12/07/12

Dalle ONG alla Croce Rossa... passando per l'esame dove mi bocciano domani.

La Croce Rossa Italiana. Comunque c'era scritto anche sotto.
Domani mattina devo dare Igiene e Sanità pubblica.

Che non è proprio il massimo della difficoltà e della mole di pagine da studiare - come esame - ma è tutto un bla bla bla su robe politiche di cui non mi frega niente e discorsi socio-sanitari di cui non me ne potrebbe fregare niente ancora di meno.

Come da copione, più un esame è semplice e meno uno ci si impegna. E poi insomma, lo posso dire? In 9 anni di università (5 a ingegneria e 4 a medicina) è il primo esame della mia vita per il quale posso dire che non ci ho capito veramente un cazzo.

No: forse a teoria delle strutture ero messo ancora peggio, ma lì non avevo davvero studiato niente e c'ero solo andato a provare. Ma insomma: stiamo più o meno lì, da quelle parti.

E pensare che, dopo ingegneria, finito il militare (l'ho fatto nei pompieri) volevo andare in Africa a fare le cose scritte in politichese sulle dispense di Igiene.

Volevo andare nel deserto a fare le buche per tirare fuori l'acqua e farla bere ai ragazzini, con loro che poi magari crescevano pure e nemmeno morivano di malattie terribili. Magari non proprio tutti quanti, ecco.

Viviamo in un mondo un po' di merda, ecco. Ma io insomma il mondo lo volevo cambiare. C'avevo 'sta fissazione, 20 anni, una laurea figa (credevo) ed ero totalmente rincoglionito da credere ancora che al mondo - a sua volta - fregasse qualcosa di me.

E allora ho mandato curriculum a tipo tutte le ONG della Terra, e a tutte le istituzioni del caso e a tutti gli enti e i nomi strambi che lavorano nel sociale con i loro acronimi impronunciabili.

ONU, UNICEF, FAO... poi CESVI, FOCSIV, MSF. Forse a Emergency no, non mi ricordo. In ogni caso tutta roba coi nomi fatti a sigle, che c'è la miseria cazzo non possiamo stampare il nome tutto per intero... e poi uno risparmia pure un sacco di tempo per scrivere le buste.

Ho fatto domanda per Internship, partnership, fellowship, tutorship e tutti gli ship programs di sto mondo. Dove trovavi un form online, lì ci cliccavo io e mettevo nome e dati e tutto quanto.

E mi rendo conto di non essere stato questo gran che, come candidato: sapevo l'inglese, ero un ingegnere laureato giovanissimo, ma con una valutazione bassa. Poi ho fatto il pompiere, sapevo usare PC e programmi vari e Internet e tutto quanto.

Però non avevo esperienze nei paesi in via di sviluppo, non conoscevo le leggi e le cose burocratiche internazionali che magari cercavano... ma che ci potevo fare? Alla fine mica potevo saper fare tutto io, e se ti laurei a 23 anni per forza di cose alcuni aspetti dello scibile umano potresti averli trascurati.

Eppure c'era anche un'età massima entro la quale fare certe domande, almeno per le istituzioni internazionali, e piano piano sono finito oltre e allora ciao. Fine dei giochi. Sei troppo vecchio, e nessuno ti vuole più. Hai 27 anni: muori.

Ho fatto un colloquio solo una volta - gli unici che mi abbiano mai richiamato - con un tizio di una ONG con sede qui a Roma.

Abbiamo parlato un po' e alla fine mi ha detto che non avevo abbastanza esperienza, e di ripassare più avanti. Magari studiando prima un po' di francese, un corso di primo soccorso... come si effettua la costruzione di un ospedale nel deserto. Insomma, quella roba lì.

Alla fine - insomma - non mi ha voluto nessuno. Qualcuno mi direbbe: riprovaci. Ora hai studiato medicina e tutto il resto, magari cambieranno le cose.

Però, davvero, se me lo chiedete adesso, mi viene da rispondere: ma in Africa, che minchia ci vado a fare? È venuta tutta qui, l'Africa. Siamo noi l'Africa, e il paese da sviluppare è l'Italia.

Questo gli direi, oggi, ai tizi delle ONG e acronimi uniti: ma dove cacchio vuoi andare a salvare la gente nei posti in culo alla Luna, se esco di casa e per strada trovo l'Apocalisse?

E vi confesso anche che non c'ho più 25 anni, e non mi sento più troppo immortale: come parte un mezzo fischiabbotto, sono il primo che fa una brutta fine. Non me la sento semplicemente più.

Che poi in realtà un posto l'ho trovato dove non mi hanno sfanculato subito. L'avrete letto nel titolo e magari pensavate: ma quand'è che ci arriviamo? E finalmente eccoci.

Tra decine di lettere, mail, curriculum e colloqui mai arrivati, quelli della Croce Rossa sono gli unici che mi hanno fatto entrare. Che non volevano magari uno che già sapeva fare tutto da sé, con 20 anni di esperienza sulle ambulanze, 3 laure e il giubbotto antiproiettili incorporato, che loro non c'hanno i soldi e se non c'hai il tuo e ti sparano amen: potevi prenderlo in leasing.

I Volontari, della Croce Rossa. I Volontari del Soccorso, o i vudiesse, o chiamateli come vi pare. Con loro, stranamente, ho firmato un foglio e dopo mi hanno chiamato a fare il corso ed è finità così: ero uno del gruppo.

Che poi se pensi che i volontari non li pagano, sembra improvvisamente tutto così lapalissiano e ovvio ed evidente che ero un coglione a non esserci arrivato già prima, 12 anni fa.

E un po' mi dispiace che ultimamente lo trascuro tanto, il volontariato, e faccio un turno ogni morte di papa. Solo che devo studiare per sti benedetti esami che non mi lasciano un cavolo di tempo libero.

Esami come quello che c'ho domani, con tanti bei discorsi sui diritti dell'Uomo, sulla sanità, sulla prevenzione e protezione e promozione della salute. Su quanto è brutto che la gente muore tipo a gratis ogni microsecondo, mentre i nostri politici in triplo petto propongono soluzioni fantasmagoriche senza combinare mai realmente un cazzo.

Ma meno male che sono entrato alla Croce Rossa. E meno male che ci stanno i volontari. Almeno alcuni di loro. Che magari non sanno mettere insieme tante parolone difficili, ma hanno almeno un paio di mani per incollarsi le barelle e quando c'è qualcosa da sistemare muvono il culo e la sistemano loro, senza giri di parole retorici per appioppare il lavoro agli altri.

Sono contento, nel mio piccolo, di aver passato un po' di tempo accanto a loro.

Simone

8 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Il volontariato è una cosa che ti fa onore, e spero che tu ne possa ricevere anche soddisfazione.
Riguardo l'esame, beh, capitano quelli le cui nozioni proprio non vogliono entrarti in testa. Speriamo in un benevolente 18 :-P

Glauco Silvestri ha detto...

Devi essere fiero di ciò che fai. Anche se magari non hai più il tempo di dedicare tante ore al volontariato, già adesso fai molto di più di quanto tanti altri facciano. Ieri sera ho guardato "Al di là della vita"... film ipnotico! Per qualche istante ti ho immaginato in ambulanza a Roma, nei panni di Nicholas Cage! ^^

Kate ha detto...

Come ti capisco! Anch'io ho fatto da poco Igiene e Sanità pubblica, un corso che nella mia facoltà dura addirittura un anno, ma alla fine lo si studia in 10 giorni a dir tanto. E come dici tu, tante belle parole, tante belle idee ma la verità è molto differente. Accendo la tv e sento che a Napoli hanno arrestato l'ennesimo delinquente che fingeva di essere invalido per prendere la pensione dall'inps...il governo che continua a tagliare fondi per ricerca e ospedali.
E mi arrabbio, perchè io sono qui a studiare 12 ore al giorno per cercare di fare qualcosa di utile e bello, mentre tutti gli altri remano contro e se ne fregano. Tutti capaci solo a lamentarsi, e pretendere un posto migliore in cui vivere.
E come disse Lev Tolstoj: Tutti pensano a cambiare l'umanità, ma nessuno pensa a cambiare se stesso.

Simone ha detto...

Sinceramente, lo dico per tutti, quello che faccio come volontario ormai è talmente poco che più che orgoglioso o fiero mi vergogno anche un po'. C'è gente tra i volontari che si fa un mazzo così e io raramente gli sono di aiuto... ma speriamo che in un periodo più tranquillo riesca anche io a fare qualcosa in più.

Ariano: alla fine la benevolenza è stata pure troppa, ho preso 30! Per cui evidentemente sono il solito studente secchione che piange tutto il tempo e poi sa tutto... mannaggia a me.

Glauco: lo devo vedere proprio quel film!

Kate: cambiare noi stessi è difficile, ma si può provare a limare un po' i difetti. Pensavo che l'avesse detto Michael Jackson però! :)

Simone

Temistocle Gravina ha detto...

È vero che con l'età cadono tanti miti e tante illusioni vanno via. L'importante è riempire i vuoti con qualcosa di concreto. E penso che tra la nuova laurea e la CRI di roba al fuoco ne hai. Anche se il volontariato lo stai, com'è ovvio, mettendo da parte, un domani potrai tornare alla grande forte del tuo stetoscopio magico!

Dama Arwen ha detto...

Questo post è un vero e proprio vortice…
Mi hai ricorato tanti pensieri simili ai tuoi che credo abbiano sfiorato un po' tutti in gioventù…

No devi smettere di essere fiero anche se non fai + volontariato come prima. C'è chi - come me - non lo ha mai fatto. (se non in un posto ben preciso e in tempi circoscritti e non con la croce rossa).

Federico Russo "Taotor" ha detto...

E tu pensa che ora è difficile anche farti prendere come volontario, pur volendo sborsare quei due quattrini per la tessera e l'assicurazione e informandoti continuamente sulla possibilità di racimolare gente per fare il corso! -.-'
Ad ogni modo, hai ragione. Prima dell'Africa, bisognerebbe pensare al proprio paese.
E tra parentesi, tutto l'aiuto umanitario, le medicine e i profilattici di questo mondo non bastano ad aiutare quei paesi, visto che il tumore di cui sono affetti è la politica (le dittature, lo sfruttamento economico e via discorrendo; cose che sappiamo tutti, ahimè).

Simone ha detto...

Tim: lo stetoscopio è già pronto, speriamo di imparare ad usarlo!

Dama: si può fare tanto in tanti modi, non solo nel volontariato. E certi pensieri è vero ci prendono un po' tutti.

Taotor: dipende, credo che in molti posti siano a corto di volontari mentre in altri non fanno i corsi... a Roma si entra facilmente ma poi quasi tutti si rompono e vanno via.

la politica dovrebbe fare tanto, ma visto che non lo fa accontentiamoci degli aiuti 'verticali' e del poco che si riesce a fare.

Simone