14/04/14

Sesto anno, secondo semestre: un dottore - quasi - preparato.

Leggere l'epitaffio, grazie.
Aggiornamento sulle ultime novità universitarie, che ogni tanto ci vuole:

Esami: gli esami iniziano a maggio/giugno. Devo dare come dicevo medicina legale, medicina e chirurgia 3 ed emergenze.

Sarei il solito lamentoso piagnone e ripetitivo a dirvi - per l'ennesima volta - che queste materie non mi piacciono, che sono noiose e che il sesto anno di medicina è una perdita di tempo. Per cui non dico nulla, anche se poi invece l'ho detto lo stesso... vabbe'.

La cosa che forse non immaginavate (ma probabilmente sbaglio) è che se do subito tutti e 3 gli esami tra primo e - massimo - secondo appello, allora vuol dire che mi laureo a luglio, e ho sconfitto - per la seconda volta - l'università.

Se invece c'è anche un minimo intoppo... be': se ne riparla settembre. E l'università ha sconfitto me. Vedremo.

Tesi: la tesi - l'ecografia polmonare d'urgenza - è a ottimo punto. Così ottimo che l'ho già fatta vedere al primario, che lui me l'ha già distrutta e che ho già fatto le varie riscritture e correzioni da fargli rivedere.

Se riesco a finire tutto entro o poco dopo la fine di Aprile, poi posso davvero metterla da parte e concentrarmi sugli ultimi esami. Speriamo bene.

Tirocini obbligatori: i tirocini "allegati" ai vari esami dell'ultimo semestre sono - invero - un tantinello deludenti.

Per il sesto anno di medicina io mi immaginavo giornate intere in reparto a operare pazienti e curare ammalati, mentre nella realtà il tirocinio finale totale ultimo e definitivo prima di diventare medico consiste in lezioni in aula, casi clinici in aula, ripasso in aula e un paio di mattine - solo due su 20 giornate di tirocinio o quante sono - in un reparto di chirurgia... dove ci hanno chiesto di intervistare un paziente e scriverne l'anamnesi.

Mi avevano già detto più persone e più volte che alla fine sarebbe andata così, e di non avere troppe aspettative. Però devo ammettere di essere comunque un po' deluso: come dicevo già anni fa, all'università ti danno almeno il doppio della preparazione teorica richiesta, ma poi quella del medico è una professione praticamente autodidatta: quello che sai fare te l'impari da te, mentre l'università è una grande e continua fatica per realizzare poi non si sa bene cosa.

Ripenso alla prima laurea in ingegneria, e provo a ricordarmi come fossero le cose lì, a suo tempo: in linea di principio non è che nessuno ti seguisse o ti insegnasse a lavorare davvero neanche come ingegnere, e per tutti i lavori che ho fatto in seguito ho dovuto comprarmi i libri e studiarmi le cose da me.

Ricordo esami assurdi dove usavo software complicatissimi per calcolare le oscillazioni di una torre di controllo, o giornate intere a disegnare autostrade o altre cose lontane anni luce dalla realtà che mi aspettava nel mondo reale.

Il lavoro dell'ingegnere è fatto delle cose che - incidentalmente - a volte capitavano a margine degli impegni folli imposti dai nostri professori, ecco: le cose inutili che ti obbligavano a fare per laurearti in ingegneria erano più facilmente "riciclabili" in un lavoro vero. Era un inutile che - magari non volendo - ti portava ad acquisire anche competenze dotate di una utilità reale.

A medicina invece ti dicono "non vi portiamo in reparto, perché siete troppi", e la cosa finisce lì. E forse questo discorso andrebbe approfondito in altri post... ma per ora forse è meglio cercare di guardare solo gli aspetti positivi, e lasciar perdere.

Internato per la tesi: passando insomma alle cose positive, la tesi come già detto va bene e l'internato in pronto soccorso prosegue - o sarebbe da dire "si va concludendo" - alla grande.

Contrariamente ai tirocini di cui borbottavo qui sopra, la frequenza in reparto mi ha dato una preparazione che io reputo "non sufficiente, ma quasi" a poter fare qualcosa anche da solo dopo la laurea.

Potremmo poi anche ammettere che l'internato per la tesi sia una parte inscindibile del corso di laurea, e che - in definitiva - il giudizio complessivo sull'aspetto pratico della formazione medica potrebbe anche rivelarsi a sorpresa positivo.

Il fatto però che tutto questo lavoro sia stato principalmente volontario, non obbligatorio e per certi versi controproducente per la mia (eventuale) carriera da dottore - visto che avrei speso più fruttuosamente lo stesso tempo a studiare per avere voti più alti e maggiori possibilità di entrare in specializzazione - conferma in sintesi quello che dicevo prima: si può uscire da medicina essendo dei dottori - quasi - preparati. Assolutamente sì. Ma è un lavoro che bisogna portare avanti per conto proprio.

E vabbe'. Per la prossima volta basta lagne e discorsi sull'università, che ci siamo rotti: direi che sarebbe il caso di provare a raccontarvi un altro tirocinio divertente (nel senso che ho fatto ridere tutti e ancora mi prendono per il cu...ore) che ho fatto l'altro giorno.

Poi - non so - di che altro volete parlare? Sentitevi liberi di proporre qualcosa... che - ora come ora - le idee un pochettino scarseggiano :)

Simone

5 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti simone, ti auguro di approfondire sempre più con la pratica ora :)
Stefania

Anonimo ha detto...

Nemmeno emergenze ti piace come esame?????????? Il fatto che non fanno andare in reparto ''perché siete troppi'' è una frase che ho sentito in tantissime occasioni anche io. Pensa se togliessero il numero chiuso da te un po' osteggiato ( almeno così penso di aver capito). Ecco uno spunto.
Matteo

Simone ha detto...

Stefania: grazie! :)

Matteo: mi piacciono gli argomenti di emergenze, ma nella pratica come in tutti gli esami bisogna studiare una sorta di "minestrone" fatto dalle lezioni di 10 professori diversi che devi mettere insieme tipo puzzle.

Come ho detto altre volte, senza numero chiuso secondo me non ci sarebbe il "miraggio" di fare medicina e alla fine gli iscritti sarebbero di meno. A ingegneria il numero chiuso ancora non c'è, e non è che la facoltà esploda... e poi se tanto siamo già troppi adesso e i tirocini non si fanno non vedo perché le cose dovrebbero peggiorare. Nella situazione peggiore, rimarrebbero uguali...

Simone

Anonimo ha detto...

complimenti, ti seguivo qualche anno fa quando ero tormentata dall'idea di iscrivermi a medicina e adesso che sto facendo la laurea specialistica in ALTRO da medicina ti ho ritrovato cercando seconda laurea... ma non credo che la farò mai in medicina. Mi sta già passando la voglia di studiare ora che sono ancora giovane e di anni per arrivare ai 30 me ne mancano parecchi. CI vuole una mente forte e potente, io voglio solo sentirmi libera e forse ho anche perso l'ambizione. Vivo con l'ansia che mia troverò lavoro e studio facendo un lavoro da operaia part time che mi sta svuotando. Penso che mi piacerebbe fare una seconda laurea ma probabilmente umanistica dato che sono già una """scienziata"""":) Viviamo in una società che ci indebolisce e forse esagero ma io credo di aver davvero perso ogni ambizione vedendo le cose come vanno

Anonimo ha detto...

* scusate per lo sfogo triste, questo per dire che volere è potere e nel tuo caso lo hai dimostrato... ma a volte il nostro volere viene distrutto da quello che ci circonda. spero tu possa trovare un lavoro soddisfacente come medico .