi tre anni, in alcuni momenti mi è pesato molto.

Perché non è tanto quando sei nell'età in cui fare l'università è normale, e magari anche molti tuoi amici devono fare lo stesso esame e allora state chiusi in casa e finisce così. Però quando sei l'unico a startene a casa a studiare mentre tutti quelli che conosci fanno altro, ecco che forse inizia a pesarti un po' di più. In questi tre anni ho perso cene, feste, giornate al parco coi nipotini, fine settimana al mare... e alla fine non è che non mi pesasse ma era una cosa che sentivo di dover fare, e l'ho fatta.

Un momento davvero difficile è stato con Anatomia 3: a un certo punto mi ricordo che stavo leggendo una la descrizione di una struttura anatomica, ma non capivo nemmeno che cosa fosse e in che parte del cervello si trovasse... e figurarsi se potevo riuscire a ricordarmela a memoria! Ho guardato su un altro libro, ma non si capiva un cavolo neppure lì, era solo un muro di parole da imparare. Ho guardato su Wikipedia, e ancora nulla: il vuoto, continuavo a non capirci niente. E vi giuro che m'è venuto da piangere.

Poi a Pasqua ho fatto il pranzone festivo con tutta la famiglia. Mi sono alzato, sono andato a casa e mi sono messo a ripetere i nervi e le vie nervose con la testa che mi pulsava per aver mangiato troppo, lo stomaco pieno e la voglia mostruosa di collassare sul letto e dormire.

Altro periodo brutto, la scorsa estate: mi sono fatto una bella vacanza, ma poi ho passato tutto Agosto a studiare Biochimica. I miei andavano al mare, e io a casa su Biochimica. I nipotini andavano fuori, e io a studiare Biochimica. Gli amici facevano falò, feste, serate varie... ma io sempre Biochimica e quelle formule maledette che non mi riuscivo a imparare. Se non avessi fatto così, non lo avrei superato mai.

Insomma, a me piace studiare e probabilmente - come dice qualcuno - sarò bravo, portato, secchione e tutto il resto. Però quando hai 30 anni passati le meccaniche della tua vita sono un po' diverse da quelle di un adolescente, e studiare significa anche perdersi tante cose, stare lontano da amici e affetti, e seguire un obiettivo che si è deciso di conseguire, rinunciando però sempre e comunque a qualcos'altro.

Anche questo Sabato: non sono andato a una festa, perché dovevo studiare per un esonero di Farmacologia. Poi ho studiato tutta la Domenica, perdendomi forse l'ultimo giorno di mare dell'anno... ma poi niente: non sono andato nemmeno a provarci, perché c'erano troppe cose che ancora non ricordavo.

Solo che se anche l'esame non l'ho fatto sono rimaste la stanchezza. La frustrazione perché comunque non ce l'hai fatta, anche se non sarà la fine del mondo, e infine pure un po' di tristezza per le cose che mi ero perso.

Per fortuna ho un sacco di persone vicino che mi capiscono, e un po' mi fanno sentire meglio. Poi nel pomeriggio sono andato a prendere mio nipote a scuola, e ho passato un po' di tempo con lui. Stasera esco un po', e adesso sono qui che sto aggiornando il blog. Questo per dire che, in tutto questo, ci sono degli intervalli in cui riesco a tirare fuori un po' di tempo per me, e a fare le cose che mi rilassano e che mi fanno stare meglio.

Se ci penso bene, forse 3 anni fa avevo tanto tempo libero in più. Eppure lo apprezzavo di meno, perché pareva scontato e alla fine lo sprecavo tutto. Adesso, invece, certi bei momenti saranno più brevi o più rarefatti... però li apprezzo molto, molto di più.

Simone

15 commenti:

Matteo ha detto...

Concordo in toto . Io sto provando la stessa cosa perchè molti amici stretti non sono dei grandi studiosi, quindi li vedi divertirsi regolarmente, quando magari sto preparando un esame tosto.

E' fastidioso e ti fa arrivare a quei momenti "oddio ma chi me l'ha fatto fare!". Però la risposta è: "io l'ho deciso...e c'è un motivo se studio come un dannato". Nel mio caso il motivo è chiudere in fretta la triennale e cambiare, il tuo è diventare un Medico una volta capito che è quello che vuoi. Sono ottime motivazioni per come la vedo io.

Si potrebbe pensare che si è sfortunati a non aver fatto tutto con calma a suo tempo, ma la verità è che non siamo vittime di chissà che sorte tremenda e avversa. Siamo solo persone che rincorrono obiettivi un po' controcorrente, cercando di non lasciarsi influenzare troppo dagli altri.


Naturalmente bisogna raggiungere un compromesso. Studiare e basta per mesi è solo deleterio..però se qualche volta bisogna sacrificarsi...si fa.

Poi ho notato che tutti si sacrificano per qualcosa, semplicemente molti non lo dicono e pensi di essere la persona più anormale del mondo perchè li vedi sempre belli pimpanti e rilassati.

Simone ha detto...

Ma certo, c'è chi si sacrifica 100 volte di più. Un mio amico ha 2 figli, lavoro, problemi con i genitori... io in confronto sto in panciolle tutto il giorno!

Quello che è strano, è farlo per cose che magari altri hanno fatto prima, in momenti generalmente considerati più "adatti".

Simone

Matteo ha detto...

Eh quello fa strano pure a me. E sono solo agli inizi..tra 2 anni farà molto più strano. Sarà strano che mentre loro avranno un lavoro e magari i primi progetti di indipendenza vera, io sarò sui libri.

Però rinunciare appena si è un po' "fuori tempo" è una cosa di cui ci si pentirebbe. Ad esempio conosco un amico che ha iniziato pianoforte con 3 anni di ritardo...ed è un percorso decennale. In genere i più bravi chiudono col conservatorio (e magari proseguono altrove) nei primi tempi di università ... lui si fa il mazzo anche con lo strumento. Quando si usciva, spesso lui se ne stava da solo a studiare per gli esami di musica. Però ora lo invidio...perchè se ha capito ad un certo punto della sua vita che quella era una passione da curare , ha fatto bene a sacrificarsi "fuori periodo".

Farà pure strano, ma rispetto a doversi scordare un certo obiettivo e lasciare spazio al rimpianto...scelgo 1000 volte lo "strano"

Anonimo ha detto...

Ciao Simone, mi sono imbattuta nel tuo blog per caso e non potevo scegliere momento migliore, io ho 29 anni, ma sono entrara a medicina a 21, solo che per problemi di salute ed in famiglia ho dovuto interrompere per un bel po', certo in quegli anni ho lavorato e pensavo di aver trovato una strada diversa ma poi sono ritornata indietro, ho mollato tutto e mi sono detta che dovevo portare a termire quello che avevo iniziato. La convinzione e la determinazione non è più quella di allora, mi sento vecchia e fuori luogo. Ora mi iscriverò al quarto ma lo sconforto è tanto...
un grande in bocca al lupo per i tuoi corsi, a me inizieranno lunedì.

Simone ha detto...

Matteo: sono d'accordo con te... e il difficile è stato soprattutto iniziare!

Anonima: cosa sono 29 anni? Io sono al quarto anno e ne ho 36! Però alle volte davvero non mi sento "vecchio", o meglio: rispetto ai miei compagni di corso mi sento quasi un loro coetaneo. Poi però ogni tanto realizzo che ho 10-15 anni più di loro e mi dispiace solo di non aver iniziato prima.

A 32 anni sarai in specializzazione, praticamente sarà come lavorare e rispetto a molti tuoi colleghi la differenza di età sarà davvero minima.

Simone

Sara ha detto...

Questo post capita a fagiolo in un momento in cui sto pensando se lasciare o no l'università (seconda laurea in scienze della formazione iniziata l'anno scorso, a 30 anni). A distanza di un anno ho dato solo 2 esami e mi sento molto scoraggiata…la facoltà in sé per sé è facile, ma abitando fuori sede e lavorando a tempo pieno è faticoso organizzarsi anche solo per dare gli esami, figuriamoci seguire corsi, laboratori, tirocini…Poi trovo terribile la frustrazione del dover studiare mentre gli altri si divertono, quest'anno mi sono giocata le ferie e alla fine non ho neanche dato l'esame perché non ero abbastanza preparata. E anche il lato economico inizia a pesarmi…ma se lascio e poi tra qualche anno mi ritrovo disoccupata? che devo fare? :-(

Simone ha detto...

Ciao Sara! In effetti studiare e lavorare a tempo pieno è dura, e io ho la fortuna di un lavoro che mi prende poco tempo.

Prima di mollare pensa se magari non sei troppo precipitosa, o se puoi permetterti magari di lasciare qualcosa. Non conoscendo la tua situazione non so cosa consigliarti, ma io la mia estate sui libri l'ho passata e posso dirti solo che alla fine credo ne sia valsa la pena.

Simone

Anonimo ha detto...

Simone, ti auguro davvero di coronare i tuoi sogni.
Mi piacciono le tue riflessioni tanto nella forma quanto nel contenuto.

Ciao.

Simone ha detto...

Grazie!!!

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao,
anche a me piacerebbe molto studiare per una seconda laurea.
Sono capitato per caso sul tuo blog e ti faccio i complimenti per la tua determinazione e volonta' che ammiro.
In bocca al lupo.

Unknown ha detto...

ciao Simone! Ti ho letto altre volte nel corso di questi anni... mi complimento con te e vorrei chiederti come ti trovi con i tuoi compagni di corso? Quali dinamiche? Quali le principali difficoltà?
Anche io sono iscritta ad un secondo percorso... O meglio al terzo.. perché nel 2000 mi sono iscritta a Scienze della Comunicazione...che era quadriennale perchè era ancora V.O. finita con un annetto di ritardo ma ottimo risultato. Dopo ho cercato lavoro per un anno e mezzo accontentandomi di 3 stage sottopagati e poi ho preso la decisione di re-iscrivermi all'università e fare Psicologia (3+2)...Il triennio ho lavorato per buona parte del tempo.. ma poi ho dovuto lasciare...per finalizzare gli studi. Mi sono laureata lo scorso anno al triennio e ora sono in specialistica...
Da me sono tutti dell'89...e io sono dell'81...sembrerebbe una differenza non eccessiva, ma io la sento molto!
Mi chiedevo da te come va quest'aspetto della differenza d'età. Se uno fa la seconda laurea lavorando, non è cosi problematico...ma se ci si trova a frequentare tutti i giorni...per quanto mi riguarda si.
Quanto vuoi rispondimi ! Un bacione e ancora COMPLIMENTI!!!

Unknown ha detto...

Per esser più chiara con "non problematico" non intendevo non difficoltoso (perchè lavorando si duplicano le difficoltà dello studio).. intendo solo dal punto di vista sociale... :) il salto generazionale si sente eccome....!

Simone ha detto...

Syl: la differenza di età si sente, ma con i miei colleghi di corso vado molto d'accordo. Sarà che molti sono più maturi rispetto a come ero io alla loro età, o forse perché cerco comunque di socializzare e parlare con tutti senza mettermi per conto mio "in disparte" come magari verrebbe più naturale almeno all'inizio.

Pensa che ogni tanto se organizzano feste o serate li passo anche a trovare! Ma certo non posso fare finta che la differenza non ci sia... solo che ho accettato che le cose stanno così, e loro mi hanno preso per quello che sono.

Simone

Anonimo ha detto...

ciao simone!
allora come sta andando?

ti seguo ogni tanto, spero tutto super bene :)

Gabriele ha detto...

mi associo! dopo 8 9 anni di fermo riprendo a studiare e... per il momento va bene! Ovviamente rapporto con i colleghi studenti pari a 0 ... confido sempre nella disponibilità dei professori che per adesso c'è stata! cmq... è tosta! concordo col fatto che se si è capito che è quello che si vuole allora bisogna andare avanti! in bocca al lupo a tutti e a me stesso! :D