29/05/13

In Italia non si fa Medicina? L'esperienza di Davide.

L'Italia ha molte colline: forse il problema è questo.
Caro Simone, mi chiamo Davide

Mi sono laureato in medicina a 30 anni (me la sono presa comoda, avevo - e ho - molti hobby, dalla meccanica - ho una CNC ed un tornio - all'elettronica... Bazzico tra operazionali, oscilloscopi, quarzi, PIC, ecc).

Il titolo della mail è dovuto al fatto che ora, laurea alla mano, se potessi farei il cameriere.

Ti chiederai il perchè di questa mia provocazione, ed io ti rispondo che dopo la laurea devi fare il tassista, l'inserviente, il cameriere, il segretario.... tutto ma non il medico (specie se scegli una branca chirurgica).

Personalmente sono stato per 7 mesi in una branca chirurgica (generale) e se dovessi tornare indietro di 7 mesi farei un corso di lingua (tedesco e francese) e lascerei l'italia.

I 7 mesi sono un canonico percorso che si fa post-laurea, al fine di leccare il cu@o ai professori ed avere un aiuto nell'ingresso. Tuttavia, dopo mesi di schiavismo, ho avuto un moto d'orgoglio che mi ha fatto levare gli scudi e dire al professore che non concorrerò piú per quella specialistica.

Proveró in un'altra città, dove chiaramente sono l'ultimo arrivato e quindi non entreró quasi sicuramente, ma meglio stare 1 anno a spasso piuttosto che fare da schiavo 6 anni e non imparare nulla.

In tutta onestà mi sento di consigliarti di potenziarti dal punto di vista ingegneristico, magari andare via da questo paesucolo di mer@a che è l'italia, piuttosto che perder tempo a laurearti in una branca che non ti dà sbocchi se non sei figlio di baroni.

Se potessi tornare indietro io farei ingegneria (ho fatto 1 anno di aerospaziale) e poi abbandonerei l'italia al suo destino, ormai segnato da decenni di malgoverno e - soprattutto - da inesistenti segnali di ripresa, mancando volontà politica e coscienza nazionale e civile/sociale.

Non per scoraggiarti, a me piace medicina... ma in italia non si fa medicina.

Davide

17 commenti:

riki ha detto...

io ho fatto l'ingegnere...sto studiando x l'esame di stato ma totalmente controvoglia....al contrario tuo se potessi tornare indietro farei medicina..............forse in italia non si fa nè medicina nè ingegneria nè nessun altra pratica scientifica.....forse è proprio vero che da questo paese bisogna fuggire alla svelta...che amarezza, che frustrazione....quanto tempo perso sullo studio per niente!

Simone ha detto...

Riki: contrario mio o suo? :) Io comunque ho pubblicato questa lettera perché molto "rappresentativa" dell'esperienza e dell'opinione di molti. Comunque io sono meno pessimista, e credo che ci voglia soprattutto un grande impegno e l'idea che i risultati in un settore così difficile e competitivo arriveranno solo dopo anni.

E poi mi piace fare il dottore non più tanto il medico, purtroppo... per cui sono fregato! :)

Simone

Silvia ha detto...

Una lettera molto amara...forse il pessimismo è davvero eccessivo...ma su un punto sono d'accordo: l'Italia assomiglia sempre più a una malata terminale e noi che siamo i suoi figli, ancora pieni di vita e voglia di fare, forse dovremmo smettere di accanirci per un posto di lavoro e una carriera in questo paese...del resto prima che italiani siamo cittadini del mondo. E' difficile prendere coraggio e partire, ma c'è chi lo fa con l'intera famiglia! Io coltivo questa idea da anni ormai...

Simone ha detto...

Io cerco sempre il lato positivo: una volta volevo andare a lavorare nel terzo mondo per aiutare i poveri... ora posso farlo senza muovermi di casa! :) Tutto sommato, e scherzi a parte, l'Italia sta andando un po' a rotoli insieme al resto d'Europa, ma io sono comunque felice di essere nato qui e non me ne andrei non tanto per le possibilità (che qui non ci sono) ma perché qui ci sono tutte le persone che mi sono vicine e andare fuori per avere più successo ma essere più solo è qualcosa che non mi attira molto.

Anonimo ha detto...

Quello che scrive questo ragazzo è vero. E'vero che diventare medico ( non sulla carta) in Italia è molto difficile e gli credo quando dice di aver perso tempo in questi 7 mesi di tirocinio. Quello che non credo è il suo amore per la medicina. Forse in realtà non era il medico che voleva fare. Se ami essere medico, allora devi lottare, per superare il test, per studiare, per rubare il mestiere. Lo si capisce subito che la strada è in salita e solo l'amore nell'idea di diventare medico ti può sostenere. In Italia non si può fare? Allora si emigra, per amore del voler diventare medico. Matteo

Simone ha detto...

Matteo: quanto hai ragione, tocca affrontarle davvero tante ed è sempre tutta in salita, dal test in poi... credo che "amore" sia proprio la parola giusta, bravo! :)

Simone

Anonimo ha detto...

Amore per la medicina? Tanto... Amore per le attività non mediche, alias leccatura di cu@o? Zero.

Caro Matteo, non ti permetto di entrare nel merito del mio amore della medicina. Viva Dio sono benestante, non ho bisogno di soldi per vivere: potrei vivere di rendita TRANQUILLAMENTE. Non è per soldi che voglio fare il BRAVO medico, è semplicemente perchè (come ho già detto a Simone in una successiva mail) ritengo che una vita vissuta solo per sè sia..... Sprecata. Come lo chiami questo? E ti diró, io non amo la medicina... Hai perfettamente ragione: io amo vedere una persona che soffre e che grazie al mio sforzo sta meglio. Questo amo.

Se parli di percorso in salita, forse non hai letto attentamente la mia email: lasciare un posto dove sei stato, dove è la tua famiglia, dove hai affetti ed amicizie, in virtú di un posto dove sei invece da solo, per il semplice motivo di imparare ad essere Medico e non medico, forse non ti rendi conto che ho scelto la strada piú difficile da seguire.... Questo è amore per la medicina e per la capacità di alleviare le sofferenze altrui.

Davide

valerio ha detto...

è difficle dare del tutto torto a Davide, questo è un paese dove se ci sono 20 posti per 1000 candidati (che già è difficile) contane pure 10 perchè gli altri 10 sono per il fratello/l'amica/l'amante(dei quali magari 2 sono bravi e 8 fanno ridere); d'altra parte il paese non è così da oggi, quindi sorpendersene appare un po' fuori luogo.

Anonimo ha detto...

Carissimo Davide ti chiedo subito scusa se ti sei sentito offeso dal mio commento forse poco opportuno visto la tua reazione. Quello che mi ha colpito della tua mail è stato :''Se potessi tornare indietro io farei ingegneria (ho fatto 1 anno di aerospaziale) e poi abbandonerei l'italia.....''. Il fatto è che io se tornassi indietro farei ancora medicina, pur sapendo tutte le difficoltà che ho incontrato e che incontrerò per diventare un medico decente. Matteo.

Anonimo ha detto...

Caro Matteo, non mi ha affatto offeso il tuo commento: ció che non ti permetto è, senza conoscermi e conoscere la mia storia, di giudicare il mio amore per la medicina... Senza rancore! Ció che tento di esprimere con quella frase è che, in italia, la medicina è alla frutta secondo me.... Servono riforme urgentissime e REALI!!!! Quanto all'ingegneria, sono un mancato ingegnere, ma ho conciliato le due passioni: sono un poligamo, amo medicina ed ingegneria... E ho conciliato brevettando un apparecchio chirurgico che alla mia università non interessava, in fase di brevetto, e che poi ho venduto ad una ditta.... Come vedi, siamo italiani... Se soni cosí "pessimista" è perchè credo poco nel sistema universitario italiano, tutto da rifare.... E se manca la volontà politica (e manca, a mio modestissimo avviso) il pessimismomsi tramuta in realismo.... Spero di dovermi rimangiare tutto, sai?
Davide

Simone ha detto...

Il post di Davide era molto polemico, e io l'ho pubblicato volutamente per mostrare un punto di vista che mi capita spesso di incontrare tra studenti, laureati medici e non solo.

Ovvio che si possa facilmente rispondere con un'altra polemica (altrettanto giustificabile) visto che almeno io non trovo che quella di Davide sia l'unica faccia della medaglia e chi non la vede come lui può facilmente trovare degli "appigli" per giustificare determinate situazioni.

Insomma se è nata una polemica o una discussione, per quanto lieve, credo che sia normale. L'importante è avere uno scambio di opinioni e magari in futuro proporre anche l'esperienza di qualcuno che "ce l'ha fatta".

Cioè: tutti questi dottori della mia età che vedo lavoare in reparto, nel pronto soccorso o fare lezione... sono tutti lecchini, sfruttati, falliti o al contrario semplicemente raccomandati?

Io sinceramente non credo, ma ripeto l'esperienza di Davide è un punto di vista che mi sembrava importante mostrare.

Simone

Silvia ha detto...

Certo, lasciare i propri cari, magari il/la partner e gli amici non è certo facile! :) E poi è sempre questione di carattere. Io non credo si possa mai essere completamente soli! Specialmente facendo il medico!! Nuove amicizie e nuove esperienze sono sempre in agguato! ;) E chissà...magari anche nuovi amori! Dentro o fuori dalle corsie!! :P Scherzi a parte, non si tratta solo di carriera....è proprio una questione di "vita". Cosa può offrire l'Italia, non solo a noi, ma anche e soprattutto ai nostri figli? Mah...forse serve uno spiraglio di ottimismo, ma se avessi un bambino l'ultima cosa che vorrei è farlo crescere (e soprattutto fargli fare scuola e università!!!) in Italia!

Silvia ha detto...

l'ultima cosa che vorrei...."sarebbe" farlo crescere in Italia. Pardon ho lasciato l'italiano in sala, oggi! XD

Simone ha detto...

Oddio ora stiamo andando veramente nella depressione totale!

La verità è che in Italia è tutto un gran vero schifo, ma 1) se ti fai un mazzo così riesci a diventare bravo (magari sfruttando soggiorni all'estero per la chirurgia) 2) conosco gente che fa il ricercatore fuori e vorrebbe tanto tornare, probabilmente soddisfatta di tante possibilità in più ma delusa dallo stile di vita.

Forse è vero che l'Italia sta andando a puttane, ma è la strada che hanno preso anche altri paesi vicino a noi e se ci arrendiamo pure noi che siamo quelli "bravi" (scusate se me lo dico da solo :) allora è finita! :)

Simone

Nimbus ha detto...

questa è la prova che in ogni settore troveremo dei pentiti :) sinceramente è rincuorante sentire di medici pentiti. quelli che conosco io, sono tutti abbastanza contenti, sebbene esauriti o stressati.
Davide, io sono ingegnere, ho lavorato all'estero, adesso sono tornato in Italia e a luglio comincio con un nuovo lavoro, subito a tempo indeterminato ed in un settore interessante (almeno, così dicono). Lavoro pure io tra oscillatori, spectrum analyzer, board di sviluppo e quant'altro, ma ti assicuro che ci si stanca (in Italia come all'estero) e non è facile. non ci sono rapporti per il pubblico, devi superspecializzarti e devi essere in grado di trovare sempre nuovi stimoli. Il 23 ho i test, li faccio anche se non credo che sarò mai un medico (prima o poi dovrò frequentare, non tanto per i tirocini, per i quali posso prendere le ferie, ma per le frequenze obbligaatorie, il che implica lasciare il mio lavoro...), ma era meglio che lamentarsi di continuo. mentre prima dicevo "sono un ingegnere", adesso dico che "faccio l'ingegnere". è diventato un ruolo che non vorrei più recitare ma, a 8 mesi dai 30 anni, diventa problematico fare delle scelte coraggiose e pensare di interrompere ex abrupto la propria carriera per un capriccio o un sogno :)
tieni duro e specializzati, sono sicuro che avrai le tue soddisfazioni ;)

Simone ha detto...

Rastangù, alla fine devi scegliere e a qualcosa tocca comunque rinunciare.

Vero quello che dici: ci si può trovare delusi in ogni campo. Credo appunto l'importante sia trovare il campo dove si riesce ad andare avanti nonostante le frustrazioni, e puntare su qualcosa che ci piace davvero forse è un buon sistema per provarci.

Simone

Unknown ha detto...

parole sante....